Serie A 1990-1991

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Serie A 1990-1991
Competizione Serie A
Sport Calcio
Edizione 89ª (59ª di Serie A)
Organizzatore Lega Nazionale Professionisti
Date dal 9 settembre 1990
al 26 maggio 1991
Luogo Bandiera dell'Italia Italia
Partecipanti 18
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Sampdoria
(1º titolo)
Retrocessioni Lecce
Pisa
Cesena
Bologna
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera dell'Italia Gianluca Vialli (19)
Incontri disputati 306
Gol segnati 702 (2,29 per incontro)
La Sampdoria, vincitrice dell'edizione
Cronologia della competizione
1989-1990 1991-1992

La Serie A 1990-1991 è stata l'89ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 59ª a girone unico), disputata tra il 9 settembre 1990 e il 26 maggio 1991 e conclusa con la vittoria della Sampdoria, al suo primo titolo.

Capocannoniere del torneo è stato Gianluca Vialli (Sampdoria) con 19 reti.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Novità[modifica | modifica wikitesto]

Sulla scia delle contemporanee modifiche apportate al regolamento, volte a incentivare un gioco maggiormente offensivo e spettacolare, venne stabilito che l'autore di un fallo da «ultimo uomo» – in particolare, qualora la circostanza avrebbe potuto favorire la chiara realizzazione di un gol – venisse sanzionato con il rosso diretto.[1] Venne inoltre deciso, dopo 65 anni, di abolire il «fuorigioco in linea»: d'ora in avanti il giocatore in linea con il penultimo avversario non sarebbe stato più considerato in offside.[2]

Calciomercato[modifica | modifica wikitesto]

Da sinistra: Mancini e Vialli – capocannoniere con 19 reti –, i gemelli del gol della Sampdoria per la prima volta campione d'Italia, insieme al neoacquisto Mychajlyčenko.

La rampante Sampdoria rifinì un organico sempre più collaudato, tutto al servizio dei gemelli del gol Mancini-Vialli, acquistando la punta Branca e il centrocampista sovietico Mychajlyčenko,[3] quest'ultimo arrivato a Genova tra grandi aspettative ma suo malgrado incapace di adattarsi ai ritmi del calcio italiano.[4] L'Inter, ceduto Matteoli, si limitò al piccolo cabotaggio acquistando i difensori Battistini e Paganin, e il centrocampista Pizzi; sfortunato, invece, l'ingaggio di Fontolan, nei piani estivi destinato a essere il fulcro della manovra offensiva nerazzurra, ma già nel precampionato vittima di un grave infortunio che lo terrà lontano dai campi per tutta la stagione.[5] Mercato a fari spenti anche per i concittadini del Milan che si limitarono ad accogliere come dodicesimo il promettente Rossi.

Il passaggio di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus rinfocolò lo storico livore viola verso i torinesi.

Numerose le novità per una Juventus che, passata in mano a Luca Cordero di Montezemolo e decisa ad abbracciare le contemporanee innovazioni zoniste, affidò la panchina all'emergente Luigi Maifredi[6] e varò un importante mercato che portò a Torino, tra gli altri, lo stopper brasiliano Júlio César, il tedesco Häßler fresco campione del mondo e soprattutto il maggiore colpo mediatico della sessione, il fantasista Roberto Baggio strappato alla Fiorentina[7] – un trasferimento che sfociò in violente proteste di piazza da parte della tifoseria gigliata,[8] rinfocolando lo storico astio viola verso i bianconeri[9] –, il quale andò ad affiancare in attacco i confermati Casiraghi e Schillaci, quest'ultimo reduce dai fasti delle notti magiche mondiali.

La Roma, con Ottavio Bianchi in panchina, poté contare sull'asse Aldair-Giannini-Völler, ma molto presto verrà frenata da un caso di doping– rimasto controverso a distanza di anni – che porterà alle squalifiche annuali di Carnevale e dell'emergente numero uno Peruzzi.[10] I concittadini della Lazio, che stavano proseguendo nella loro opera di risanamento sotto la gestione Calleri, palesarono ambizioni crescenti offrendo la panchina a Dino Zoff e puntando in attacco sul neocampione del mondo Riedle.[11] Nel Napoli detentore del titolo si mise in mostra il giovane Zola, l'unica nota positiva di una stagione segnata dalla "fuga" di Maradona, che chiuse mestamente la sua esperienza in azzurro con una positività alla cocaina.

Tra le neopromosse, il Pisa scovò in Argentina il promettente Diego Simeone, il Cagliari si rafforzò col trio uruguaiano Fonseca-Francescoli-Herrera, ma più di tutte spiccò il Parma di Nevio Scala, dall'efficace gioco a zona, che si rinforzò con lo svedese Brolin e il belga Grün e che affidò inoltre le chiavi della porta – per ragioni anche commerciali – al brasiliano Taffarel.[N 1]

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato successivo al mondiale di Italia 1990 partì il 9 settembre, a due mesi dalla conclusione della rassegna iridata.[13] Si registrò il debutto dell'ambizioso Parma di Nevio Scala, prima delle tante squadre provenienti dalla Via Emilia ad approdare in questo decennio nella massima categoria, e diverse contendenti al titolo: il Napoli campione uscente, tuttavia subito estromesso dalla lotta per il titolo dopo un inizio sottotono, le milanesi, la rinnovata Juventus e l'outsider Sampdoria.

Il neopromosso Parma fu tra le sorprese della stagione, subito portato dal tecnico Scala nelle coppe europee.

I rossoneri di Arrigo Sacchi presero il comando a punteggio pieno alla terza giornata, rimanendovi sino alla fine di ottobre.[14] La sconfitta casalinga contro la Sampdoria conferì il temporaneo primato a quest'ultima, superata a sua volta dall'Inter il 25 novembre 1990 per effetto del contemporaneo knock-out doriano nella stracittadina.[15] Il 9 dicembre, la compagine nerazzurra trovò un platonico comando solitario allorché Sampdoria e Milan dovettero rinviare i propri impegni, rispettivamente, per maltempo e per la fruttuosa partecipazione alla Coppa Intercontinentale.[16]

Pur tallonati dai genovesi e da una Juventus fin qui convincente, gli uomini di Giovanni Trapattoni mantennero il primato laureandosi simbolicamente campioni d'inverno il 20 gennaio 1991: in una graduatoria fin qui molto corta, il margine sui rivali cittadini era di un punto, mentre l'inedito terzetto composto da doriani, ducali e bianconeri lamentava un ritardo di due lunghezze.[17]

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Gianfranco Zola, giovane erede di Maradona al Napoli.

Nel girone di ritorno, complici l'inesperienza della matricola Parma e l'improvviso cedimento della Juventus, la lotta per lo scudetto rimase circoscritta alle sole Inter, Milan e Sampdoria. Furono gli scontri diretti a sancire il dominio blucerchiato: il 17 febbraio la vittoria di Marassi contro i bianconeri lanciò i doriani al primo posto; il 10 marzo anche i rossoneri uscirono sconfitti da Genova; infine il 5 maggio i liguri batterono al Meazza i nerazzurri, ipotecando a conti fatti il titolo. La certezza matematica arrivò il 19 dello stesso mese, dopo la vittoria casalinga per 3-0 contro un Lecce condannato alla retrocessione.

Per gli uomini di Vujadin Boškov, da qualche anno ai vertici del calcio italiano ma che mai erano giunti sul podio del campionato (e per trovare il precedente più rilevante delle sue progenitrici bisognava risalire alla Sampierdarenese finalista nel torneo di Prima Categoria 1921-1922[N 2]), fu il primo scudetto della storia: i blucerchiati raggiunsero lo storico traguardo grazie a un affiatato gruppo sia dentro sia fuori dal campo – in cui spiccarono i 19 gol del capocannoniere Vialli –, e il tricolore andò a premiare il paziente lavoro di costruzione portato avanti negli anni dal presidente Paolo Mantovani.

Lo scudetto mancava alla città di Genova dall'edizione 1923-1924, quando era stato il Genoa ad appuntarselo al petto. Proprio la squadra rossoblù fu l'altra protagonista del campionato, in un'annata da ricordare per il calcio genovese: Osvaldo Bagnoli mise in piedi un altro piccolo "miracolo sportivo" dopo Verona, portando il grifone dal glorioso passato, ma da oltre mezzo secolo lontano da qualsivoglia successo, a issarsi al quarto posto finale – suo migliore piazzamento nel secondo dopoguerra –, frutto di un undici in cui spiccarono la leadership di capitan Signorini e le reti del bomber cecoslovacco Skuhravý.

In una stagione storica per il calcio genovese, Bagnoli guidò il Genoa al quarto posto finale, miglior risultato dei rossoblù dal secondo dopoguerra.

Non andarono oltre un settimo posto una Juventus in caduta libera, alle prese con problemi di risultati e incapace di raggiungere la qualificazione alle coppe europee per la prima volta dopo ventotto anni, e il favorito Napoli, scosso in aprile dalla positività di Maradona ai test antidoping; la fuga del Pibe de Oro in Argentina (che proprio a Genova, contro i futuri scudettati, realizzò dal dischetto la sua ultima rete "italiana"), segnò a posteriori il definitivo tramonto dei sogni di gloria della squadra partenopea dopo anni di eccezionali successi; anche se, nell'immediato, da quel momento il Napoli non perse più una partita sino al termine del campionato, tirandosi fuori da situazioni di classifica pericolose e arrivando a sfiorare la zona UEFA, perduta solo all'ultima giornata.

Convincenti prestazioni arrivarono da Torino e Parma, entrambe (grazie alla squalifica internazionale in cui era incappato il Milan[20]) neopromosse da Coppa UEFA, mentre il Cagliari agganciò la salvezza con un turno di anticipo a spese di Lecce e Pisa, con i pugliesi caduti in Serie B dopo tre anni e i toscani a far ritorno tra i cadetti dopo appena un anno, nonostante un buono scatto iniziale comprensivo di due vittorie; quella pisana fu prima squadra a retrocedere dopo aver vinto le prime due gare di campionato, suo malgrado eguagliata dal Piacenza nel campionato 2002-2003.

Caddero anche Cesena e Bologna, rimaste sul fondo per gran parte del campionato: per i felsinei fu l'inizio di un periodo di declino identico a quello già vissuto agli inizi del decennio precedente, mentre ben più lungo sarà l'oblio dei romagnoli che sarebbero tornati in Serie A solo nella stagione 2010-2011.

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Mappa di localizzazione: Italia
Torino
Torino
Milano
Milano
Genova
Genova
Roma
Roma
Squadre di Torino
Juventus
Torino
Squadre di Milano
Inter
Milan
Squadre di Genova
Genoa
Sampdoria
Squadre di Roma
Lazio
Roma
Ubicazione delle squadre della Serie A 1990-1991
Club partecipanti Stagione Città Stadio Stagione precedente
Atalanta dettagli Bergamo Stadio Comunale 7º posto in Serie A
Bari dettagli Bari Stadio San Nicola 10º posto in Serie A
Bologna dettagli Bologna Stadio Renato Dall'Ara 8º posto in Serie A
Cagliari dettagli Cagliari Stadio Sant'Elia 3º posto in Serie B, promosso
Cesena dettagli Cesena Stadio Dino Manuzzi 13º posto in Serie A
Fiorentina dettagli Firenze Stadio Comunale 12º posto in Serie A
Genoa dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 11º posto in Serie A
Inter dettagli Milano Stadio Giuseppe Meazza 3º posto in Serie A
Juventus dettagli Torino Stadio delle Alpi 4º posto in Serie A
Lazio dettagli Roma Stadio Olimpico 9º posto in Serie A
Lecce dettagli Lecce Stadio Via del Mare 14º posto in Serie A
Milan dettagli Milano Stadio Giuseppe Meazza 2º posto in Serie A
Napoli dettagli Napoli Stadio San Paolo 1º posto in Serie A
Parma dettagli Parma Stadio Ennio Tardini 4º posto in Serie B, promosso
Pisa dettagli Pisa Stadio Arena Garibaldi 2º posto in Serie B, promosso
Roma dettagli Roma Stadio Olimpico 6º posto in Serie A
Sampdoria dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 5º posto in Serie A
Torino dettagli Torino Stadio delle Alpi 1º posto in Serie B, promosso

Allenatori e primatisti[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Allenatore Calciatore più presente[21] Cannoniere
Atalanta[22] Bandiera dell'Italia Pierluigi Frosio (1ª-18ª)
Bandiera dell'Italia Bruno Giorgi (19ª-34ª)
Bandiera dell'Italia Fabrizio Ferron (34) Bandiera dell'Argentina Claudio Caniggia,
Bandiera del Brasile Evair (10)
Bari Bandiera dell'Italia Gaetano Salvemini Bandiera dell'Italia Massimo Brambati,
Bandiera del Brasile Gérson,
Bandiera dell'Italia Angelo Terracenere (31)
Bandiera del Brasile João Paulo (12)
Bologna[23] Bandiera dell'Italia Franco Scoglio (1ª-6ª)
Bandiera dell'Italia Luigi Radice (7ª-34ª)
Bandiera della Germania Herbert Waas (32) Bandiera della Svizzera Kubilay Türkyılmaz (9)
Cagliari Bandiera dell'Italia Claudio Ranieri Bandiera dell'Italia Gianfranco Matteoli (34) Bandiera dell'Uruguay Daniel Fonseca (8)
Cesena[24][25] Bandiera dell'Italia Marcello Lippi (1ª-17ª)
Bandiera dell'Italia Giampiero Ceccarelli e Bandiera dell'Italia Renato Lucchi (D.T.) (18ª-22ª)
Bandiera dell'Italia Alberto Batistoni e Bandiera dell'Italia Renato Lucchi (D.T.) (23ª-34ª)
Bandiera dell'Italia Massimo Ciocci (33) Bandiera dell'Italia Massimo Ciocci (13)
Fiorentina Bandiera del Brasile Sebastião Lazaroni Bandiera dell'Italia Mario Faccenda (33) Bandiera dell'Italia Diego Fuser,
Bandiera dell'Italia Massimo Orlando (8)
Genoa Bandiera dell'Italia Osvaldo Bagnoli Bandiera dell'Italia Roberto Onorati,
Bandiera della Cecoslovacchia Tomáš Skuhravý,
Bandiera dell'Italia Vincenzo Torrente (33)
Bandiera dell'Uruguay Carlos Alberto Aguilera,
Bandiera della Cecoslovacchia Tomáš Skuhravý (15)
Inter Bandiera dell'Italia Giovanni Trapattoni Bandiera dell'Italia Alessandro Bianchi (34) Bandiera della Germania Lothar Matthäus (16)
Juventus Bandiera dell'Italia Luigi Maifredi Bandiera dell'Italia Stefano Tacconi (34) Bandiera dell'Italia Roberto Baggio (14)
Lazio Bandiera dell'Italia Dino Zoff Bandiera dell'Italia Valerio Fiori,
Bandiera dell'Italia Raffaele Sergio (34)
Bandiera dell'Uruguay Rubén Sosa (11)
Lecce Bandiera della Polonia Zbigniew Boniek Bandiera del Brasile Mazinho (34) Bandiera dell'Argentina Pedro Pasculli (7)
Milan Bandiera dell'Italia Arrigo Sacchi Bandiera dell'Italia Franco Baresi,
Bandiera dei Paesi Bassi Marco van Basten (31)
Bandiera dei Paesi Bassi Marco van Basten (11)
Napoli Bandiera dell'Italia Alberto Bigon Bandiera dell'Italia Giovanni Galli (33) Bandiera del Brasile Careca (9)
Parma Bandiera dell'Italia Nevio Scala Bandiera dell'Italia Enzo Gambaro,
Bandiera del Brasile Taffarel (34)
Bandiera dell'Italia Alessandro Melli (13)
Pisa[26] Bandiera dell'Italia Luca Giannini e Bandiera della Romania Mircea Lucescu (D.T.) (1ª-24ª)
Bandiera dell'Italia Luca Giannini (25ª-34ª)
Bandiera dell'Italia Aldo Dolcetti,
Bandiera della Danimarca Henrik Larsen,
Bandiera dell'Italia Maurizio Neri (33)
Bandiera dell'Italia Michele Padovano (11)
Roma Bandiera dell'Italia Ottavio Bianchi Bandiera della Germania Thomas Berthold,
Bandiera dell'Italia Amedeo Carboni,
Bandiera della Germania Rudi Völler (30)
Bandiera della Germania Rudi Völler (11)
Sampdoria Bandiera dell'Italia Narciso Pezzotti e Bandiera della Jugoslavia Vujadin Boškov (D.T.) Bandiera dell'Italia Giuseppe Dossena (34) Bandiera dell'Italia Gianluca Vialli (19)
Torino Bandiera dell'Italia Emiliano Mondonico Bandiera dell'Italia Gianluigi Lentini (34) Bandiera dell'Italia Giorgio Bresciani (13)

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Sampdoria 51 34 20 11 3 57 24 +33
2. Milan 46 34 18 10 6 46 19 +27
3. Inter 46 34 18 10 6 56 31 +25
4. Genoa 40 34 14 12 8 51 36 +15
5. Torino 38 34 12 14 8 40 29 +11
6. Parma 38 34 13 12 9 35 31 +4
7. Juventus 37 34 13 11 10 45 32 +13
8. Napoli 37 34 11 15 8 37 37 0
[N 3] 9. Roma 36 34 11 14 9 43 37 +6
10. Atalanta 35 34 11 13 10 38 37 +1
11. Lazio 35 34 8 19 7 33 36 -3
12. Fiorentina 31 34 8 15 11 40 34 +6
13. Bari 29 34 9 11 14 41 47 -6
14. Cagliari 29 34 6 17 11 29 44 -15
15. Lecce 25 34 6 13 15 20 47 -27
16. Pisa 22 34 8 6 20 34 60 -26
17. Cesena 19 34 5 9 20 28 58 -30
18. Bologna 18 34 4 10 20 29 63 -34

Legenda:

      Campione d'Italia e qualificata in Coppa dei Campioni 1991-1992
      Qualificata in Coppa delle Coppe 1991-1992.
      Qualificate in Coppa UEFA 1991-1992.
      Retrocesse in Serie B 1991-1992.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti valeva la classifica avulsa, eccetto per l'assegnazione dello scudetto, dei posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA per i quali era previsto uno spareggio.

Note:

Milan non qualificato alle competizioni europee per effetto della squalifica erogata in seguito all'abbandono del campo durante l'incontro dei quarti di finale di Coppa dei Campioni contro l'Olympique Marsiglia. La UEFA accettò la sostituzione interna evitando lo spareggio fra Torino e Parma.

Squadra campione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Calcio Sampdoria 1990-1991.
Formazione tipo Giocatori (presenze)
Bandiera dell'Italia Gianluca Pagliuca (32)
Bandiera dell'Italia Marco Lanna (26)
Bandiera dell'Italia Moreno Mannini (26)
Bandiera dell'Italia Pietro Vierchowod (30)
Bandiera della Jugoslavia Srečko Katanec (26)
Bandiera dell'Italia Attilio Lombardo (32)
Bandiera dell'Italia Fausto Pari (33)
Bandiera dell'Unione Sovietica Oleksij Mychajlyčenko (24)
Bandiera dell'Italia Giuseppe Dossena (34)
Bandiera dell'Italia Gianluca Vialli (26)
Bandiera dell'Italia Roberto Mancini (30)
Altri giocatori: Giovanni Invernizzi (31), Ivano Bonetti (25), Marco Branca (20), Luca Pellegrini (15), Toninho Cerezo (12), Umberto Calcagno (2), Giulio Nuciari (2), Michele Mignani (1).

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

ATA BAR BOL CAG CES FIO GEN INT JUV LAZ LEC MIL NAP PAR PIS ROM SAM TOR
Atalanta –––– 2-0 4-0 2-1 3-0 2-1 0-0 1-1 0-0 4-1 2-1 0-2 0-0 0-0 1-0 2-2 1-1 0-1
Bari 4-1 –––– 4-0 4-1 1-0 0-0 4-0 1-1 2-0 0-0 1-1 2-1 0-0 2-2 2-0 0-1 1-1 2-1
Bologna 1-1 3-0 –––– 1-2 0-1 1-1 0-3 0-0 0-1 1-2 1-1 1-1 1-0 1-3 0-1 2-3 0-3 1-0
Cagliari 1-1 1-1 0-0 –––– 0-0 1-1 1-0 0-3 0-0 0-1 2-0 1-1 1-1 2-1 2-1 0-0 0-0 1-2
Cesena 0-1 4-2 3-2 3-0 –––– 0-4 1-1 1-5 1-1 1-1 3-1 0-1 0-0 0-1 1-1 1-1 0-1 2-2
Fiorentina 3-1 1-1 1-0 4-1 2-0 –––– 2-2 0-0 1-0 1-1 0-0 0-0 0-0 2-3 4-0 1-1 0-0 0-0
Genoa 2-0 3-1 0-0 2-2 4-1 3-2 –––– 3-0 2-0 3-1 0-0 1-1 1-1 2-1 4-2 3-0 0-0 0-0
Inter 3-1 5-1 1-0 1-1 2-0 1-1 2-1 –––– 2-0 2-0 5-0 0-1 2-1 2-1 6-3 2-1 0-2 1-0
Juventus 1-1 3-1 1-1 2-2 3-0 2-1 0-1 4-2 –––– 0-0 0-0 0-3 1-0 5-0 4-2 5-0 0-0 1-2
Lazio 2-2 1-1 3-1 1-1 1-1 2-1 1-1 0-0 1-0 –––– 2-0 1-1 0-2 0-0 0-0 1-1 3-3 2-1
Lecce 0-0 1-1 1-3 2-0 2-0 2-0 0-3 0-2 0-1 1-0 –––– 0-3 0-0 1-0 1-1 1-1 1-0 1-1
Milan 0-1 2-0 6-0 2-0 2-0 2-1 1-0 0-1 2-0 3-1 1-0 –––– 4-1 0-0 1-0 1-1 0-1 1-0
Napoli 2-0 1-0 3-2 1-2 1-0 1-0 1-0 1-1 1-1 2-1 2-2 1-1 –––– 4-2 2-1 1-1 1-4 2-1
Parma 1-0 1-0 1-1 2-0 2-0 1-0 2-1 0-0 1-2 0-0 0-0 2-0 1-0 –––– 2-3 2-1 0-0 0-0
Pisa 0-2 1-0 2-2 1-0 3-2 0-4 0-0 0-1 1-5 0-1 4-0 0-1 1-1 0-2 –––– 0-1 0-3 2-0
Roma 2-1 1-0 4-1 0-0 4-1 4-0 3-1 1-1 0-1 1-1 3-0 0-0 1-1 1-1 0-2 –––– 0-1 2-0
Sampdoria 4-1 3-2 2-1 2-2 1-0 1-0 1-2 3-1 1-0 1-1 3-0 2-0 4-1 1-0 4-2 2-1 –––– 1-2
Torino 0-0 4-0 4-1 1-1 2-1 1-1 5-2 2-0 1-1 0-0 2-0 1-1 1-1 0-0 1-0 1-0 1-1 ––––

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (18ª)
9 set. 2-0 Atalanta-Bari 1-4 27 gen.
0-1 Bologna-Pisa 2-2
0-3 Cagliari-Inter 1-1
0-0 Lecce-Napoli 2-2
1-0 Milan-Genoa 1-1
1-2 Parma-Juventus 0-5
4-0 Roma-Fiorentina 1-1
1-0 Sampdoria-Cesena 1-0
0-0 Torino-Lazio 1-2
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (19ª)
16 set. 2-1 Bari-Torino 0-4 3 feb.
0-1 Cesena-Milan 0-2
0-0 Fiorentina-Sampdoria 0-1
3-0 Genoa-Roma 1-3
1-0 Inter-Bologna 0-0
1-1 Juventus-Atalanta 0-0
0-0 Lazio-Parma 0-0
1-2 Napoli-Cagliari 1-1
4-0 Pisa-Lecce 1-1


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (20ª)
23 set. 2-1 Atalanta-Cagliari 1-1 10 feb.
1-1 Cesena-Juventus 0-3
1-0 Lecce-Lazio 0-2
2-1 Milan-Fiorentina 0-0
1-0 Parma-Napoli 2-4
0-0 Pisa-Genoa 2-4
1-0 Roma-Bari 1-0
2-1 Sampdoria-Bologna 3-0
2-0 Torino-Inter 0-1
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (21ª)
30 set. 2-2 Bari-Parma 0-1 17 feb.
1-0 Bologna-Torino 1-4
0-0 Cagliari-Cesena 0-3
3-1 Fiorentina-Atalanta 1-2
0-0 Genoa-Lecce 3-0
2-1 Inter-Roma 1-1
0-0 Juventus-Sampdoria 0-1
1-1 Lazio-Milan 1-3
2-1 Napoli-Pisa 1-1


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (22ª)
7 ott. 1-1 Atalanta-Inter 1-3 24 feb.
4-2 Cesena-Bari 0-1
1-1 Genoa-Napoli 0-1
3-1 Lazio-Bologna 2-1
0-1 Lecce-Juventus 0-0
2-0 Milan-Cagliari 1-1
0-0 Parma-Sampdoria 0-1
0-4 Pisa-Fiorentina 0-4
1-0 Torino-Roma 0-2
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (23ª)
21 ott. 4-0 Bari-Genoa 1-3 3 mar.
0-1 Bologna-Cesena 2-3
1-2 Cagliari-Torino 1-1
2-3 Fiorentina-Parma 0-1
6-3 Inter-Pisa 1-0
0-0 Juventus-Lazio 0-1
1-1 Napoli-Milan 1-4
3-0 Roma-Lecce 1-1
4-1 Sampdoria-Atalanta 1-1


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (24ª)
28 ott. 2-2 Cesena-Torino 1-2 10 mar.
0-0 Genoa-Bologna 3-0
4-2 Juventus-Inter 0-2
1-1 Lazio-Bari 0-0
0-0 Lecce-Atalanta 1-2
0-1 Milan-Sampdoria 0-2
1-0 Napoli-Fiorentina 0-0
2-1 Parma-Roma 1-1
1-0 Pisa-Cagliari 1-2
andata (8ª) 8ª giornata ritorno (25ª)
11 nov. 0-2 Atalanta-Milan 1-0 17 mar.
0-0 Bari-Napoli 0-1
0-1 Bologna-Juventus 1-1
0-1 Cagliari-Lazio 1-1
2-2 Fiorentina-Genoa 2-3
2-1 Inter-Parma 0-0
4-1 Roma-Cesena 1-1
4-2 Sampdoria-Pisa 3-0
2-0 Torino-Lecce 1-1


andata (9ª) 9ª giornata ritorno (26ª)
18 nov. 3-0 Bologna-Bari 0-4 24 mar.
1-1 Cagliari-Fiorentina 1-4
0-0 Genoa-Torino 2-5
5-0 Juventus-Roma 1-0
2-2 Lazio-Atalanta[N 4] 1-4
2-0 Lecce-Cesena 1-3
0-1 Milan-Inter 1-0
1-4 Napoli-Sampdoria 1-4
0-2 Pisa-Parma 3-2
andata (10ª) 10ª giornata ritorno (27ª)
25 nov. 1-0 Atalanta-Pisa 2-0 30 mar.
2-0 Bari-Juventus 1-3
1-1 Cesena-Lazio 1-1
0-0 Fiorentina-Lecce 0-2
2-1 Inter-Napoli 1-1
2-0 Parma-Cagliari 1-2
4-1 Roma-Bologna 3-2
1-2 Sampdoria-Genoa 0-0
1-1 Torino-Milan 0-1


andata (11ª) 11ª giornata ritorno (28ª)
2 dic. 1-1 Bari-Inter[N 5] 1-5 6 apr.
1-1 Bologna-Atalanta 0-4 7 apr.
0-0 Cagliari-Sampdoria 2-2
2-1 Genoa-Parma 1-2
2-1 Juventus-Fiorentina[N 5] 0-1 6 apr.
1-1 Lazio-Roma[N 5] 1-1
1-0 Milan-Lecce 3-0 7 apr.
2-1 Napoli-Torino 1-1
3-2 Pisa-Cesena 1-1
andata (12ª) 12ª giornata ritorno (29ª)
9 dic. 0-0 Atalanta-Napoli 0-2 14 apr.
1-5 Cesena-Inter 0-2
1-1 Fiorentina-Bari 0-0
1-1 Lazio-Genoa 1-3
2-0 Lecce-Cagliari 0-2
23 gen. 1-0 Milan-Pisa 1-0
9 dic. 1-1 Parma-Bologna 3-1
23 gen. 2-1 Sampdoria-Roma 1-0
10 dic. 1-1 Torino-Juventus 2-1


andata (13ª) 13ª giornata ritorno (30ª)
16 dic. 1-1 Bari-Sampdoria 2-3 21 apr.
1-1 Bologna-Lecce 3-1
4-1 Genoa-Cesena 1-1
1-1 Inter-Fiorentina 0-0
2-2 Juventus-Cagliari 0-0
2-1 Napoli-Lazio 2-0
1-0 Parma-Atalanta 0-0
2-0 Pisa-Torino 0-1
0-0 Roma-Milan 1-1 20 apr.
andata (14ª) 14ª giornata ritorno (31ª)
30 dic. 2-2 Atalanta-Roma 1-2 4 mag.
1-0 Cagliari-Genoa 2-2 5 mag.
0-0 Cesena-Napoli 0-1
1-0 Fiorentina-Bologna 1-1
0-0 Lazio-Pisa 1-0
1-1 Lecce-Bari 1-1
2-0 Milan-Juventus 3-0
3-1 Sampdoria-Inter 2-0
0-0 Torino-Parma 0-0


andata (15ª) 15ª giornata ritorno (32ª)
6 gen. 3-0 Atalanta-Cesena 1-0 12 mag.
2-0 Bari-Pisa 0-1
1-1 Bologna-Milan 0-6
1-1 Fiorentina-Lazio 1-2
2-1 Inter-Genoa 0-3
1-0 Juventus-Napoli 1-1
0-0 Parma-Lecce 0-1
0-0 Roma-Cagliari 0-0
1-2 Sampdoria-Torino 1-1
andata (16ª) 16ª giornata ritorno (33ª)
13 gen. 0-0 Cagliari-Bologna 2-1 19 mag.
0-1 Cesena-Parma 0-2
2-0 Genoa-Atalanta 0-0
0-0 Lazio-Inter 0-2
1-0 Lecce-Sampdoria 0-3
2-0 Milan-Bari 1-2
1-1 Napoli-Roma 1-1
1-5 Pisa-Juventus 2-4
1-1 Torino-Fiorentina 0-0


andata (17ª) 17ª giornata ritorno (34ª)
20 gen. 0-1 Atalanta-Torino 0-0 26 mag.
4-1 Bari-Cagliari 1-1
1-0 Bologna-Napoli 2-3
2-0 Fiorentina-Cesena 4-0
5-0 Inter-Lecce 2-0
0-1 Juventus-Genoa 0-2
2-0 Parma-Milan 0-0
0-2 Roma-Pisa 1-0
1-1 Sampdoria-Lazio 3-3

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Capoliste solitarie[modifica | modifica wikitesto]

————————————————————————————————————————————————————————————————————
Sampdoria
10ª11ª12ª13ª14ª15ª16ª17ª18ª19ª20ª21ª22ª23ª24ª25ª26ª27ª28ª29ª30ª31ª32ª33ª34ª

Classifica in divenire[modifica | modifica wikitesto]

10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª 25ª 26ª 27ª 28ª 29ª 30ª 31ª 32ª 33ª 34ª
Atalanta 2 3 5 5 6 6 7 7 8 10 11 12 12 13 15 15 15 15 16 17 19 19 20 22 24 26 28 30 30 31 31 33 34 35
Bari 0 2 2 3 3 5 6 7 7 9 10 11 12 13 15 15 17 19 19 19 19 21 21 22 22 24 24 24 25 25 26 26 28 29
Bologna 0 0 0 2 2 2 3 3 5 5 6 7 8 8 9 10 12 13 14 14 14 14 14 14 15 15 15 15 15 17 18 18 18 18
Cagliari 0 2 2 3 3 3 3 3 4 4 5 5 6 8 9 10 10 11 12 13 13 14 15 17 18 18 20 21 23 24 25 26 28 29
Cesena 0 0 1 2 4 6 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 11 11 13 13 14 16 17 18 18 19 19 19 19 19
Fiorentina 0 1 1 3 5 5 5 6 7 8 8 9 10 12 13 14 16 17 17 18 18 20 20 21 21 23 23 25 26 27 28 28 29 31
Genoa 0 2 3 4 5 5 6 7 8 10 12 13 15 15 15 17 19 20 20 22 24 24 26 28 30 30 31 31 33 34 35 37 38 40
Inter 2 4 4 6 7 9 9 11 13 15 16 18 19 19 21 22 24 25 26 28 29 31 33 35 36 36 37 39 41 42 42 42 44 46
Juventus 2 3 4 5 7 8 10 12 14 14 16 17 18 18 20 22 22 24 25 27 27 28 28 28 29 31 33 33 33 34 34 35 37 37
Lazio 1 2 2 3 5 6 7 9 10 11 12 13 13 14 15 16 17 19 20 22 22 24 26 27 28 28 29 30 30 30 32 34 34 35
Lecce 1 1 3 4 4 4 5 5 7 8 8 10 11 12 13 15 15 16 17 17 17 18 19 19 20 20 22 22 22 22 23 25 25 25
Milan 2 4 6 7 9 10 10 12 12 13 15 17 18 20 21 23 23 24 26 27 29 30 32 32 32 34 36 38 40 41 43 45 45 46
Napoli 1 1 1 3 4 5 7 8 8 8 10 11 13 14 14 15 15 16 17 19 20 22 22 23 25 25 26 27 29 31 33 34 35 37
Parma 0 1 3 4 5 7 9 9 11 13 13 14 16 17 18 20 22 22 23 23 25 25 27 28 29 29 29 31 33 34 35 35 37 38
Pisa 2 4 5 5 5 5 7 7 7 7 9 9 11 12 12 12 14 15 16 16 17 17 17 17 17 19 19 20 20 20 20 22 22 22
Roma 2 2 4 4 4 6 6 8 8 10 11 11 12 13 14 15 15 16 18 20 21 23 24 25 26 26 28 29 29 30 32 33 34 36
Sampdoria 2 3 5 6 7 9 11 13 15 15 16 18 19 21 21 21 22 24 26 28 30 32 33 35 37 39 40 41 43 45 47 48 50 51
Torino 1 1 3 3 5 7 8 10 11 12 12 13 13 14 16 17 19 19 21 21 23 23 24 26 27 29 29 30 32 34 35 36 37 38

Primati stagionali[modifica | modifica wikitesto]

  • Maggior numero di partite vinte: 20 (Sampdoria)
  • Minor numero di partite perse: 3 (Sampdoria)
  • Massimo dei pareggi: 19 (Lazio)
  • Minor numero di partite vinte: 4 (Bologna)
  • Maggior numero di partite perse: 20 (Bologna, Cesena, Pisa)
  • Minimo dei pareggi: 6 (Pisa)
  • Miglior attacco: 57 (Sampdoria)
  • Miglior difesa: 19 (Milan)
  • Miglior differenza reti: +33 (Sampdoria)
  • Peggior attacco: 20 (Lecce)
  • Peggior difesa: 63 (Bologna)
  • Peggior differenza reti: −34 (Bologna)
  • Partita con più reti segnate: Inter-Pisa 6-3 (9)
  • Partita con maggior scarto di reti: Milan-Bologna 6-0 (6)

Individuali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

Gol Rigori Giocatore Squadra
19 6 Bandiera dell'Italia Gianluca Vialli Sampdoria
16 7 Bandiera della Germania Lothar Matthäus Inter
15 7 Bandiera dell'Uruguay Carlos Aguilera Genoa
15 Bandiera della Cecoslovacchia Tomáš Skuhravý Genoa
14 6 Bandiera dell'Italia Roberto Baggio Juventus
14 Bandiera della Germania Jürgen Klinsmann Inter
13 2 Bandiera dell'Italia Giorgio Bresciani Torino
13 4 Bandiera dell'Italia Massimo Ciocci Cesena
13 2 Bandiera dell'Italia Alessandro Melli Parma
12 4 Bandiera del Brasile João Paulo Bari
12 2 Bandiera dell'Italia Roberto Mancini Sampdoria
11 Bandiera dell'Italia Michele Padovano Pisa
11 1 Bandiera dell'Uruguay Rubén Sosa Lazio
11 3 Bandiera dei Paesi Bassi Marco van Basten Milan
11 4 Bandiera della Germania Rudi Völler Roma

Media spettatori[modifica | modifica wikitesto]

Media spettatori della Serie A 1990-91: 33.255[27]

Club Pos. Media
Milan 1 77.488
Inter 2 54.946
Napoli 3 52.657
Roma 4 43.570
Juventus 5 43.114
Lazio 6 36.371
Torino 7 33.990
Bari 8 32.130
Sampdoria 9 31.338
Genoa 10 31.202
Fiorentina 11 30.733
Cagliari 12 26.933
Bologna 13 21.590
Atalanta 14 18.829
Lecce 15 18.239
Parma 16 18.005
Cesena 17 13.828
Pisa 18 13.607

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Fu proprio Tanzi, qualche tempo dopo, a spiegare l'operazione. Disse: "Grun e Brolin sono state scelte tecniche, mentre Taffarel, oltre che essere un bravo calciatore, è anche un nostro uomo immagine per il mercato brasiliano, al quale teniamo in modo particolare". E difatti il portiere comparve nei cartelloni pubblicitari di San Paolo e di Rio de Janeiro, di Porto Alegre e di Belo Horizonte, mentre beveva un succo targato Parmalat».[12]
  2. ^ Campionato giocato sulla base di «un regionalismo spinto all'estremo» poiché oggetto di boicottaggio per il paventato progetto Pozzo e per questo rimasto orfano dei grandi club, fuoriusciti dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e confluiti nella Confederazione Calcistica Italiana che, in risposta, organizzò il torneo di Prima Divisione 1921-1922, dal carattere «quasi nazionale»[18] e per questo passato agli annali come il «vero» assegnatario del titolo di campione d'Italia.[19] Su questo assunto, per maggiore correttezza storico-sportiva i migliori risultati conseguiti da una progenitrice della Sampdoria rimarrebbero i terzi posti dell'Andrea Doria nei campionati di Prima Categoria 1907 e 1908.
  3. ^ Vincitrice della Coppa Italia.
  4. ^ Giocata a Bologna.
  5. ^ a b c Gare anticipate al 6 aprile 1991 in vista degli impegni di Inter, Juventus e Roma nel turno di andata delle semifinali delle coppe confederali, cfr. Coppa Italia, Roma-Milan all'Olimpico, in la Repubblica, 23 marzo 1991, p. 37.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fulvio Bianchi, "Parlate, arbitri", in la Repubblica, 25 agosto 1990, p. 31.
  2. ^ Fabrizio Bocca, Fuorigioco, cambia la norma, in la Repubblica, 29 giugno 1990, p. 9.
  3. ^ Skuhravy al Genoa, Fiorentina su Scifo, in la Repubblica, 27 giugno 1990.
  4. ^ Gianni Brera, Torino e Roma, che sorprese, in la Repubblica, 14 luglio 1991.
  5. ^ Gianni Piva, Milano ad handicap, in la Repubblica, 21 agosto 1990.
  6. ^ Luigi Panella, Brescia, riecco Maifredi. Calcio champagne 'invecchiato' tredici anni, su repubblica.it, 25 settembre 2013.
  7. ^ Fulvio Bianchi, 25 miliardi, Baggio è d'oro, in la Repubblica, 18 maggio 1990.
  8. ^ Emanuela Audisio, Guerriglia in nome di un campione, in la Repubblica, 19 maggio 1990.
  9. ^ Giuseppe Bagnati, Quell'antica ruggine tra Juve e Fiorentina, su gazzetta.it, 22 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2009).
  10. ^ Marcello Di Dio, Peruzzi confessa: "L'affare Lipopill per colpire Viola", su ilgiornale.it, 24 novembre 2005.
  11. ^ Licia Granello, Riedle, una vita inseguendo Voeller, in la Repubblica, 5 agosto 1990, p. 23.
  12. ^ Andrea Schianchi, Così prese Taffarel per vendere il latte, in La Gazzetta dello Sport, 29 dicembre 2003.
  13. ^ Gianni Mura, Torna l'Italia del pallone, in la Repubblica, 9 settembre 1990, p. 1.
  14. ^ Gian Paolo Ormezzano, Il Diavolo prende il volo, in Stampa Sera, 8 ottobre 1990, p. 1.
  15. ^ Giorgio Gandolfi, Inter d'assalto ritrova la testa, in Stampa Sera, 26 novembre 1990, p. 6.
  16. ^ Gianni Brera, Samp vede pericoli, in la Repubblica, 9 dicembre 1990, p. 36.
  17. ^ Bruno Colombero, Sul tetto d'inverno l'Inter ha fatto 13, in Stampa Sera, 21 gennaio 1991, p. 7.
  18. ^ Stefano Olivari, Il compromesso Colombo, su blog.guerinsportivo.it, 19 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
  19. ^ Stefano Olivari, Lo stile di Rosetta, su blog.guerinsportivo.it, 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
  20. ^ Antonio Dipollina, 50 miliardi perduti, in la Repubblica, 28 marzo 1991.
  21. ^ Melegari, 551.
  22. ^ Frosio al capolinea, l'Atalanta a Giorgi, in la Repubblica, 29 gennaio 1991, p. 42.
  23. ^ Giorgio Comaschi, "Ci salvi, sig. Radice", in la Repubblica, 23 ottobre 1990, p. 37.
  24. ^ Emilio Marrese, In panchina a settant'anni, Lucchi fa sperare Cesena, in la Repubblica, 27 gennaio 1991, p. 28.
  25. ^ Cesena, Batistoni nuovo tecnico ma prenderà ordini da Lucchi, in la Repubblica, 27 febbraio 1991, p. 41.
  26. ^ "Senza colpe, lo caccio", in la Repubblica, 12 marzo 1991, p. 40.
  27. ^ Attendance Statistics of Serie A – 1986-87 to 1997-98, su stadiapostcards.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrizio Melegari (a cura di), Almanacco illustrato del calcio - La storia 1898-2004, Modena, Panini, 2004.

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