Coordinate: 45°24′22.83″N 11°52′32.06″E

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Genova accoglie 25 pietre d'inciampo, collocate a partire dal 27 gennaio 2012.[1]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2012 Galleria Mazzini

44°24′31.77″N 8°56′10.24″E
QUI È STATO ARRESTATO
3.11.1943

REUVEN
RICCARDO PACIFICI
RABBINO CAPO
DI GENOVA
NATO 1904
ASSASSINATO 11.12.1943
AUSCHWITZ
Pacifici, Riccardo Reuven Riccardo Reuven Pacifici (Firenze, 18 febbraio 1904 - Auschwitz, 11 dicembre 1943) rabbino italiano, si prodiga per l'assistenza morale e spirituale ai profughi del campo di raccolta di Ferramonti di Tarsia, a Cosenza. Catturato con l'inganno dai nazisti nel novembre 1943, deportato ad Auschwitz dove muore l'11 dicembre 1943. Stessa sorte per la moglie Wanda Abenaim e altri membri della famiglia.[2]
7 marzo 2013 Via Roma, 1

44°24′30.8″N 8°56′06.51″E
GIORGIO LABÒ
NATO 1895
CADUTO PER LA LIBERTÀ
FUCILATO A ROMA
DAI NAZISTI
7 MARZO 1944
MEDAGLIA D'ORO AL
VALOR MILITARE
Labò, Giorgio Giorgio Labò (Modena, 29 maggio 1919 - Roma, 7 marzo 1944), studente di architettura al Politecnico di Milano. Sergente del Genio minatori, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza. Catturato dalle SS, condotto nel carcere di Via Tasso [3], torturato e interrogato. Fucilato senza processo insieme a nove altri partigiani da un plotone della Polizia dell'Africa italiana.
Dopo la morte gli venne conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]
16 gennaio 2017 Via Carlo Barabino, 26

44°23′58.69″N 8°57′02.12″E
QUI ABITAVA
ERCOLE DE ANGELIS
NATO 1882
CATTURATO 2.10.1944
DEPORTATO
FLOSSENBURG
ASSASSINATO 18.4.1945
De Angelis, Ercole Ercole De Angelis (Casale Monferrato, 6 febbraio 1882 - Flossenbürg, 18 aprile 1945), ebreo, figlio di Giuseppe e Eleonora Segré, coniugato con Fortunata Foà. Arrestato a Genova il 2 ottobre 1944, trasferito a Bolzano, deportato poi nel Reich destinato a Flossenbürg, dove muore il 18 aprile 1945.[5]
12 gennaio 2020 Corso Monte Grappa, 37

44°24′36.92″N 8°56′56.66″E
QUI ABITAVA
ITALO VITALE
NATO 1886
ARRESTATO 10.12.1943
DEPORTATO
MORTO
DURANTE IL TRASPORTO
AD AUSCHWITZ
Vitale, Italo Italo Vitale (Genova, 1 agosto 1886 - Auschwitz, ???), figlio di Samuele e Enrichetta De Benedetti. Arrestato a Genova il 10 dicembre 1943, incarcerato a San Vittore a Milano quindi deportato ad Auschwitz dove arriva il 6 febbraio 1944. Non sopravvive alla Shoah.[6]
25 Gennaio 2022 Salita San Francesco, 7

44°24′41.93″N 8°55′53.42″E
QUI FU ARRESTATO
7.3.1944

EMANUELE CAVAGLIONE
NATO 1880
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 30.6.1944
Cavaglione, Emanuele Emanuele Cavaglione (Genova, 1880 - Auschwitz, 30 giugno 1944), ebreo, gioielliere, coniugato con Margherita Segre. Rifugiatisi a Firenze sotto falso nome, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con l'inganno vengono fatti ritornare a Genova da due delatori. Arrestati, internati nel campo di Fossoli, quindi trasferiti ad Auschwitz. Assassinati al loro arrivo al campo il 30 giugno 1944.[2]
QUI FU ARRESTATA
7.3.1944

MARGHERITA SEGRE CAVAGLIONE
NATA 1893
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 30.6.1944
Segre Cavaglione, Margherita Margherita Segre Cavaglione (Casale Monferrato, 1893 - Auschwitz, 30 giugno 1944), moglie di Emanuele Cavaglione. Rifugiatisi a Firenze sotto falso nome, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con l'inganno vengono fatti ritornare a Genova da due delatori. Arrestati, internati nel campo di Fossoli, quindi trasferiti ad Auschwitz. Assassinati al loro arrivo al campo il 30 giugno 1944.[2]
Via Giovanni Bertora, 6

44°24′44.92″N 8°56′30.05″E
QUI ABITAVA
ALBINO POLACCO
NATO 1910
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Polacco, Albino Albino Polacco (Venezia, 12 maggio 1910 - Auschwitz, ???), figlio di Moise e Cesana Carlotta, coniugato con Linda Polacco. Custode della Sinagoga accanto alla quale ridiede con la famiglia, il 3 novembre 1943 si vede costretto dai nazisti a radunare tutti gli ebrei nel tempio. Arrestato con la famiglia ed insieme ad altri venti ebrei il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuti nel tempio genovese, quindi San Vittore a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
LINDA POLACCO
NATO 1916
ARRESTATA 3.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Polacco, Linda Linda Polacco (Genova, 23 luglio 1916 - Auschwitz, ???), figlia di Abramo e Eleonora Polacco, coniugata con Albino Polacco. Arrestata con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuta nel tempio genovese, quindi San Vittore a Milano da dove è deportata, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
ROBERTO POLACCO
NATO 1937
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Polacco, Roberto Roberto Polacco (Genova, 30 luglio 1937 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Albino e Linda Polacco. Arrestato con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi San Vittore a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Ucciso all'arrivo ad Auschwitz l'11 dicembre 1943.[2]
QUI ABITAVA
CARLO POLACCO
NATO 1938
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO</small
Polacco, Carlo Carlo Polacco (Genova, 6 ottobre 1938 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Albino e Linda Polacco. Arrestato con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi San Vittore a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Ucciso all'arrivo ad Auschwitz l'11 dicembre 1943.[2]
24 ottobre 2022 Via Goffredo Mameli, 1

44°24′43.04″N 8°56′16.64″E
QUI ABITAVA
BRUNO DE BENEDETTI
NATO 1911
ARRESTATO 2.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 31.12.1944
DACHAU-KAUFERING
De Benedetti, Bruno Bruno De Benedetti (Pisa, 23 marzo 1911 - Dachau, 31 dicembre 1944), figlio di Gino e Bice Foa, coniugato con Armanda Carola Martelli. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1° dicembre 1943 in seguito al riconoscimento di un commilitone, insieme agli zii Arturo e Ida Valabrega ed il cugino Luciano. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 2 agosto 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n. 120007. Trasferito a Dachau, muore 31 dicembre 1944.[2]
10 gennaio 2024 Via Dufour, 11

44°24′58.99″N 8°52′08.7″E
QUI ABITAVA
FRANCESCO MOISELLO
NATO 1905
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 27.11.1944
HERSBRUCK
Moisello, Francesco Francesco Moisello (Genova, 9 marzo 1905 - Hersbruck, 27 novembre 1944), arrestato in quanto collabortore di partigiani, detenuto a Marassi prima, quindi carcere di San Vittore a Milano, Bolzano, a cui segue la deportazione nel Reich con destinazione Flossenbürg, matricola 21473, classificato "Pol" – (Politisch)[7]. Muore a Hersbruck, il 27 novembre 1944.[2]
Corso Magenta, 5

44°24′50.42″N 8°56′17.85″E
QUI ABITAVA
IDA FOA
NATA 1884
ARRESTATA 1.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 26.2.1944
Valabrega, Ida Ida Valabrega (Pesaro, 7 agosto 1884 - Auschwitz, 26 febbraio 1944), figlia di Raffaele e Sofia Valabrega, coniugata con Arturo Valabrega. Arrestata alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1° dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con il marito Arturo, il figlio Luciano Valabrega e il nipote Bruno De Benedetti. Detenuta a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz. Assassinata all'arrivo al campo il 26 febbraio 1944.[2]
QUI ABITAVA
ARTURO VALABREGA
NATO 1894
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 4.5.1944
Valabrega, Arturo Arturo Valabrega (genova, 21 febbraio 1894 - Auschwitz, 4 maggio 1944), figlio di Davide e Fortunata Nuna Jona, coniugato con Ida Foa. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1° dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con la moglie Ida, il figlio Luciano Valabrega e il nipote Bruno De Benedetti. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n. 174560, morto al campo il 4.5.1944.[2]
QUI ABITAVA
LUCIANO VALABREGA
NATO 1921
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.4.1945
FLOSSENBÜRG
Valabrega, Luciano Luciano Valabrega (Genova, 17 settembre 1921 - Flossenbürg, 6 aprile 1945), figlio di Arturo e Ida Foa. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1° dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con i genitori ed il cugino Bruno De benedetti. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n 174561. Deceduto a Flossenbürg il 6 aprile 1945.[2]
via Padre Semeria, 21

44°24′05.88″N 8°58′30.83″E
QUI ABITAVA
GIORGINA MILANI
NATA 1886
ARRESTATA 12.10.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.10.1944
>
Milani, Giorgina Giorgina Milani (Roma, 20 marzo 1886 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), figlia di Davide e Sofia Del Monte, coniugata con Ettore Sonnino, madre di Bice, Maria Luisa, Giorgio, Roberto, Roberto Sonnino. Subisce con la famiglia le angherie antisemite successive alle Leggi razziali fasciste del 1938. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 rimane nascosta a Genova per nove mesi, fino all'arresto, per delazione, di tutta la famiglia Sonnino avvenuto il 12 ottobre 1944. Detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinata all'arrivo al campo, 28 ottobre 1944. Della famiglia Sonnino solo la figlia Piera sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
ETTORE SONNINO
NATO 1880
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 28.10.1944
Sonnino, Ettore Ettore Sonnino (Napoli, 17 aprile 1880 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), figlio di Giuseppe e Ester Di Cave, coniugato con Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinato all'arrivo al campo, 28 ottobre 1944.[2]
QUI ABITAVA
BICE SONNINO
NATA 1923
ARRESTATA 12.10.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 16.1.1945
NEUENGAMME
Sonnino, Bice Bice Sonnino (Milano, 16 giugno 1923 - Neuengamme, 16 gennaio 1945), figlia di Ettore e Giorgina Milani, Arrestata a Genova il 12 ottobre 1944, detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Trasferita a Neuengamme, muore il 16 gennaio 1945.[2]
QUI ABITAVA
MARIA LUISA SONNINO
NATO 1882
CATTURATO 2.10.1944
DEPORTATO
FLOSSENBURG
ASSASSINATO 18.4.1945
Sonnino, Maria Luisa Maria Luisa Sonnino (Napoli, 8 ottobre 1920 - Flossenbürg, 20 marzo 1945), figlia di Ettore e Giorgina Milani. Arrestata a Genova il 12 ottobre 1944, detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Trasferita a Flossenbürg, muore il 20 marzo 1945.[2]
QUI ABITAVA
GIORGIO SONNINO
NATO 1925
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MORTO 12.2.1945
Sonnino, Giorgio Giorgio Sonnino (Milano, 9 luglio 1925 - Auschwitz, 12 febbraio 1944), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz dove muore il 12 febbraio 1944.[2]
QUI ABITAVA

ROBERTO SONNINO
NATO 1918
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MORTO 12.2.1945
>
Sonnino, Roberto Roberto Sonnino (Napoli, 5 giugno 1918 - Auschwitz, 12 febbraio 1945), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz dove muore il 12 febbraio 1944.[2]
QUI ABITAVA
PAOLO SONNINO
NATO 1917
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
>
Sonnino, Paolo Paolo Sonnino (Napoli, 8 gennaio 1917 - Auschwitz, ???), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
via Felice Cavallotti, 11

44°24′01.13″N 8°56′52.35″E
QUI ABITAVA
MARCO RIGNANI
NATO 1910
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Rignani, Marco Marco Rignani (Genova, 29 maggio 1910 - Auschwitz, ???), figlio di Eugenio e Rosina De Benedetti. Arrestato a Genova nel corso del rastrellamento della Sinagoga il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi carcere di Marassi, San Vittore a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
via Casaregis, 4A

44°24′01.13″N 8°56′52.35″E
QUI ABITAVA
BELLINA ORTONA
NATO 1876
ARRESTATA 2.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.2.1944
ortona, Bellina Bellina ortona (Casale Monferrato, 24 febbraio 1874 - Auschwitz, 26 febbraio 1944), detta Adele, figlia di Allegro e Speranza Luzzati. Arrestata a Genova il 7 febbraio 1944, trasferita a Fossoli quindi deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinata al suo arrivo al campo, 26 febbraio 1944.[2]
21 febbraio 2024 Via Bruno Buozzi, 18

44°24′54.51″N 8°54′51.91″E
QUI ABITAVA
ORAZIO ROBELLO
NATO 1914
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 24.12.1944
Robello, Orazio Orazio Robello (Genova, 1914 - Flossenbürg, 24 dicembre 1944), soldato della Marina, coniugato, un figlio. Arrestato dai nazisti nel luglio del 1944. Detenuto a San Vittore a Milano dal cui Binario 21 della stazione centrale è deportato nel Reich con destinazione Flossenbürg dove muore alla vigilia del Natale 1944.[8]

Sommacampagna

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Nel comune di Sommacampagna sono presenti 13 pietre d'inciampo, poste nel 2024.[9] [10]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
marzo 2024 Via Parco Rimembranza, 11

45°24′25.02″N 10°50′29.36″E
QUI ABITAVA
ANGELO BELLORIO
NATO 1916
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
SANDBOSTEL
ASSASSINATO 18.7.1944
Bellorio, Angelo Angelo Bellorio (Sommacampagna, 12 aprile 1916 - Stalag X-B[11], 18 luglio 1944), figlio di Giuseppe ed Elisabetta Brentegani. Soldato d'Artiglieria Alpina, catturato dai tedeschi a Vipiteno immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, deportato nel Reich, internato nello Stalag X-B[11], muore il 10 luglio 1944 in prigionia. È sepolto nel Cimitero militare italiano di Amburgo.[10]
Via Dossobuono, 77
intersezione per corte Pezzette

45°23′54.6″N 10°51′23.9″E
QUI ABITAVA
VITTORIO BONOMI
NATO 1921
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
NORIMBERGA
ASSASSINATO 18.4.1945
Bonomi, Vittorio Vittorio Bonomi (Pescantina, 6 gennaio 1921, - Norimberga, 18 aprile 1945), figlio di Quirino e Maria Righetti, meccanico. Soldato d'Artiglieria Motorizzata, catturato dai tedeschi a Trento e internato a Norimberga, dove muore il 18 aprile 1945, sotto un bombardamento alleato. Riposa nel Cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno.[10]
Via Cesare Battisti, 21

45°24′32.25″N 10°50′27.87″E
QUI ABITAVA
LUIGI CASTIONI
NATO 1912
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
BERLINO
ASSASSINATO 7.1.1945
Castioni, Luigi Luigi Castioni (Sommacampagna, 24 dicembre 1912 - Berlino, 7 gennaio 1945), figlio di Giovanni e Angela Lugo, contadino. Soldato di Fanteria catturato dai tedeschi immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, in Croazia e deportato nel Reich a Berlino, dove muore il 17 gennaio 1945.[10]
Via Pigno, 4

45°24′29.18″N 10°50′33.22″E
QUI ABITAVA
BRUNO MARCHIORI
NATO 1926
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
KRETELD
ASSASSINATO 5.6.1944
DORTSEN
Marchiori, Bruno Bruno Marchiori (Mira, 7 novembre 1924 - Dorsten, 5 giugno 1944), figlio di Sante e Maria Tonoli, calzolaio, risiede a Sommacampagna. Soldato dell'Artiglieria Corazzata, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 è catturato dai tedeschi a Rovereto e deportato nel Reich. Internato prima nello Stalag VI-C di Bathorn[12], quindi Stalag VI-J di Fichtenhain/Dorsten, dove muore per polmonite il 5 giugno 1944. Le sue spoglie si trovano nel Cimitero militare italiano di Amburgo.[10]
Via Rezzola, 56
località Terruia

45°25′01.4″N 10°52′17.8″E
QUI ABITAVA
GIOVANNI MIGLIORANZI
NATO 1914
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 24.2.1945
Miglioranzi, Giovanni Giovanni Miglioranzi (Dossobuono di Villafranca, 26 maggio 1914 - Dachau, 24 febbraio 1945), figlio di Giovanni Battista e Albina Martinelli, coniugato con Armida Albertini, due figli. Sospettato di sabotaggio è arrestato il 23 maggio 1944 a Pescantina, trasferito a Bolzano a cui segue la deportazione a Dachau, il 5 ottobre 1944. Classificato "Pol" – (Politisch)[13], matricola 113408, muore al campo il 24 febbraio 1945.[10]
Piazza Castello, 12

45°24′25.64″N 10°50′36.4″E
QUI ABITAVA
BRUNO PASQUALOTTO
NATO 1923
DEPORTATO
LUCKENWALDE
ASSASSINATO 24.2.1944
Pasqualotto, Bruno Bruno Pasqualotto (Castelfranco Veneto, 14 aprile 1923 - Stalag III-A di Luckenwalde,[14] 24 febbraio 1944), figlio di Pietro e Luigia Pegorin, soldato della Guardia alla Frontiera, è arrestato dai tedeschi il 19 settembre 1943 a Fiume e deportato nel Reich internato nello Stalag III-A di Luckenwalde, matricola 120191. Muore al campo il 24 febbraio 1944.[10]
Via Carrari, 48

45°24′19.23″N 10°50′42.02″E
QUI ABITAVA
GIUSEPPE RASPA
NATO 1909
DEPORTATO
WATENSTEDT
ASSASSINATO 23.3.1944
Raspa, Giuseppe Giuseppe Raspa (Sommacampagna, 26 ottobre 1909 - Stalag XI Watenstedt-Salzgitter,[15] 23 marzo 1944), figlio di Terzo e Francesca Gaburro, coniugato con Dosolina Castioni. Lavoratore civile nel Reich catturato nel settembre 1943 e internato nello Stalag XI nei pressi di Watenstedt-Salzgitter. Muore sotto un bombardamento alleato il 23 marzo 1944. È sepolto nel Cimitero militare italiano di Amburgo.[10]
Piazza Roma, 4

45°24′28.44″N 10°50′33.39″E
QUI ABITAVA
ACHILLE SERPELLONI
NATO 1909
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
STABLACK
DESTINO SCONOSCIUTO
Serpelloni, Achille Achille Serpelloni (Sommacampagna, 21 luglio 1909 - ???, ???), figlio di Leonzio e Faustina Dalla Bernardina, coniugato con Maria Albrigo, una figlia. Catturato dai tedeschi immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 a Sesana, è deportato nel Reich, internato nello Stalag I-A di Stablack[16], matricola 8522. Ricoverato il 26 marzo 1945 presso l'ospedale di Susz in seguito a bombardamento, di Achille non si hanno più notizie. Considerato disperso. [10]
Via Cesare Battisti, 49

45°24′33.28″N 10°50′23.46″E
QUI ABITAVA
ALESSANDRO ZULIAN
NATO 1916
ARRESTATO 9.9.1943
DEPORTATO
LAMSDORF
ASSASSINATO 24.1.1945
CECOSLOVACCHIA
Zulian, Alessandro Alessandro Zulian (Sommacampagna, 11 settembre 1916 - Karviná, 24 gennaio 1945), figlio di Angelo e Anna Castioni, bracciante. Soldato della Guardia alla Frontiera, catturato dai tedeschi immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, a Tarvisio e deportato nel Reich, internato nello Stalag VIII-B[17], muore a Karviná, il 24 gennaio 1945.[10]
Via Verona, 38
località Caselle

45°24′48.23″N 10°54′12.51″E
QUI ABITAVA
RUGGERO TOFFALINI
NATO 1903
DEPORTATO
GEESTHACHT
ASSASSINATO 4.1.1944
Toffalini, Ruggero Ruggero Toffalini (Sommacampagna, 10 gennaio 1903 - Amburgo, 4 gennaio 1944), figlio di Angelo e Carlotta Roina, coniugato con Amalia Rizzi. Lavoratore civile nel Reich alloggiato nel campo comunitario di Geesthacht. Muore presso l’Ospedale generale di Amburgo-Bergedorf il 4 gennaio 1944. Riposa nel Cimitero militare italiano di Amburgo.[10]
Via Valle Molini, 23
Custoza
QUI ABITAVA
BENIGNO ALDEGHERI
NATO 1922
ARRESTATO 8.9.1943
DEPORTATO
FRANCIA
ASSASSINATO 6.9.1944
CHALON-SUR-SAONE
Aldegheri, Benigno Benigno Aldegheri (Custoza, 21 agosto 1922 - Chalon-sur-Saône, 6 settembre 1944), figlio di Marcello e Ottavia Anselmi, contadino. Soldato d'Artiglieria Alpina, catturato dai tedeschi sul fronte francese immediatamente dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, internato nel campo di concentramento di Grenoble. Muore sotto un bombardamento alleato a Chalon-sur-Saône il 6 settembre 1944.[10]
località Due Palme
Custoza
QUI ABITAVA
BRUNO FASOLI
NATO 1924
ARRESTATO 8.9.1944
DEPORTATO
DORSTEN
ASSASSINATO 8.4.1944
Fasoli, Bruno Bruno Fasoli (Sommacampagna, 30 ottobre 1924 - Dorsten, 8 aprile 1944), figlio di Gaetano e Lucia Albertini, mugnaio. Artigliere catturato alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 a Riva del Garda, deportato nel Reich, internato nello Stalag VI-J di Fichtenhain, muore l'8 aprile 1944 nello Stalag VI-J Dorsten.[10]
Via Ossario, 2
Custoza, nei pressi di Villa Vento

45°22′51.2″N 10°47′40.5″E
QUI ABITAVA
ERNESTO POLATO
NATO 1915
ARRESTATO 11.9.1943
DEPORTATO
TORUN
ASSASSINATO 17.7.1944
Polato, Ernesto Ernesto Polato (Sommacampagna, 6 giugno 1915 - Stalag XX-A,[18] 17 luglio 1944), figlio di Giuseppe e Cornelia Piona, contadino. Artigliere catturato l'11 settembre 1943 a Rovereto, deportato nel Reich internato nello Stalag XX-A nei pressi di Toruń, matricola 28890. Muore al campo il 17 luglio 1944. Riposa nel Cimitero militare italiano a Varsavia.[10]

Sesto San Giovanni

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A Sesto San Giovanni sono state posate 11 pietre d'inciampo il 16 gennaio 2023, 15 nel 2024.[19] [20]La restituzione di un'identità ai deportati politici sestesi, saranno 553, è opera meritoria di Giuseppe "Peppino" Valota, figlio di uno dei deportati, autore delle due pubblicazioni citate.[21][22]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
16 gennaio 2023 Viale Italia 780

45°32′56.94″N 9°15′27.35″E
QUI ABITAVA
STEFANO BELLI
NATO 1911
ARRESTATO 28.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 5.5.1945
GUSEN
Belli, Stefano Stefano Belli (Monza, 6 gennaio 1911 - Gusen, 5 maggio 1945), aggiustatore meccanico presso il reparto bulloneria dell'azienda siderurgica Falck di Sesto San Giovanni. Riconosciuto partecipante agli scioperi operai del marzo 1944 è arrestato, a casa, nella notte del 28 marzo 1943 dai fascisti e incarcerato a San Vittore[23]. Deportato politico nel Reich internato a Mauthausen col numero di matricola 61556, quindi a Gusen dove muore il 5 maggio 1945.[22]
Viale Italia 616

45°32′43.88″N 9°15′17.5″E
QUI ABITAVA
CESARE LORENZI
NATO 1903
ARRESTATO 4.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
DECEDUTO 22.5.1945
Lorenzi, Cesare Cesare Lorenzi (Guardistallo, 14 dicembre 1903 - Mauthausen, 22 maggio 1945), nel 1922 è accusato dell'uccisione di un fascista è rinchiuso nel carcere di volterra per sei mesi, subendo anche tortura[24]. Meccanico specializzato presso la Falck di Sesto San Giovanni, in seguito alla sua partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944, è arrestato in strada e tradotto nel carcere di San Vittore[23], in seguito, deportato politico nel Reich internato a Mauthausen, poi trasferito a Auschwitz, nuovamente Mauthausen dove assiste alla liberazione del campo, ma non sopravvive che 17 di giorni ad essa.[22]
Via Dante 171

45°32′14.81″N 9°14′15.6″E
QUI ABITAVA
ANGELO BIFFI
NATO 1909
ARRESTATO 28.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 15.4.1945
GUSEN
Biffi, Angelo Angelo Biffi (Villa d'Adda, 11 giugno 1909, - Gusen, 15 aprile 1945), tornitore presso la Falck. Per la sua partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944, è prelevato in casa, di notte, dai fascisti, rinchiuso nel carcere di San Vittore[23], poi alla Caserma Umberto I[25] di Bergamo, da dove sarà poi deportato come detenuto politico, con uno dei tanti treni della morte in partenza dal binario 1[26] della stazione ferroviaria orobica, nel Reich, internato nei campi di lavoro e di sterminio: prima Mauthausen con immatricolazione 61566, infine Gusen dove si spegne a pochi giorni dalla liberazione del campo.[22]
Via Como 13

45°31′44.85″N 9°13′57.68″E
QUI ABITAVA
GIUSEPPE VALENARI
NATO 1897
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 15.11.1944
GUSEN
Valenari, Giuseppe Giuseppe Valenari (Cologna Veneta, 26 agosto 1897 - Gusen, 15 novembre 1944), gruista presso le officine Breda, in seguito alla partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944, viene arrestato a casa, nella notte, incarcerato a San Vittore[23], portato alla Caserma Umberto I[25] di Bergamo quindi internato come detenuto politico nel campo di Gusen. Dalla Caserma Umberto I riuscirà a far trapelare alcuni biglietti alla famiglia.[22]
Via Monfalcone 4

45°31′32.95″N 9°13′41.18″E
QUI ABITAVA
PRIMO TORTIROLI
NATO 1902
ARRESTATO 10.9.1943
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 19.4.1945
GUSEN
Tortiroli, Primo Primo Tortiroli (Casalbuttano, 6 maggio 1902 - Gusen, 19 aprile 1945), tornitore alla Breda officine, arrestato mentre si trova al bar, per la partecipazione agli scioperi operai del marzo 1943, segue il destino dei colleghi e compagni di lotta: San Vittore, Caserma Umberto I[25] di Bergamo dal cui Binario 1 segue deportazione nei campi di Mauthausen quindi Gusen dove muore il 19 aprile 1945.[22]
Via Monte San Michele 37

45°31′40.12″N 9°13′40.68″E
QUI ABITAVA
FRANCESCO CAPELLINI
NATO 1904
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 21.9.1944
HARTHEIM
Capellini, Francesco Francesco Capellini (Settala, 30 dicembre 1904 - Hartheim, 21 settembre 1944), verniciatore presso officine Breda, causa la partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944 è arrestato in casa, di notte, incarcerato a San Vittore[23], quindi Bergamo nella Caserma Umberto I[25], deportato con uno dei tanti treni della morte nel Reich, internato come detenuto politico Mauthausen quindi Gusen dove muore il 21 settembre 1944.[22]
Via Cattaneo 38

45°31′53.87″N 9°13′33.12″E
QUI ABITAVA
GUIDO VALOTA
NATO 1905
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 5.4.1945
STEYR
Valota, Guido Guido Valota (Bariano, 3 dicembre 1905 - Steyr, 5 aprile 1945), attrezzista meccanico presso le officine meccaniche Breda, appassionato dilettante autoditatta violinista, in seguito agli scioperi operai del marzo 1944 è prelevato di notte da casa e tradotto a San Vittore, quindi come i tanti compagni e colleghi, alla Caserma Umberto I[25] di Bergamo, da dove riesce a far uscire una lettera per la moglie, quindi con uno dei treni della morte in partenza dal Binario 1[26] della città, deportato politico nel Reich, internato Mauthausen quindi Gusen. Muore durante una delle cosiddette "marce della morte". Bruciato nel forno crematorio di Steyr. Papà dell'autore del libro citato.[22]
Via Cattaneo 9

45°31′52.64″N 9°13′32.41″E
QUI ABITAVA
GIUSEPPE MERATI
NATO 1885
ARRESTATO 4.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 16.12.1944
HARTHEIM
Merati, Giuseppe Giuseppe Merati (Sesto San Giovanni, 27 maggio 1885 - Hartheim, 16 dicembre 1944), pensionato, custode di un deposito di biciclette, arrestato in casa, di sera, tradotto a San Vittore[23] quindi nel campo di concentramento e transito di Fossoli e poi Bolzano, infine internato ad Hartheim dove muore il 16 dicembre 1944. Padre di Ettore.[22]
QUI ABITAVA
ETTORE MERATI
NATO 1912
ARRESTATO 4.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 22.4.1945
GUSEN
Merati, Ettore Ettore Merati (Cinisello Balsamo, 23 febbraio 1912 - Gusen, 22 aprile 1945), infermiere presso la Breda, arrestato sul luogo di lavoro e ivi torturato. Portato a San Vittore, poi Fossoli, poi Bolzano. Deportato politico nel Reich a Mauthausen, muore nel campo di Gusen. È figlio di Giuseppe.[22]
Via Rovani 311

45°32′08.06″N 9°13′18.92″E
QUI ABITAVA
ORIADE PREVIATI
NATO 1900
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 3.2.1945
GUSEN
Previati, Oriade Oriade Previati (Copparo, 12 giugno 1900 - Gusen, 3 febbraio 1945), gruista presso le officine Breda, per la partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944, è arrestato di notte in casa, tradotto a San Vittore[23], Caserma Umberto I[25] di Bergamo, deportato Mauthausen quindi Gusen dove muore il 3 febbraio 1945.[22]
Piazza Diaz 14

45°32′16.44″N 9°14′16.49″E
QUI ABITAVA
GUGLIELMO SISTIERI
NATO 1912
ARRESTATO 26.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 29 3.1945
Sistieri, Guglielmo Guglielmo Sistieri (Granze di Vescovana, 11 maggio 1912 - Mauthausen, 3 febbraio 1945), gruista presso la Falck, è arrestato in conseguenza alla partecipazione agli scioperi operai del marzo 1944, segue il tragico destino dei tanti colleghi e compagni: incarcerato a San Vittore[23], portato alla Caserma Umberto I[25] a Bergamo, deportato come politico nel Reich, con un treno della morte partito dal Binario 1[26] della città orobica, è internato nel campo di Mauthausen dove muore il 29 marzo 1945.[22]
13 gennaio 2024 Via Canducci, 5

45°32′39.38″N 9°15′20.34″E
QUI ABITAVA
NATALE CANDUCCI
NATO 1897
ARRESTATO 6.12.1943
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 8 10.194A
Canduccci, Natale Natale Canduccci (Cesena, 25 dicembre1897 - Wien-Floridsdorf[27] 8 ottobre 1944), antifascista, attivista del PCd'I nel 1935 a seguito delle angherie delle camicie nere si trasferisce, con moglie e le tre figlie piccole, nell'hinterland milanese, trovando lavoro presso la Falck Concordia di Sesto San Giovanni. Attivo nella "184ª Brigata Sap Luciano Migliorini” è arrestato in fabbrica il 6 dicembre 1943 e carcerato prima a Monza quindi San Vittore[23], fino al 4 marzo, quando dal Binario 21 di Milano è deportato nel Reich, a Mauthausen prima quindi Florisdorf[27] dove muore l'8 ottobre 1944.[28]
Via Giovanna d'Arco, 17

45°32′16.41″N 9°14′19.15″E
QUI ABITAVA
RAFFAELE CARDELLINI
NATO 1898
ARRESTATO 4.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 15.11.1944
GUSEN
Cardellini, Raffaele Raffaele Cardellini (Offagna, 30 aprile 1898 - Gusen, 15 novembre 1944), trasferitosi a Sesto San Giovanni trova lavoro come meccanico presso la Falck Concordia. Per la sua partecipazione allo sciopero generale dei giorni precedenti è arrestato fuori da un esercizio commerciale il 4 marzo 1944. Trasferito a San Vittore[23], è deportato nel Reich il 13 aprile, con destinazione Mauthausen, matricola 63705, quindi Gusen, dove muore il 15 novembre 1944.[22]
Via Giovanna d'Arco, 124

45°32′12.45″N 9°14′25.77″E
QUI ABITAVA
ANGELO VILLA
NATO 1913
ARRESTATO 13.10.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 17.5.1945
Villa, Angelo Angelo Villa (Sesto San Giovanni, 6 febbraio 1913 - Mauthausen, 17 maggio 1945), partigiano, lattoniere presso la Breda, è commissario politico di distaccamento della "55^ Brigata Garibaldi Rosselli". L'8 ottobre del 1944 è ferito durante un combattimento a Introbio, curato dai vallligiani, in seguito a delazione è arrestato a Barzio il 13 ottobre. Dal carcere di Monza è a San Vittore[23] il 17 novembre, quindi Bolzano da dove è deportato il 1 gennaio 1945 per Mauthausen giungendovi l'11 gennaio. Trasferito subito a Gusen, poi nuovamente Mauthausen dove muore il 17 maggio 1945.[22]
Via Garibaldi, 65

45°32′10.56″N 9°14′14.55″E
QUI ABITAVA
ALESSANDRO DONADONI
NATO 1913
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 7.7.1944
GUSEN
Donadoni, Alessandro Alessandro Donadoni (Sesto San Giovanni, 18 febbraio 1913 - Gusen, 27 luglio 1944), operaio alla Breda, accusato di aver partecipato allo sciopero generale dei giorni precedenti, è arrestato in casa di notte il 14 marzo 1944. Al carcere di Monza segue quello di San Vittore[23], quindi il transito dalla Caserma Umberto I°[25] di Bergamo da dove, il 5 aprile è deportato nel Reich col convoglio partito dal Binario 1 cittadino destinato a Mauthausen. Segue l'internamento al sottocampo di Gusen, dove muore il 7 luglio 1944.[22]
Viale Gramsci, 104

45°32′10.47″N 9°14′00.15″E
QUI ABITAVA
ALDO GUERRA
NATO 1912
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 22.3.1945
GUSEN
Guerra, Aldo Aldo Guerra (Amriswil, 10 settembrre 1912 - Gusen, 22 marzo 1945), ragioniere alla Bianchi, è arrestato davanti alla fabbrica il 1 marzo 1944 e detenuto a San Vittore[23], trasferito a Fossoli, dal quale il 5 aprile 1944 è deportato a Mauthausen, matricola 61664. Infine è trasferito a Gusen, dove muore il 22 marzo 1945.[22]
Piazza IV novembre, 9

45°32′03.71″N 9°13′50.35″E
QUI ABITAVA
FRANCESCO
ARRICIATI
NATO 1913
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 25.7.1944
LINZ
Arriciati, Francesco Francesco Arriciati (Bressana Bottarone, 21 novembre 1911 - Linz, 25 luglio 1944), occupato presso la Breda di Sesto San Giovanni è arrestato il 14 marzo 1944 a casa, di notte, a causa della partecipazione allo sciopero generale dei giorni precedenti. Da San Vittore[23], immediatamente trasferito alla Caserma Umberto I°[25] di Bergamo da dove, il 17 marzo è deportato nel Reich col convoglio partito dal Binario 1 cittadino e destinato a Mauthausen, matricola 58675. Muore al sottocampo di Linz il 25 luglio 1944.[22]
Via Breda, 20

45°31′56.51″N 9°13′46.48″E
QUI ABITAVA
CELESTE BOLOGNESI
NATO 1884
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 16.5.1944
Bolognesi, Celeste Celeste Bolognesi (Montanaso Lombardo, 9 luglio 1884 - Mauthausen, 16.5.1944), occupato presso la Breda di Sesto San Giovanni è arrestato al posto del figlio Alfredo. Dopo il transito da San Vittore prima, Caserma Umberto I°[25] di Bergamo poi, il 17 marzo è sul convoglio con destinazione Mauthausen, dove muore il 16 maggio 1944.[22]
Via Monte S.Michele, 149

45°31′28.79″N 9°13′37.56″E
QUI ABITAVA
ALBERTO BUOSO
NATO 1895
ARRESTATO 28.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 1.4.1945
AUSCHWITZ
Buoso, Alberto Alberto Buoso (Fratta Polesine, 17 settembre 1895 - Auschwitz, 1 aprile 1945), muratore, occupato presso la Falck di Sesto San Giovanni è arrestato il 28 marzo 1944 a casa, di notte, a causa della partecipazione allo sciopero generale dei giorni precedenti. Da San Vittore[23], immediatamente trasferito alla Caserma Umberto I°[25] di Bergamo da dove, il 5 aprile è deportato nel Reich col convoglio partito dal Binario 1 cittadino e destinato a Mauthausen, matricola 61585. Il 1° dicembre 1944 risulta la sua presenza ad Auschwitz, dove muore il 1° aprile 1945.[22]
Via Fiume, 48

45°31′24.49″N 9°13′33.62″E
QUI ABITAVA
PRIMO BULGARELLI
NATO 1900
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 22.4.1945
GUSEN
Bulgarelli, Primo Primo Bulgarelli (Pegognaga, 16 marzo 1900 - Gusen, 22.4.1945), falegname modellista presso la Breda di Sesto San Giovanni è arrestato il 1° marzo 1944, a casa, di notte. Dopo il transito da San Vittore prima, è a Fossoli a cui segue, l'8 marzo, la deportazione nel Reich con destinazione Mauthausen, quindi Gusen, dove muore il 22 aprile 1945.[22]
15 gennaio 2024 Via G.Pascoli, 13

45°31′52.61″N 9°13′39.52″E
QUI ABITAVA
LUCIANO MORGANTI
NATO 1897
ARRESTATO 3.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 15.11.1944
EBENSEE>
Morganti, Luciano Luciano Morganti (Villadossola, 17 luglio 1897 - Ebensee, 15 novembre 1944), antifascista, operaio presso la Breda di Sesto San Giovanni, con la moglie gestisce anche un locale pubblico che è base per gli antifascisti clandestini e per tale ragione subisce numerose e ripetute disposizioni di chiusura e nel locale subisce l'arresto il 3 marzo 1944. Il giorno successivo, dal carcere di San Vittore è immediatamente deportato a Mauthausen, immatricolato 57602, quindi trasferito a Ebensee dove è assassinato il 15 novembre 1944.[22]
Via Bergomi, 8

45°31′53.17″N 9°13′29.93″E
QUI ABITAVA
LUIGI TANSINI
NATO 1888
ARRESTATO 13.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 28.12.1944
GUSEN
Tansini, Lugi Lugi Tansini (Paderno Cremonese, 17 novembre 1888 - Gusen, 28 dicembre 1944), noto anarchico, capo squadra elettricisti alla Breda, di Sesto San Giovanni. Il suo attivismo politico, l'opposizione manifesta al regime gli causano tre anni di confino politico e continua sorveglianza fino all'arresto del marzo 1944, conseguenza dello sciopero generale dei giorni precedenti. Da San Vittore a Fossoli fino al 27 aprile, è a Bolzano, quindi deportato nel Reich con destinazione Mauthausen, infine trasferito a Gusen, dove muore il 28 dicembre 1944.[22]
Via Filzi, 7

45°31′59.34″N 9°13′34.45″E
QUI ABITAVA
ANGELO BARBIERI
NATO 1907
ARRESTATO 14.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 7.3.1945
GUSEN
Barbieri, Angelo Angelo Barbieri (Borgo San Giovanni, 6 settembre 1907 - Gusen, 7 marzo 1945), attivista comunista, condannato nel 1931 a 5 anni di reclusione, liberato per amnistia nel '32, sorvegliato dalla polizia fino all'arresto del marzo '43 per la partecipazione allo sciopero generale dei giorni precedenti alla Breda, di Sesto San Giovanni dov'era occupato come fresatore. Dal carcere di San Vittore è trasferito alla Caserma Umberto I°[25] di Bergamo da dove, il 17 marzo 1944 è deportato nel Reich col convoglio partito dal Binario 1 cittadino e destinato a Mauthausen, matricola 58691. Muore al campo di Gusen il 7 marzo 1945.[28]
Via Cesare Battisti, 29

45°32′01.83″N 9°13′38.19″E
QUI ABITAVA
MARIO PIRACCINI
NATO 1903
ARRESTATO 6.12.1943
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 26.11.1944
GUSEN
Piraccini, Mario Mario Piraccini (Cesena, 5 dicembre 1903 - Gusen, 26 novembre 1944), socialista, trasferitosi a Milano è assunto alla Falck come segretario del direttore dello stabilimento. All'interno della fabbrica organizza l’invio in montagna dei renitenti alla leva. Una delazione ne causa l'arresto, unitamente a Natale Canducci, il 6 dicembre 1944, nella Direzione, ad opera dell' OVRA, la Polizia politica fascista, accompagnata dalle SS. Al carcere allestito nella Villa Reale di Monza seguono 6 mesi di reclusione a San Vittore, dove le testimonianze ci parlano della solidarietà e aiuto morale che dava a chiunque. Il 9 giugno è trasferito a Fossoli quindi Bolzano, prima della deportazione nel Reich con destinazione Mauthausen, matricola 82475 ed infine trasferito a Gusen, dove muore il 26 novembre 1944 di setticemia per una ferita al braccio.[28]
Via Cristoforo Colombo,39

45°32′29.39″N 9°13′55.88″E
QUI ABITAVA
ELISEO PICARDI
NATO 1920
ARRESTATO 16.11.1943
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 29.3.1945
EBENSEE
Picardi, Eliseo Eliseo Picardi (San Giovanni Valdarno, 8 agosto 1920 - Ebensee, 29 marzo 1945), patriota, operaio alla Falck di Sesto San Giovanni è arrestato il 16 novembre 1943 a Bratto, insieme al fratello Licinio, per attività politica clandestina. Recluso a Clusone, poi Monza, San Vittore, prima della deportazione, il 4 marzo 1944 per il Reich con destinazione Mauthausen, matricola 57614. Muore al campo di Ebensee il 29 marzo 1945.[22]
Via Toti, 62

45°32′44.71″N 9°14′00.5″E
QUI ABITAVA
SEVERINO SINGIA
NATO 1917
ARRESTATO 7.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 19.1.1945
GUSEN
Singia, Severino Severino Singia (Villa Cogozzo, 21 novembre 1917 - Gusen, 19 gennaio 1945), operaio presso la Breda di Sesto San Giovanni è arrestato IL 7 marzo 1944, in strada. Dopo il transito da San Vittore, Fossoli, quindi Bolzano, il 4 agosto 1944 è deportato a Mauthausen, poi trasferito a Gusen dove muore il 19 gennaio 1945.[22]

La città di Padova accoglie 34 pietre d'inciampo, la prima delle quali è stata collocata il 13 gennaio 2015.[29][30]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
13 gennaio 2015 Via Petrarca, 15

45°24′45.14″N 11°52′24.99″E
QUI ABITAVA
MARIO FOÀ
NATO 1896
ARRESTATO 25.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Foà, Mario Mario Foà (Padova, 9 luglio 1896 - ???, ???), figlio di Vittorio e Rosina Sara Angeli, rappresentante di tessuti, coniugato con Giulia Formiggini. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Mario morì dopo il 17 aprile 1944, anch’egli in luogo ignoto.
QUI ABITAVA
GIULIA FORMIGGINI FOÀ
NATA 1904
ARRESTATA 25.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
MORTA
DURANTE IL TRASPORTO
Formiggini Foà, Giulia Giulia Formiggini Foà (Padova, 20 maggio 1904 - ???, dicembre 1944), figlia di Anselmo Formiggini e Ines Liscia, coniugata con Mario Foà. Dopo l'8 settembre '43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Giulia morì durante il trasporto.
QUI ABITAVA
GIORGIO AMOS FOÀ
NATO 1927
ARRESTATO 25.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Foà, Giorgio Amos Giorgio Amos Foà (Padova, 13 febbraio 1927 - ???, 28 gennaio 1944), figlio di Mario e Giulia Formiggini. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Giorgio, il figlio maggiore di 16 anni, studente liceale, muore il 28 gennaio 1944 in luogo ignoto.
QUI ABITAVA
GIANCARLO FOÀ
NATO 1930
ARRESTATO 25.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Foà, Giancarlo Giancarlo Foà (padova, 28 marzo 1930 - ???, ???), figlio di Mario e Giulia Formiggini. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Di Giancarlo, 13 anni, non si conoscono il luogo e le circostanze della morte.
QUI ABITAVA
VITTORIO ENZO FOÀ
NATO 1934
ARRESTATO 25.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 11.12.1943
Foà, Vittorio Enzo Vittorio Enzo Foà (Padova, 5 febbraio 1934 - Auschwitz, 11 dicembre 1944), figlio di Mario e Giulia Formiggini. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Vittorio, di 9 anni, è assassinato all'arrivo al campo l'11 dicembre.
Via Roma, 48

45°24′19.42″N 11°52′34.49″E
QUI ABITAVA
ADA ANCONA
GESESS
NATA 1896
ARRESTATA 16.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 3.8.1944
Ancona Gesess, Ada Ada Ancona Gesess (Trieste, 3 agosto 1896 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlia di Felice e di Elisa Vita, coniugata con Elia Gesess. La coppia aveva due figlie, Elisa e Sara. Elia, Ada e la piccola Sara, tentano la fuga in Svizzera, ma furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Infine, il 31 luglio 1944, deportati ad campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì Ada e la figlia furono assassinate il 3 agosto 1944 in una camera a gas. L'unica della famiglia che sopravvisse alla Shoah fu Elisa. Quando i suoi genitori e la sorellina tentarono la fuga, Elisa era incinta. Si nascose con il marito e il figlio nella zona del Monte Grappa. Morì il 28 agosto 2005.[31][32]
QUI ABITAVA
ELIA GESESS
NATO 1898
ARRESTATO 16.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 15.2.1945
DACHAU
Gesess, Elia Elia Gesess (Odessa, 6 ottobre 1898 - Dachau, 15 febbraio 1945), figlio di Simeone e Fanny Grangischj, coniugato con Ada Ancona. Fuggito dalla rivoluzione bolscevica del 1917, dapprima si stabilì a Udine, poi a Padova. Coniugato con Ada Ancona, due figlie. Elia, la moglie e la figlia Sara, mentre tentavano la fuga in Svizzera, furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Infine furono deportati il 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì la famiglia fui separata. Immediatamente dopo l'arrivo moglie e figlia furono assassinate in una camera a gas. Elia invece fu scelto per lavori forzati. Trasferito in seguito al campo di concentramento di Dachau, vi fu assassinato il 15 febbraio 1945.[31][33]
QUI ABITAVA
SARA GESESS
NATA 1937
ARRESTATA 16.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 3.8.1944
Gesess, Sara Sara Gesess (Padova, 17 marzo 1937 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlia di Elia ed Ada Ancona, una sorella maggiore, Elisa. Mentre la sorella, suo marito e loro figli si nascondevano nelle montagne, Elia, sua moglie e la piccola Sara tentavano la fuga in Svizzera. Tuttavia, furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Grazie alla madre, la fanciulla riuscì di sfuggire ai tedeschi per due volte, a Vò e a Padova. Però fu ogni volta ripresa. È deportata insieme ai genitori il 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì fu assassinata il 3 agosto 1944 insieme alla madre in una camera a gas.[31][34]
19 gennaio 2016 Via Roma, 30

45°24′21.94″N 11°52′30.38″E
QUI ABITAVA
MARCELLO LEVI
MINZI
NATO 1894
ARRESTATO 4.2.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 3.8.1944
Levi Minzi, Marcello Marcello Levi Minzi (Padova, 7 luglio 1894 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlio di Giuseppe e Clotilde Levi, coniugato con Elena Nora, due figli. Condusse un negozio di mobili. Antifascista già dal 1926, dopo le leggi razziali fasciste del 1938 la moglie ed i figli si spostavano a Milano, dove i figli poterono continuare gli studi nella scuola ebraica della città. Marcello rimase a Padova, nascosto da una famiglia. Scoperto, fu arrestato il 4 febbraio 1944, internato prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio, il 28 luglio 1944 fu prelevato dall'ospedale di Padova dov'era ricoverato e deportato alla Risiera di San Sabba a Trieste, infine il 31 luglio 1944 è deportato nel Reich destinato al campo di concentramento di Auschwitz. Il 3 agosto 1944 venne assassinato al suo arrivo al campo.[31][35]
Via San Martino e Solferino, 9

45°16′13.31″N 11°56′09.51″E
QUI ABITAVA
GEMMA BASSANI
NATA 1911
ARRESTATA 16.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Bassani, Gemma Gemma Bassani (Chioggia, 22 marzo 1911 - Auschwitz, ???) figlia di Filiberto e Alba Sinigallia, un fratello. Divenne presto orfana e in seguito visse con il fratello. Si laureò in lettere all'Università di Padova. Divenne insegnante come il fratello. Dopo le leggi razziali fasciste del 1938, espulsi entrambi dalle scuole pubbliche, continuarono a insegnare in scuole ebraiche. Gemma anche dava lezioni private di musica a Venezia per poter sopravvivere. Si sposava segretamente con un non-ebreo. Fu arrestata il 16 dicembre 1943 a Roma e poi internata al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Venne deportata al Risiera di San Sabba a Trieste ed al 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz. Arrivò ad Auschwitz il 3 di agosto 1944. Assassinata in data ignota.[31][36]
QUI ABITAVA
EUGENIO
COEN SACERDOTI
NATO 1880
ARRESTATO 10.5.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 3.8.1944
Coen Sacerdoti, Eugenio Eugenio Coen Sacerdoti (Venezia, 2 marzo 1880 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlio di Marco e Anna Fiandra. Fu un allievo di Pietro Mascagni al Conservatorio di Pesaro. Professore di musica, uomo "di raffinata cultura", coniugato con Amalia Dina. Nel 1936 diventò il rabbino di Padova. Dopo l'inasprirsi delle persecuzioni antiebraiche si nascosero in una casa di campagna. Il 10 maggio 1944 furono arrestati ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Seguiva l'internamento alla Risiera di San Sabba ed il 31 luglio 1944 la deportazione al campo di concentramento di Auschwitz. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo nella notte dal 3 al 4 agosto 1944.[31][37]
QUI ABITAVA
AMALIA DINA
COEN SACERDOTI
NATA 1875
ARRESTATA 10.5.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 3.8.1944
Dina Coen Sacerdoti, Amalia Amalia Dina Coen Sacerdoti (Carrara, 24 dicembre 1875 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlia di Achille e Elvira Dina, coniugata con Eugenio Coen Sacerdoti, rabbino di Padova dal 1936. Dopo la occupazione dell'Italia la coppia si nascondeva in una casa di campagna. Il 10 maggio 1944 furono arrestati ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Seguiva l'internamento a Risiera di San Sabba e il 31 luglio 1944 la deportazione al campo di concentramento di Auschwitz. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo nella notte dal 3 al 4 agosto 1944.[31][38]
QUI ABITAVA
OSCAR COEN
NATO 1887
ARRESTATO 19.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.8.1944
Coen, Oscar Oscar Coen (Alessandria d'Egitto, 28 luglio 1887 - Auschwitz, 6 agosto 1944), figlio di Guglielmo e Ester Salamon. Vive per tanti anni nella sua città natale e poi in Francia. Nel 1936 si sposta a Padova. Fu arrestato il 19 novembre 1943, detenuto al carcere di Padova, poi al campo di concentramento di Vo' Vecchio, quindi deportato il 2 agosto 1944 al campo di concentramento di Auschwitz. Immediatamente dopo il suo arrivo, 6 agosto 1944, è assassinato in camera a gas.[31][39]
21 gennaio 2018 Palazzo del Bo, via VIII Febbraio, 2

45°24′24.16″N 11°52′38.78″E
QUI STUDIAVA
GIORGIO ARANY
NATO 1919
ARRESTATO 6.3.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Arany, Giorgio Giorgio Arany (Győr, 1 dicembre 1919 - Auschwitz, ???), figlio di Desiderio e Caterina Goldberger. Nell'anno accademico 1937-38 s'immatricola alla facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Arrestato il 6 marzo 1944 a Trieste, detenuto prima alla Risiera di San Sabba di Trieste, l'11 giugno 1944 fu deportato al campo di concentramento di Auschwitz. Muore in data ignota.[31][40] Il 6 maggio 1944 anche la madre fu arrestata a Trieste. Soffrì la stessa sorte.[41]
QUI SI LAUREÒ
NORA FINZI
NATA 1909
ARRESTATA 4.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Finzi, Nora Nora Finzi (Trieste, 28 agosto 1919 - Auschwitz, ???), figlia di Vittorio e Jole Naschitz. Si diplomò nel 1937 al liceo classico Dante Alighieri di Trieste, allieva di Giani Stuparich. Nell'anno academico 1937-38 si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova e si laureò con una tesi in storia delle religioni nel giugno 1941. Tornata a Trieste fu arrestata insieme al padre il 4 dicembre 1943. Padre e figlia furono assassinati ad Auschwitz. Il padre dopo il trasporto del 7 dicembre 1943, la figlia dopo il trasporto del 6 gennaio 1944.[31][42]
QUI INSEGNAVA
ALBERTO
GOLDBACHER
NATO 1883
ARRESTATO 22.9.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 28.10.1944
Goldbacher, Alberto Alberto Goldbacher (Verona, 25 gennaio 1883 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), figlio di Ignazio e Ulda Pardo, coniugato con Aurora Talillo, professore di Ingegneria all'Università di Padova per un lungo periodo. Privato dell'insegnamento in istituzioni pubbliche a seguito delle Leggi razziali fasciste del 1938, insieme a Augusto Levi organizzava una scuola media e superiore per la comunità ebraica di Padova. Il 3 dicembre 1943 fu arrestato e internato al campo di concentramento di Vo' Vecchio; rilasciato dopo otto giorni in quanto contraente di "matrimonio misto", il 22 settembre 1944 è nuovamente arrestato a Piove di Sacco. Detenuto prima nel carcere di Padova, poi a Verona, quindi campo di transito di Bolzano. Venne deportato ad Auschwitz il 24 ottobre 1944 con il convoglio n. 18 e assassinato nelle camere a gas il 28 ottobre 1944, immediatamente dopo l'arrivo.[31][43]
QUI STUDIAVA
GIUSEPPE KROÒ
NATO 1919
ARRESTATO 27.4.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Kroò, Giuseppe Giuseppe Kroò (Budapest, 29 ottobre 1919 - Auschwitz, 31 marzo 1945), figlio di Luigi e Nelly Vamos, un fratello minore: Alessandro. Si è diplomato al liceo scientifico di Fiume e poi, nell'anno accademico 1937-38, si inscrisse alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova. Fu arrestato insieme al padre e al fratello il 27 marzo 1944 a Fiume. I tre furono internati al carcere di Trieste e poi il 27 aprile 1944 deportati al campo di concentramento di Auschwitz dove furono assassinati entrambi: Giuseppe il 31 marzo 1945, il padre il 27 ottobre 1944.
Anche la madre Nelly, il 28 aprile 1944, fu arrestata e deportata al campo di concentramento di Bergen-Belsen. Sopravvisse alla Shoah, così come Alessandro.[31][44][45][46][47]
QUI INSEGNAVA
AUGUSTO LEVI
NATO 1884
ARRESTATO 27.1.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 3.8.1944
Levi, Augusto Augusto Levi (Padova, 31 luglio 1884 - Auschwitz, 3 ottobre 1944), figlio di Guglielmo e Marianna Padova. Insignito Cavaliere della Corona d'Italia nella Grande Guerra. Laureatosi in Fisica, insegnò alla facoltà di Medicina dell'Università di Padova. Coniugato con Giovanna D'Italia, nominato capo d'Istituto del Regio istituto magistrale di Venezia, in seguito all'emanazione delle Leggi razziali fasciste del 1938 viene privato del ruolo di docente. Insieme a Alberto Goldbacher organizza una scuola per la comunità ebraica di Padova. Il 27 gennaio 1944 Augusto, sua moglie e la figlia furono catturati dai fascisti ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Da lì trasferiti al carcere di Padova e infine alla Risiera di San Sabba a Trieste. Il 31 luglio 1944 furano deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio nr. 33T. Augusto e la moglie sono assassinati, inviati alla camera a gas, il 3 ottobre 1944. La figlia Alvise muore il 19 dicembre 1944 al campo di concentramento di Dachau.[31][48][49][50]
QUI STUDIAVA
PAOLO TOLENTINO
NATO 1917
ARRESTATO 3.2.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Tolentino, Paolo Paolo Tolentino (Graz, 19 febbraio 1917 - Auschwitz, ???), figlio di Giuseppe e Anna Flora Polacca. Nell'anno accademico 1935-36 s'immatricola alla facoltà di lettere dell'Università di Padova. Nel 1938 chiede il trasferimento all'Università di Roma perché la famiglia si era trasferita. Fu arrestato il 3 febbraio 1944. Deportato a Verona, successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli e infine il 26 giugno 1944 al campo di concentramento di Auschwitz dove arriva il 30 di giugno. Muore in data ignota.[31][51]
24 gennaio 2019 via Damiano Chiesa, 4

45°24′20.46″N 11°52′58.5″E
QUI ABITAVA
EVA DUCCI
NATA 1922
ARRESTATA 11.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA LUGLIO 1944
Ducci, Eva Eva Ducci (Abbazia, 26 dicembre 1922 - Auschwitz, 30 giugno 1944), figlia di Rodolfo e Luisa Hoffmann, un fratello maggiore, Teodoro. L' 11 febbraio 1944 fu arrestata a Firenze insieme ai genitori e al fratello. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì i genitori furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo. Eva fu assassinata il 30 giugno 1944.[52]
QUI ABITAVA
LUISA
HOFFMANN DUCCI
NATA 1889
ARRESTATA 11.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 10.4.1944
Hoffmann Ducci, Luisa Luisa Hoffmann Ducci (Székesfehérvár, 15 dicembre 1889 - Auschwitz, 10 aprile 1944), figlia di Carlo e Giuseppina Gruenwald, Coniugata con Rodolfo Ducci, due figli, Teodoro e Eva. L'11 febbraio 1944 fu arrestata a Firenze insieme al marito e ai figli. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì, Luisa e suo marito furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo.[53]
QUI ABITAVA
RODOLFO DUCCI
NATO 1887
ARRESTATO 11.2.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 10.4.1944
Ducci, Rodolfo Rodolfo Ducci (Budapest, 9 marzo 1887 - Auschwitz, 10 aprile 1944), figlio di Carlo e Fanny Stein, coniugato con Luisa Hoffman, due figli, Teodoro e Eva. L'11 febbraio 1944 fu arrestato a Firenze insieme alla moglie e ai figli. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì Rodolfo e sua moglie furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo.[54]
QUI ABITAVA
TEO DUCCI
NATO 1913
ARRESTATO 11.2.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MAUTHAUSEN
LIBERATO
Ducci, Teodoro Teodoro Ducci (Budapest, 12 agosto 1913 - ???, 12 novembre 2002), figlio di Rodolfo e Luisa Hoffmann, una sorella minore, Eva. Studiò scienze politiche presso l'Università Cà Foscari di Venezia. Per tutti gli anni '30 svolse attività di traduttore per l'Università di Padova e per la casa editrice Baldini & Castoldi di Milano. Si laureò nel novembre 1939. Nel febbraio del 1944 fu arrestato a Firenze insieme ai genitori e alla sorella. Detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì i genitori furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo. La sorella morì il 30 giugno. Teo fu trasferito a Mauthausen nel gennaio 1945. Liberato dagli americani nel maggio 1945. Nel dopoguerra divenne dirigente d'azienda. Parallelamente svolse un'intensa opera per la conservazione della memoria della Shoah. Scrisse libri e articoli e partecipò alle attività dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) di Milano.[55] Morì il 12 novembre 2002.
via delle Piazze, 26

45°24′21.87″N 11°52′33.62″E
IN PADUA ABITAVA
GIUSEPPE PARENZO
NATO 1886
ARRESTATO 29.7.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 3.8.1944
Parenzo, Giuseppe Giuseppe Parenzo (Padova, 12 dicembre 1886 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlio di Libero e Anita Praga, un fratello maggiore, Italo, già catturato nel dicembre 1943, Giuseppe fu arrestato a Padova al 29 luglio 1944. Duo giorni dopo, i due fratelli furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, partendo il 31 luglio 1944 e arrivando il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo.[56][57]
IN PADUA ABITAVA
ITALO PARENZO
NATO 1883
ARRESTATO DIC. 1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 3.8.1944
Parenzo, Italo Italo Parenzo (Rovigo, 26 agosto 1883 - Auschwitz, 3 agosto 1944), figlio di Libero e Anita Praga, un fratello minore, Giuseppe. Fu arrestato a Padova il 1 dicembre 1943 e detenuto al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Fu trasferito alla Risiera di San Sabba a Trieste. Anche suo fratello fu catturato al 29 luglio 1944. Duo giorni dopo, i due fratelli furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, partendo il 31 luglio 1944 e arrivando il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo.[56]
23 gennaio 2020 Via Giovanni Prati, 7

45°24′21.38″N 11°52′29.22″E
QUI ABITAVA
GIULIO ANCONA
NATO 1872
ARRESTATO 30.7.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.8.1944
Ancona, Giulio Giulio Ancona (Padova, 29 febbraio 1872 - Auschwitz, 6 agosto 1944), Giulio, tappezziere, coniugato con Ada Levi, quattro figli di cui solo la figlia Irma vive ancora con i genitori all'epoca dell'arresto del capofamiglia, 3 dicembre 1943. Il pomeriggio del giorno successivo ache le due donne sono arrestate e trasferite al Campo di Vo' come già Giulio. Il 17 luglio le due donne sono trasferite dai tedeschi nel carcere di Padova, poi alla Risiera di San Sabba ed il 31 luglio deportate ad Auschwitz dove sono ragginte il 6 agosto da Giulio, assassinato il giorno stesso dell suo arrivo. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah. [58]
QUI ABITAVA
ADA LEVI
NATA 1874
ARRESTATA 31.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 3.8.1944
Levi Ancona, Ada Ada Levi Ancona (Padova, 19 aprile 1874 - Auschwitz, 3 agosto 1944), condivide la tragica sorte del coniuge Giulio Ancona e della figlia Irma.
QUI ABITAVA
IRMA ANCONA
NATA 1903
ARRESTATA 4.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 3.8.1944
Ancona, Irma Irma Ancona (Padova, 12 ottobre 1903 - Auschwitz, 3 agosto 1944), condivide la tragica sorte dei genitori Giulio e Ada Levi. Assassinata con la madre al loro arrivo al campo di Auschwitz, il 3 agosto 1944.[59]
21 gennaio 2021 Via San Martino e Solferino, 30

45°24′21.99″N 11°52′30.38″E
QUI ABITAVA
GUIDO USIGLI
NATO 1873
ARRESTATO 30.7.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.8.1944
Usigli, Guido Guido Usigli (Padova, 8 luglio 1873 - Auschwitz, 6 agosto 1944), celibe, arrestato la prima volta nella sua abitazione nel pomeriggio del 4 dicembre 1943 ed internato nel campo di Vo’ il giorno successivo. Tornato in libertà sotto vigilanza, è arrestato nuovamente dalla polizia tedesca nella retata del 30 luglio 1944. Il campo di concentramento provinciale di Vo’ è stato chiuso il 17 luglio, e Guido Usigli è incarcerato a Verona e da lì, il 2 agosto 1944, é deportato ad Auschwitz sul convoglio n. 14. È ucciso all’arrivo, il 6 agosto 1944[60].
Via San Martino e Solferino, 13

45°24′20.61″N 11°52′32.69″E
QUI ABITAVA
ESTER GIOVANNA
COLOMBO
NATA 1927
ARRESTATA 2.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Colombo, Ester Giovanna Ester Giovanna Colombo (Padova, 9 marzo 1927 - Auschwitz, ???) figlia di Ferruccio e Maria Boaretto di razza "mista", Ester Giovanna potrebbe essere lei stessa considerata di razza "mista", ma non essendo sposati i genitori e cresciuta secondo la religione ebraica, non può avvalersi delle dispense previste. Dopo essere vissuta per qualche tempo a Venezia, è arrestata con una zia il 2 dicembre 1943 a Olgiate Comasco, forse in un tentativo di fuga in Svizzera. Viene internata nel campo di Fossoli, da dove, rivolgendosi al Ministero dell’Interno tenta di far valere la sua “arianità ex madre” che però non le viene riconosciuta e non la salva dalla deportazione ad Auschwitz. Il 22 febbraio è sullo stesso treno di Primo Levi con la stessa destinazione. Non sopravvive alla Shoah.[61]
Via delle Piazze, 28

45°24′21.72″N 11°52′33.06″E
A PADOVA ABITAVA
CELINA TRIESTE
NATA 1908
ARRESTATA 6.10.1944
INTERNATA
RISIERA DI SAN SABBA
ASSASSINATA OTT. 1944
Trieste, Celina Celina Trieste (Padova, 11 agosto 1912 - Risiera di San Sabba, ottobre 1944), vive con il padre Moisè Eugenio, anziano e infermo. La loro casa diventa, dal 1938, punto di riferimento per gli studenti della scuola ebraica, che lì si trovano per i doposcuola organizzati da Celina. Donna colta e attiva, negli anni del liceo è stata compagna di classe di Mario Todesco, divenuto poi professore dello stesso liceo, ucciso dai fascisti nel luglio del 1944, medaglia d’oro al valore civile della Resistena. Celina si laurea nel 1932 in Lettere all’Università di Padova. Nell’ottobre del 1943, quando tutti gli ebrei sono costretti alla fuga o alla ricerca di un nascondiglio, Celina trova rifugio prima presso l’ospedale psichiatrico di Padova, e poi in quello di S. Clemente a Venezia. Da lì il 6 ottobre è prelevata dai tedeschi e portata a Trieste, alla Risiera di San Sabba. Lì, dichiarandosi non in grado di sopportare il viaggio di deportazione, è uccisa alla fine di ottobre.[62]
Piazza del Santo
A PADOVA ABITAVA
P.PLACIDO CORTESE
NATO 1907
ARRESTATO 6.10.1944
INCARCERATO
TRIESTE SEDE GESTAPO
ASSASSINATO 15.11.1944
Cortese, Nicolò Nicolò Cortese (Cherso, 7 marzo 1907 - Trieste, 15 novembre 1944), Nicolò professa i voti perpetui come Fra Placido nel 1928 . Nel 1937 è a Padova. Qui dirige “Il Messaggero di Sant’Antonio” e dal 1942 assiste i prigionieri di guerra sloveni e croati, internati nel campo di concentramento alla periferia di Padova. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Padre Cortese diventa un importante punto di riferimento della rete partigiana clandestina impegnata a portare in salvo in Svizzera persone ricercate dai nazifascisti. Padre Placido fornisce gli indumenti e il denaro necessari a produrre i documenti d’identità contraffatti, usando le foto portate dai fedeli presso la tomba di Sant’Antonio. Fino a quando le SS, in seguito a delazione, lo arrestano e lo portano nella sede della Gestapo a Trieste. Muore per le torture subite, verso la metà di novembre del 1944. Il suo corpo viene probabilmente bruciato nel forno del crematorio della Risiera di San Sabba.[63].
27 gennaio 2022 Palazzo del Bo, via VIII Febbraio, 2
QUI STUDIAVA
DESIDERIO MILCH
NATO 1923
ARRESTATO 20.3.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Milch, Desiderio Desiderio Milch (Fiume, 11 agosto 1912 - Auschwitz, ???), nacque a Fiume da una famiglia mista, e studiò lettere a Padova; con il padre, venne arrestato a Fiume dalle SS, ed entrambi vennero avviati ad Auschwitz dove furono uccisi in data ignota[64].
Via dei Fabbri, 3

45°24′22.83″N 11°52′32.06″E
QUI ABITAVA
PAOLO SHAUL LEVI
NATO 1904
ARRESTATO 6.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Levi, Paolo Paolo Levi (Padova, 9 gennaio 1904 - Auschwitz, ???), figlio di Cesare e Noemi Levi. Laureato in Giurisprudenza nel 1926, omosessuale, ma per tale motivo non è mai stato perseguito dal fascismo. Nel 1940 è internato nel campo per "ebrei pericolosi" di Gioia del Colle. Arrestato perché contrario all'entrata in guerra dell'Italia passa al campo di Isola del Gran Sasso. Liberato dopo la caduta di Mussolini nel 1943, torna in Veneto . Il 5 dicembre dello stesso anno, dopo la nascita della RSI, viene arrestato a Chioggia, detenuto a Venezia, portato poi nel campo di raccolta di Fossoli il 31 dicembre. Durante questi anni di reclusione, usa le sue conoscenze legali per aiutare gli altri detenuti. Il 22 febbraio 1944 con lo stesso convoglio di Primo Levi èdeportato nel Reich insieme a 650 prigionieri, destinati ad Auschwitz, al suo arrivo al campo, il 26 febbraio è assassinato in camera a gas.[65].
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