Pollutri

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Pollutri
comune
Pollutri – Stemma
Pollutri – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoNicola Mario Di Carlo[1] (lista civica Per Cambiare Rialzati Pollutri) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate42°08′N 14°36′E / 42.133333°N 14.6°E42.133333; 14.6 (Pollutri)
Altitudine180 m s.l.m.
Superficie26,17 km²
Abitanti2 036[2] (31-12-2022)
Densità77,8 ab./km²
FrazioniCivita, Crivella, Martina, Piano Croce, Piano Palme, Piano Valle, San Barbato
Comuni confinantiAtessa, Casalbordino, Monteodorisio, Scerni, Vasto
Altre informazioni
Cod. postale66020
Prefisso0873
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069068
Cod. catastaleG799
TargaCH
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 505 GG[4]
Nome abitantipollutresi
Patronosan Nicola
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pollutri
Pollutri
Pollutri – Mappa
Pollutri – Mappa
Posizione del comune di Pollutri all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Pollutri (Pillùtre o Pillìtre in abruzzese) è un comune italiano di 2 036 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo facente parte dell'unione dei comuni dei Miracoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita di Pollutri viene fatta risalire intorno al 500 d.C. anche se è probabile che nella zona vi fossero già alcuni insediamenti. Nel 1061 si ha notizia di un Monastero di San Giovanni di Pollutri a cui il conte di Borrello, Borrello, figlio di Odorisio Borrello, dona la Chiesa dei SS. Martiri Valentino e Damiano con la fara annessa, situate entrambe nel territorio del Castello di Borrello all'inizio della valle del fiume Sangro[5]. Altre notizie risalgono al XV secolo; tuttavia reperti archeologici attestano l'abitazione del territorio già in epoca preromana. In seguito fu feudo dei Caldora, poi dei Di Capua e dei d'Avalos[6].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pollutri sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 marzo 1998.[7]

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Pollutri così com'era nel 1703

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo fortificato[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di San Salvatore è sito nella parte più alta dell'abitato ed è il fulcro del borgo fortificato del paese. L'insediamento è raffigurato da Giovan Battista Pacichelli come un luogo pianeggiante circondato da mura. Due porte erano site verso la chiesa di San Rocco, la cosiddetta Porta da Piedi ed un'altra verso la chiesa della Madonna del Piano, la cosiddetta Porta da Capo. Finora non è stato possibile trovare traccia di mura urbane per via delle costruzioni addossate alla cerchia urbana a Nord. Tuttavia il borgo è costituito da passaggi, sotto-portici, scalinate, vicoli ciechi che possono essere delle soluzioni viari anziché, piuttosto, delle uscite di servizio. Le facciate delle case sono state ammodernate per tutto il XVII-XIX secolo, tuttavia, negli interni di cantine, fondachi e dei sotterranei si trovano dei materiali tra cui arenaria, ciottoli di fiume e laterizi e tecniche costruttive simili a quelle del centro storico di Monteodorisio. Presso Palazzo Mucci è stato demolito un palazzo di cui, le pareti superstiti mostrano dei resti di muri antichi, delle nicchie alla cappuccina e due archetti a sesto acuto in mattoni.[8]

La chiesa del Santissimo Salvatore[modifica | modifica wikitesto]

È sita in piazza della chiesa. Risulta costruita prima del 1324-25 con trasformazioni nei secoli XVIII-XIX. Anticamente la chiesa aveva una pianta rettangolare ad aula unica. Nel 1703 l'abate Pacichelli illustra la chiesa dotata di una torre campanaria cuspidata. La facciata attuale è in stile neoromanico. I muri sono realizzati in laterizi. In origine aveva l'ingresso era sul lato destro dell'edificio, in effetti, la facciata è stata rimaneggiata nel XX secolo. Il rivestimento è del 1972 con la struttura portante realizzata in travetti. L'interno, a tre navate separate da colonne con volta a botte e cappelle laterali, di cui la cappella centrale sinistra dedicata a San Nicola di Bari, patrono di Pollutri conserva all'interno una statua lignea del santo posta sopra l'altare sopra cui vi è un affresco del 1926 del pittore molisano A. Trivisonno. La chiesa ha una struttura ad "L". Gli stucchi all'interno sono stati realizzati durante la prima metà del XIX secolo di cui sopravvivono alcune tracce delle dorature originali, in quanto in restauri recenti sono stati ridipinti.[9]

Il Monastero di San Barbato ed i resti della chiesa di Santa Lucia[modifica | modifica wikitesto]

L'annesso monastero di San Barbato fu fondato nel 1015 da Rainiero insieme alla moglie Engeltruda che dotarono il monastero di un patrimonio fondiario sito nei territori di Pollutri e del paese oggi scomparso di Ilice. Dopo il documento di fondazione ve ne è un altro risalente al 1040 di Rainardo, figlio dei fondatori, che dona il monastero di San Barbato ai monaci del monastero di San Salvatore a Maiella presso Rapino. Al 1097 circa risale il Capitolare, cioè il registro dei beni del monastero, fatto redigere dall'abate Benedetto[10]. Successivamente per diverbi sorti tra l'abate del monastero di san Salvatore ed il vescovo di Chieti il quale raccoglieva i diritti sulle decime di San Barbato, nel 1344 il vescovo pose il monastero sotto la protezione della Santa Sede. Nel XVI secolo fu subordinato a commenda fino al 1788 quando i suoi terreni furono reintegrati al Regio Demanio. Attualmente il sito del monastero indicato dalla tradizione è stato distrutto dall'espansione edilizia ma, recentemente, poco più a valle è stata ritrovata la fontana di San Barbato ricoperta da uno smottamento. Nelle vicinanze, presso la località Civita sono visibili i resti della Chiesa di Santa Lucia, possedimento del monastero di San Barbato dalla fondazione del monastero stesso. Nelle vicinanze sono stati trovati dei frammenti votivi fittili risalenti al III-I secolo a.C.[11]

Il Bosco di Don Venanzio[modifica | modifica wikitesto]

La Riserva naturale guidata Bosco di Don Venanzio è un'area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 1999. Comprende un'area di circa 78 ettari, situata tra i comuni di Vasto e Pollutri in provincia di Chieti, a 5 km dal Mar Adriatico; è uno degli ultimi boschi planiziari della costa adriatica. Si sviluppa su una serie di terrazze fluviali, che si affacciano sul fiume Sinello. Ai margini del bosco vi è un'antica ed elegante casa di campagna, risalente all'inizio del Novecento, edificata sui ruderi dell'antica casina di caccia dei marchesi D'Avalos della vicina Vasto, che oggi ospita il centro visite della riserva.

Casino d'Avalos

Il Casino D'Avalos fu realizzata nel XVII-XVIII secolo, in pietra cotta a vista, diversa dal palazzo della Penna presso Vasto, voluto da Diego I d'Avalos (l'ex orfanotrofio Genova Rulli); l'impianto è rettangolare, con un corpo aggiunto, in modo da formare una T, il corpo aggiunto funge da locali della servitù, in cima c'è il balcone belvedere. Il corpo principale, dotato di cornici e finestre, è sovrastato da un ulteriore corpo a torretta rettangolare con tetto spiovente, zona di osservazione privata del marchese. L'accesso al palazzo è dato da uno scalone monumentale che porta al portale architravato con arco a tutto sesto.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Tra i prodotti gastronomici pollutresi si ricordano gli 'ndroccioloni, una tipica pasta fatta in casa, la Ventricina del Vastese, un particolare salume realizzato con carni di maiale, la porchetta e gli arrosticini.

Tra i dolci spiccano i tarallucci al vino ed i bocconotti.

Tra i vini sono da citare il Montepulciano d'Abruzzo, la grappa "Caroso", il Pecorino igt Don Venanzio di Pollutri, uno spumante extra-dry ed un ottimo spumante rosè prodotti da una Società Cooperativa agricola San Nicola, nella quale conferiscono le proprie uve oltre 500 soci, garantendo una produzione media di 170.000 quintali di uva e 130.000 ettolitri di vino l'anno.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima domenica di maggio: festa di San Nicola; il precedente venerdì, tradizionale "Lancio dei Taralli" nel centro cittadino.
  • Pellegrinaggio Pollutri - Santuario della Madonna dei Miracoli: si tiene ogni anno, l'ultimo sabato del mese di maggio, per ricordare l'apparizione della Madonna ad Alessandro Muzio, un cittadino pollutrese.
  • 6 dicembre: festa patronale di San Nicola; la sera del 5 dicembre si svolge la tradizionale cottura delle fave nella piazza antistante la Chiesa del Santissimo Salvatore.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte del ricamo, del merletto e del tombolo.[13]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Vittorio Desiati Lista Civica di Centro-destra (1995-1999)
Lista Civica (1999-2004)
Sindaco [14][15]
13 giugno 2004 25 maggio 2014 Nicola Benedetti Lista Civica Pollutri libera e concorde Sindaco [16][17]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Antonio Di Pietro Lista Civica Pollutri libera e concorde Sindaco [18]
27 maggio 2019 in carica Nicola Mario Di Carlo Lista Civica Per Cambiare Rialzati Pollutri Sindaco [1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Eligendo: Comunali [Scrutini] Comune di POLLUTRI (Primo turno) - Europee, Regionali e Comunali del 26 maggio 2019 - Ministero dell'Interno [collegamento interrotto], su Eligendo. URL consultato il 19 luglio 2019.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi, vol. 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1971, sub anno 1061.
  6. ^ Cenni storici[collegamento interrotto]
  7. ^ Pollutri, decreto 1998-03-03 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
  8. ^ Info sul Borgo fortificato[collegamento interrotto]
  9. ^ Info sulla chiesa del Santissimo Salvatore[collegamento interrotto]
  10. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, VI, Bologna, Forni Editore, 1971, pp. sub anno 1097 sub voce "Pollutri".
  11. ^ Info sulla chiesa di Santa Lucia e del Monastero di San Barbato[collegamento interrotto]
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 16.
  14. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  15. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  16. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  17. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it.
  18. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, su elezionistorico.interno.gov.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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