Fu progettato alla luce delle esperienze raccolte con l'impiego dei Panzer I e II e, secondo i piani dello stato maggiore generale tedesco, divenne per alcuni anni il principale carro armato delle Panzer-Division creato espressamente come mezzo anticarro per contrastare i veicoli blindati avversari, ruolo che ricoprì con successo dal 1940 al 1942. Il Panzer III, migliorato nel corso del tempo con il potenziamento dell'armamento principale e l'ispessimento della corazzatura, costituì nella prima parte della seconda guerra mondiale il nucleo centrale e il punto di forza delle Panzer-Division tedesche che estesero il dominio della Germania nazista su gran parte dell'Europa. La versione J, dotata di un cannone da 50 mm lungo 60 calibri (L/60), fu in grado di contrastare anche mezzi più potenti, dimostrando che nel combattimento tra carri era fondamentale disporre di un armamento ad alta velocità iniziale.
Tuttavia a partire dal 1943 il Panzer III fu progressivamente superato dall'introduzione di veicoli nemici più corazzati e dotati di armamento pesante; la Wehrmacht preferì quindi ritirarlo dalla prima linea nella seconda parte della guerra e impiegare nuovi carri più potenti per contrastare la crescente superiorità numerica e tecnica degli Alleati.
Muḥammad ibn ʿAbd Allāh ibn Muḥammad al-Lawātī al-Ṭanǧī, noto semplicemente come Ibn Baṭṭūṭa (in araboمحمد بن عبد الله بن محمد اللواتي الطنجي، ابن بطوطة?), (Tangeri, 24 febbraio 1304 - Fès, 1368/1369), è stato un viaggiatore, storico e giurista marocchino, considerato uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi.
I suoi viaggi interessarono Africa, Asia ed Europa e la sua opera maggiore è al-Riḥla (in araboالرحلة?), che significa "Viaggio", in cui Ibn Baṭṭūṭa riporta ricordi e osservazioni del suo viaggio durato circa trent'anni.