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Titolo pagina: Sorveglianza di massa in Cina

link traduzione en.wiki: https://en.wikipedia.org/wiki/Mass_surveillance_in_China

La Sorveglianza di massa in Cina è la rete di sistemi di monitoraggio utilizzata dal governo cinese per sorvegliare i propri cittadini. La Cina monitora infatti i suoi abitanti tramite Internet, fotocamere e altre tecnologie digitali. Tale rete di sistemi è in continua crescita dal 2012, anno in cui Xi Jinping divenne segretario generale del PCC.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

La sorveglianza di massa in Cina è strettamente legata al sistema di credito sociale, e si è notevolmente ampliata grazie soprattutto all'aiuto di aziende locali come Tencent, Dahua, Hikvision, SenseTime, ByteDance, Megvii, Huawei, ZTE e molte altre. A partire dal 2019, si stima che circa 200 milioni di telecamere sotto lo stretto controllo del governo siano state installate nella Cina continentale, quattro volte il numero di telecamere impiantate negli Stati Uniti. Nel 2020, il numero di telecamere di sorveglianza ha raggiunto i 626 milioni, infatti la pandemia di COVID-19 ha fornito al governo cinese un valido pretesto al fine di accelerarne l'installazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

20° secolo[modifica | modifica wikitesto]

La sorveglianza di massa in Cina è iniziata subito dopo l'istituzione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949. Mao, leader e fondatore della Cina comunista, propose tale meccanismo di controllo al fine di consolidare il suo potere al governo e di avere un completo controllo sui suoi concittadini. Durante il suo regime, quando la tecnologia era scarsamente sviluppata in Cina, la sorveglianza di massa si esprimeva attraverso lo stretto controllo applicato ai giornali e alla radio. Inoltre, sempre allo scopo di controllare il più possibile la popolazione, il governo si serviva di milizie cittadine, che fra i vari doveri avevano anche quello di controllare il popolo. La tecnologia e Internet, invece, si sono diffusi in Cina solo alla fine del XX secolo, a seguito della riforma economica cinese proposta da Deng Xiaoping.

21° secolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005, il governo cinese creò un sistema di sorveglianza di massa chiamato Skynet. Il governo rivelò l'esistenza di tale sistema solo nel 2013, anno in cui skynet contava ormai oltre 20 milioni di telecamere. Tali videocamere furono installate soprattutto fuori dalle moschee nella regione autonoma dello Xinjiang, dai templi buddhisti in Tibet e dalle case di eventuali cittadini sospettati di essere dissidenti politici.

Nel 2017, il governo cinese ha promosso, tramite un'apposita campagna propagandistica, l'uso di app per telefoni cellulari strettamente cinesi e sotto il controllo dello stato. Nel 2018, invece, il governo cinese adottò al fine di poter monitorare meglio i suoi cittadini una particolare tecnologia di riconoscimento facciale, acquistò droni di sorveglianza e promosse la formazione di una polizia robotica. Per comprendere ancora meglio il rapido sviluppo che il governo cinese promosse nel campo della sorveglianza di massa, si possono prendere in considerazione le parole del whistleblower della NSA Edward Snowden, che, in un'intervista del 2019, definì tali meccanismi "assolutamente sbalorditivi". Infatti, si stima che sempre dal 2019 siano state messe in funzione ben 200 milioni di telecamere a circuito chiuso collegate direttamente al sistema Skynet. Il numero di telecamere in Cina supera dunque di gran lunga quello di qualunque altro paese al mondo. Secondo uno studio del 2019, pubblicato dall'azienda informatica inglese Comparitech, 8 delle 10 città più monitorate al mondo si troverebbero in Cina, difatti le prime 3 sarebbero: Chongqing, Shenzhen e Shanghai.

Secondo un ulteriore studio pubblicato alla fine del 2019 dal fornitore di informazioni globale IHS Markit, in tutta la Cina erano presenti ben 770 milioni di telecamere di sorveglianza. Interessante notare come proprio secondo tale studio, il numero di videocamere dovesse raggiungere l'un miliardo entro il 2021, e proprio in quell'anno diversi articoli riportarono come stima di tutte le telecamere presenti in Cina proprio tale numero. Il governo cinese continua a giustificare la presenza e l'aumento di videocamere affermando che quest'ultime servono allo scopo di diminuire drasticamente la criminalità. Tuttavia, molti esperti hanno affermato che "uno degli scopi più importanti di un sistema di sorveglianza così intelligente è reprimere i disordini sociali innescati da firmatari e dissidenti".

Cronologia degli eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2011, la Commissione municipale per la scienza e la tecnologia di Pechino propose un programma di monitoraggio per telefoni cellulari, che apparentemente e dichiaratamente doveva avere lo scopo di diluire il flusso del traffico nelle strade delle città.
  • Nel 2012, il governo cinese dichiarò che ben 100.000 criminali sarebbero stati arrestati soltanto nella provincia di Guangdong grazie all'ausilio delle nuove telecamere di sorveglianza.
  • Nel 2014 il Ministero dell'Industria e dell'Informatica fece richiesta all'assemblea nazionale del popolo di statalizzare la diffusione di qualunque informazione personale venga inserita in rete.
  • Nel gennaio 2014, l'Amministrazione nazionale radiotelevisiva (ente governativo che controlla: la stampa, la radio, il cinema e la televisione) annunciò che a tutti gli utenti che avessero voluto caricare video sui siti web cinesi sarebbe stato richiesto di inserire il proprio nome reale e non un nickname. Tale ente governativo spiegò questa scelta affermando che così facendo sarebbe stato più facile impedire la pubblicazione di video volgari, violenti o di natura sessuale.
  • Nel 2018, le forze dell'ordine cinesi furono dotate di occhiali intelligenti per il riconoscimento facciale. Secondo il governo cinese, la polizia fu dotata di tali strumenti al fine di arrestare in particolare i trafficanti di droga. Infatti nello stesso anno, la polizia cinese annunciò di aver arrestato ben 19 trafficanti di droga grazie ai nuovi occhiali intelligenti. Tuttavia, sempre nel 2018, le autorità cinesi ammisero pubblicamente per la prima volta di aver accesso ai messaggi cancellati dagli utenti sul sito WeChat senza il permesso di questi ultimi.
  • Nel marzo 2019, la Cina annunciò un nuovo aggiornamento su tutte le app video cinesi. Dal marzo 2019 in poi, a tali app è consentito tracciare la posizione degli utenti e analizzarne il comportamento sull'applicazione al fine di attivare una sorta di "blocco" nel caso alcune linee guida non vengano correttamente rispettate. Infatti, il governo cinese giustificò questo upgrade affermando che esso ha il compito di prevenire ed eliminare la dipendenza da internet, dilagante, secondo lo stato, soprattutto fra i giovani.
  • Nel 2020, nel pieno della pandemia COVID-19, le forze dell'ordine cinesi furono dotate dei così detti "caschi intelligenti", particolari copricapi dotati di telecamere a infrarossi alimentate da un'intelligenza artificiale che servono a rilevare la temperatura delle persone.

Tecnologie utilizzate[modifica | modifica wikitesto]

Internet[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: WeChat e Censura di Internet nella Repubblica Popolare Cinese.

Il governo cinese ha da sempre cercato di avere il massimo controllo sul web. Si stima infatti che in Cina ci siano più di 750 milioni di utenti attivi su internet e che la quasi totalità delle loro azioni sul web sia strettamente controllata dallo stato cinese. Emblematiche furono infatti le azioni intraprese dalla Cyberspace Administration of China, ente governativo che si occupa proprio della censura su internet, nel 2017. Tale azienda, infatti, emanò alcune leggi "speciali" che introdussero diverse restrizioni alla distribuzione e alla scrittura di qualunque notizie online. La più significativa di queste "leggi" prevedeva e prevede che tutte le piattaforme online, come ad esempio blog, forum e più in generale qualunque sito web o social network fossero gestiti soltanto dal personale autorizzato dal partito comunista cinese. Sarebbe infatti proprio Pechino che si occupa di scegliere e formare il sopracitato personale. Inoltre, come espressamente richiesto dal governo cinese, le principali piattaforme Internet e soprattutto i servizi di messaggistica istantanea hanno introdotto nei loro sistemi operativi elaborati meccanismi di autocensura, applicati ad esempio ad alcune parole o farsi che gli utenti non dovrebbero digitare. Difatti, il governo cinese avrebbe assunto e formato squadre di migliaia di informatici al fine di controllare i vari contenuti online e avrebbe anche investito un sostanzioso capitale nell'introduzione di potenti algoritmi basati sull'intelligenza artificiale dediti appunto a bloccare tutte quelle informazioni o dichiarazioni "scomode" per Pechino. Fra tali informazioni poco gradite rientrerebbero soprattutto i riferimenti al massacro di piazza Tiananmen. Infatti, nel 2019, anno in cui ricorreva il 30° anniversario da tali proteste, la censura si fece ancora più sentire, in quanto i fondi stanziati dal governo cinese per migliorare l'utilizzo degli algoritmi basati sull'intelligenza artificiale sarebbero aumentati abbondantemente.

L'app di messagistica istantanea più popolare e utilizzata in Cina è sicuramente WeChat (all'inizio del 2018, Ma Huateng, CEO di Tencent, gestore dell'applicazione, affermò che gli utenti attivi ogni mese hanno raggiunto la cifra di un miliardo). Lanciata nel 2011, è stato confermato che tale app è posta sotto stretta sorveglianza dalle forze dell'ordine. E' stato inoltre comprovato che qualsiasi messaggio inviato tramite WeChat (compresi i messaggi inviati in gruppi privati o solo fra due utenti) vengano monitorati dai bot e da alcuni informatici facenti parte dell'azienda cinese Tencent Holdings Limited, che difatti gestisce l'applicazione. Diversi tesi, in aggiunta, hanno dimostrato che tutte le conversazioni effettuate su WeChat vengono archiviate dalla Tencent per sei mesi e che l'azienda è in grado di recuperare anche le conversazioni che gli utenti hanno cancellato dalla piattaforma nel caso le autorità cinesi richiedano tali dati per compiere un controllo. Per quanto riguarda proprio questa aspetto (cioè il rapporto fra Tencent, il governo cinese e la privacy degli utenti), il CEO di tale azienda, Ma Huateng, ha rilasciato un'intervista dichiarando che la Tencent non interferirà in alcun modo con la privacy degli utenti. All'inizio del 2018, Ma Huateng, presidente e CEO di Tencent, ha affermato che gli utenti attivi mensili di WeChat in tutto il mondo hanno raggiunto per la prima volta un miliardo. Oltre a ciò, collaborando a stretto contatto col governo cinese, Tencent Holdings detiene in Cina il monopolio fra le società per azioni d'investimento. Ad ogni modo, nel frattempo altre applicazioni di messaggistica istantanea non cinesi, come WhatsApp, Messenger o Line, sono principalmente oscurate o comunque inaccessibili dal web cinese.

A sottostare al controllo del governo cinese non è solo WeChat. Infatti, nel 2017, Pechino ha richiesto a tutti gli utenti del sito di microblogging Sina Weibo di registrarsi su quest'ultimo con i loro veri nomi e identificarsi utilizzando i propri IMSI entro il 15 settembre dello stesso anno. A tutti gli users di Sina Weibo che si sono rifiutati di inserire i propri nominativi all'interno del sito è stato proibita la possibilità di postare contenuti e/o commentarli.

Alcuni cittadini cinesi, nonostante questa lauta censura su internet, hanno escogitato diversi sistemi per aggirare tali ingiunzioni imposte dal governo di Pechino. I netizen (termine nato in età contemporanea e con cui ci si riferisce a tutte quelle persone che partecipano attivamente alla vita di Internet, contribuendo e credendo fermamente nella libertà di espressione tramite questo mezzo) sono soliti utilizzare reti private virtuali al fine di accedere a tutti quei siti web bloccati o oscurati in Cina. Tuttavia, il governo cinese cercò di occuparsi il più possibile di tale problema con le VPN. Infatti, Pechino, nel luglio 2017, ordinò ad alcuni operatori telefonici cinesi, tra cui China Mobile, China Unicom e China Telecom, di bloccare l'accesso individuale tramite le VPN entro il 1° febbraio di quello stesso anno. Mentre, ad agosto 2017, più di 60 reti private virtuali, fra cui Astrill ed ExpressVPN, sono stati rimosse dall'App Store cinese. Il governo di Pechino dichiarò inoltre che tutte le VPN che aspirano ad essere utilizzate in Cina devono essere approvate dalle autorità competenti. Nonostante ciò, i netizen cercano comunque di aggirare tali blocchi, talvolta comunicando di argomenti sensibili per il governo cinese attraverso giochi di parole o parole omofone fra loro.

La pornografia[modifica | modifica wikitesto]

Il governo cinese ha da sempre aspramente criticato la presenza dei contenuti sessualmente espliciti su internet, arrivando a introdurre nelle scuole superiori educazione sessuale, materia che avrebbe lo scopo di educare gli adolescenti a non sviluppare un qualunque interesse per tali materiali. In effetti, a partire dal 2012, è stato registrato un aumento nelle visite di siti pornografici da parte degli utenti cinesi e, dal momento che proprio in quell'anno iniziò la presidenza di Xi Jinping, il governo cinese prese una decisione drastica sull'argomento, vietando proprio in quell'anno film, libri, fumetti, video e siti web, che contenessero materiale sessualmente sensibile o provocatorio.

Applicando tale approccio verso i contenuti sessualmente espliciti, nel 2018, il governo cinese ha introdotti alcune sezioni nel diritto penale che, oltre a prevedere l'incarcerazione dell'imputato se considerato colpevole, vietano categoricamente la produzione, la diffusione e/o la vendita di materiale osceno. Fu molto emblematico, infatti, il caso dello scrittore Liu, che, sempre nel 2018, pubblicò e vendette online il suo romanzo omoerotico Occupy. Liu fu difatti condannato a una pena detentiva di ben dieci anni e mezzo, proprio per aver contravvenuto a una di queste nuove sezione aggiunte nel codice penale cinese.

Telecamere di sorveglianza[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le statistiche ufficiali del 2012, più di 660 delle 676 città presenti nella Cina continentale si servono di diversi sistemi di sorveglianza impiantati e controllati dal governo stesso. Ad esempio, nella provincia di Guangdong, sempre nel 2012, furono installate ben 1,1 milioni di videocamere e il governo annunciò l'intenzione di portare tale numero a due milioni entro il 2015, investendo all'incirca 12,3 miliardi di yuan. Mentre, secondo altre fonti, nel 2018, il governo cinese installò quasi 200 milioni di telecamere di sorveglianza in tutto il paese, approssimativamente c'era una telecamera per ogni sette cittadini.

Il governo cinese ha inoltre annunciato che, entro il 2020, prevede di integrare le telecamere di videosorveglianza con una tecnologia di riconoscimento facciale, al fine di costruire una rete di sorveglianza nazionale. Tuttavia, la tecnologia di riconoscimento facciale presenta diversi limiti e difficoltà tecniche che il governo cinese non può sottovalutare. In effetti, tale tecnologia può conservare nel proprio database un massimo di soltanto mille volti, inoltre il sistema necessita di lunghi periodi di "riposo" in cui deve rimanere inattivo. Per far fronte a tale problema, l'Associazione cinese per i modelli di comunicazione, organizzazione gestita dagli organi statali, ha avviato e finanziato un progetto al fine di migliorare la tecnologia di riconoscimento facciale. In tale progetto, iniziato ufficialmente nel novembre 2019, sono state coinvolte ben 27 aziende cinesi, fra cui SenseTime, ZTE, Dahua Technology e China Telecom.

Ulteriori tecnologie utilizzate[modifica | modifica wikitesto]

La Cina è inoltre anche uno dei pochissimi paesi al mondo che si serve della polizia robotica. Essa è stata principalmente inserita all'interno di aeroporti, musei, parchi pubblici e numerose stazioni ferroviarie.

In aggiunta, il governo cinese si serve di una tecnologia big data al fine di analizzare e monitorare costantemente il comportamento delle persone su internet. Molto significato è, ad esempio, il sistema di credito sociale Sesame Credit, che, al fine di classificare i propri utenti in base alle loro attività online, rivela incessantemente le azioni sul web di questi ultimi.

La situazione nella Cina continentale[modifica | modifica wikitesto]

Sistema di credito sociale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di credito sociale.

Contemporaneamente allo sviluppo di tutto tale ampio sistema di videosorveglianza, il governo cinese ha dato vita ad un complesso sistema che prende in considerazione l'affidabilità nei confronti del Partito dei cittadini, analizzando i loro comportamenti sociali e raccogliendo dati fiscali e governativi, nonché classificandoli in base al punteggio che deriva da tale analisi. Tale sistema è detto: sistema di credito sociale. In questo apparato di sorveglianza algoritmica, le persone, le loro identità e le loro azioni quotidiane sono collegate a un punteggio cittadino, che viene aumentato o diminuito in base al comportamento di questi ultimi. Grazie alle tecnologie sopraelencate, lo stato è in grado di calcolare e aggiornare costantemente tali punteggi, che causano ai cittadini limitazioni (come il divieto di volo, l'escusione dalle scuole private, il rallentamento della connessione internet o esclusione da lavori di alto prestigio) e danno invece, se quest'ultimo è alto, "ricompense" (come l'accesso facilitato ad affitti, noleggi e finanziamenti o la facilitazione di viaggi e spostamenti). Interessante notare come tale sistema fu reso obbligatorio solo nel 2020, mentre negli anni erano gli stessi cittadini che volontariamente decidevano se partecipare a tale sistema di monitoraggio. Difatti, molti cinesi iniziarono a entrare a far parte di tale "progetto" ben prima del 2020, utilizzando Sesame Credit, un altro sistema di monitoraggio questa volta creato e gestito invece da Alibaba, famosa società di commercio online. Il Sesame Credit, che collabora con il più ampio sistema di credito sociale controllato dal governo, è progettato in modo tale che coloro che possiedono punteggi alti possano avere sconti e agevolazioni nella compravendita del materiale online rispetto ad altre persone con punteggi più bassi. A tale sistema, collabora attivamente anche la banca popolare cinese, che, possedendo informazioni dettagliate sui movimenti bancari della quasi totalità dei cittadini cinesi, ha il potere di diminuire o aumentare il credito di un determinato cittadino.

Città intelligenti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Città intelligente.

Le città intelligenti, che si basano sull'utilizzo attivo delle nuove tecnologie di comunicazione sono state introdotte in Cina nel 2003. Sebbene tali tecnologie intelligenti aiutino la gente del posto monitorando la qualità dell'aria, il flusso del traffico e la congestione o lo smaltimento della acque reflue misurando, esse tracciano e analizzano anche i dati di ogni aspetto della vita cittadina e dei cittadini, limitando notevolmente la privacy personale. L'istituzione delle città intelligenti, inoltre, facilita enormemente l'istallazione di telecamere di videosorveglianza, che non solo hanno lo scopo di mantenere il tasso di criminalità molto basso, ma anche quello di controllare i singoli cittadini, ridimensionando ulteriormente, come già citato, l'intimità personale.

Skynet[modifica | modifica wikitesto]

Skynet è un complesso sistema di telecamere di sorveglianza interconnesse, dotate di un software di riconoscimento facciale, attualmente funzionante e operativo in 16 diverse province cinesi. Tale sistema riesce in pochissimo tempo a collegare qualunque dato di qualsiasi persona presente sui database del governo, realizzando un profilo dettagliato su quest'ultima. Secondo quanto riporta il tabloid Global Times, di proprietà del governo cinese, il ministero della pubblica sicurezza della Repubblica Popolare Cinese ha affermato che Skynet è un sistema così tanto veloce veloce che sarebbe in grado di raccogliere tutti i dati dell'intera popolazione della cinese in meno di un secondo, continuando ad avere un tasso di precisione del 99,8%.

Police Cloud[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2020, secondo quanto riportato da uno studio condotto dal Human Rights Watch, l'Ufficio di pubblica sicurezza cinese ha introdotto in tutto il paese il programma "Police Cloud". Esso permetterà alle forze dell'ordine di raccogliere assieme tutti i dati di un determinato individuo provenienti dai database dell'assistenza sanitaria, dall'attività sui social media, dai registri delle aziende di compravendita online, dalle ricerche effettuate su internet e da tutte le fonti accessibili dalla polizia (ad esempio: indirizzi di residenza, relazioni famigliari, affiliazioni religiose, dati biometrici, filmati effettuati tramite le telecamere di sorveglianza, registri d'hotel, delle stazioni ferroviarie e dei voli nazionali e internazionali). Tale programma dovrebbe, infatti, notevolmente agevolare la polizia nel compito di tracciare i dissidenti e prevedere future manifestazioni e/o attività contro il regime. Tuttavia, il progetto "Police Cloud" è ancora in fase di espansione e a tal proposito il Ministero per la sicurezza dello Stato ha affermato che il governo cinese intende implementare tale programma creando una rete cloud nazionale e disponibile ventiquattr'ore su ventiquattro alle forze dell'ordine cinesi.

Insieme al "Police Cloud", il governo cinese sta anche lavorando al progetto "Sharp eyes" (in cinese: 锐眼工程T, Ruì yǎn gōngchéngP), che si pone invece l'obbiettivo di reprimere e individuare possibili dissidenti che operano all'interno delle forze dell'ordine stesse.

Il Renminbi digitale[modifica | modifica wikitesto]

Il renminbi digitale, talvolta chiamato anche yuan digitale, è una criptovaluta "emessa" dalla banca popolare cinese, al fine di facilitare le transazioni economiche e che si pone l'obbiettivo di sostituire, in futuro, lo yuan di carta. Tale progetto fu avvitato e promosso per la prima volta nel 2014 dalla banca popolare cinese, sotto la direzione dell'economista Zhou Xiaochuan. Al 2021, il programma di digitalizzazione della moneta risulta essere ancora in fase di sperimentazione. Infatti, esso fu introdotto solo in alcune metropoli cinesi, fra cui: Pechino, Shanghai, Shenzhen, Chengdu, Changsha e Suzhou. L'adozione di una criptovaluta nazionale consentirebbe teoricamente alle autorità cinesi di controllare tutte le attività economiche effettuate nel paese, permettendo anche di limitare tali transizioni a possibili dissidenti o gruppi etnici avversi al governo di Pechino.

Il Dang'an[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dang'an.

Il Dang'an (in cinese: 档案T, dàng'ànP) è un termine cinese che si può tradurre in italiano con la parola "archivi". Esso è infatti una complessa e ampia raccolta di dossier contenenti le generalità e alcune informazioni considerate da molti stati del mondo occidentale personali di ogni individuo. Il contenuto di tali file generalmente include le caratteristiche fisiche dell'individuo, i documenti riguardanti la sua attività lavorativa (con relativi feedback redatti dai propri superiori e appositamente inviati al governo di Pechino), fotografie (spesso la RPC le reperisce tramite i filmati delle telecamere di videosorveglianza), grado d'istruzione, credenziali professionali, l'elenco delle condanne penali e delle sanzioni amministrative, l'appartenenza a club/società pubbliche o private e affiliazioni politiche (come l'appartenenza alla Lega della Gioventù Comunista Cinese o l'iscrizione al partito. In quest'ultimo caso, il dossier conterrà anche una sezione in cui viene valutata "l'integrità politica" dell'individuo e le attività che ha compiuto in qualità di membro del PCC). Inoltre, quando si verifica la morte di un cittadino, nel suo dossier personale vengono riportati anche il certificato di morte e il testamento. Secondo uno studio condotto nel 2007 dall'organizzazione internazionale per i diritti umani Rights & Democracy, dal 2001, il governo cinese avrebbe iniziato a digitalizzare tutti i dossier, al fine di collegarli con i dati forniti dalle registrazioni delle famiglie e dal sistema di credito sociale. Così facendo, il governo cinese può monitorare ogni azione compiuta dai propri cittadini e avere accesso a tutte le loro informazioni, possedendo un profilo a 360° per ogni abitante della Cina Continentale.

Il sistema di registrazione delle famiglie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Hukou.

L'hukou è un sistema di registrazione delle famiglie, utilizzato nella Cina continentale, che fu istituito nel 1949, anno della nascita della Repubblica popolare cinese (esistevano registri molto simili anche in età imperiale, tuttavia venivano impiegati soltanto nell'ambito della burocrazia). Tale sistema di registrazione permette al governo di possedere un elenco completo dei famigliari, stretti e non, di un determinato individuo. L'hukou tiene, inoltre, conto anche dei divorzi e soprattutto degli spostamenti effettuati dai singoli o dai nuclei famigliari all'interno e fuori dai confini dello stato.

Il governo cinese si serve di tale sistema specialmente per detergere il dissenso politico. Infatti, se un cittadino compie attività considerate illecite per il regime di Pechino, non solo egli verrà punito, ma potrebbero anche essere arrestati i propri membri familiari. In questa maniera, la maggior parte dei cittadini sono scoraggiati nel compiere azioni anti governative, in quanto sanno che nel qual caso vengano scoperti, le conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sugli individui che compongono il proprio nucleo familiare. Ad esempio, nel 2012, non appena incominciò la presidenza di Xi Jinping, quest'ultimo promosse una severa campagna anti-corruzione e proprio nel contesto di questa lotta contro il "malcostume" dei politici venne messo in atto l'operazione Fox Hunt. Tale operazione prevedeva l'arresto e il processo di diversi funzionari del governo residenti al di fuori del paese e che si rifiutavano di ritornare in patria proprio per non subire alcuna conseguenza legale. Tuttavia, grazie al sistema hukou, il governo cinese fu in grado di rintracciare i membri delle famiglie dei ricercarti ancora residenti nella madrepatria e annunciò che se i sospettati non si fossero presentati per il processo tutte le accuse penali sarebbero ricadute sui parenti ancora in Cina.

L'hukou è interamente gestito dal Ministero della pubblica sicurezza, che possiede l'accesso completo a tutte le sue informazioni, cartacee e digitalizzate. La posizione giuridica dell'hukou è disciplinata dal "regolamento della repubblica popolare cinese sulla registrazione della famiglia", legge approvata ed emessa il 9 gennaio 1958 e di cui qui di seguito sono riportati due articoli:

Articolo 2: Tutti i cittadini della Repubblica popolare cinese devono prestarsi alla registrazione delle famiglie.

Articolo 3 : Il registro delle famiglie è gestito dal Ministero della pubblica sicurezza, mentre l'accesso alle informazioni in esso contenute sono disponibili a tutti gli organi di pubblica sicurezza.

Il ruolo dell'anagrafe[modifica | modifica wikitesto]

Secondo quanto riportato dalla legge, emanata nel 2013, che regola l'entrata e l'uscita dai territori della Repubblica popolare cinese, tutte le persone che fanno ingresso nel paese o si trasferiscono in un'altra provincia devono registrare la loro nuova residenza e ottenere un permesso di soggiorno presso il più vicino ufficio di pubblica sicurezza entro 24 ore dall'arrivo. La mancata osservanza di tale legge può comportare multe fino a 2.000 yuan o, nei casi più gravi, anche la detenzione.

Inoltre, secondo tale norma, tutti gli hotel che ospitano, anche per un tempo limitato, turisti stranieri sono obbligati a segnalare la loro presenza sul suolo nazionale e le loro informazioni personali agli uffici di pubblica sicurezza della provincia in cui ci si trova. Tale legge permetterebbe infatti al governo cinse di individuare molto più facilmente potenziali spie straniere, rendendo il loro ingresso nel paese irto di ostacoli. In effetti, questa norma ricorda molto una legge presente nell'unione sovietica, che infatti prevedeva l'applicazione di uno stretto controllo sui turisti analogamente a quanto viene fatto in Cina oggi. Qui di seguito sono riportati i due articoli che regolano l'entrata e il soggiorno dei turisti:

Articolo 38: Gli stranieri che risiedono in Cina devono, entro il termine prescritto, inviare il proprio permesso di soggiorno agli organi di pubblica sicurezza che operano nella provincia in cui si risiede.

Articolo 39: Se gli stranieri risiedono in strutture alberghiere, queste ultime devono registrare le loro generalità e inviarle agli organi di pubblica sicurezza che operano nella provincia in cui è ubicata la struttura alberghiera.

—  Legge sull'entrata e l'uscita dai territori della Repubblica popolare cinese (2013), Capito IV (Sezione I)

Gestione sociale a "griglia"[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto di gestione sociale a "griglia" svolge un importante ruolo nel rafforzare la sorveglianza di massa in Cina. Tale progetto infatti, approvato nel 2004 e lanciato l'anno dopo, prevede la divisione di ogni contea in piccole zone, formate generalmente da 20-25 famiglie. Successivamente, le autorità cinesi si occupano di incaricare un cittadino comune affinché riferisca quotidianamente alle forze dell'ordine possibili attività sospette compiute dalle suddette famiglie. Tali "guardiani" (così spesso vengono comunemente chiamati dalla ente comune) vengono scelti in base al loro credito sociale e ricevono, come paga, in media fra i 360¥ e i 575¥ (all'incirca 50-80$).

Politica del nome reale [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Tutti i cittadini cinesi sono tenuti a portare con sé una carta d'identità nazionale , altrimenti nota come carta d'identità residente . Le carte d'identità dei residenti sono l'unica forma accettabile di identificazione rilasciata dal governo per una varietà di servizi, tra cui l'acquisto di carte SIM, biglietti aerei, biglietti del treno ad alta velocità, servizi bancari, finanziari, istruzione e assistenza sanitaria. Inoltre, la registrazione del vero nome è obbligatoria per l'accesso a Internet in Cina e, a partire da dicembre 2019, il Ministero dell'Industria e dell'Information Technology ha richiesto che tutte le persone che desiderano acquistare carte SIM in Cina si sottopongano a scansioni di riconoscimento facciale per associare numeri di cellulare, testo messaggistica e attività di navigazione in Internet a identità di nomi reali.

La legge sulla sicurezza informatica della Repubblica popolare cinese approvata nel 2017 dallo Standing Committee of the National Peoples's Congress (NPCSC) impone ai fornitori di servizi di messaggistica istantanea, telecomunicazioni e fornitori di servizi Internet, nonché ai fornitori di registrazione dei nomi di dominio, di verificare l'identità reale di utenti prima della fornitura del servizio.

Articolo 24: Gli operatori di rete che gestiscono l'accesso alla rete e i servizi di registrazione dei nomi di dominio per gli utenti, che gestiscono l'accesso a reti di telefonia fissa o mobile o che forniscono agli utenti servizi di pubblicazione di informazioni o messaggistica istantanea, richiedono agli utenti di fornire informazioni sull'identità reale quando firmano accordi con gli utenti o confermano la fornitura di servizi. Laddove gli utenti non forniscano informazioni sull'identità reale, gli operatori di rete non devono fornire loro i servizi pertinenti. — 

Centro nazionale di informazione sull'identità dei cittadini (NCIIC) [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007, China.org.cn , un sito web gestito dal centro informazioni statale, ha riportato che il database di ID più grande del mondo che ospitava oltre 1,3 miliardi di voci era completo.  NCIIC o National Citizen Identity Information Center si trova a Pechino ed è la spina dorsale del sistema di carte d'identità nazionale utilizzato in tutta la Cina da banche, servizi finanziari, assistenza sanitaria, istruzione e varie agenzie governative, l'apparato delle forze dell'ordine, fornitori di servizi Internet e piattaforme di social media per verificare le reali informazioni di identificazione di utenti e clienti che desiderano utilizzare i loro servizi.

Legge sulla raccolta di dati biometrici e sull'uscita dalla Repubblica popolare cinese [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Dall'8 febbraio 2021, le ambasciate cinesi hanno iniziato a richiedere la presentazione dei dati biometrici, comprese le fotografie e le impronte digitali di tutte e 10 le dita, come prerequisito per le domande di visto.

Dal febbraio 2017, il Ministero della Pubblica Sicurezza, in collaborazione con la sua agenzia per l' immigrazione China Immigration Inspection (CII), ha richiesto a tutti i cittadini stranieri che entrano nella Repubblica popolare cinese di presentare informazioni biometriche tra cui una scansione facciale di persona e le impronte digitali di tutti e 10 dita come misura di sicurezza nazionale.

La base legislativa è fornita dall'articolo 7 della legge sull'amministrazione di ingresso e uscita della Repubblica popolare cinese e, dall'attuazione, il regime ha già comportato la cancellazione di alcuni titolari di doppia cittadinanza che tentavano di ottenere o rinnovare passaporti cinesi ( la legge sulla nazionalità cinese non consentire la doppia cittadinanza ).

Articolo 7: Il Ministero della Pubblica Sicurezza e il Ministero degli Affari Esteri, previa approvazione del Consiglio di Stato, possono, sulla base della necessità di amministrazione di uscita/ingresso, disciplinare la raccolta e la conservazione delle impronte digitali e di altri dati biometrici di identificazione delle persone che escono o entrano in Cina. — 

Le attuali apparecchiature di scansione biometrica utilizzate dalla China Immigration Inspection sono prodotte dalla società cinese Max Vision.

Scanner per il riconoscimento facciale e controlli di sicurezza nelle stazioni della metropolitana [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Attentato alla stazione ferroviaria di Kunming.

A seguito di un attacco alla stazione ferroviaria di Kunming nel sud della Cina , il governo cinese ha iniziato a imporre controlli di sicurezza prima dell'ingresso nelle stazioni della metropolitana e dei treni in tutta la Cina.  Nel 2021 quattro stazioni della metropolitana a Guangzhou sono iniziate nella città meridionale di Guangzhou e hanno iniziato a consentire alle persone di utilizzare un cancello di sicurezza biometrico invece di passare attraverso un controllo di sicurezza da parte del personale della stazione.  Nel 2019, il South China Morning Post ha riferito che anche la metropolitana di Pechino avrebbe iniziato a smistare i passeggeri utilizzando il riconoscimento facciale in base alle informazioni estratte dal sistema di credito socialee banche dati criminali. Anche i pendolari che hanno mostrato comportamenti antisociali o che avevano precedenti punteggi di credito negativi sarebbero stati penalizzati dal sistema.

Regioni autonome e delle minoranze etniche [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nella Cina continentale, uno dei più importanti progetti in corso è un progetto Skynet con l'installazione di oltre 200 milioni di telecamere di videosorveglianza.  Il sistema di rilevamento e riconoscimento dei pedoni in tempo reale può identificare con precisione l'abbigliamento, il sesso e l'età delle persone, nonché i veicoli a motore e non.  Inoltre, il sistema di sorveglianza può abbinare istantaneamente l'immagine di una persona con la sua identificazione personale e le informazioni.  Golden Shield è un gigantesco meccanismo di censura e sorveglianza che blocca decine di migliaia di siti web che potrebbero presentare rapporti negativi sulla narrativa e il controllo del Partito Comunista.

Tibet [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Il governo cinese ha inviato gruppi di quadri nei villaggi tibetani come parte della campagna Benefit the Masses nel 2012.  Lo scopo della campagna era migliorare il servizio e la qualità della vita in Tibet e educare la gente del posto sull'importanza della stabilità sociale e adesione al Partito Comunista.  Anche la popolazione locale era controllata per impedire che si verificassero sommosse.

In Tibet, gli utenti di telefoni cellulari e Internet devono identificarsi per nome.  Il governo ha riferito che il programma aveva raggiunto la piena realizzazione nel giugno 2013.  Un funzionario ha affermato che "la registrazione del nome reale favorisce la protezione delle informazioni personali dei cittadini e il contenimento della diffusione di informazioni dannose".

Nel 2018, durante la Saga Dawa, il quarto mese sacro per i buddisti tibetani, il governo ha imposto regole più severe a Lhasa, secondo il Global Times .  persone sono state anche scoraggiate dall'impegnarsi in pratiche religiose in questo mese.  Quando lo fecero, furono controllati da vicino.

Come metodo di protesta, alcuni tibetani si sono impegnati nell'immolazione , che è una tradizione di protesta contro il controllo cinese praticata per la prima volta a metà del XX secolo.

Xinjiang [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nello Xinjiang e soprattutto nella sua capitale, Ürümqi , ci sono controlli di sicurezza e stazioni di identificazione quasi ovunque.  persone devono mostrare la propria carta d'identità e farsi scansionare i volti dalle telecamere in una stazione di sicurezza prima di entrare in un supermercato, in un hotel, in una stazione ferroviaria, in una stazione dell'autostrada o in un altro luogo pubblico.  Il rapporto tra gli agenti di polizia di stanza nello Xinjiang e la popolazione è più alto che altrove.  Questa rigorosa applicazione dei controlli di sicurezza è in parte una risposta al movimento separatista del 2009 associato agli uiguri musulmani .  Inoltre, le telecamere sulle strade sono più fitte lì che altrove, con un numero di 40.000. Le informazioni raccolte dalle telecamere sono abbinate a profili individuali, che includonodati biometrici precedentemente raccolti, come campioni di DNA e campioni vocali.  persone sono valutate in base a un livello di affidabilità basato sui loro profili, che tiene conto anche delle loro relazioni familiari e sociali.  Questi livelli includono "affidabile", "medio" e "non affidabile".  I dati vengono inseriti nella piattaforma per le operazioni congiunte integrate ( cinese :一体化联合作战平台), un sistema basato sull'intelligenza artificiale utilizzato per la sorveglianza di massa che genera elenchi di sospetti per la detenzione.

I residenti dello Xinjiang, in particolare quelli di etnia uigura, non possono praticare determinati atti religiosi.  Sono anche più attivamente e rigorosamente monitorati da app di sorveglianza, stampa vocale e telecamere di riconoscimento facciale.  Dal 2017, il governo ha istituito campi di rieducazione nello Xinjiang per costringere i cittadini a conformarsi.  persone nei campi di rieducazione sono generalmente sorvegliate da vicino dalle guardie e non sono autorizzate a contattare altri al di fuori delle strutture, compresi i familiari e altri parenti stretti.  Imparano a conoscere i caratteri del cinese mandarino e le regole che devono seguire in quei campi così come fuori una volta che se ne vanno.

La spesa per la sicurezza nello Xinjiang è aumentata a dismisura nel 2017, registrando un aumento del 90% a 8,52 miliardi di dollari rispetto a quello del 2016.  Almeno dal 2017, la polizia cinese ha costretto gli uiguri nello Xinjiang a installare l' app Jingwang Weishi sui loro telefoni, consentendo il monitoraggio remoto dei contenuti dei telefoni.

Nello stesso anno, il produttore cinese di droni DJI ha firmato un accordo di cooperazione con la polizia locale per fornire droni di sorveglianza a supporto delle loro operazioni.  Nel 2018, la Cina ha schierato uno stormo di droni travestiti da uccelli per aumentare i livelli di sorveglianza nella regione.

La piattaforma di operazioni congiunte integrate (IJOP, 一体化联合作战平台), utilizzata dal governo per monitorare la popolazione, in particolare gli uiguri , è stata segnalata dal Washington Post e da Human Rights Watch (HRW) nel 2018.  La piattaforma raccoglie dati biometrici , compresi i campioni di DNA, per rintracciare gli individui nello Xinjiang.

Nel novembre 2019, l' International Consortium of Investigative Journalists ha pubblicato China Cables , composto da sei documenti, un "manuale operativo" per la gestione dei campi e l'uso dettagliato della polizia predittiva e dell'intelligenza artificiale per prendere di mira le persone e regolare la vita all'interno dei campi.

Alla fine del 2020, HRW ha ottenuto un elenco di 2000 nomi di prigionieri uiguri detenuti nella prefettura di Aksu trapelato dall'IJOP. L'elenco mostrava che le ragioni della reclusione includevano pratiche religiose come studiare il Corano senza permesso statale o avere la barba lunga, usare software o servizi online come una VPN, viaggiare fuori da Aksu, spegnere ripetutamente il telefono o avere "pensieri estremisti". ".  L'elenco IJOP trapelato ha fornito prove dettagliate e quotidiane sul funzionamento dei campi di rieducazione dello Xinjiang che The Guardian ha descritto come "senza precedenti".  Un elenco precedente, l'elenco Karakax (o Qaraqash), trapelato nel febbraio 2020, mostrava il processo decisionale sul mantenimento o il rilascio dei detenuti.

Hong Kong [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Movimento degli ombrelli e proteste di Hong Kong del 2019-2020

Il Movimento degli ombrelli di Hong Kong , una campagna a favore della democrazia, mira a chiedere la piena democrazia in modo che i cittadini di Hong Kong possano avere il diritto di nominare ed eleggere il capo del governo di Hong Kong.  Tuttavia, figure chiave a favore della democrazia, come alcuni legislatori, accademici e attivisti politici, sono sotto la sorveglianza del governo centrale. Alcuni attivisti impegnati nel movimento degli ombrelli sono stati intimiditi o arrestati dai poliziotti.  notiziari, i post sui social media e le immagini sulle proteste a favore della democrazia di Hong Kong sono censurati nella Cina continentale.

Gli utenti di Internet e i gruppi della società civile di Hong Kong hanno dovuto affrontare attacchi informatici e dibattere minacce alla privacy online negli ultimi anni.  Nel giugno 2014, un libro bianco sull'accordo "un paese, due sistemi" pubblicato da Pechino ha affermato che il governo centrale ha giurisdizione completa su Hong Kong e che il potere di gestire gli affari locali è autorizzato dal governo centrale.

Carta d'identità di Hong Kong [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: carta d'identità di Hong Kong e Stato di sorveglianza

Come nella Cina continentale, tutti i residenti di Hong Kong devono essere in possesso di una carta d'identità o IC, nota come Carta d'identità di Hong Kong o HKID, rilasciata dal dipartimento dell'immigrazione in conformità con l'Ordinanza sulla registrazione delle persone (Cap. 177) che afferma che: "tutti i residenti di età pari o superiore a 11 anni che vivono a Hong Kong da più di 180 giorni devono, entro 30 giorni dal raggiungimento dell'età di 11 anni o dall'arrivo a Hong Kong, registrarsi per un HKID".

Oltre a contenere informazioni biografiche standard come nome, età e sesso, la carta contiene un chip che contiene le impronte digitali di due impronte digitali del titolare.

I documenti d'identità nazionali sono una caratteristica degli stati di sorveglianza in quanto l'ID fa parte dei "quotidiani" che gli individui sono tenuti a portarli con sé in ogni momento per accedere a servizi governativi, bancari o altri servizi finanziari e sociali. I titolari di HKID possono passare più velocemente attraverso i controlli doganali nei porti di ingresso in tutta la città, scansionando le impronte digitali all'ingresso.

Legge sulla sicurezza nazionale [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Hong Kong Legge sulla sicurezza nazionale e 2021 Hong Kong riforma elettorale

Dal momento che il passaggio della legge di sicurezza nazionale di Hong Kong , o 'legge sulla salvaguardia della sicurezza nazionale nella Regione ad amministrazione speciale di Hong Kong', Hong Kong è stato il bersaglio di strisciante autoritarismo dal continente governo cinese attraverso una varietà di metodi tra cui accatastamento del Consiglio legislativo con i candidati pro-Pechino, arresto di leader dell'opposizione e squalifica di candidati al consiglio legislativo ritenuti non sufficientemente “patriottici”.

L'11 novembre 2020, il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo (NPCSC) ha adottato una decisione che esclude i legislatori di Hong Kong che "pubblicizzano o sostengono l'indipendenza", "cercano interferenze straniere" o perseguono "altre attività che mettono in pericolo la sicurezza nazionale".  Le "riforme" a cui fa riferimento Pechino, hanno aperto la strada all'inserimento di lealisti e alla successiva proposta e approvazione di una serie di leggi considerate autoritarie tra cui sull'educazione patriottica, sulla registrazione delle sim card e sulle leggi che impediscono il doxing degli agenti di polizia del HKPF .

Legge antidox [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Doxing

Il 21 luglio 2021, il Consiglio legislativo di Hong Kong ha avviato i colloqui per attuare leggi "antidoxing" in risposta alle proteste a favore della democrazia del 2019 in cui membri delle forze di polizia di Hong Kong e alcuni giudici sono stati condannati o hanno avuto le loro informazioni personali come poiché nomi, indirizzi, nomi di familiari, dettagli sui bambini e sulle scuole frequentate sono trapelati al pubblico come punizione per la violenza o la brutalità della polizia incontrata nel corso delle proteste. I critici della legislazione, compresi i diritti umani e i gruppi dell'industria tecnologica, hanno affermato che le misure potrebbero essere utilizzate per proteggere coloro che sono al potere e colpire la società civile. Secondo le leggi proposte, i trasgressori potrebbero incorrere in multe fino a 1 milione di HK$ ($ 128,736) e cinque anni di carcere.

La legge autorizza inoltre l' Ufficio del Garante per la privacy per i dati personali ad accedere a dispositivi elettronici senza mandato. In risposta l' Asia Internet Coalition, un gruppo di advocacy composto da Google, Facebook e Twitter, ha avvertito in una lettera del 25 giugno al commissario che le aziende tecnologiche potrebbero smettere di offrire i loro servizi a Hong Kong se fossero state attuate modifiche poiché "le misure "non erano allineate con le norme e tendenze", e che qualsiasi legislazione che possa frenare la libertà di parola "deve essere costruita su principi di necessità e proporzionalità".

Registrazione della carta SIM (modifica dell'ordinanza sulle telecomunicazioni) [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: censura di Internet a Hong Kong

Il 2 giugno 2021, l'organo di governo di Hong Kong noto come Consiglio esecutivo o "ExCo" ha annunciato dal marzo 2022 che tutti gli acquirenti di carte SIM sarebbero stati tenuti a fornire il numero della carta d'identità, la data di nascita e una copia del il loro documento di identità al momento dell'acquisto di una carta SIM a Hong Kong. Edward Yau , il Segretario al Commercio e allo Sviluppo Economico, ha descritto l'emendamento come una "mossa in ritardo per combattere la criminalità". Yau ha anche affermato che tra le 100.000 richieste ricevute durante la consultazione, il 70% ha sostenuto gli accordi.

Secondo i dettagli della normativa, dal 1° settembre agli operatori verranno concessi 180 giorni per implementare un sistema di memorizzazione dei dati di registrazione dei clienti e dal 1° marzo 2022 agli utenti verranno concessi 360 giorni per registrare eventuali sim prepagate già in circolazione. In base a nuovi accordi, alle forze dell'ordine sarà consentito l'accesso alle informazioni senza mandato in "circostanze urgenti ed eccezionali" vagamente definite.

La mossa ha coinciso strettamente con l'approvazione della legge sulla sicurezza nazionale e riflette accordi paralleli nella Cina continentale, dove gli utenti sono tenuti anche a registrare nuove carte SIM utilizzando l'identificazione del vero nome.  La mossa segna i crescenti sforzi del Partito Comunista Cinese per affermare il suo controllo su Hong Kong attraverso una maggiore sorveglianza e l'intrusione dell'autoritarismo digitale .

Dan McDevitt, manager del sito Greatfire.org ha scritto su Nikkei Asia in risposta alle nuove normative che Pechino aveva "portato i suoi strumenti di sorveglianza repressiva a Hong Kong", stringendo gradualmente il controllo su internet ed erodendo la privacy, forum per la comunicazione aperta e civile società dopo l'emanazione della legge sulla sicurezza nazionale. Chiunque sia ritenuto colpevole di aver falsificato i dettagli di registrazione ai sensi dell'ordinanza rischia di essere imprigionato per 14 anni.

Sospensione delle richieste di dati da parte delle forze di polizia di Hong Kong [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Il 6 luglio 2020, società di social media come Facebook , Google e Twitter hanno sospeso l'elaborazione delle richieste di dati degli utenti dalle forze dell'ordine di Hong Kong per paura che i dati potessero essere utilizzati per reprimere il dissenso politico e prendere di mira i partecipanti pacifici alle proteste. , per le interpretazioni troppo ampie della norma rispetto alle definizioni di incitamento alla "sovversione, collusione, spionaggio" e "secessione".  In risposta all'emanazione della legge, TikTok ha anche affermato che sarebbe uscita dal mercato di Hong Kong nei giorni successivi alla promulgazione della legge sulla sicurezza nazionale.

Punti di controllo per il riconoscimento facciale ai porti di ingresso [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Confini di Hong Kong

Dal 2017, la China Immigration Inspection e il Ministero della Pubblica Sicurezza hanno richiesto la presentazione dei dati biometrici prima di entrare nel territorio della Repubblica Popolare Cinese . Sono necessarie anche le impronte digitali di tutte e 10 le dita e una fotografia del volto di una persona quando si attraversa la Cina continentale da qualsiasi punto di controllo dell'immigrazione.

Nel corso degli anni la Cina ha costruito un'ampia banca dati per il riconoscimento facciale allo scopo di prendere di mira e sopprimere il dissenso, oltre a rafforzare il controllo delle frontiere attraverso l'imposizione di divieti di ingresso e uscita a sospetti di corruzione, dissidenti e obiettivi di indagini penali o persone di interesse per il PCC al potere.

I residenti di Hong Kong hanno espresso il timore di non essere in grado di andarsene entrando nella Cina continentale e dal momento che il disegno di legge anti-estradizione e le proteste a favore della democrazia del 2019, alcuni residenti sospettati di coinvolgimento nell'attivismo politico e nelle proteste sono stati inseriti nella lista nera e vietati l'ingresso nella Cina continentale .

Dal 2018, HKIA ( Hong Kong International Airport ) gestisce anche il riconoscimento facciale e smart-gate biometrici per aiutare i passeggeri a passare i controlli di sicurezza e a sdoganare più velocemente. I residenti di Hong Kong hanno diritto all'ingresso accelerato a Hong Kong scansionando le impronte digitali e le carte d'identità quando entrano a Hong Kong. La macchina funziona incrociando le informazioni contenute sul chip della carta con quelle del titolare al fine di verificare l'identità del titolare.

Telecamere di pubblica sicurezza [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Secondo i rapporti del South China Morning Post , la città ospita circa 50.000 telecamere di sicurezza, di cui circa 20.000 gestite dalla Housing Authority di Hong Kong .  Non è noto se le fotocamere contengano funzionalità di riconoscimento facciale.

Installazione di telecamere nelle aule [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2020, i legislatori pro-Pechino del Consiglio legislativo di Hong Kong hanno suggerito di installare telecamere nelle aule per monitorare i contenuti delle lezioni tenute agli studenti oltre a monitorare gli insegnanti stessi.

Applicazione della legge cinese a Hong Kong [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Hong Kong–Zhuhai–Macau Bridge e stazione ferroviaria di Hong Kong West Kowloon

Stazione di West Kowloon [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2021, la Corte d'appello di Hong Kong ha confermato lo status costituzionale di un controverso accordo per consentire l'applicazione del diritto della Cina continentale del West Kowloon Terminus della ferrovia ad alta velocità transfrontaliera tra la Regione amministrativa speciale di Hong Kong e la territorio della Repubblica popolare cinese (Cina continentale).

Il piano significherebbe che i funzionari delle forze dell'ordine continentali dell'MPS o del Ministero della pubblica sicurezza e dell'Ufficio di pubblica sicurezza municipale di Shenzhen sarebbero in grado di far rispettare la legge cinese all'interno della stazione e potenzialmente arrestare eventuali dissidenti del Partito Comunista al potere quando attraversano la terraferma La Cina al posto di blocco.

I critici hanno descritto l'accordo come una violazione dell'autonomia di Hong Kong e della Legge fondamentale di Hong Kong .  Dal 2007, un accordo simile opera al confine dove la giurisdizione di Hong Kong si sovrappone alle aree del porto della baia di Shenzhen sulla terraferma.

All'inizio del 2019, Simon Cheng, un funzionario per gli investimenti presso il consolato generale britannico a Hong Kong, è stato arrestato dagli agenti di pubblica sicurezza alla stazione dopo essere tornato da un viaggio di lavoro a Shenzhen con l'accusa di adescamento alla prostituzione. Cheng era un attivista vocale e sostenitore delle proteste per la democrazia del 2019 a Hong Kong.

Ponte Hong Kong-Zhuhai Macau [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Il 15 dicembre 2019, il dipartimento per l'immigrazione di Hong Kong ha ricevuto segnalazioni secondo cui un uomo era apparentemente scomparso mentre attraversava il ponte Hong Kong-Zhuhai Macau verso Macao .

Il ponte, da quando è stato costruito nel 2018 ha ospitato un posto di blocco della polizia cinese gestito da ufficiali dell'agenzia di ispezione dell'immigrazione della Cina continentale del Ministero della Pubblica Sicurezza. Dopo ulteriori indagini è stato rivelato che l'uomo era stato arrestato dalla polizia cinese mentre si stava recando a Macao sull'isola artificiale del porto di Zhuhai-Macau (una sezione del ponte a metà strada che conduce in un tunnel sottomarino).

I rapporti dell'Hong Kong Free Press hanno rivelato che gli agenti dell'Ufficio di pubblica sicurezza del Guangdong avevano istituito un posto di blocco composto da macchine a raggi X e scanner per il riconoscimento facciale in vista di una visita imminente a Macao del segretario generale del PCC Xi Jinping, che aveva raccolto l'uomo mentre attraversava il checkpoint a Macao.  Poiché il ponte è stato costruito dal governo centrale , Pechino esercita su di esso autorità giurisdizionale, sulla base del fatto che l'isola artificiale del porto di Zhuhai-Macao fa parte del territorio cinese .

Questa interpretazione espansiva di ciò che è considerato territorio cinese riflette i crescenti sforzi sotto l'amministrazione del segretario generale del PCC Xi Jinping per aumentare il soft power cinese migliorando al contempo la portata extraterritoriale delle sue leggi attraverso azioni come lo stazionamento di agenti di sicurezza al di fuori dei territori in cui normalmente operano.

Taiwan [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

La tecnologia "SkyNet" utilizzata dal governo cinese per monitorare la popolazione attraverso telecamere pervasive copre tutti coloro che appaiono sotto la rete di telecamere, mentre non interessa Taiwan.  Nel frattempo, i funzionari taiwanesi hanno informato i taiwanesi che vivono nella Cina continentale della crescente prevalenza della sorveglianza sulle loro attività.  Questa è diventata una preoccupazione crescente da quando la Cina ha iniziato a offrire carte di soggiorno e uno status nazionale completo alle persone di Taiwan, Hong Kong e Macao che vivevano nel continente.  Come risultato dell'iniziativa di Pechino, individui come studenti e lavoratori possono richiedere un permesso di soggiorno dopo aver risieduto nella Cina continentale per sei mesi. Questa politica estende i servizi sociali e le prestazioni mediche a loro, che ora godono di tali servizi allo stesso modo degli altri cittadini cinesi.  autorità taiwanesi sono preoccupate per la sorveglianza sui taiwanesi a causa delle carte di soggiorno loro rilasciate, che forniscono la loro identità al governo cinese e li sottopongono allo stesso regime di sorveglianza composto da telecamere, tecnologia di riconoscimento facciale e credito sociale.

Stime di spesa [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010, la spesa per la sicurezza interna ha superato per la prima volta la spesa per la difesa esterna. Nel 2016, la spesa per la sicurezza interna ha superato del 13% la difesa esterna.

Nel 2017, la spesa della Cina per la sicurezza interna è stata stimata in 197 miliardi di dollari, escluse le spese per la gestione urbana e le iniziative tecnologiche di sorveglianza legate alla sicurezza.  Nello stesso anno, la spesa totale per la sicurezza pubblica del governo centrale nello Xinjiang ha raggiunto 57,95 miliardi di RMB, l'equivalente di 9,16 miliardi di dollari, che è dieci volte la spesa del decennio precedente.

Nel 2018, la Cina ha speso l'equivalente di 20 miliardi di dollari per l'acquisto di telecamere a circuito chiuso e altre apparecchiature di sorveglianza.  Questo gran numero di acquisti raggiunge la metà delle dimensioni del mercato globale, secondo una stima riportata in un quotidiano di stato.

Riferimenti [ modifica wikitesto ][modifica | modifica wikitesto]