Mappa di Abel Tasman

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Mappa di Abel Tasman, circa 1644, conosciuta anche come mappa Bonaparte di Tasman
Vestibolo della Biblioteca di Stato del Nuovo Galles del Sud, con un mosaico raffigurante la mappa Tasman intarsiato nel pavimento.

La mappa di Abel Tasman, conosciuta anche come mappa Bonaparte di Tasman è conservata presso la Biblioteca di Stato del Nuovo Galles del Sud [1][2], che si pensa sia stata disegnata da Isaac Gilsemans o realizzata sotto la supervisione di Franz Jacobszoon Visscher [3]. La mappa è anche conosciuta come mappa Bonaparte, essendo appartenuta a un certo punto a re Roland Bonaparte, pronipote di Napoleone [4]. Completata dopo il 1644, la mappa si basa sulle carte originali disegnate durante il primo e il secondo viaggio di Abel Tasman [5] . Poiché nessuno dei diari di bordo del secondo viaggio di Tasman è sopravvissuto, la mappa Bonaparte rimane un importante manufatto dell'epoca che documenta il viaggio di Tasman verso la costa settentrionale del continente australiano [5].

La mappa Tasman rivela la conoscenza che gli olandesi avevano all'epoca del continente australiano [6]. La mappa comprende le coste occidentale e meridionale dell'Australia, incontrate accidentalmente dai navigatori olandesi durante i viaggi verso Batavia, sede della VOC, passando per il Capo di Buona Speranza [4]. Inoltre, la mappa mostra i percorsi dei due viaggi di Tasman [4]. Del suo secondo viaggio, la mappa mostra le Isole Banda, la costa meridionale della Nuova Guinea e gran parte della costa settentrionale dell'Australia. Tuttavia, le zone di terraferma adiacenti allo stretto di Torres sono indicate come inesplorate; questo nonostante a Tasman fosse stato ordinato dal Consiglio della VOC a Batavia di indagare sulla possibilità di un canale tra la Nuova Guinea e il continente australiano [5][6].

L'origine della mappa è oggetto di dibattito [7]. Si ritiene generalmente che la mappa sia stata prodotta a Batavia; tuttavia, è stato anche sostenuto che la mappa sia stata realizzata ad Amsterdam [4][7]. Anche l'autore della mappa è stato oggetto di discussione: mentre la mappa veniva comunemente attribuita a Tasman, ora si pensa che sia stata il risultato di una collaborazione, probabilmente tra Franchoijs Visscher e Isaack Gilsemans, che parteciparono a entrambi i viaggi di Tasman [7][8]. È inoltre oggetto di dibattito se la mappa sia stata prodotta nel 1644, poiché un rapporto della compagnia VOC del dicembre 1644 suggerisce che a quel tempo nessuna mappa raffigurante i viaggi di Tasman fosse ancora completata [7].

Nel 1943, una versione a mosaico della mappa, realizzata in ottone e marmo colorati, fu intarsiata nel pavimento del vestibolo della Mitchell Library di Sydney [9] . L'opera fu commissionata dal bibliotecario capo William Ifould e realizzata dai fratelli Melocco[10] di Annandale, che lavorarono anche al memoriale di guerra ANZAC a Hyde Park e alla cripta della Cattedrale di Santa Maria a Sydney [3][10].

  1. ^ La crescita del commercio e la cartografia nautica dei Paesi Bassi, in Le colonie olandesi, Grandi mappe della storia, Milano, Hachette, 2021.
  2. ^ MAP | Carten dese landen Zin ontdeckt bij de compangie ontdeckers behaluen het norder deelt van noua guina ende het West Eynde van Java dit Warck aldus bij mallecanderen geuoecht ut verscheijden schriften als mede ut eijgen beuinding bij abel Jansen Tasman. Ano 1644 dat door order van de E.d.hr. gouuerneur general Anthonio van diemens [cartographic material] : [Bonaparte Tasman map], su State Library of New South Wales. URL consultato il 28 aprile 2022. Tasman, Abel Janszoon, 1603?-1659. : 1644.|
  3. ^ a b The tasman map, in Discover Collections, State Library of New South Wales, 2012.
  4. ^ a b c d Brian N. Hooker, New Light on the Origin of the Tasman-Bonaparte Map, in The Globe, n. 78, novembre 2015. URL consultato l'8 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2021). Ospitato su Informit.
  5. ^ a b c Maggie Patton, Tasman's Legacy, in Pool (a cura di), Mapping our world, Canberra, 2014, pp. 140–142, ISBN 9780642278098.
  6. ^ a b D.N. Jeans, Historical Geography of New South Wales to 1901, Reed Education, 1972, p. 24, ISBN 0589091174.
  7. ^ a b c d G Anderson, The Merchant of the Zeehaen: Isaac Gilsemans and the voyages of Abel Tasman, Wellington, Te Papa Press, 2001, pp. 155–158, ISBN 0909010757.
  8. ^ J.E. Heeres, "Abel Janszoon Tasman, His Life and Labours", Abel Tasman's Journal, Los Angeles, 1965, pp. 137, 141–42; cited in Andrew Sharp, The Voyages of Abel Janszoon Tasman, Oxford, Clarendon Press, 1968, p. 24.
  9. ^ Tasman Map in the Mitchell Vestibule, su State Library of NSW, 28 gennaio 2016. URL consultato il 7 febbraio 2023.
  10. ^ a b Catherine Kevin, Galliano Melocco (1897–1971), su adb.anu.edu.au, 2005. URL consultato il 9 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2016).