Garigliano (grano)

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Il grano Garigliano (T. durum Desf. vat. leucomelan (Alef.) Koern.) è un grano antico siciliano, coltivato nelle zone collinati di tutta l'isola, spesso è presente in miscela con altri grani.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il grano Garigliano venne creato da Nazareno Strampelli nel 1926 incrociando le varietà di grano Senatore Cappelli e Tripolino, rispettivamente un tipo mediterraneo e un tipo siriaco.[3] L'obbiettivo, raggiunto, della selezione fatta era quello di ridurre la taglia al di sotto dei 120 cm migliorando la resistenza all’allettamento, di aumentare la precocità e quindi diminuire l’incidenza della stretta, es anche far scendere il rapporto paglia/granella.[4]

Su questa varietà sono state fatte ricerche e selezioni genetiche con tecniche di mutagenesi al Centro di ricerche nucleari Casaccia del CNEN, ora ENEA.[5]

Caratteristica[modifica | modifica wikitesto]

È una varietà di frumento che fa parte del gruppo dei tetraploidi (possiede 28 cromosomi).[1][6]

Perrino dell'Istituto del Germoplasma - CNR, di Bari, nel 1983 lo descrive così:[1]
«la spiga va da media (6 cm) a lunga (8 cm), il fusto è compatto. L'arista ha base lunga nera e punta gialla, divaricata, leggermente ondulata, persistente e tagliente.

Il glume è due volte più lungo che largo, bianco con sfumature gialle e nere e striature nere, chiglia liscia e diritta, becco dritto, lungo 1 mm e con una striscia nera, spalla elevata e stretta o media.. La cariosside è lunga da 8 a 8,5 mm di lunghezza, rosso, traslucido, ellittico, triangolare trans-sezione del verso, gibbosa, solco stretto, di media profondità e con bordi arrotondati, tessitura vitrea, pennello corto, sottile e semi-esteso, scutello ovoidale e lungo.»

Il Garigliano è di 3-4 giorni più precoce del grano Cappelli, la spiga è alta 122 cm, ha una resistenza media all'allettamento e alla stretta; ha una qualità pastificatoria ritenuta mediocre.[4] La spiga è aristata, ha una resa media di 15,5 q.li x ha, ha maturazione precoce ed un epoca di semina ritardata.[7]

È una varietà qualitativamente idonea per l’agricoltura biologica.[8][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pietro Perrino, Sicilian wheat varieties, in Die Kulturpflanze, 1º gennaio 1983. URL consultato il 27 aprile 2024.
  2. ^ Scheda di accertamento dei caratteri distintivi - Frumento Duro rif CPVO TP/120/2 (Chiattulidda) (PDF), su granicoltura.it. URL consultato il 29 aprile 2024.
  3. ^ La storia del miglioramento del frumento duro (PDF), su rsr.bio. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ a b Tesi: Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar (PDF), su anisn.it. URL consultato il 1º maggio 2024.
  5. ^ DA Strampelli a Borlaug: Mutagenesi alla Casaccia, su Agrarian Sciences. URL consultato il 1º maggio 2024.
  6. ^ Chiara Gallo, di Duccio Caccioni e di Dario Del Bene, Frumento duro: un solo genoma, infinite possibilità, su AgroNotizie, 31 agosto 2022. URL consultato il 4 maggio 2024.
  7. ^ Grani antichi – Biovant, su Biovant, 10 gennaio 2019. URL consultato il 1º maggio 2024.
  8. ^ La Daunia è grano antico. Continua la ricerca su varietà straordinarie come il Senatore Cappelli, su Rosmarinonews.it, 19 settembre 2012. URL consultato il 1º maggio 2024.
  9. ^ Pianeta PSR, Biodiversità, arma contro la sensibilità al glutine, su pianetapsr.it. URL consultato il 1º maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]