Strale (cacciatorpediniere 1901)

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Strale
La foto ufficiale dello Strale
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere
ClasseLampo
In servizio con Regia Marina
CostruttoriSchichau-Werke
CantiereElbing, Impero tedesco
Impostazionenovembre 1899
Varo19 maggio 1900
Entrata in servizioluglio 1901
Radiazionegennaio 1924
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamentonormale 320 t
a pieno carico 354 t
Lunghezzatra le perpendicolari 60 m
fuori tutto 62,1 m
Larghezza6,5 m
Pescaggio2,6 m
Propulsione4 caldaie Thornycroft
2 motrici alternative
potenza 5.230-5.998 HP
2 eliche
Velocità30 nodi (55,56 km/h)
Autonomia2000 miglia a 12 nodi
Equipaggio3 tra ufficiali, 56 tra sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria6 pezzi da 57/43 mm
Siluri2 tubi lanciasiluri da 356 mm
Note
dati riferiti all’entrata in servizio
dati presi da Warships 1900-1950, Marina Militare e Navypedia
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Lo Strale è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Insieme alle unità gemelle, lo Strale formò il primo gruppo di cacciatorpediniere costruiti per la Regia Marina[1]: progettati dai cantieri Schicau, si rivelarono unità con buone caratteristiche marine, robuste, veloci ed affidabili[2], anche se afflitte da seri problemi di tenuta del mare[3].

La nave partecipò alla guerra italo-turca[2], nella quale non prese parte ad azioni di rilievo.

All'inizio della prima guerra mondiale l'unità, inquadrata nella VI Squadriglia Cacciatorpediniere (Euro, Dardo, Lampo, Ostro), aveva base a Tobruk, insieme al gemello Euro[4]. Comandante della nave era il capitano di corvetta Marsilia[4]. Essendo ormai un'unità anziana ed obsoleta, ebbe impiego piuttosto scarso, come del resto le navi gemelle: il suo principale utilizzo fu il servizio di scorta[2].

Tra il 1915 ed il 1918 lo Strale venne modificato ed imbarcò attrezzature per posare 12 mine, per lanciare bombe di profondità e per rimorchiare torpedini antisommergibile[2]. La nave subì inoltre la sopraelevazione della plancia[2].

L'11 luglio 1915 lo Strale scortò, insieme alle torpediniere Clio, Cassiopea, Calliope, Airone, Astore ed Arpia, l'incrociatore ausiliario Città di Palermo, destinato a sbarcare un reparto incaricato dell'occupazione dell'isola di Pelagosa, nonché il relativo materiale[5]. Prima dello sbarco lo Strale e le torpediniere provvidero anche a dragare da eventuali mine le acque dell'ancoraggio di Zadlo (Pelagosa)[5]. All'operazione presero parte anche i cacciatorpediniere Animoso, Audace, Ardente ed Ardito e gli esploratori Quarto e Marsala[5].

Lo Strale ed il gemello Dardo in bacino di carenaggio

Alle 4 del mattino del 17 luglio dello stesso anno la nave, insieme agli incrociatori corazzati Garibaldi, Varese e Vettor Pisani, ai cacciatorpediniere Ardente ed Ardito ed alle torpediniere Airone, Astore, Arpia, Alcione, Clio, Calliope, Centauro e Cigno, prese parte al bombardamento della ferrovia Ragusa-Cattaro[5]. La missione fu interrotta in seguito all'avvistamento – da parte del Vettor Pisani, alle 4.25 – di un sommergibile nemico, ma alle 4.40, mentre rientrava a Brindisi, la formazione fu ugualmente attaccata dal sommergibile U 4 che silurò ed affondò il Garibaldi[5].

Successivamente lo Strale non ebbe ruoli di rilievo in altre operazioni della guerra.

Radiato nel gennaio 1924[3], il vetusto cacciatorpediniere venne avviato alla demolizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ships (F) Archiviato il 20 ottobre 2011 in Internet Archive.
  2. ^ a b c d e Marina Militare
  3. ^ a b Lampo destroyers (1900 - 1902) - Regia Marina (Italy)
  4. ^ a b Forum Eerste Wereldoorlog :: Bekijk onderwerp - Regia Marina Italiana, 1914-1915, su forumeerstewereldoorlog.nl. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2019).
  5. ^ a b c d e Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, p. 119
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