Utente:Matildesff16/Sandbox

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Un imballaggio (o imballo), è uno strumento utile alla conservazione di un bene per facilitarne la conservazione e facilitarne in tal modo il trasporto. Per riferirsi ad esso, è molto comune l'uso del termine inglese packaging: quest'ultimo, tuttavia, nel significato originale, assume un'accezione più ampia, ricomprendendo non solo la necessaria conservazione materiale del bene (scopo dell'imballaggio), ma andando a toccare anche gli aspetti immateriali del processo produttivo, industriale ed estetico[1]. Al contrario, il termine italiano "imballaggio" assume un significato più ristretto, relativo all'involucro materiale, o all'operazione (o al complesso di operazioni) attraverso cui la merce viene racchiusa in un contenitore.[2]

Il ruolo dell'imballaggio riguarda una serie di aspetti di primaria importanza, soprattutto nel settore industriale: deve poter garantire la protezione della merce, evitare furti, essere economico e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l'operazione di imballaggio. Dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.

Per la normativa legale e regolamentare italiana è "il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo" (art. 35, lett. a), ex decreto legislativo 22/97, ora art. 218 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale).Secondo la classificazione riportata nel medesimo decreto, in Italia gli imballaggi sono distinti in tre tipi o categorie funzionali: imballo primario (per la vendita), imballo secondario (multiplo), imballo terziario (per il trasporto).

Imballaggio primario[modifica | modifica wikitesto]

L'imballaggio primario racchiude il prodotto e si trova a contatto diretto con esso. Bottiglie, barattoli, cosmetici e sacchetti di patatine, per esempio, appartengono a questa categoria. Il materiale di cui è fatto l'imballaggio protegge il prodotto che sta all'interno e impatta notevolmente sulla conservazione e sulla qualità del contenuto. Ad esempio, in una lattina contenente aranciata, il barattolo di alluminio costituisce l'imballaggio primario. L'imballaggio consente di conservare nel tempo e trasportare beni altrimenti deperibili.

La marcatura sugli imballaggi primari è importante anche per tutelare e per informare il consumatore (es: data di scadenza). In molti casi, la marcatura di alcuni elementi per l'identificazione e la tracciabilità del prodotto, sono richiesti e obbligatori per legge. Questa è la ragione per cui solitamente si trovano codici a barre, codici data-matrix o il numero del lotto. Tuttavia, questi codici non sono solo essenziali per l'intera catena di distribuzione, o per l'eventualità di un richiamo del lotto; queste codifiche stanno diventando sempre più importanti per l'automazione industriale.[3]

L'imballaggio primario (imballaggio per la vendita) è un "imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un'unità di vendita per l'utente finale o per il consumatore" (art. 35, lett. b), d.lgs. n. 22/97. In poche parole è il primo[dall'interno o dall'esterno] involucro o contenitore del prodotto che riveste direttamente l'articolo per la vendita. Nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio primario rappresenta l'unità di vendita destinata al consumatore finale.

Imballaggio secondario[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di imballaggio secondario: scatola di compresse medicinali confezionate in blister

L'imballaggio secondario è conosciuto anche come imballaggio di vendita e ha lo scopo di catturare l'attenzione del consumatore durante l'acquisto. Include l'imballaggio primario e non è in diretto contatto con il contenuto. Potrebbe avere, però, un'addizionale barriera protettiva, servire per decorazione o per scopi informativi o promozionali (es. codice per partecipazione a un contest), o anche per facilitare il trasporto del prodotto.

Inoltre, può servire per proteggere il marchio e per la sicurezza dei consumatori grazie a funzionalità anti-manomissione. Per gli imballaggi di farmaci da prescrizione venduti nell'Unione Europea, è addirittura richiesto dalla legge ai sensi della Direttiva sui medicinali falsificati 2011/62 / UE.

Poiché i produttori devono garantire la tracciabilità dei loro prodotti, le merci imballate saranno spesso contrassegnate con identificatori come il codice GTIN: questo garantisce l'identificazione univoca degli articoli in commercio lungo l'intera catena di distribuzione.[3]

Detto anche multiplo: è l'imballaggio che costituisce il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita. Di solito lo si trova nel punto vendita e può essere rimosso dal prodotto senza alternarne le caratteristiche. L'imballaggio secondario è un "imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all'utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche" (art. 35, lett. c), d.lgs. n. 22/97).

Esempi di imballaggi secondari possono essere scatole per prodotti farmaceutici e confezioni di caramelle confezionate singolarmente all'interno di una busta[3], una confezione contenente più bottiglie, una confezione da tre scatole di piselli, una confezione di dieci scatole per CD, un confezionamento contenente 10 pacchetti di sigarette (la cosiddetta stecca). Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio secondario può costituire sia l'unità di vendita destinata al consumatore finale sia quella destinata al rivenditore.

Imballaggio terziario[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di imballaggio terziario: un bancale, o pallet (di scatoloni)

L'imballaggio terziario è un "imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei" (art. 35, lettera d), d.lgs. n. 22/97).

Alcuni esempi: un pallet di confezioni o di scatoloni, uno scatolone contenente confezioni. Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio terziario è riservato all'utilizzo all'interno della catena di distribuzione e, salvo casi particolari, non arriva all'utilizzatore finale. In questo caso il gruppo pallettizzato è normalmente bloccato tra sé e con il pallet tramite strutture di imballaggio specifico: reggia, plastica estensibile e plastica termoretraibile. I macchinari utilizzati per eseguire tali operazioni siano rispettivamente al materiale: reggiatrici, avvolgitrici ed incappucciatrici.

Funzioni principali dell'imballaggio[modifica | modifica wikitesto]

  • Custodire fisicamente il prodotto dalle impurità e dagli agenti esterni per tutto il tragitto dal luogo di produzione al luogo di consumo.
  • Funzione di economia: l'imballaggio non deve incidere eccessivamente sul costo finale del prodotto.
  • Funzione di comodità: l'imballaggio deve essere resistente, leggero, facile da trasportare, da immagazzinare, da utilizzare. In sintesi: è un facilitatore d'uso.
  • Promuovere il prodotto: l'imballaggio comunica cosa contiene e permette l'identificazione del prodotto, anche in termini di quantità, additivi, modalità di utilizzo, scadenza.

Imballaggio alimentare[modifica | modifica wikitesto]

Gli imballaggi alimentari sono realizzati con materiali che non dovrebbero rilasciare sostanze tossiche o pericolose. Tuttavia, l'imballaggio, specialmente se a contatto con un alimento caldo o lipofilo (cioè in cui si possono sciogliere sostanze grasse), rilascia nell'alimento sostanze di tipo diverso e di quantità varia. Una corretta progettazione dell'imballaggio è tesa a minimizzare le cessioni da parte dell'imballaggio all'alimento, in modo da restare nei parametri definiti dal D.M. 21/3/1973.

Aspetti connessi all'estetica e al marketing[modifica | modifica wikitesto]

Il fenomeno del confezionamento di oggetti e prodotti ha assunto valori e ruoli che vanno oltre le semplici esigenze funzionali: l'imballaggio è così divenuto una componente fondamentale nella presentazione e nell'estetica del prodotto, arrivando a investire aspetti che vanno dal design al costume antropologico. È noto infatti il ruolo assunto dal contenitore nel suggerire e delineare la stessa identità del prodotto contenuto. L'ampia portata del fenomeno commerciale, che spesso si riflette in un uso più specifico che fa uso del termine inglese packaging, ne ha fatto oggetto di interesse sociologico e antropologico.

Packaging come ingrediente del marketing[modifica | modifica wikitesto]

Il packaging ha una funzione che non si limita alla sola protezione dell'integrità del prodotto (perfino nell'elaborazione e nella presentazione del cibo, in cui l'aspetto della conservazione ha un'importanza cruciale). Lo studio di particolari confezionamenti ha l'intento esplicito di mettere in gioco meccanismi estetici il cui scopo è suggerire determinate caratteristiche di qualità e di miglioramento del prodotto[4]. In alcuni casi, il confezionamento assolve alla funzione opposta: un aspetto "povero" e rudimentale viene attribuito, in maniera studiata, al confezionamento di prodotti economici offerti all'interno di normali supermercati (i cosiddetti prodotti primo prezzo); questo avviene non solo in un'ottica di riduzione dei costi, ma anche come espediente per disincentivare l'interesse di clienti più abbienti, evitando che l'offerta di tali prodotti entri in concorrenza con i normali prodotti a prezzo pieno e permettendo la cosiddetta discriminazione di prezzo.

Proprio per questo, nell'ambito del marketing mix quando si fa riferimento alla leva prodotto (product) si fa riferimento al cosiddetto “Sistema Prodotto” definito come una serie di componenti: il prodotto fisico-tecnico, l'imballaggio, la marca e i servizi accessori garantiti dal fornitore.

Guerrilla marketing[modifica | modifica wikitesto]

L'imballaggio viene spesso usato come elemento di guerrilla marketing in supermercati, centri urbani, locali e così via[5][6].

Esempio di imballaggio nel guerrilla marketing
Esempio di imballaggi nel guerrilla marketing. Più confezioni possono essere usate insieme come gioco da tavolo
Esempio di imballaggio nel guerrilla marketing
Un imballaggio gigante di robot butler in un centro urbano

Minimalismo[modifica | modifica wikitesto]

Spesso gli imballaggi sono progettati in stile minimalista per quanto riguarda l'estetica e l'aspetto grafico. Ciò produce un ridotto impatto ambientale poiché molti tipi di imballaggi minimalisti si concentrano sull'uso di solo uno o due tipi di materiale[7].

Gamification[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni imballaggi (o parte di essi, come il retro) possono essere riutilizzati come supporto per giochi (cruciverba, gioco dell'oca, sudoku, e così via oppure anche giochi attivabili con la Realtà Aumentata)[8][9].

Realtà aumentata[modifica | modifica wikitesto]

Le aziende di vari settori hanno sperimentato che l'imballaggio, con la realtà aumentata, può essere in alcuni casi uno strumento di marketing che consente alle aziende di interagire con i propri consumatori in modo innovativo[10][11].

Esempio di realtà aumentata
Esempio di realtà aumentata. Nel caso dell'imballaggio si punta lo smartphone o il tablet sulla confezione e si interagisce visualizzando informazioni sul prodotto, giochi o altro

Imballaggio di lusso[modifica | modifica wikitesto]

L'imballaggio di lusso è una gamma di prodotti con imballaggio speciale. È la creazione, la ricerca e lo sviluppo e la produzione di imballaggi realizzati appositamente per i marchi di lusso. L'imballaggio di lusso è visto come espressione dell'immagine del marchio. Vuole evocare lo stile di vita associato ai prodotti e di chi li acquista[12].

Esempio di gioielli in imballaggio di lusso
Esempio di gioielli in imballaggio di lusso

Gli articoli comunemente confezionati in imballaggi di lusso includono ma non sono limitati a[12]:

  • Liquore
  • Trucco
  • Kit da barba
  • Gioielleria
  • Capi di abbigliamento
  • Scarpe
  • Cibo
  • Cioccolato
  • Sigari

Portata antropologica del packaging[modifica | modifica wikitesto]

Il ruolo pervasivo che il confezionamento ricopre nella contemporaneità è stato sottolineato da Piero Camporesi, storico e antropologo dell'alimentazione, che ha osservato il debordare dell'imballaggio in un campo così esteso dell'esperienza umana da essere divenuto un riconoscibile segno stilistico della stessa modernità, tanto da assumerne un valore addirittura fondante.

Camporesi ha sostenuto, infatti, che «la modernità si fonda sull'uso generalizzato delle scatole: dal cibo agli elettrodomestici, dai pacchi postali alle merci, tutto, compresi i missili intercontinentali (i Cruise, negli anni ottanta), viaggia attraverso il mondo dentro scatole, più o meno spesse, di cartone»[13].

Impatto ambientale[modifica | modifica wikitesto]

  1. RINVIA Inquinamento del suolo
  2. RINVIA Inquinamento idrico
Esempio di Overpackaging
Esempio di sovrimballaggio

Gli imballaggi, nonostante il riciclaggio, possono avere un forte impatto ambientale soprattutto se abbandonati e dispersi nell'ambiente;[14][15] inoltre, alcuni imballaggi, ad esempio quelli contenenti vernici o certi alimenti, non possono essere riciclati. Per ridurre la portata del problema, le nazioni hanno sviluppato degli insiemi di norme per incentivare l'utilizzo di imballaggio biodegradabile.

La norma europea EN 13432 stabilisce i "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", cioè le caratteristiche che un materiale deve possedere per essere definito biodegradabile o compostabile. Ne deriva il divieto a produrre e commercializzare sacchetti per la spesa realizzati in materiali non biodegradabili.

A livello nazionale la norma è stata recepita nella Legge finanziaria 2007 (comma 1130) e il divieto in Italia sarebbe dovuto entrare in vigore dal 1º gennaio 2010, ma il decreto legge anticrisi del luglio 2009 ha prorogato il termine al 1º gennaio 2011.

La situazione legislativa americana è più complessa in quanto ogni stato, e anche alcune città hanno emanato norme che regolano l'utilizzo degli imballaggi non degradabili, incentivando l'uso di quelli compostabili o soggetti a biodegradazione. [16][17][18][19]. Tali norme si rifanno alle linee guida del "Green Guide"[20] della Federal Trade Commission e fanno diretto riferimento alle norme ASTM International che definiscono i requisiti necessari alla compostabilità e biodegradazione dei prodotti.[21][22]

La biodegradazione può essere ottenuta tramite l’utilizzo di bioplastica, sintetizzata a partire da proteine, polisaccaridi e lipidi di prodotti organici. [23][24] Ne è un esempio l' Acido polilattico, odiernamente utilizzato largamente nel campo dell’imballaggio alimentare come contenitore o film protettivo.

Esempio delle diverse funzioni immateriali assolte dall'imballaggio, che vanno oltre la mera conservazione e custodia: sigari in confezioni singole, ciascuno ospitato in un vano di una scatola in legno, accessoriata e pirografata

Sovrimballaggio[25] (dall'inglese overpackaging) è una parola che indica un prodotto con un imballaggio eccessivo rispetto al prodotto che contiene, oppure prodotti impacchettati singolarmente quando potrebbero essere riuniti in un solo imballaggio oppure prodotti con più di un imballaggio. Ciò causa uno spreco di risorse e aumenta il numero di rifiuti prodotti[26][27][28][29]. Sono inoltre nate attività commerciali che vendono prodotti alla spina, ossia senza imballaggi[30][31].

Riutilizzo dell'imballaggio[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni artisti riutilizzano gli imballaggi per creare opere d'arte. Altre persone li riutilizzano per altri scopi rispetto a quello originario dell'imballaggio[32]. Con l'intensificarsi del commercio elettronico si è creato un cospicuo uso dell'imballaggio; per questo sono nate startup di riutilizzo degli imballaggi[33].

Esempio di packaging usati come lanterne
Esempio di imballaggi usati come lanterne
Esempio di opera d'arte creata con pezzi di packaging
Esempio di opera d'arte creata con pezzi di imballaggi

Materiali utilizzati[modifica | modifica wikitesto]

L’imballaggio può essere fabbricato con molteplici materiali il cui obiettivo comune è proteggere, impaccare, manipolare, distribuire e trasportare attraverso la catena produttiva il bene. Ad esempio, nel caso dell’imballaggio alimentare, il materiale deve presentare delle particolari caratteristiche come proprietà di barriera alla permeazione di gas, proprietà meccaniche di resistenza e proprietà termiche.[34]. Il perfetto materiale da imballaggio, dovrebbe essere non tossico, leggero, facile da smaltire e riciclare, economico e non dovrebbe reagire con il prodotto contenuto. [35].Odiernamente, viene incentivata la fabbricazione e l’utilizzo di imballaggi riciclabili o biodegradabili a causa del grande impatto ambientale che questi possono causare se dispersi nell’ambiente in modo incontrollato.

Imballaggi in plastica[modifica | modifica wikitesto]

  1. RINVIA Microplastica
  2. RINVIA Inquinamento causato dalla plastica

Le materie plastiche sono state per molti anni il principale materiale per l’imballaggio. Questo a causa delle loro proprietà caratteristiche come la buona resistenza meccanica, la resistenza ad impatto, le buone proprietà di barriera alla diffusione di gas, la facilità di colorazione e in alcuni casi la trasparenza. Tali proprietà, unite alla loro facilità ed economicità nella fabbricazione, hanno fatto sì che le materie plastiche soppiantassero i metalli e gli altri materiali storicamente utilizzati nell’imballaggio.[36][37] Le materie plastiche, però, smaltite in maniera non adeguata possono causare gravi danni ecologici. I tempi di degradazione delle materie plastiche soggette ad agenti atmosferici è variabile tra i 100 e i 1000 anni. Il materiale, dunque, permane nell’ambiente per lungo tempo e il suo meccanismo di degradazione prevede la creazione di microplastica, nociva per l’uomo e la fauna.[38][39]

Imballaggi in Bioplastica[modifica | modifica wikitesto]

Comunemente, nel settore degli imballaggi, i materiali più usati sono materie plastiche non biodegradabili. Di conseguenza, tali materiali rappresentano un serio problema per l'ambiente e la vita umana.[40]Per tale motivo, l’uso di bioplastica, come ad esempio film edibili e biodegradabili derivati da materiali rinnovabili è fondamentale. [41]. Da una parte, l’utilizzo di bioplastica può risolvere il serio problema dei rifiuti, e anche, mediante un’ opportuna scelta dei materiali e delle tecnologie di imballaggio, aumentare il tempo di vita del prodotto.[42] Dall’altra, oggigiorno i biomateriali utilizzati nell’imballaggio, soprattutto quello alimentare, sono limitati a causa delle loro basse proprietà meccaniche e di barriera ai gas. Per tale motivo le bioplastiche, sono spesso utilizzate in miscela o rinforzate con polimeri derivanti da combustibili fossili o altri materiali, il cui obiettivo è il miglioramento delle proprietà dell’imballaggio.[43]

Imballaggio e Nanomateriali[modifica | modifica wikitesto]

In questo scenario, si sono inserite le nanotecnologie, che possono essere integrate nell’imballaggio in bioplastica in numerosi modi. Generalmente, l'applicazione di nanomateriali nell'imballaggio può essere suddivisa in due classi: materiali nano object e materiali nanostrutturati. Nel primo caso i nanomateriali vengono utilizzati come filler o rinforzi nelle forme di nanoparticelle, nano fibre o nanotubi . Nel secondo caso i nanomateriali vengono incorporati in una matrice polimerica in modo disperso in forma di nanocomposito.[44] L'imballaggio con nanomateriali può essere classificato in tre categorie:

  1. 1. Imballaggio con proprietà fisiche migliorate, come ad esempio le proprietà di resistenza meccanica, resistenza al calore e ai raggi ultravioletti, le proprietà di barriera alla permeazione di gas e la stabilità dimensionale. In questo campo vengono impiegati soprattutto nano coating, nano laminati e nanoparticelle d’argilla. I nano coating sono film sottili di materiale edibile e non, prodotti a partire da polisaccaridi (cellulosa, amido, pectina, chitosano e alginato), proteine o lipidi a cui vengono incorporati nanomateriali.[45]Ne fanno da esempio la preparazione di un nanocomposito di gelatina e montmorillonite e la sintesi di un biofilm, non edibile, di poli(butilene succinato-co-tereftalato) ottenuto da fermentazione batterica e rinforzato con nanoparticelle di MgO/Ag testato su pomodori.[46]Infine, le argille con dimensione nano, dette anche nano argille, vengono utilizzate all’interno dei nanocompositi con matrice polimerica per aumentarne le proprietà meccaniche e fisiche, la resistenza al calore e la barriera alla diffusione dei gas.[47]
  2. 2. Imballaggio con funzioni attive. Sono imballaggi in cui vengono incorporati nanomateriali con proprietà antimicrobiche, antiossidanti e assorbitori di ultravioletti.[48]Nel caso dell'antimicrobicità il packaging contiene solitamente nanoparticelle d'argento, di ossido di magnesio[49]di ossido di rame [50]o di ossido di titanio.[51]Tali nanomateriali, fungono da antimicrobici in quanto risultano tossici per molti batteri e microrganismi inibendone così la crescita.[52][53]Le azioni di antiossidante e di assorbimento degli UV possono essere svolte con successo da nanoparticelle di ossido di titanio[54]e da film di ossido di titanio dopato con nanoparticelle di Argento.[55]
  3. 3. Imballaggio con funzioni intelligenti. In questo caso, i nanomateriali possono essere usati come dispositivi nell'imballaggio per informare il consumatore e comunicare lo stato del prodotto.[56]Il nanomateriale, quindi, funge da nanosensore. Il nanosensore è in grado di rispondere ad un cambiamento delle condizioni interne o esterne all'imballaggio per assicurare la qualità e la sicurezza del prodotto.[57]Ad esempio, l'imballaggio può essere reso sensibile ai cambiamenti di temperatura o umidità, alla presenza di alti livelli di ossigeno o di microbi ed avvertire il consumatore attraverso un cambiamento nel colore.[58]In questo ambito, vengono generalmente inclusi i nanosensori per la freschezza, i nanosensori per il livello d'ossigeno per l’imballaggio alimentare e i nano device per il tracciamento e l’anticontraffazione. I nanosensori per la freschezza vengono applicati sulla superficie dell'imballaggio e sono sensibili alla presenza di gas prodotti dalla possibile attività microbica all'interno dell'imballaggio. Tali nanosensori sono tipicamente basati su nanocompositi conduttivi ottenuti a partire da una matrice polimerica rinforzata con nanoparticelle conduttive.[59]Nell'imballaggio alimentare, la presenza di ossigeno, può essere un problema poiché porta all'ossidazione indesiderata del cibo. Per tale motivo, sono stati sviluppati nanosensori per i livelli di ossigeno basati su blu di metilene e nanoparticelle di ossido di titanio. Sotto radiazione ultravioletta, l'indicatore sbiadisce e rimane in questo stato, al buio, finché non è esposto all'ossigeno e riacquista il suo colore originale. La tonalità di colore e proporzionale al livello di ossigeno presente.[60]Infine, per il tracciamento e l’anticontraffazione, sono stati sviluppati dei nano codici a barre da applicare su ogni prodotto o sul lotto, che possono essere letti mediante particolari microscopi.[61]
  1. RINVIA Nanosensori

Sebbene l’utilizzo di nanomateriali all’interno degli imballaggi possa portare a numerosi vantaggi, come sopra descritto, rimangono aperte le questioni sulla sicurezza di tali materiali per l’uomo e per l’ambiente. Soprattutto nell’imballaggio alimentare, infatti, i nanomateriali possono trasferirsi dall’imballaggio al cibo[62]e il trasferimento è favorito col passare del tempo e l’aumento della temperatura.[63]Odiernamente, vi sono ancora pochi studi sugli effetti dell’ingestione di nanomateriali per la salute umana e sull’interazione di questi con il cibo.[64]Per il momento, è noto che le proprietà del tratto gastrointestinale come il pH, la presenza di elettroliti, enzimi digestivi e del microbiota intestinale, influenzano l’assorbimento dei nanomateriali[65] [66] Attualmente, la legislazione Europea prevede un limite di migrazione globale di 10mg di costituente per dm2 di superficie per tutte le sostanze che possono migrare dai materiali di imballaggio ai prodotti alimentari.[67]

  1. RINVIA Nanotossicologia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si veda la definizione di packaging da New Oxford American Dictionary, second edition, 2005, Oxford University Press, ISBN 0-19-517077-6
  2. ^ imballaggio, in Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana
  3. ^ a b c Marcatura e codifica su tutta la linea di produzione, su Weber Blog, 6 dicembre 2019. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  4. ^ Nicola Perullo, Per un'estetica del cibo, in Aesthetica Preprint, n. 78, dicembre 2006, p. 34 (periodico del Centro Internazionale Studi di Estetica dell'Università di Palermo, fondato da Luigi Russo)
  5. ^ Ambient marketing e packaging guerrilla: 10 brillanti esempi, su Packly Blog, 14 luglio 2017. URL consultato il 29 agosto 2021.
  6. ^ 27 Guerilla Marketing Packaging ideas | guerilla marketing, shopping bag design, creative bag, su Pinterest. URL consultato il 29 agosto 2021.
  7. ^ (EN) Nathan Dube, When Less Is More: Minimalist Packaging, su www.industrialpackaging.com. URL consultato il 29 agosto 2021.
  8. ^ (EN) Nathan Dube, What Is Gamification In Packaging? Examples, Applications And Uses, su www.industrialpackaging.com. URL consultato il 29 agosto 2021.
  9. ^ Le scatole e la gamification, su Out Of The Box, 3 dicembre 2020. URL consultato il 29 agosto 2021.
  10. ^ (EN) 6 Innovative Augmented Reality Product Packaging Use Cases, su Wikitude, 30 novembre 2020. URL consultato il 29 agosto 2021.
  11. ^ (EN) Augmented Reality & Product Packaging as Marketing Tools, su Wikitude, 25 novembre 2019. URL consultato il 29 agosto 2021.
  12. ^ a b (EN) Nathan Dube, Luxury Packaging: Unboxing Environmental Concerns, su www.industrialpackaging.com. URL consultato il 29 agosto 2021.
  13. ^ Marco Belpoliti, Tutta la vita in una scatola, La Stampa, 14 settembre 2009
  14. ^ Quanto inquina Amazon con gli imballaggi in plastica? Come avvolgere 500 volte la Terra nel millebolle, su la Repubblica, 17 dicembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  15. ^ Al Vomero imballaggi abbandonati per strada in pieno giorno, su Ottopagine.it, 15 giugno 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  16. ^ sfenvironment.org, https://sfenvironment.org/sites/default/files/fliers/files/sfe_zw_checkoutbag_ordinance.pdf.
  17. ^ biobagusa.com, https://www.biobagusa.com/about-biobag-2/regulations/.
  18. ^ {{}}
  19. ^ house.leg.state.mn.us, https://www.house.leg.state.mn.us/comm/minls86/H0403DE2.htm.
  20. ^ ftc.gov, https://www.ftc.gov/news-events/media-resources/truth-advertising/green-guides.
  21. ^ astm.org, https://www.astm.org/d6868-19.html.
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  23. ^ green.it, https://www.green.it/imballaggi-organici/.
  24. ^ doi.org, https://doi.org/10.1016/j.ultsonch.2020.105049.
  25. ^ IATE, su iate.europa.eu.
  26. ^ Quando è troppo: over-packaging nel sistema cibo, su www.renewablematter.eu. URL consultato il 24 agosto 2021.
  27. ^ Lorenzo Misuraca, Imballaggi di troppo: il riciclo serve a poco senza combattere l'overpackaging | il Salvagente, su ilsalvagente.it. URL consultato il 24 agosto 2021.
  28. ^ Il problema è l’overpackaging | Campionato di Giornalismo il Giorno, su ilgiorno.campionatodigiornalismo.it, 9 febbraio 2017. URL consultato il 24 agosto 2021.
  29. ^ (EN) Wrapping your head around overpackaging - and taking action, su Zero Waste Europe, 9 marzo 2018. URL consultato il 24 agosto 2021.
  30. ^ (EN) The zero-waste revolution: how a new wave of shops could end excess packaging, su the Guardian, 21 aprile 2019. URL consultato il 24 agosto 2021.
  31. ^ Negozi alla spina in Italia, su Non Sprecare, 9 luglio 2021. URL consultato il 24 agosto 2021.
  32. ^ (EN) What Is Reusable Packaging?, su The Balance Small Business.
  33. ^ L'e-commerce ha aumentato l'usa e getta. È il turno delle startup del riuso, su Economia Circolare, 29 luglio 2021. URL consultato il 29 agosto 2021.
  34. ^ doi.org, https://doi.org/10.1007/978-3-319-99602-8_16.
  35. ^ doi.org, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2021.148359.
  36. ^ greenious.it, https://www.greenious.it/plastica-per-imballaggi-pro-contro-alternative/.
  37. ^ tempo-world.com, https://www.tempo-world.com/it/i-momenti-speciali-della-vita/quali-sono-i-vantaggi-degli-imballaggi-in-plastica/.
  38. ^ rdlab137.it, https://rdlab137.it/it/aree-di-studio-kjb/la-degradazione-delle-materie-plastiche-nell-ambiente.html.
  39. ^ coreonline.it, https://www.coreonline.it/cultura/in-quanti-anni-si-decompone-la-plastica/.
  40. ^ doi.org, https://doi.org/10.1002/9781444392180.ch7.
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