Naurizio

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Il cardinale Ercole Gonzaga presiede la seduta del concilio di Trento in Santa Maria Maggiore, 1633[1][2] (alcune fonti la attribuiscono invece a suo nonno Francesco)

La famiglia Naurizio fu una famiglia di pittori che operò in Trentino a cavallo tra Cinquecento e Seicento, il cui componente più celebre fu Elia Naurizio.

Incoronazione della Madonna e santi, 1583, di Paolo Naurizio
Affreschi di Lorenzo Naurizio sotto il portico della chiesa di Santa Margherita di Castelnuovo

Francesco Naurizio, originario di Norimberga, giunse in Valsugana nel secondo decennio del Cinquecento, firmò gli affreschi della chiesa di San Giovanni a Liendri, località nel comune di Mezzano.

Si trasferirono a Borgo Valsugana, protetti dai Welsberg, dove Francesco junior, che Nicolò Rasmo considera figlio di Lorenzo Naurizio, ottenne la cittadinanza.[3] Non è chiaro il grado di parentela di Lorenzo Naurizio (doc. 1565-1568) con gli altri Naurizio, recentemente considerato fratello di Rocco Naurizio (autore nel 1544 di affreschi nella chiesa di San Silvestro di Imer) e Paolo Naurizio[4], che si stabilì a Trento, dove ottenne diverse commissioni nell'ultimo quarto del XVI secolo, le più prestigiose per il duomo di Trento, attualmente conservate al Museo diocesano tridentino. Sempre Rasmo ritiene che Paolo fosse figlio di Francesco.

A parte Paolo ed Elia, che aderirono alla corrente artistica rinascimentale, i Naurizio erano stilisticamente legati alle correnti tardogotiche tipiche della Germania da cui provenivano, con affreschi di stampo religioso-devozionale, spesso ubicati in chiese poste su strade e percorsi di pellegrinaggio ad alta frequentazione.[4]

Paolo Naurizio (doc. 1576-1597) fu artista di riferimento per la committenza religiosa a Trento nell’ultimo quarto del XVI secolo, dettò testamento nel 1597 affidando alla moglie Ursula di Schwaz il compito di prendersi cura dei sei figli, tra i quali Elia Naurizio.[1] Nicolò Rasmo lo ritiene "un pittore di dimensioni modeste", simbolo di questo momento di decadenza delle commissioni artistiche del principe vescovo di Trento Ludovico Madruzzo, riscattato in parte dal nipote Carlo Gaudenzio Madruzzo (1600-1629), che commissionò diverse opere a Martino Teofilo Polacco.[5] Recentemente è stato identificato con il "Paul Moriczius, Maller auf Churburg", citato nei rendiconti dell'amministratore di Castel Coira nel 1576, dunque almeno da quell'anno doveva essere attivo al servizio dei conti Trapp.[6]

Elia Naurizio (1589-1657), figlio di Paolo. Membro della confraternita alemanna degli zappatori di Trento dal 1610 al 1655. Attivo nella chiesa di San Giorgio a Croviana verso il 1613, dal 1623 fu a Innsbruck, alle dipendenze di Leopoldo V come Hofmaler e Kammermaler ("pittore di corte" e "pittore da camera"). Dal 1629 è attestato nuovamente in Trentino, dove realizzò numerose opere sparse per le chiese di tutto il Trentino. Nel 1630 al suo matrimonio con Maddalena Manart di Anversa furono testimoni il barone Osvaldo III Trapp e il conte Filippo Lodron[1]

Francesco Naurizio

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  • Liendri (Mezzano), chiesa di San Giovanni: Annunciazione; Decorazione dell'intradosso; S. Corona, S. Romina; Gesù Cristo in pietà e santi (1513).[7] Nel catino dell’abside troneggiava un Cristo in mandorla, accompagnato dagli evangelisti sotto forma di animali (si vede ora solo il toro con il vangelo tra le zampe che rappresenta San Luca)[8]

Rocco Naurizio

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Lorenzo Naurizio

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Francesco Naurizio junior

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Paolo Naurizio

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  • Meditazione di San Girolamo sul Giudizio universale e l'arcidiacono Girolamo Roccabruna in preghiera, 1578-1580 ca., olio su tavola, 212 x 246 cm, prima campata nord del Duomo di Trento. Sullo sfondo dell'opera compare l'interno del Duomo, nella parte centrale del dipinto un cadavere regale in decomposizione che rammenta la vanità delle cose terrene, così come il versetto dell'Ecclesiaste "Vanitas vanitatum et omnia vanitas". L'avvento di Cristo viene indicato da un angelo a san Girolamo, che tiene aperto un libro su cui si legge l'invocazione "O d[omi]ne miserere mei"[15][16]
  • Incoronazione della Madonna e santi, 1583, olio su tela, 204 x 150,5 cm, Museo diocesano tridentino, originariamente pala dell'altare perduto commissionato dai Trapp a fianco della porta meridionale del Duomo di Trento. Nella parte alta del dipinto la Trinità incorona la Vergine; la fascia inferiore presenta da sinistra a destra i santi Orsola, Enrico II il Santo, Vigilio, Sisinnio, Martirio e Alessandro, Giacomo il Maggiore ed Elisabetta d'Ungheria[17][18]
  • Madonna immacolata e Gesù Bambino, 1589, olio su tavola, 140 x 82 cm, canonica della parrocchiale dell'Immacolata a Strigno (Castel Ivano), proveniente dalla non più consacrata chiesa di San Vito. Realizzò poi la pala di San Zenone, andata distrutta durante la prima guerra mondiale[19]
  • Messa di San Gregorio Magno, 1590 ca.[20]
  • Ancona dell'Adorazione dei pastori, 1591, tempera su tavola, Museo diocesano tridentino (proveniente dalla chiesa di Sant'Anna di Sopramonte). Nel pannello centrale è raffigurata l’Adorazione dei pastori, nella predella l’Adorazione dei Magi e nel timpano il busto di Dio Padre[21][22]
  • Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, 1593-94, tempera su tavola, 146 x 89,5 cm, pala dell'altare laterale destro della chiesa di San Mauro a San Mauro (Baselga di Piné). Nella predella sono raffigurati in tre riquadri episodi della vita di S. Giovanni Battista e nel timpano la Madonna annunciata[23][24]
  • S. Michele arcangelo combatte contro Satana, 1593-94, tempera su tavola, 145 x 88 cm, pala dell'altare laterale sinistro della chiesa di San Mauro a San Mauro (Baselga di Piné). Nella predella sono presenti tre riquadri, quello centrale raffigurante le Anime del Purgatorio, nel timpano l’Angelo annunciante[24][25]
  • Nozze mistiche di S. Caterina d'Alessandria, 1595, olio su tela, 169,5 x 104 cm, chiesa di Santa Maria Assunta a Baselga di Piné[26]

Elia Naurizio

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Santa Maria Assunta di Calavino, Santa Maria Assunta di Tavodo, San Lorenzo di Folgaria, Madonna della Neve di Buss e San Bartolomeo di Trento.

  1. ^ a b c Lorenza Liandru - NAURIZIO, Elia, su Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 78 (2013). URL consultato il 6 giugno 2022.
  2. ^ Elia Naurizio - Congregazione generale del concilio di Trento - 1633, su Museo Diocesano Tridentino. URL consultato l'8 marzo 2022.
  3. ^ E. Realdon & N. Rasmo, 1983, p. 135
  4. ^ a b I pittori Naurizio nel Trentino Orientale. Dipinti murali a tema sacro nelle chiese delle valli alpine del Primiero e della Valsugana, su Università Ca' Foscari di Venezia, 30 giugno 2016. URL consultato l'8 marzo 2022.
  5. ^ N. Rasmo, 1988, p. 230
  6. ^ D. Cattoi & D. Primerano, 2014, p. 196
  7. ^ Naurizio F. (1513), Gesù Cristo in pietà e santi, su BeWeB. URL consultato il 6 giugno 2024.
  8. ^ Chiesetta San Giovanni ai Prati Lièndri, su parrocchieprimierovanoi.it. URL consultato il 6 giugno 2024.
  9. ^ Chiesetta di San Silvestro sul monte Totoga, su Parrocchie di Primiero Vanoi e Mis. URL consultato il 6 giugno 2024.
  10. ^ E. Realdon & N. Rasmo, 1983, p. 87
  11. ^ V. Fabris, 2009, p. 179
  12. ^ V. Fabris, 2009, p. 304 L'iscrizione riporta: IN EL ANO 1568 ADI 14/ AGOSTO QVESTA HOPER[A]/ QVE[...] FE[...]VR A LAVDE/ DE SAN BARTHOLAMIO/ DE DIO SIGNOR NOSTRO/ E B[...]A DE O[...]/ [...]EM LAVRENZIVS/ [NAV]RITIVS PINXIT.
  13. ^ Naurizio L. (1568), Dipinti murali della quarta campata, su BeWeB. URL consultato il 6 giugno 2024.
  14. ^ V. Fabris, 2009, p. 132
  15. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 186-187
  16. ^ D. Cattoi & D. Primerano, 2014, pp. 196-197
  17. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 188-191
  18. ^ Paolo Naurizio - Incoronazione della Madonna e santi - 1583, su Museo Diocesano Tridentino. URL consultato l'8 marzo 2022.
  19. ^ V. Fabris, 2011, pp. 139, 151
  20. ^ Paolo Naurizio - Messa di San Gregorio Magno - 1590 circa, su Museo Diocesano Tridentino. URL consultato l'8 marzo 2022.
  21. ^ D. Reich, 1903, p. 248
  22. ^ Paolo Naurizio - Ancona dell'Adorazione dei pastori - 1591, su Museo Diocesano Tridentino. URL consultato il 6 giugno 2024.
  23. ^ Bottega trentina-Naurizio P. (1593-1594), Altare di S. Giovanni Battista, su BeWeB. URL consultato il 6 giugno 2024.
  24. ^ a b C. Pacher, 1960, pp. 41-43
  25. ^ Bottega trentina-Naurizio P. (1593-1594), Altare laterale di S. Michele, su BeWeB. URL consultato il 6 giugno 2024.
  26. ^ E. Chini, 1980, p. 337
  • Francesco Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento, Giovanni Zippel Editore, 1883.
  • Franca Barbacovi, Sulle tracce di Elia Naurizio e Giovanni Armanni: storie di famiglia e di committenza del Seicento trentino, in «Studi trentini. Arte», 95/2, 2016 (pp. 251-287). (online)
  • Enrico Castelnuovo (a cura di), Il Duomo di Trento. Pitture, arredi e monumenti. Volume secondo, Trento, TEMI, 1993.
  • Domizio Cattoi & Domenica Primerano (a cura di), Arte e persuasione. La strategia delle immagini dopo il Concilio di Trento, Trento, TEMI, 2014.
  • Ezio Chini (a cura di), Beni storico -artistici: interventi di restauro di dipinti su tela compresi nel programma integrativo degli interventi per l'anno 1979, in «Studi trentini di scienze storiche. Sezione seconda», 59/2, 1980, (pp. 337-351). (online)
  • Raffaella Colbacchini, La cappella di Santa Maria nel castello di Caldés: un inedito ciclo di affreschi di Elia Naurizio, in «Studi trentini di scienze storiche. Sezione seconda», 75-77, 1996-1998 (pp.93-116). (online)
  • Vittorio Fabris, La Valsugana orientale. Parte prima: i paesi a destra del torrente Maso (decanato di Borgo), Scurelle (TN), LITODELTA, 2009. URL consultato il 5 giugno 2024.
  • Vittorio Fabris, La Valsugana orientale e il Tesino. Parte seconda: i paesi a sinistra del torrente Maso e la conca del Tesino (ex decanato di Strigno), Scurelle (TN), LITODELTA, 2011. URL consultato il 5 giugno 2024.
  • Carlo Pacher, La chiesa di S. Mauro di Piné, in «Studi trentini di scienze storiche», 39, n. 1, 1960 (pp. 33-47). (online)
  • Nicolò Rasmo, Storia dell'arte nel Trentino, Trento, Dolomia, 1988.
  • Enrico Realdon & Nicolò Rasmo, Affreschi e sculture: Trento, Castello del Buonconsiglio, luglio-dicembre 1983, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Assessorato alle Attività culturali, 1983.
  • Desiderio Reich, S. Anna di Sopramonte, in «Tridentum», VI, n. 6-7, 1903 (pp. 241-269).

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