Pieve di Abbiategrasso

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Pieve di Santa Maria
Informazioni generali
Nome ufficialePlebis Sancta Mariae Novae
CapoluogoAbbiategrasso
2.283 abitanti (1771)
Dipendente daArcidiocesi di Milano
Suddiviso in3 parrocchie
Amministrazione
Forma amministrativaPieve
Prevostovedi sotto
Evoluzione storica
Inizio1578
CausaDecreto di San Carlo Borromeo
Fine1972
CausaSinodo Colombo
Preceduto da Succeduto da
Pieve di San Vittore Decanato di Abbiategrasso
Cartografia

La pieve di Santa Maria Nuova di Abbiategrasso (in latino Plebis Sanctae Mariae Novae Abbiatensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano con capoluogo Abbiategrasso. Oggi il suo territorio ricade sotto il decanato di Abbiategrasso e comprende 5 parrocchie.

Il santo patrono è la Madonna, alla quale è dedicata la chiesa prepositurale di Abbiategrasso.

In quanto compartimentazione creata in epoca post-tridentina, non fu mai riconosciuta agli effetti civili, per i quali il territorio rimase sempre parte della pieve di Corbetta.[1] Il particolare status della città, tuttavia, era comunque fonte di speciali privilegi amministrativi, quale il più importante era la nomina da parte del Consiglio Ordinario, cioè il consiglio comunale dell'epoca, di un proprio specifico rappresentante, detto Anziano, presso la Congregazione del Ducato, cioè il consiglio provinciale dell'epoca, e ciò indipendentemente dal seggio assegnato in generale alla pieve di Corbetta.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della pieve di Santa Maria Nuova di Abbiategrasso ebbe inizio il 2 aprile 1578 quando l'arcivescovo milanese Carlo Borromeo sottrasse una parte del territorio all'antica pieve di San Vittore di Corbetta.[3]

Data l'epoca, alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che più correttamente essa avrebbe potuto trattarsi di un vicariato, se non fosse stato per il fatto che lo stesso cardinale Borromeo eresse a sede collegiata e plebana la chiesa parrocchiale del borgo, anche in virtù della ricca storia che accompagnava Abbiategrasso nei secoli.[3]

Abbiategrasso, divenne poco dopo sede anche di un vicariato che secondo le legislazioni del concilio di Trento andò praticamente a sostituire le funzioni della pieve. Alla pieve appartenevano le due chiese parrocchiali del borgo di Abbiategrasso e quella di Castelletto Mendosio. Solo nel 1888 la parrocchia di San Siro di Ozzero, già appartenente al vicariato foraneo di Rosate, venne assegnata alla pieve di Santa Maria Nuova Abbiategrasso. A questo cambiamento si affiancò il 21 giugno 1923 l'annessione della parrocchia di Morimondo, già appartenente al vicariato foraneo e pieve di Casorate Primo.[3]

La struttura plebana riuscì a sussistere sino ai decreti del 1972 con i quali il cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo milanese, soppresse le antiche pievi lombarde a favore dei decanati attuali. Abbiategrasso è oggi sede di uno di questi decanati. Le 5 parrocchie coprono un'area di 84,05 km² con una popolazione di 29.144 abitanti nel 1972.[3]

Parrocchie della pieve[modifica | modifica wikitesto]

L'elenco comprende le chiese e parrocchie facenti parte della pieve ecclesiastica dalla loro inclusione nella pieve sino al 1972.

Chiesa/e Luogo Ingresso nella pieve
Chiesa prepositurale di Santa Maria Nuova, chiesetta di Sant'Eusebio, chiesetta di San Martino Abbiategrasso 2 aprile 1578[4]
Chiesa parrocchiale di San Pietro Abbiategrasso 2 aprile 1578[4]
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio abate Castelletto Mendosio di Abbiategrasso 1º gennaio 1609
Chiesa parrocchiale di San Siro Ozzero 1º gennaio 1888
Chiesa abbaziale di Santa Maria Nascente Morimondo 21 giugno 1923

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pieve di Corbetta (1757-1797), su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
  2. ^ Comune di Abbiategrasso (sec. XIII-1757), su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
  3. ^ a b c d Pieve di Santa Maria Nuova (1578-1971), su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
  4. ^ a b Formazione della pieve di Abbiategrasso

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Goffredo da Bussero, Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, a cura di M. Magistetti e U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
  • Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
  • G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
  • Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]