Pirmino di Murbach

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Pirmino
Miniatura del Sacramentario di Hornbach con l'abate Adalberto che consegna il codice a san Pirmino (secolo X).
 

Monaco

 
Nascita670 circa
MorteHornbach, 3 novembre 753
Venerato daChiesa cattolica, Chiese riformate
Ricorrenza3 novembre
Patrono diPalatinato, Alsazia, isola di Reichenau, Innsbruck

San Pirmino, noto anche come Pirminius (670 circa – Hornbach, 3 novembre 753), era un monaco spagnolo fortemente influenzato dal cristianesimo celtico e dalla figura di sant'Amando. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il patrono del Palatinato, dell'Alsazia, dell'isola di Reichenau e della città di Innsbruck.

Originario dell'Aquitania (o della Spagna), Pirmino passò per l'antica Neustria e di lì nella valle del Reno. Parecchi monasteri perpetuarono il suo ricordo, come l'Abbazia di Reichenau e quella di Murbach, entrambe da lui fondate. Tentò di rendere le sue fondazioni monastiche indipendenti dall'ordinario del luogo e dai patroni laici.

Morì a Hornbach, presso l'abbazia dove tuttora sono custodite le sue spoglie.

Il monaco è autore dello Scarapsus (=Excarpsus) de singulis libris canonicalis, noto anche come i Detti di Pirmino, scritto tra il 710-724, che costituisce una specie di libretto di catechismo morale, molto semplice, ad uso dei missionari e dei sacerdoti di parrocchie.

La memoria liturgica ricorre il 3 novembre.

Dal Martirologio Romano: "Nel monastero di Hornbach presso Strasburgo in Burgundia, deposizione di san Pirmino, vescovo e abate di Reichenau, che evangelizzò gli Alamanni e i Bavari, fondò molti monasteri e scrisse un libro per i suoi discepoli sulla catechesi degli incolti".

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Abate di Reichenau Successore
Abbazia fondata da Pirmino 724 - 727 Heddo
727734

Predecessore Abate di Murbach Successore
Abbazia fondata da Pirmino 727 Romanus
727751
Controllo di autoritàVIAF (EN267693396 · ISNI (EN0000 0000 8155 3483 · BAV 495/13677 · CERL cnp00400450 · LCCN (ENno2003053031 · GND (DE11879230X · BNF (FRcb10411080s (data) · J9U (ENHE987007285117105171