Gran Premio d'Italia 1995

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Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia 1995
576º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 12 di 17 del Campionato 1995
Il circuito di Monza
Data 10 settembre 1995
Nome ufficiale LXVI Pioneer Gran Premio d'Italia
Luogo Autodromo nazionale di Monza
Percorso 5.770 km / 3.606 US mi
Circuito permanente
Distanza 53 giri, 305.810 km/ 191.131 US mi
Clima Soleggiato
Note Gara sospesa per incidente al 1º giro
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera dell'Austria Gerhard Berger
Williams-Renault in 1:24.462 Ferrari in 1:26.419
(nel giro 24)
Podio
1. Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert
Benetton-Renault
2. Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen
McLaren-Mercedes
3. Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen
Sauber-Ford

Il Gran Premio d'Italia 1995 fu una gara di Formula 1, disputatasi il 10 settembre 1995 sull'Autodromo nazionale di Monza. Fu la dodicesima prova del mondiale 1995 e vide la vittoria di Johnny Herbert su Benetton-Renault, seguito da Mika Häkkinen e da Heinz-Harald Frentzen.

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Pos N Pilota Costruttore/Motore Tempo Gap
1 6 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Williams-Renault 1:24.462
2 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Renault 1:25.026 +0.564
3 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 1:25.353 +0.891
4 5 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 1:25.699 +1.237
5 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1:25.707 +1.245
6 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Peugeot 1:25.919 +1.457
7 8 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Mercedes 1:25.920 +1.458
8 2 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Benetton-Renault 1:26.433 +1.971
9 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell McLaren-Mercedes 1:26.472 +2.010
10 30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Sauber-Ford 1:26.541 +2.079
11 26 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Ligier-Mugen-Honda 1:27.067 +2.605
12 15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Jordan-Peugeot 1:27.271 +2.809
13 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Mugen-Honda 1:27.384 +2.922
14 29 Bandiera della Francia Jean-Christophe Boullion Sauber-Ford 1:28.741 +4.279
15 9 Bandiera dell'Italia Massimiliano Papis Footwork-Hart 1:28.870 +4.408
16 4 Bandiera della Finlandia Mika Salo Tyrrell-Yamaha 1:29.028 +4.566
17 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 1:29.287 +4.825
18 24 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Minardi-Ford 1:29.559 +5.097
19 23 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Minardi-Ford 1:29.936 +5.474
20 10 Bandiera del Giappone Taki Inoue Footwork-Hart 1:30.515 +6.053
21 17 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini Pacific-Ford 1:30.721 +6.259
22 22 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Forti-Ford 1:30.834 +6.372
23 21 Bandiera del Brasile Pedro Diniz Forti-Ford 1:32.102 +7.640
24 16 Bandiera dell'Italia Giovanni Lavaggi Pacific-Ford 1:32.470 +8.008

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Durante il giro di ricognizione, il poleman Coulthard va largo alla curva Ascari e finisce nella sabbia: riuscirà a riprendere la gara, ma dovrà partire in ultima posizione. Al via, Schumacher è primo e tiene la posizione su Berger e Alesi, che ha passato Hill. Ma all’uscita dell’Ascari c’è molta sabbia lasciata dalla Williams e le vetture di Papis, Montermini, Lamy e Moreno vanno in testacoda. La direzione corsa sospende la gara all’inizio del secondo giro, proprio mentre Berger aveva superato Schumacher: la procedura di partenza si dovrà ripetere e Coulthard può riprendere la sua prima posizione.

Jean Todt consola il suo pilota Jean Alesi, costretto al ritiro con la sua Ferrari 412 T2 a pochi giri dal termine, quando stava guidando la corsa.

Si riparte e stavolta lo scozzese scatta bene e mantiene il comando. Berger passa Schumacher, che sta davanti a Hill, Herbert e Alesi. Il francese però supera Herbert alla Parabolica e si attacca ad Hill; Herbert, nei giri successivi, viene scavalcato anche da Barrichello e Hakkinen. Coulthard cerca di scappare, ma i quattro alle sue spalle riescono a non far aumentare troppo il gap: Berger è vicino, mentre il terzetto Hill-Schumacher-Alesi è a un secondo e mezzo dall'austriaco. Al 13º giro Coulthard perde il posteriore alla Roggia e finisce nella ghiaia: riuscirà a tornare in pista in sesta posizione, ma la sua monoposto è troppo danneggiata ed è costretto al ritiro.

Passa quindi in testa Berger, che spinge per aumentare il distacco dalla coppia composta da Hill e Schumacher: alla 22ª tornata, il suo vantaggio è di circa 4 secondi. Il giro successivo, tuttavia, i due grandi rivali della stagione precedente sono costretti ad abbandonare la corsa: mentre sta doppiando la Footwork di Inoue alla Biassono, Hill ritarda la frenata e tampona Schumacher, ponendo fine alla gara di entrambi; sceso dalla sua Benetton , Schumacher si reca furibondo da Hill rimproverandolo. Adesso a completare il podio, oltre all'austriaco della Ferrari, ci sono il suo compagno di squadra Alesi e Barrichello. Comincia il valzer dei pit stop: Berger è il primo a fermarsi e la sua sosta, durata 16 secondi, lo pone in lotta con Irvine e Blundell, che lo passano. Alesi rientra ai box un giro dopo e riesce a rientrare in pista davanti all'altra "rossa". Herbert, che fino a quel momento viaggiava in quinta posizione, ritarda il pit stop e grazie a questa mossa scavalca Hakkinen e Barrichello.

Il vincitore Johnny Herbert aggredisce i cordoli del circuito brianzolo a bordo della sua Benetton B195, con cui coglie la sua seconda e ultima affermazione stagionale.

Ora Alesi è primo, davanti a Berger, Herbert, Hakkinen, alla Jordan di Barrichello e alla Sauber di Frentzen. Alla seconda di Lesmo c’è un brutto incidente per la Minardi di Badoer, che va a sbattere contro il guard rail: fortunatamente, non ci sarà nessuna conseguenza per il pilota. La probabile doppietta Ferrari sfuma al 33º giro, a causa di uno dei ritiri più strani mai visti in Formula 1:[1] a causa delle elevate vibrazioni, dall’alettone posteriore della macchina di Alesi si stacca la camera car poco prima della Roggia, diventando un vero proiettile vagante che va a sbattere sulla sospensione anteriore sinistra della vettura di Berger, tranciandola.[2] A causa di questo incidente la FIA metterà subito mano al regolamento tecnico vietando le telecamere montate su appendici aerodinamiche, spostandole sul corpo vettura. Mentre l'austriaco è costretto al ritiro, la Jordan di Irvine sale in zona punti; l'irlandese però si fermerà 7 tornate più tardi per la rottura del motore, sorte condivisa anche dal compagno di squadra Barrichello tre giri dopo.

Alesi amministra la prima posizione alla luce dei suoi 7 secondi di vantaggio su Herbert, che ha messo tra sé e Hakkinen un gap di tutta sicurezza. Quando mancano 10 giri dalla fine si nota del fumo uscire dalla gomma posteriore destra della Ferrari di Alesi: due giri dopo il francese deve rientrare ai box, dove scoprirà che un cuscinetto è andato in fiamme.[1] Vince quindi il "sopravvissuto" Herbert, che conquista il secondo gran premio della sua carriera; alle sue spalle giunge Hakkinen, che regala il primo podio del 1995 alla McLaren; terzo è Frentzen, al primo podio in carriera. Chiudono la zona punti Blundell, Salo e Bouillon, che negli ultimi giri dà vita a un duello con Papis per ottenere l'ultimo piazzamento a punti.

Pos N. Pilota Costruttore/Motore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 2 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Benetton-Renault 53 1:18:27.916 8 10
2 8 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Mercedes 53 +17.779 7 6
3 30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Sauber-Ford 53 +24.321 10 4
4 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell McLaren-Mercedes 53 +28.223 9 3
5 4 Bandiera della Finlandia Mika Salo Tyrrell-Yamaha 52 +1 Giro 16 2
6 29 Bandiera della Francia Jean-Christophe Boullion Sauber-Ford 52 +1 Giro 14 1
7 9 Bandiera dell'Italia Massimiliano Papis Footwork-Hart 52 +1 Giro 15
8 10 Bandiera del Giappone Taki Inoue Footwork-Hart 52 +1 Giro 20
9 21 Bandiera del Brasile Pedro Diniz Forti-Ford 50 +3 Giri 23
10 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 47 +6 Giri 17
Ret 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 45 Cuscinetti ruota 5
Ret 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Peugeot 43 Frizione 6
Ret 15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Jordan-Peugeot 40 Motore 12
Ret 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 32 Sospensioni 3
Ret 24 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Minardi-Ford 26 Testacoda 18
Ret 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Renault 23 Collisione con D.Hill 2
Ret 5 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 23 Collisione con M.Schumacher 4
Ret 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Mugen-Honda 20 Testacoda 13
Ret 6 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Williams-Renault 13 Testacoda 1
Ret 25 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Ligier-Mugen-Honda 10 Foratura 11
Ret 16 Bandiera dell'Italia Giovanni Lavaggi Pacific-Ford 6 Testacoda 24
Ret 23 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Minardi-Ford 0 Trasmissione 19
Ret 17 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini Pacific-Ford 0 Incidente alla prima partenza 21
Ret 22 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Forti-Ford 0 Incidente alla prima partenza 22

Classifiche Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Pos Team Punti
1 Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault 94
2 Bandiera del Regno Unito Williams-Renault 74
3 Bandiera dell'Italia Ferrari 57
4 Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 21
5 Bandiera della Svizzera Sauber-Ford 17
  • Vengono indicate solo le prime 5 posizioni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b GP Italia 1995: il sogno Rosso sfuma sul più bello, su thelastcorner.it, 2 settembre 2013.
  2. ^ Nuove telecamere in F1, in la Repubblica, 15 settembre 1995.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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