Supermarine Baby

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Supermarine Baby
Descrizione
Tipoidrocaccia
Equipaggio1
ProgettistaF. J. Hargreaves
CostruttoreBandiera del Regno Unito Supermarine
Data entrata in servizio1918
Esemplari1
Altre variantiSupermarine Sea King
Supermarine Sea Lion I
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,02 m (26 ft 4 in)
Apertura alare9,29 m (30 ft 6 in)
Altezza3,22 m (10 ft 7 in)
Superficie alare40,3 (434 ft²)
Peso carico1 407 kg (1 699 lb)
Propulsione
Motoreun Hispano-Suiza 8
Potenza200 hp (149 kW)
Prestazioni
Velocità max187 km/h (116 mph, 101 kt)
Autonomia3 h

i dati sono estratti da Supermarine Aircraft since 1914[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Supermarine Baby, denominato anche Supermarine N.1B[2] era un idrocaccia a scafo centrale biplano realizzato dall'azienda britannica Supermarine Aviation Works negli anni dieci del ventesimo secolo e rimasto allo stadio di prototipo.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato in un solo esemplare, il Baby era caratterizzato da uno scafo in legno dotato di un abitacolo aperto collocato sulla parte superiore ed anteriore davanti alle ali.

La configurazione alare era biplana, caratterizzata dall'adozione di alettoni solo sull'ala superiore, con l'ala inferiore, collegata centralmente allo scafo tramite un traliccio di tubi, leggermente disassata verso la parte posteriore sotto la quale erano fissati i due galleggianti, anch'essi in legno, di forma idrodinamica. Le due ali erano collegate tra di loro da un sistema di montanti e tiranti in cavetto d'acciaio e centralmente dal traliccio che fungeva anche da supporto per il motore.

La propulsione era affidata ad un motore Hispano-Suiza 8, un 8 cilindri a V raffreddato a liquido in grado di erogare una potenza pari a 200 hp (149 kW) montato in configurazione spingente ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrews, Morgan 1987, p. 29.
  2. ^ (EN) Royal Air Force Museum, Aircraft thesaurus, su mda.org.uk, Royal Air Force Museum. URL consultato il 23 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) C.F. Andrews, E.B. Morgan, Supermarine Aircraft since 1914, London, Putnam, 1987, ISBN 0-85177-800-3.
  • (EN) C.F. Andrews, E.B. Morgan, Supermarine Aircraft since 1914, 2nd revised edition, London, Putnam Books Ltd., 2003 [1987], ISBN 0-85177-800-3.
  • (EN) J.M. Bruce, Warplanes of the First World War, Volume Three: Fighters, London, Macdonald, 1969, ISBN 0-356-01490-8.
  • (EN) Francis K. Mason, The British Fighter since 1912, Annapolis, Maryland, Naval Institute Press, 1992, ISBN 1-55750-082-7.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Photo, su seawings.co.uk, http://www.seawings.co.uk/photogallery.htm. URL consultato il 23 ottobre 2008.
  • (EN) Emmanuel Gustin, Supermarine Baby [collegamento interrotto], su csd.uwo.ca, Gustin's Military Aircraft Database. URL consultato il 23 ottobre 2008.