Tripolino (grano)

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Il grano Tripolino o Gargaresc o Azizia o Eiti o Tripolone (Triticum durum Desf.) è un grano antico siciliano, coltivato nelle zone di pianura non interne di tutta la Sicilia.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questa varietà nel 1926 fu incrociata, da Strampelli, con il grano Senatore Cappelli per originare il grano Garigliano.[2]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

È una varietà di frumento che fa parte del gruppo dei tetraploidi (possiede 28 cromosomi).[3]

È una varietà di grano duro che il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha iscritto nel Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive;[4] GURI - Anno 159° - Numero 76.[5][6][7]

Ha un habitus semieretto, taglia media, spigatura precoce,[1] resistente all'allettamento, alla stretta e alle ruggini. Ha una produttività di 11 q.li x ha.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Scheda di accertamento dei caratteri distintivi - Frumento Duro rif CPVO TP/120/2 (Tripolino) (PDF), su granicoltura.it. URL consultato il 4 maggio 2024.
  2. ^ La storia del miglioramento del frumento duro (PDF), su rsr.bio. URL consultato il 4 maggio 2024.
  3. ^ Chiara Gallo, di Duccio Caccioni e di Dario Del Bene, Frumento duro: un solo genoma, infinite possibilità, su AgroNotizie, 31 agosto 2022. URL consultato il 4 maggio 2024.
  4. ^ Grani antichi siciliani: 16 nuove varietà iscritte nel registro nazionale, su Confagricoltura Ragusa -, 2 maggio 2018. URL consultato il 27 aprile 2024.
  5. ^ CREA-DC sede di Palermo, Caratterizzazione di varietà autoctone siciliane di frumento duro – progetto CA.VA.SI.F.D. Convegno ‘’Grani antichi siciliani’’ – Gioiosa Marea (ME) (PDF), su cna.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
  6. ^ Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, su Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, 29 ottobre 2020. URL consultato il 27 aprile 2024.
  7. ^ Iscrizione di varietà da conservazione di specie agrarie al relativo registro nazionale. (18A02171), su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 1º maggio 2024.
  8. ^ Grani antichi – Biovant, su Biovant, 10 gennaio 2019. URL consultato il 4 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]