Grant Hill
Grant Hill | ||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Hill in palleggio con la maglia dei Phoenix Suns | ||||||||||||||||
Nazionalità | Stati Uniti | |||||||||||||||
Altezza | 203 cm | |||||||||||||||
Peso | 102 kg | |||||||||||||||
Pallacanestro | ||||||||||||||||
Ruolo | Ala piccola | |||||||||||||||
Termine carriera | 2013 | |||||||||||||||
Hall of fame | Naismith Hall of Fame (2018) | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Grant Henry Hill (Dallas, 5 ottobre 1972) è un ex cestista statunitense, di ruolo ala piccola.
Grant Hill ha giocato come ala piccola per 19 anni militando in ordine nei Detroit Pistons, negli Orlando Magic, nei Phoenix Suns e nei Los Angeles Clippers.
Ha giocato 1.026 partite in NBA, ha partecipato a 7 All-Star Game[2] ed è entrato 5 volte nell'All-NBA Team (una volta nel primo le altre nel secondo),[3] ma non ha mai vinto l'anello.[4]
Con la nazionale ha vinto una medaglia di bronzo ai giochi panamericani 1991[5] e un oro alle Olimpiadi del 1996.[6]
Ha vinto per tre volte l'NBA Sportsmanship Award,[7] risultando essere il cestista ad averlo vinto più volte in assoluto.[8]
Dal 2018 è fra i membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.[9]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Hill è nato a Dallas mentre suo padre (Calvin Hill) giocava nei Dallas Cowboys.[10] Sua madre Janet, laureatasi al Wellesley College, ha condiviso la camera con Hillary Clinton quando entrambe erano al primo anno.[10]
Prima di andare alla Duke University ha girato uno spot per la Sprite.[11]
Durante la sua carriera universitaria ha conseguito la laurea in storia e in scienze politiche.[12]
A Detroit ha conosciuto Tamia, con la quale si è sposato nel 1999,[13] da cui ha avuto 2 figlie: Myla Grace (classe 2002)[14] e Lael Rose (classe 2007).[15]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Considerato uno dei giocatori più completi della storia NBA, tra i migliori degli anni novanta,[9][16][17] tra le sue qualità spiccavano l'atletismo,[16] il controllo palla,[16] la visione di gioco[6] e l'intelligenza tattica[18] che lo rendevano a tutti gli effetti un all-around player.[6][19]
Era considerato il nuovo Michael Jordan,[6][17][20] mentre da altri è stato definito un LeBron prima di LeBron.[20][21][22][23] Tuttavia, a causa del fatto che la sua carriera è stata enormemente condizionata dagli infortuni, è stato definito uno dei più grandi what if nella storia del basket.[6][20][24]
In carriera si è anche distinto per la professionalità e determinazione con le quali si approcciava alla pallacanestro.[25][26]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]High school e college
[modifica | modifica wikitesto]Al termine della carriera di suo padre nella NFL, la famiglia si trasferì a Reston, Virginia, dove Grant diventò una stella dell'high-school.[27] In seguito giocò per 4 anni alla Duke University, vincendo il titolo nazionale nel 1991 e nel 1992[6][12] e perdendo il campionato nel 1994.[27] Oltre che i 2 titoli partecipò al McDonald's All-American Game nel 1990 ed entrò tra i membri di 2 NCAA AP All-America Team.[9][12] A scuola comunque praticò diversi sport prima di scegliere la pallacanestro,[28] suonando pure il pianoforte.[28] Al termine della sua carriera universitaria venne definito dal suo ex allenatore a Duke a Mike Krzyzewski il miglior giocatore che avesse mai allenato.[19]
NBA
[modifica | modifica wikitesto]Detroit Pistons
[modifica | modifica wikitesto]Grant Hill venne scelto dai Detroit Pistons come terza scelta nel Draft NBA dopo essersi laureato nel 1994.[9] Nella sua prima stagione, Hill realizzò in media 19,9 punti, 5,0 assist, 6,4 rimbalzi e 1,77 palle rubate per partita,[12] guidando la sua squadra in ogni statistica a fine anno[12] e diventando il quinto a riuscire in ciò.[12] In quest'annata divenne sin da subito uno dei giocatori preferiti dal pubblico,[29] oltre al fatto che il coach dei Pistons Don Chaney lodò la sua comprensione del gioco e paragonò Hill a 2 ex campioni dell'NBA come Magic Johnson e Larry Bird.[19] A fine stagione si divise il titolo di NBA Rookie of the Year Award con Jason Kidd.[6] Hill inoltre giocò regolarmente nell'NBA All-Star Game.[6] Nella stagione 1995-1996 partecipò all'All-Star Game risultando essere il giocatore più votato della lega, anche più del ritornato Michael Jordan,[12] e al termine della stagione venne inserito, per la prima volta di 5 consecutive, in un All-NBA Team.[12] Nel 1997 mise a referto 13 triple-doppie in una sola stagione guidando la lega in tale statistica,[30] segnando in media 21,4 punti più 9,0 rimbalzi e 7,3 assist.[23] Nella seconda metà degli anni novanta Hill si affermò così come uno dei giocatori più forti della NBA.[17]
Comunque, nonostante il valore aggiunto portato alla squadra da Grant Hill, i Detroit Pistons non riuscirono mai a proseguire a lungo nel cammino dei playoffs, fermandosi al primo turno in ognuna delle loro 4 apparizioni (1996, 1997, 1999, 2000).[12] L'8 febbraio 1999 realizzò il proprio career high di punti segnandone 46 nel successo per 106-103 contro gli Washington Wizards.[31] Al termine della stagione 1998-1999 diventò il 2º giocatore, dopo Wilt Chamberlain, a guidare la sua squadra in punti, assist e rimbalzi di media in 3 stagioni diverse nella storia dell'NBA.[32] La stagione 1999-2000 fu quella più prolifica della sua carriera (25,8 punti a partita) ma calando in assist e rimbalzi (rispettivamente 5,2 e 6,6), e giocando nei playoffs pur con un infortunio alla sua caviglia sinistra;[32] ciononostante i Pistons vennero eliminati in 4 gare al primo turno dai Miami Heat e Hill peggiorò la propria situazione fisica.[32] Viste le sue medie, rientra tra i 6 giocatori ad avere totalizzato almeno 20 punti, 5 assist e 5 rimbalzi nelle prime 6 stagioni in carriera; gli altri a esserci riusciti sono Oscar Robertson, Jerry West, Larry Bird, Michael Jordan e successivamente rispetto a Hill LeBron James.[6][33]
Orlando Magic
[modifica | modifica wikitesto]A fine anno Hill venne scambiato con gli Orlando Magic per Chucky Atkins e Ben Wallace.[34][35] Prima di trasferirsi in Florida ci fu per lui la possibilità di trasferirsi ai Lakers in cambio della loro stella Kobe Bryant.[36][37]
I Magic sperarono che potesse fare coppia con la superstar Tracy McGrady, comprato dai Toronto Raptors, per far tornare i Magic tra i grandi della NBA.[35] Hill si trovò però in difficoltà sin dal suo arrivo ad Orlando per problemi alla caviglia, giocando in sole 4 partite[18] (per quanto all'inizio si temeva che non riuscisse neppure a giocarle)[38] nella sua prima stagione con la nuova squadra, 14 nella seconda stagione e 29 nella terza. Nel marzo 2003 si sottopose a un intervento chirurgico per cercare di risolvere definitivamente i problemi alla caviglia;[39] cinque giorni dopo l'operazione, però, Hill rischiò addirittura di morire a causa di un'infezione da stafilococco, che lo costrinse a una settimana di ricovero e sei mesi di antibiotici.[39]
Rientrò nella stagione 2004-2005 dimostrando di essere ancora molto amato dai tifosi,[39] che con i loro voti lo fecero partire in quintetto nell'All-Star Game per l'Eastern Conference.[40] Al termine della stagione vinse il premio per la sportività.[7]
Quando sembrava, dopo aver giocato una stagione quasi intera nel 2004-05, che Hill (ormai 33enne) potesse tornare sui buoni livelli della sua esperienza a Detroit, nella stagione 2005-06 ebbe di nuovo problemi fisici, tra i quali un'ernia inguinale,[41] disputando solo 21 match.[26]
Tornò a giocare nel campionato 2006-07 per gli Orlando Magic con i quali tenne una media di 14,4 punti e 3,6 rimbalzi a gara, con la squadra che tuttavia venne eliminata al primo turno in 4 gare dai Detroit Pistons.[42]
Phoenix Suns
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate 2007, dopo avere pensato al ritiro per via dei tanti infortuni patiti,[43] rimase free agent e in luglio firmò con i Phoenix Suns.[44]
Ai Suns Hill indossò la maglia numero 33 (lo stesso che usa fin dai tempi di Duke) nonostante il numero fosse stato ritirato in onore di Alvan Adams:[45] l'eccezione venne fatta per la reputazione di grande atleta e di professionista serio di cui Hill ha sempre goduto.[45] Arrivò ai Suns con il pensiero di giocare un paio d'anni prima di ritirarsi, ma per via delle prestazioni offerte in campo rinviò la sua decisione di qualche anno.[25]
In Arizona Hill vinse per la seconda volta il premio per la sportività[7] e partì nel quintetto base (seppure con minutaggi intorno alla mezz'ora) dando con la sua esperienza un apporto prezioso per la squadra del duo Nash-Stoudemire, imponendosi sin da subito come uno dei leader della squadra.[46]
L'anno successivo giocò per la prima volta in carriera 82 partite su 82 all'età di 36 anni.[46]
Nella stagione 2009-10 vinse per la terza volta il premio Joe Dumars per la sportività e soprattutto riuscì per la prima volta in carriera (a 38 anni)[7] ad accedere alle finali di conference durante i playoffs, in quanto Phoenix superò Portland per 4-2 e San Antonio per 4-0.[47] Il cammino dei Suns si fermò alla Finali di Conference, contro i Lakers di Kobe Bryant e Pau Gasol, con Hill che negli ultimi minuti, seppur marcandolo al suo meglio, non poté impedire il canestro vincente di Kobe Bryant.[48] Le due stagioni successive furono invece povere di soddisfazioni con la squadra che non raggiunse i playoffs (con lui che rinnovò nel dicembre 2011 per un altro anno),[49] con Hill che soffrì di ulteriori problemi fisici.[26] Ciò non gli impedì di tenere una media di 13 punti nel 2010-2011, diventando (all'epoca) il settimo giocatore a raggiungere tale media a 38 anni o più.[26]
Los Angeles Clippers
[modifica | modifica wikitesto]Alla soglia dei 40 anni (secondo giocatore più anziano in attività, un giorno più giovane di Kurt Thomas)[50] decise di accettare la sfida propostagli dai Los Angeles Clippers, firmando un contratto biennale il 17 luglio 2012.[51] Fece il suo esordio con la franchigia di Los Angeles il 12 gennaio 2013.[52] Appena 4 giorni più tardi raggiunse le 1.000 presenze in NBA contro gli Houston Rockets.[53] Nonostante fosse ormai avesse superato i 40 anni diede comunque un buon contributo (seppur giocando solo 29 partite)[26] alla squadra per esempio quando marcò Carmelo Anthony contro i New York Knicks nel 4º quarto,[25][54] o con una stoppata decisiva su Jerryd Bayless contro Memphis (rivelatasi decisiva per il raggiungimento dei playoffs della squadra).[25]
Nei play-off i Clippers, nonostante un grande Chris Paul,[55] si fermarono al 1º turno a gara-6 contro i Memphis Grizzlies, impedendo a Hill di vincere l'anello.[55]
Il 1º giugno 2013 annunciò il suo ritiro dalla lega in diretta tv su TNT.[2][56]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo avere disputato i giochi panamericani nel 1991,[5] nel 1995 venne invitato per uno stage in vista delle Olimpiadi di Atlanta del 1996 dalla nazionale USA;[57] venne inserito nella lista definitiva dei convocati per il torneo,[6] in cui diede il suo contributo al 2º Dream Team (composto tra i tanti da giocatori come John Stockton, Charles Barkley, Hakeem Olajuwon, Scottie Pippen e Shaquille O'Neal)[58] al raggiungimento della vittoria finale fornendo buone prestazioni,[58] seppur non giocando le ultime 2 partite decisive contro Australia e Jugoslavia. Quattro anni dopo venne convocato anche per le Olimpiadi di Sydney 2000, ma dovette rinunciare a causa dell'infortunio patito durante la stagione.[32][59] Venne sostituito da Shareef Abdur-Rahim.[59]
Dopo il ritiro
[modifica | modifica wikitesto]Pochi mesi dopo il ritiro dall'attività agonistica iniziò a condurre il programma Inside Stuff insieme a Kristen Ledlow.[60][61]
Nel giugno 2015 diventò socio di minoranza degli Atlanta Hawks.[62]
Nel settembre 2018 venne introdotto nella Hall Of Fame.[9]
Fuori dal campo
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'anno da rookie, fece un'apparizione da David Letterman nel suo show, suonando pure il pianoforte mostrando un'ottima capacità al riguardo[28] (dovute al fatto che a 9 anni iniziò a prendere lezioni di piano, che smise di suonare dopo l'iscrizione all'high school).[63]
Il 7 settembre 1995, in occasione degli MTV Video Music Awards, presentò un premio in collaborazione con la conduttrice Ricki Lake.[64][65]
Apparve nel video di Rockstar, canzone dei Nickelback.[66]
Per via dello stafilococco avuto durante la sua carriera diventò molto attivo sull'argomento fondando un'organizzazione non-profit chiamata Stop MRSA Now!.[67] Hill fa beneficenza anche con donazioni a organizzazioni caritatevoli.[68]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Legenda | |||||
---|---|---|---|---|---|
PG | Partite giocate | PT | Partite da titolare | MP | Minuti a partita |
TC% | Percentuale tiri dal campo a segno | 3P% | Percentuale tiri da tre punti a segno | TL% | Percentuale tiri liberi a segno |
RP | Rimbalzi a partita | AP | Assist a partita | PRP | Palle rubate a partita |
SP | Stoppate a partita | PP | Punti a partita | Grassetto | Career high |
† | Denota le stagioni in cui ha vinto il titolo |
NCAA
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1990-1991† | Duke Blue Devils | 36 | - | 24,6 | 51,6 | 50,0 | 60,9 | 5,1 | 2,2 | 1,4 | 0,8 | 11,2 |
1991-1992† | Duke Blue Devils | 33 | - | 30,3 | 61,1 | 0,0 | 73,3 | 5,7 | 4,1 | 1,2 | 0,8 | 14,0 |
1992-1993 | Duke Blue Devils | 26 | - | 31,6 | 57,8 | 28,6 | 74,6 | 6,4 | 2,8 | 2,5 | 1,4 | 18,0 |
1993-1994 | Duke Blue Devils | 34 | - | 35,7 | 46,2 | 39,0 | 70,3 | 6,9 | 5,2 | 1,9 | 1,2 | 17,4 |
Carriera | 129 | - | 30,4 | 53,2 | 37,6 | 69,8 | 6,0 | 3,6 | 1,7 | 1,0 | 14,9 |
NBA
[modifica | modifica wikitesto]Regular season
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1994-1995 | Detroit Pistons | 70 | 69 | 38,3 | 47,7 | 14,8 | 73,2 | 6,4 | 5,0 | 1,8 | 0,9 | 19,9 |
1995-1996 | Detroit Pistons | 80 | 80 | 40,8 | 46,2 | 19,2 | 75,1 | 9,8 | 6,9 | 1,3 | 0,6 | 20,2 |
1996-1997 | Detroit Pistons | 80 | 80 | 39,3 | 49,6 | 30,3 | 71,1 | 9,0 | 7,3 | 1,8 | 0,6 | 21,4 |
1997-1998 | Detroit Pistons | 81 | 81 | 40,7 | 45,2 | 14,3 | 74,0 | 7,7 | 6,8 | 1,8 | 0,7 | 21,1 |
1998-1999 | Detroit Pistons | 50 | 50 | 37,0 | 47,9 | 0,0 | 75,2 | 7,1 | 6,0 | 1,6 | 0,5 | 21,1 |
1999-2000 | Detroit Pistons | 74 | 74 | 37,5 | 48,9 | 34,7 | 79,5 | 6,6 | 5,2 | 1,4 | 0,6 | 25,8 |
2000-2001 | Orlando Magic | 4 | 4 | 33,3 | 44,2 | 100,0 | 61,5 | 6,3 | 6,3 | 1,3 | 0,5 | 13,8 |
2001-2002 | Orlando Magic | 14 | 14 | 36,6 | 42,6 | 0,0 | 86,3 | 8,9 | 4,6 | 0,6 | 0,3 | 16,8 |
2002-2003 | Orlando Magic | 29 | 29 | 29,1 | 49,2 | 25,0 | 81,9 | 7,1 | 4,2 | 1,0 | 0,4 | 14,5 |
2004-2005 | Orlando Magic | 67 | 67 | 34,9 | 50,9 | 23,1 | 82,1 | 4,7 | 3,3 | 1,4 | 0,4 | 19,7 |
2005-2006 | Orlando Magic | 21 | 17 | 29,2 | 49,0 | 25,0 | 76,5 | 3,8 | 2,3 | 1,1 | 0,3 | 15,1 |
2006-2007 | Orlando Magic | 65 | 64 | 30,9 | 51,8 | 16,7 | 76,5 | 3,6 | 2,1 | 0,9 | 0,4 | 14,4 |
2007-2008 | Phoenix Suns | 70 | 68 | 31,7 | 50,3 | 31,7 | 86,7 | 5,0 | 2,9 | 0,9 | 0,8 | 13,1 |
2008-2009 | Phoenix Suns | 82 | 68 | 29,8 | 52,3 | 31,6 | 80,8 | 4,9 | 2,3 | 1,1 | 0,7 | 12,0 |
2009-2010 | Phoenix Suns | 81 | 81 | 30,0 | 47,8 | 43,8 | 81,7 | 5,5 | 2,4 | 0,7 | 0,4 | 11,3 |
2010-2011 | Phoenix Suns | 80 | 80 | 30,1 | 48,4 | 39,5 | 82,9 | 4,2 | 2,5 | 0,8 | 0,4 | 13,2 |
2011-2012 | Phoenix Suns | 49 | 46 | 28,1 | 44,6 | 26,4 | 76,1 | 3,5 | 2,2 | 0,8 | 0,6 | 10,2 |
2012-2013 | L.A. Clippers | 29 | 0 | 15,1 | 38,8 | 27,3 | 58,3 | 1,7 | 0,9 | 0,4 | 0,2 | 3,2 |
Carriera | 1026 | 972 | 33,9 | 48,3 | 31,4 | 76,9 | 6,0 | 4,1 | 1,2 | 0,6 | 16,7 | |
All-Star | 6 | 6 | 22,2 | 57,1 | 50,0 | 54,5 | 2,5 | 3,2 | 1,2 | 0,2 | 10,5 |
Play-off
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1996 | Detroit Pistons | 3 | 3 | 38,3 | 56,4 | 50,0 | 85,7 | 7,3 | 3,7 | 1,0 | 0,0 | 19,0 |
1997 | Detroit Pistons | 5 | 5 | 40,6 | 43,7 | - | 71,8 | 6,8 | 5,4 | 0,8 | 1,0 | 23,6 |
1999 | Detroit Pistons | 5 | 5 | 35,2 | 45,7 | 0,0 | 81,3 | 7,2 | 7,4 | 2,0 | 0,4 | 19,4 |
2000 | Detroit Pistons | 2 | 2 | 27,5 | 37,5 | 50,0 | 90,0 | 5,5 | 4,5 | 0,5 | 0,0 | 11,0 |
2007 | Orlando Magic | 4 | 4 | 35,8 | 50,0 | - | 66,7 | 5,5 | 3,8 | 0,5 | 0,3 | 15,0 |
2008 | Phoenix Suns | 3 | 2 | 22,7 | 45,5 | - | 100,0 | 5,3 | 1,0 | 0,7 | 0,3 | 3,7 |
2010 | Phoenix Suns | 16 | 16 | 28,3 | 48,0 | 18,8 | 86,8 | 5,8 | 2,3 | 0,8 | 0,6 | 9,6 |
2013 | L.A. Clippers | 1 | 0 | 20,0 | 50,0 | - | - | 4,0 | 2,0 | 0,0 | 0,0 | 4,0 |
Carriera | 39 | 37 | 31,6 | 46,9 | 23,8 | 78,1 | 6,1 | 3,6 | 0,9 | 0,5 | 13,4 |
Massimi in carriera
[modifica | modifica wikitesto]- Massimo di punti: 46 vs Washington Wizards (8 febbraio 1999)[69]
- Massimo di rimbalzi: 18 (2 volte)
- Massimo di assist: 14 (2 volte)
- Massimo di palle rubate: 6 (5 volte)
- Massimo di stoppate: 4 (3 volte)
- Massimo di minuti giocati: 55 vs Phoenix Suns (3 dicembre 1997)
Cronologia presenze e punti in Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]NBA
[modifica | modifica wikitesto]- First team: 1995
- All-NBA Team: 5
- Convocazioni all'All-Star Game: 7
- NBA Sportsmanship Award 2005, 2008 e 2010 (record)
NCAA
[modifica | modifica wikitesto]- Titoli NCAA: 2
- NCAA AP All-America Team:
- First team: 1994
- Third team: 1993
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Per quanto riguarda i Giochi panamericani 1991 segnò 37 punti, ma mancano referti al riguardo
- ^ a b (EN) SEVEN-TIME NBA ALL-STAR GRANT HILL RETIRES, su nba.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) NBA & ABA All-League Teams, su basketball-reference.com. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2008).
- ^ (EN) Dan Carson, 20 past and present NBA stars who don't need a ring for validation, su foxsports.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ a b c d e f g h i (EN) ELEVENTH PAN AMERICAN GAMES -- 1991, su usab.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ a b c d e f g h i j Il talento cristallino e impossibile di Grant Hill, in Sky Sport, 7 settembre 2018. URL consultato il 10 marzo 2019.
- ^ a b c d (EN) NBA.com: Hill first-ever three-time NBA Sportsmanship Award winner, su nba.com, 29 aprile 2010. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2010).
- ^ NBA Sportsmanship Award - NBA Awards, su basketball.realgm.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ a b c d e (EN) Sekou Smith, Q&A with Grant Hill: 'Hall of Fame is very validating for me', su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Marc J. Spears, Grant Hill: ‘I was fortunate, but that didn’t necessarily help in the basketball world’, su The Undefeated, 7 settembre 2018. URL consultato il 29 marzo 2019.
- ^ Halloran.
- ^ a b c d e f g h i Porter.
- ^ (EN) Jet, Basketball star GRANT HILL and singer TAMIA say 'I do' in private ceremony, Johnson Publishing Company, 6 settembre 1999, pp. 60-64. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Ebony, Celebrities and their babies, Johnson Publishing Company, dicembre 2002, pp. 38-39. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ (EN) Introducing Lael Rose Hill, in People, 8 ottobre 2007. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b c (EN) Darko Mihajlovski, NBA Power Rankings: The 20 Most Complete Players In NBA History, su bleacherreport.com. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
- ^ a b c (EN) The 25 Most Versatile Players in NBA History, su complex.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b Porterfield, p. 31.
- ^ a b c Rolfe, Ross, p. 7.
- ^ a b c What if Grant Hill…, su superbasket.it, 21 agosto 2018. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Bruno Manrique, Grant Hill Was The 'King' Of One Special Element Breaking Into The NBA, Even Over LeBron James, su clutchpoints.com, 6 settembre 2018. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Grant Hill was LeBron before LeBron, su For The Win, 3 giugno 2013. URL consultato il 20 marzo 2019.
- ^ a b (EN) 2018 Hall of Fame: How good was Grant Hill?, su ca.nba.com, 5 settembre 2018. URL consultato il 6 luglio 2019.
- ^ (EN) Ben Leibowitz, NBA: The All-'What-If-They-Never-Got-Injured' Team, su Bleacher Report. URL consultato il 10 marzo 2019.
- ^ a b c d (EN) HILL REFLECTS ON FIRST SEASON WITH CLIPPERS, su nba.com. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ a b c d e Grant Hill: il grande professionista inserito tra i più grandi di sempre, in La Gazzetta dello Sport, 2 giugno 2013. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b Perotti.
- ^ a b c Joseph, p. 27.
- ^ Joseph, p. 21.
- ^ Triple-Doubles in the 1996-97 NBA Regular Season, su landofbasketball.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Hill's 46 Light Up Wizards, in CBS News. URL consultato il 24 marzo 2019.
- ^ a b c d Porterfield, p. 30.
- ^ (EN) ESPN Stats & Info on Twitter, su twitter.com, 2 giugno 2013. URL consultato il 6 luglio 2019.
- ^ (EN) Magic's Strength No Illusion, in CBS News, 3 agosto 2000. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b (EN) Angelo Guinhawa, Grant Hill Goes Completely Honest On Time With Tracy McGrady In Orlando, su clutchpoints.com, 30 maggio 2019. URL consultato il 6 luglio 2019.
- ^ (EN) Phil Jackson says he briefly considered trading Kobe Bryant for Grant Hill, in CBS Sports. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Phil Jackson recalls proposed trade to deal young Kobe for Grant Hill, su espn.com, 2 settembre 2016. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Grant Hill Is Out for 2000-01 Season, in ABC News, 7 gennaio 2006. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b c (EN) Liz Robbins, Hill Is Thriving Again After Years of Pain and Doubt, in The New York Times, 3 dicembre 2004. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) 2005 NBA All-Star recap, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Magic's Hill has surgery for hernia, in Deseret News, 28 ottobre 2005. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Hamilton, Billups Help Pistons Sweep Orlando, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2019).
- ^ (EN) Magic veteran forward Hill mulling over retirement, su espn.com, 29 aprile 2007. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Any magic left? Hill accepts Suns' two-year deal, su espn.com, 5 luglio 2007. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Oklahoma Kid "OK" With Grant Hill Wearing No. 33, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Grant Hill: The Rejuvenation of an All-Star, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) 2010 PLAYOFFS INDEX, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Bryant's brilliant playoffs lead Lakers to Finals, su espn.com, 30 maggio 2010. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Report: Hill returning to Suns for 1 year, $6.5M, su espn.com, 9 dicembre 2011. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Clippers’ Grant Hill, Knicks’ Kurt Thomas: This is 40 in the NBA, in Los Angeles Times, 16 marzo 2013. URL consultato l'11 aprile 2019.
- ^ (EN) Clippers sign veteran Hill to two-year contract, su espn.com, 17 luglio 2012. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) GRANT HILL MAKES HIS CLIPPERS DEBUT, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) GRANT HILL REACHES 1,000 CAREER GAMES, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) HILL'S DEFENSE HELPS CLIPPERS SLOW ANTHONY IN 4TH, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Chris Paul great, but Grizzlies eliminate Clippers in 6, in USA Today. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Ethan Grant, Grant Hill Retires: Breaking Down Best Moments from NBA Star's 19-Year Career, su bleacherreport.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ Anche Olajuwon nel Dream Team, in la Repubblica, 27 giugno 1995, p. 41. URL consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b Joseph, p. 24.
- ^ a b (EN) Abdur-Rahim Headed To Sydney, in CBS News. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) NBA Inside Stuff is Back With Grant Hill (VIDEO), su slamonline.com, 24 marzo 2014. URL consultato il 24 marzo 2019.
- ^ (EN) NBA TV is Bringing Back NBA Inside Stuff with Fresh New Look Including Co-Hosts Grant Hill and Kristen Ledlow, su granthill.com, 24 settembre 2013. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato il 24 marzo 2019).
- ^ (EN) Group Led By Tony Ressler Completes Purchase of Atlanta Hawks, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ Rolfe, Ross, p. 14.
- ^ (EN) Alamy on Twitter, su alamy.com. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ Shattuc.
- ^ (EN) Roadrunner Records, Nickelback - Rockstar [OFFICIAL VIDEO], 14 agosto 2007. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ (EN) Hill Raises Awareness About MRSA, su nba.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
- ^ Joseph, p. 28.
- ^ (EN) Grant Hill - NBA Career Bests, su basketball.realgm.com. URL consultato il 4 luglio 2020.
- ^ (EN) Embarrassed U.S. Team Pounds Brazil, in Los Angeles Times. URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ (EN) United States 119, China 58, in Associated Press. URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ (EN) SIR CHARLES IS SIR KNUCKLEHEAD, in Deseret News. URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ (EN) Dream Team 128, Greece 62, in Associated Press. URL consultato il 22 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2019).
- ^ (EN) USA vs. Argentina Box Score, su archive.fiba.com. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) USA vs. Angola Box Score, su fiba.basketball. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) USA vs. Lithuania Box Score, su fiba.basketball. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) USA vs. China Box Score, su fiba.basketball. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) USA vs. Croatia Box Score, su fiba.basketball. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) USA vs. Brazil Box Score, su fiba.basketball. URL consultato il 25 aprile 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paul Joseph, Grant Hill: Awesome Athletes Series, ed. illustrata, ABDO, 1998, ISBN 978-15-62-39843-9.
- John Rolfe e Dalton Ross, Grant Hill: Superstar Forward, ed. illustrata, The Rosen Publishing Group, 2003, ISBN 978-08-23-93578-9.
- David L. Porter, Latino and African American Athletes Today: A Biographical Dictionary, ed. illustrata, Greenwood Publishing Group, 2004, ISBN 978-03-13-32048-4.
- Jason Porterfield, Calvin Hill and Grant Hill: One Family's Legacy in Football and Basketball, The Rosen Publishing Group, 2010, ISBN 978-14-48-80080-3.
- Tim Halloran, Romancing the Brand: How Brands Create Strong, Intimate Relationships with Consumers, John Wiley & Sons, 2014, ISBN 978-11-18-61128-9.
- Carlo Perotti, Forgotten Sons - storie di basket da non dimenticare, Carlo Perotti, 2014, ISBN 978-60-50-33181-3.
- Jane M. Shattuc, The Talking Cure: TV Talk Shows and Women, Routledge, 2014, ISBN 978-11-36-65686-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Grant Hill
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su granthill.com.
- (EN) Grant Hill (NBA), su Basketball-reference.com, Sports Reference LLC.
- (EN) Grant Hill, su Basketball-reference.com, Sports Reference LLC.
- (EN) Grant Hill, su archive.fiba.com, Federazione Internazionale Pallacanestro.
- (EN) Grant Hill, su nba.com, NBA.
- (EN) Grant Hill, su hoophall.com, Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.
- (EN) Grant Hill, su eurobasket.com, Eurobasket Inc.
- (EN) Grant Hill (NCAA), su Sports-reference.com, Sports Reference LLC.
- (EN) Grant Hill, su realgm.com, RealGM LLC.
- (EN) Matthew Maurer, Grant Hill (draft NBA), su thedraftreview.com.
- (EN) Grant Hill, su Olympedia.
- (EN) Grant Hill, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
Multimedia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) TNT, Grant Hill announces his retirement, su YouTube, 2 giugno 2013. URL consultato il 24 aprile 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 47840649 · ISNI (EN) 0000 0001 1636 2151 · LCCN (EN) n95107986 · GND (DE) 129402842 · BNF (FR) cb13996810z (data) · NDL (EN, JA) 00755362 |
---|
- Cestisti dei Duke Blue Devils
- Cestisti dei Detroit Pistons
- Cestisti degli Orlando Magic
- Cestisti dei Phoenix Suns
- Cestisti dei Los Angeles Clippers
- Cestisti statunitensi del XX secolo
- Cestisti statunitensi del XXI secolo
- Nati nel 1972
- Nati il 5 ottobre
- Nati a Dallas
- Sportivi afroamericani
- Membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame
- Vincitori di medaglia d'oro olimpica per gli Stati Uniti d'America