Monumenti scultorei di Livorno

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Voce principale: Livorno.
I Quattro mori
Monumento a San Giovanni Nepomuceno
Monumento a Leopoldo II in piazza XX Settembre
Monumenti a Ferdinando III e Leopoldo II in piazza della Repubblica
Monumento a Giuseppe Garibaldi
Monumento a Vittorio Emanuele II
Monumento a Benedetto Brin
Monumento al marinaio

Lista dei principali monumenti scultorei di Livorno, presenti lungo le strade e nelle piazze della città, suddivisi per epoca.

XVI - XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Monumento dei Quattro mori: l'opera è composta dalla statua marmorea del granduca Ferdinando I de' Medici, realizzata da Giovanni Bandini a partire dal 1595, e dal gruppo bronzeo dei cosiddetti Quattro mori, che Pietro Tacca fuse tra il 1623 ed il 1626. È il più antico ed il più importante monumento scultoreo di Livorno.
  • Monumento a San Giovanni Nepomuceno: si trova su un ponte che conduce nella Venezia Nuova. Fu realizzato in onore della visita di Maria Teresa d'Austria e Francesco I di Lorena in qualità di nuovi granduchi della Toscana, avvenuta il 6 marzo 1739; un'iscrizione ormai illeggibile ne ricorda l'evento "D.O.M.D. Joanni Nepomuceno Prgae canonico presbytero, sanctitati martirique laurea illustri, sacramenti poenitentiae arcani assertori constantissimo, a maximis pontific. Benedicto XIII et Clemente XII summis affecto honoribus, quod eum alter sanctis martyrib. albo adscripsit, alter illius in Etruria cultum praecepit. Carolo VI romanorum imperatore, semper augusto, invicto, pio, felie, et Maria Teresia austriaca, magna Etrur. Duce efflagitantibus, caesareae militiae duces ordinesque, austriacae domus pietatis aemuli, perenne hoc obsequii monumentum D.D.D. anno aerae Christ. 1739".
  • Monumento a Pietro Leopoldo (piazza San Jacopo in Acquaviva): la statua, posta tra la chiesa di San Jacopo in Acquaviva e l'Accademia navale, fu scolpita da Andrea Pelliccia. Nel basamento reca impresso l'anno 1774. Originariamente il monumento era posto all'interno dell'antico lazzeretto di San Leopoldo e fu qui posto si proposta del prof. Vigo nei primi anni del XX secolo.
  • Mascherone del Parterre: nel parco "Pertini" sul viale Carducci, è posizionato in una cavità di una grotta artificiale. Si tratta di un volto grottesco in marmo, molto deturpato. Originariamente, fino al XIX secolo, si trovava posto sopra la fontanella pubblica posta sulla piazza Grande, sull'angolo dello scomparso Palazzo Pretorio prima del suo rifacimento.

XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Monumento a Benedetto Brin (piazza San Jacopo in Acquaviva): è un busto bronzeo ideato da Raffaello Romanelli (1903) in onore del fondatore dell'Accademia navale di Livorno. Inizialmente si trovava a lato dell'Hotel Palazzo, vicino alla Terrazza Mascagni, ma nel 1929 fu spostato davanti alla chiesa di San Jacopo in Acquaviva, presso la stessa Accademia navale.
  • Monumento ai Caduti (piazza della Vittoria): fu inaugurato il 15 luglio 1924 alla presenza dei sovrani d'Italia. Opera di Mario Carlesi, è costituito da un gruppo di uomini in atto di solenne giuramente e da una statua raffigurante la Vittoria. Precede l'ingresso al grande tempio votivo del Soccorso.
  • Monumento a Giovanni Fattori: fino alla seconda guerra mondiale si trovava tra piazza della Repubblica e il Cisternino di città; successivamente fu collocato nel parco di Villa Fabbricotti. Il 10 agosto 2008, in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte di Fattori, la statua è stata ufficialmente riposizionata nel sito originario. Il monumento, ideato da Valmore Gemignani e fuso dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze sulla base di un bozzetto del 1902, fu inaugurato nel 1925.
  • Monumento a Guglielmo Oberdan (piazza dei Mille): si tratta di un piccolo busto realizzato da Ermenegildo Bois nel 1928, caratterizzato da simbolo massonico.
  • Fontana del Nettuno (piazza Giuseppe Emanuele Modigliani): fu innalzata nel luogo in cui sorgeva il monumento a Benedetto Brin; la statua divenne di proprietà comunale a seguito di una donazione effettuata da un privato cittadino nel 1934. Si tratta di una piccola copia bronzea ispiratasi alla statua del Giambologna, fusa nel 1565 e posta a Bologna in piazza del Nettuno, adiacente alla piazza Maggiore.
  • Mausoleo di Ciano (presso Montenero): in realtà, dell'imponente mausoleo destinato ad ospitare i resti di Costanzo Ciano e della sua famiglia non restano che il basamento e due imponenti urne in granito rosso. La colossale statua, progettata da Arturo Dazzi, avrebbe dovuto essere eretta alla sommità del medesimo e non fu mai terminata: oggi giace in una cava dell'isola Santo Stefano, in Sardegna.
  • Monumento ad Amedeo Modigliani (Villa Fabbricotti): opera di Vitaliano De Angelis, si trova nel parco della villa e fu inaugurato nel 1955; nel 2017 è stato trasferito in piazza Attias, non distante dalla casa natale dell'artista.
  • Monumento del Villano (piazza del Municipio angolo scali del corso/viale degli Avvalorati): fu inaugurato nel 1956, in sostituzione di un'antica scultura andata perduta nel Settecento. Quest'ultima, attribuita allo scultore Romolo del Tadda, risaliva all'inizio del Seicento e si trovava nell'area limitrofa allo scomparso Bagno dei forzati; era stata eretta, dopo oltre un secolo dal fatto, in ricordo dell'assedio subito da Livorno nel 1496 ad opera l'imperatore Massimiliano d'Asburgo, quando gli abitanti del territorio livornese, alcuni dei quali provenienti dalle campagne (i cosiddetti villani), avevano coadiuvato le truppe fiorentine nella difesa del castello, restaurando un baluardo. Dopo la scomparsa della statua originaria, si dovette aspettare il 1906 per vedere eseguito un nuovo modello in gesso dallo scultore Lorenzo Gori, incaricato da un comitato cittadino costituito in occasione del terzo centenario di Livorno elevata a città; rispetto al giovane mite e disarmato, affiancato da un cane simbolo di fedeltà a Firenze, della statua secentesca, l'opera del Gori si caricò di significati patriottici e postrisorgimentali, mostrando un giovane armato, dall'aspetto più solenne. Nel 1909, anche questa statua fu rimossa a seguito degli sventramenti per il risanamento del quartiere intorno all'ospedale di Sant'Antonio; fu trasferita presso la sede del Partito Repubblicano in via Pellegrini, ma andò distrutta nel corso delle devastazioni fasciste del 1922.[4] La statua attuale è opera di Vitaliano De Angelis e Giulio Guiggi; essa non ricalca il villano originale, ma ripropone, con una certa retorica, la figura eroica della scultura postrisorgimentale, rivista alla luce del clima postbellico. Collocata in piazza fratelli Rosselli per oltre sessant'anni, nel 2020 è stata rimossa per restauri, in vista del trasferimento in piazza del Municipio, avvenuto il 19 marzo 2021.[5]
  • Fontane con mostri marini (piazza Colonnella): sono due fontane bronzee riccamente arabescate, decorate con pesci e mostri marini. Si tratta di repliche realizzate, nel secondo dopoguerra, con gli stampi delle fontane che Pietro Tacca aveva fuso per porle ai lati del Monumento dei Quattro mori. Queste ultime rimasero a Firenze in piazza SS. Annunziata, dove ancora si trovano. Le fontane sono considerate un esempio della fase produttiva più ricca del Tacca, quando si lasciò andare a una vena fantastica e creativa. Ammirevole la plasticità degli sgocciolatoi che rivelano un virtuosismo tutto manierista.
  • Il Pescatore (Lungomare di Ardenza): opera bronzea di Mino Trafeli, fu acquistata dal Comune nel 1957; raffigura un uomo in posizione prona, intento ad osservare il mare antistante alla passeggiata.
  • Monumento ai Caduti civili di guerra (in via Fiume): trattasi di una stele realizzata da Dino Bovecchi su disegno di Vitaliano De Angelis nel 1965.
  • Monumento a Giuseppe Mazzini (piazza Mazzini): si tratta di un piccolo busto realizzato nel 1971 da U. Becchin.

XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Monumento a papa Giovanni Paolo II (presso il santuario di Montenero): questo monumento bronzeo è stato realizzato da Antonio Vinciguerra e inizialmente avrebbe dovuto essere collocato sulla facciata di un palazzo a margine del Voltone, la piazza dove Giovanni Paolo II fu accolto durante la sua storica visita in città (1982). Tuttavia, nei primi anni del XXI secolo, dopo essere stato conservato a lungo in cattedrale, il monumento è stato sistemato lungo la piazza che precede l'accesso al suddetto santuario mariano.
  • Flor de Chavín, piazzetta Caproni: il monumento bronzeo è stato realizzato dallo scultore peruviano Joaquín Roca Rey nel 1994. Donato alla città di Livorno dalla famiglia Roca Rey, è stato collocato sulla piazzetta dedicata a Giorgio Caproni il 23 luglio 2012.[6] La scultura rappresenta diversi semi che costituiscono il germe della poesia epica, lirica e drammatica.
  • Madonna dei popoli: opera dello scultore Paolo Grigò, è situata lungo una banchina portuale ed è stata inaugurata il 7 settembre 2013.[7]
  • Monumento al marinaio: inaugurato il 18 novembre 2013, è situato all'inizio del lungomare di Ardenza. Elemento di spicco del monumento è una scultura realizzata da Cesare Tarrini intorno al 1926-27 per la tomba di un marinaio nel cimitero comunale dei Lupi; scultura che era stata successivamente rimossa e depositata presso i magazzini comunali.[8]
  • Bagnante: posizionata nel rinnovato polo dello Scoglio della Regina, si tratta di un'opera bronzea di Sandro Chia inaugurata ufficialmente il 9 giugno 2017.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Emilio Demi fu uno dei più apprezzati scultori livornesi dell'Ottocento. Molti suoi lavori sono conservati all'interno di alcune chiese, come quella del Soccorso e di San Benedetto. Realizzò pure una statua per l'Asilo Grabau, oggi collocata altrove.
  2. ^ Il Tirreno, Inaugurata in piazza XX Settembre la statua restaurata, su iltirreno.gelocal.it.
  3. ^ Lorenzo Gori si devono ad esempio anche le otto cariatidi che ornano il salone principale del Mercato delle vettovaglie ed il monumento ad Andrea Sgarallino nel Cimitero comunale dei Lupi.
  4. ^ Liburni Civitas, volume 10, 1937, p. 258.
  5. ^ Il Villano cambia casa, su quilivorno.it. URL consultato l'8 giugno 2020.
  6. ^ www.comune.livorno.it, Donata alla città di Livorno una scultura dell’artista peruviano Joaquín Roca Rey [collegamento interrotto], su comune.livorno.it. URL consultato il 25-07-2012.
  7. ^ Diocesi di Livorno, Madonna dei popoli, su diocesilivorno.it. URL consultato il 07-09-2013.
  8. ^ www.quilivorno.it, Monumento al marinaio, su quilivorno.it. URL consultato il 15 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2013).
  9. ^ livornopress.it, Inaugurato lo Scoglio della Regina, su livornopress.it. URL consultato il 18 luglio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • U. Canessa, Immagini d'Italia. Livorno, 2001.
  • G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno, 1903.
  • P. Vigo, Livorno, Bergamo, 1915.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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