Publio Trebonio
Publio Trebonio | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Publius Trebonius |
Nascita | 11 circa |
Morte | dopo il 53 |
Figli | Trebonia? |
Gens | Trebonia |
Consolato | settembre-dicembre 53 (suffetto) |
Publio Trebonio (in latino: Publius Trebonius; 11 circa – dopo il 53) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Appartenente alla gens Trebonia, che pure aveva prodotto un console nella figura di Gaio Trebonio nel 45 a.C.[1], Trebonio non può essere messo con sicurezza in relazione[2] né con il console suffetto del 45 a.C. né con Appio Annio Trebonio Gallo, console ordinario del 108, forse entrambi di origine etrusca[3]. La gens Trebonia è ben attestata in Etruria, in particolare nella zona di Clusium[4], ma ciò potrebbe non bastare a determinare come etrusca l'origine di Trebonio[2].
In ogni caso, la figura di Trebonio è emersa solo di recente[3][5], e la sua unica carica attestata lo vede al vertice dello stato romano: egli fu infatti console suffetto per i mesi da settembre a dicembre del 53 insieme prima a Quinto Cecina Primo (fino a ottobre) e poi a Publio Calvisio Rusone[2][5][6][7][8].
Dopo il suo consolato, Trebonio scompare dalla storia; è stato però proposto che una sua figlia abbia sposato Appio Annio Gallo, console suffetto del 67, e generato il console del 108[9], ma la questione rimane assai incerta, soprattutto considerando le distanze cronologiche[10], sebbene sia considerato possibile che tra i discendenti di Trebonio vi sia effettivamente il console del 108[11][12].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ C. Trebonius, su romanrepublic.ac.uk.
- ^ a b c A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 578.
- ^ a b S. Panciera, Un frammento degli Acta Arvalium ed altre novità epigrafiche romane, in Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, 48 (1975/76), pp. 279-289.
- ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 578 nota 674, dove la studiosa ipotizza cautamente anche un legame tra Trebonii e Caecinae sulla base dell'epigrafe CIL XI, 2472.
- ^ a b Fasti Ostienses, frgm. D (Vidman).
- ^ AE 1977, 18.
- ^ CIL IV, 3340 numero 47.
- ^ L. Vidman, Fasti Ostienses, Praha 1982, pp. 71-72.
- ^ M.-T. Raepsaet-Charlier, Prosopographie des femmes de l'ordre sénatorial, Louvain 1987, n° 764.
- ^ PIR2 T 336 (Heinrichs).
- ^ Eck, RE Suppl. XIV, col. 809 n° 12a.
- ^ PIR2 T 328 (Heinrichs).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 578.
- PIR2 T 328 (Heinrichs).