Claritromicina

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Claritromicina
Nome IUPAC
(3R,4S,5S,6R,7R,9R,11R,12R,13S,14R)-6-[(2S,3R,4S,6R)-4-(dimetilamino)-3-idrossi-6-metilossan-2-il]ossi-14-etil-12,13-diidrossi-4-[(2R,4R,5S,6S)-5-idrossi-4-metossi-4,6-dimetilossan-2-il]ossi-7-metossi-3,5,7,9,11,13-esametil-ossaciclotetradecano-2,10-dione
Nomi alternativi
6-o-metileritromicina, Biaxin, Baclar, Claritrol, Clamodin, Clarmac, Klacid, Kloreniss, Macladin, Veclam, Kamsin, Klacid, Kruklar, Soriclar, Vinclar
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC38H69NO13
Massa molecolare (u)747,953 g/mol
Aspettosolido cristallino
Numero CAS81103-11-9
Numero EINECS617-200-4
Codice ATCJ01FA09
PubChem84029
DrugBankDBDB01211
SMILES
CCC1C(C(C(C(=O)C(CC(C(C(C(C(C(=O)O1)C)OC2CC(C(C(O2)C)O)(C)OC)C)OC3C(C(CC(O3)C)N(C)C)O)(C)OC)C)C)O)(C)O
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale, Endovenosa
Dati farmacocinetici
Emivita3 -4 ore
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
Frasi HH302, H315, H317, H319, H334, H335 H361, H362, H373, H400, H410, H412
Consigli PP264, P270, P301+P317, P330, P501

La claritromicina è un antibiotico macrolide semi sintetico, derivato dell'eritromicina impiegato nel trattamento di diverse infezioni di origine batterica.[1]

Caratteristiche strutturali e fisiche

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La molecola presenta 18 stereocentri[2] e a temperatura ambiente si presenta sottoforma di solido cristallino di colore tra il bianco e il bianco sporco.[1]

Sintesi del composto

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Reattività e caratteristiche chimiche

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Il composto risulta praticamente insolubile in acqua, solubile in acetone, parzialmente solubile in metanolo, etanolo e acetonotrile.[1]

Il metabolita attivo del composto è la 14-idrossiclaritromicina.[2]

Farmacologia e tossicologia

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Viene somministrato per via orale sottoforma di compresse (250 mg o 500 mg), a lento o lungo rilascio, e granuli per sospensione orale (125 mg o 250 mg).[1][3]

Farmacocinetica

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Il composto viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale. L'assunzione di cibo può determinare un ritardo nell'assorbimento, aumenta il Tmax di circa il 24%, ma non ha alcun effetto sulla biodisponibilità del composto nè influenza la formazione e il Tmax del metabolita attivo benché ne possa ridurre la quantità.[1]

Il composto e il suo metabolita vengono distribuiti facilmente ai tessuti e ai fluidi corporei raggiungendo concentrazioni superiori nei primi dovute all'alta concentrazione intracellulare. Non esistono evidenze della loro presenza nel liquido cerebrospinale.

La biodisponibilità del composto dopo somministrazione orale è pari al 50%. Ha un'emivita di circa 3-12 ore e un Tmax di 2-3 ore.[1][2] Viene eliminata mediante le urine (60%).

Concentrazione minima inibitoria[2]
H. influenzae > 32 μg/mL
S. aureus < 2 μg/mL
S. pyogenes, S. pneumoniae, H. pylori > 1 μg/mL

Farmacodinamica

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Il composto risulta attivo contro:

Studi in vitro dimostrano anche la sua attività nei confronti di:[1]

Il composto inibisce la P-glicoproteina 1 e attiva il citocromo P450 3A4.[2] Come tutti i macrolidi agisce mediante inibizione della sintesi proteica batterica legandosi alla subunità ribosomiale 50s.[1][4]

Effetto del composto ed usi clinici

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L'uso della claritromicina può portare a variazioni nei seguenti esami di laboratorio:[1]

  • aumento dell'SGPT
  • aumento dello SGOT

La claritromicina è indicata per il trattamento di:[1]

Utilizzo off-label nell'ipersonnia idiopatica

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In un test in vitro la claritromicina ha dimostrato di normalizzare il sistema GABAergico dei pazienti con ipersonnia idiopatica per cui è stata fatta anche una piccola sperimentazione clinica.[5][6][7] È importante notare che l'effetto positivo della claritromicina è dovuto a un suo effetto secondario come antagonista del recettore GABAA e non al suo effetto antibiotico, perciò il farmaco mantiene la sua efficacia solo durante il periodo di assunzione"[8]

Il composto è considerato teratogeno.[1]

Controindicazioni ed effetti collaterali

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Se ne sconsiglia l'uso in gravidanza, specialmente nel primo trimestre, se non dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.[4] Gli effetti collaterali più comuni sono: dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e perversione del gusto[1] a cui si aggiungono:[4]

Effetti collaterali per tipologia di organo e frequenza[4]
Classificazione Molto comune Comune Non comune Rara
Infezioni e infestazioni Cellulite, candidiasi, gastroenteriti, infezioni, infezione vaginale Colite pseudomembranosa, erisipela
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, neutropenia, trombocitemia, eosinofilia Agranulocitosi, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario Anafilassi, ipersensibilità Anafilassi, angioedema
Disturbi metabolici Anoressia, riduzione dell'appetito
Disturbi psichiatrici Insonnia Ansia, nervosismo Disturbo psicotico, stato confusionale, depersonalizzazione , depressione, disorientamento, allucinazione, sogni anormali, mania
Patologie del sistema nervoso Disgeusia, cefalea Sincope, discinesia, vertigini, sonnolenza, tremore Convulsioni, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia
Patologie dell'orecchio Vertigine, udito compromesso, acufene Sordità
Patologie cardiache Arresto cardiaco, fibrillazione atriale, prolungamento dell’intervallo QT del tracciato elettrocardiografico, extrasistoli, palpitazioni Torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare
Patologie vascolari Vasodilatazione Emorragia
Patologie respiratorie Asma, epistassi, embolia polmonare
Patologie gastrointestinali Dispepsia Esofagite, malattia da reflusso gastroesofageo, gastrite, proctalgia, stomatite, glossite, distensione dell’addome, costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza Pancreatite acuta, alterazione del colore della lingua, alterazione del colore dei denti
Patologia epatobiliari Test di funzione epatica anormale Colestasi, epatite, alanina amminotrasferasi aumentata, aspartato amminotrasferasi aumentata, gammaglutamiltransferasi aumentata Insufficienza epatica, ittero epatocellulare
Patologie della pelle Eruzione cutanea, iperidrosi Dermatite bollosa, prurito, orticaria, esantema maculopapulare Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), acne, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)
Patologie muscolari Spasmi muscolari, rigidità muscoloscheletrica, mialgia Rabdomiolisi, miopatia
Patologie renali e urinarie Creatinina ematica aumentata, urea ematica aumentata Insufficienza renale, nefrite interstiziale
Patologie sistemiche Flebite in sede d'iniezione Dolore e infiammazione in sede d'iniezione Malessere, piressia, astenia, dolore toracico, brividi, affaticamento

Il farmaco può interagire con: teofillina, carbamazepina, terfenadina, omeprazolo, ranitidina,, esomeprazolo, zidovudina, didanosina, fluconazolo, ritonavir, anticoagulanti orali, digossina, colchicina, eritromicina, antiartmici, ergotamina/diidroergotamina, benzodiazepine, viagra.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) FDA, BIAXIN® Filmtab® (clarithromycin tablets, USP) - BIAXIN® XL Filmtab® (clarithromycin extended-release tablets) - BIAXIN® Granules (clarithromycin for oral suspension, USP) (PDF). URL consultato l'8 giugno 2024.
  2. ^ a b c d e GSRS, su gsrs.ncats.nih.gov. URL consultato l'8 giugno 2024.
  3. ^ (EN) Drugs@FDA: FDA-Approved Drugs, su www.accessdata.fda.gov. URL consultato l'8 giugno 2024.
  4. ^ a b c d Almus S.r.l., Claritromicina Almus 250 mg compresse rivestite con film - RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO (PDF), AIFA, 15 ottobre 2016. URL consultato l'8 giugno 2024.
  5. ^ Lynn Marie Trotti, MD, Clarithromycin for the Treatment of Primary Hypersomnia, su Emory University - Georgia Research Alliance, ClinicalTrials.gov, 15 giugno 2010. URL consultato il 25 gennaio 2013.
  6. ^ Trotti, L et al, Clarithromycin for the treatment of the hypersomnia: A randomized, double-blind, placebo-controlled, crossover trial, in Sleep, vol. 36, Abstract Supplement, June 2013, pp. A248.
  7. ^ Trotti, L et al, Improvement in daytime sleepiness with clarithromycin in patients with GABA-related hypersomnia: Clinical experience, in Journal of Psychopharmacology, vol. 28, n. 7, 3 dicembre 2013, pp. 697–702, DOI:10.1177/0269881113515062, PMID 24306133.
  8. ^ Emmanuel J. M. Mignot, A Practical Guide to the Therapy of Narcolepsy and Hypersomnia Syndromes, in Neurotherapeutics, vol. 9, n. 4, 2012, pp. 739–52, DOI:10.1007/s13311-012-0150-9, PMC 3480574, PMID 23065655.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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