Organo della chiesa di Santa Maria della Sorresca a Gaeta

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L'organo

L'organo della chiesa di Santa Maria della Sorresca a Gaeta è un antico organo a canne costruito dall'organaro Tomaso de Martino intorno al 1730.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Maria della Sorresca a Gaeta venne edificata in stile barocco tra il 1617 e il 1635 su progetto probabilmente di Andrea Lazzari, in luogo di una cappella più antica costruita sul luogo in cui, nell'aprile 1513, un'immagine della Madonna avrebbe compiuto alcuni miracoli.[2]

Tra la fine del XVII secolo e il secolo successivo, l'edificio venne internamente arricchito con diversi arredi su disegno di Dionisio Lazzari, tra i quali una cantoria sulla parete opposta a quella dell'altare maggiore.[3] Intorno al 1730, venne costruito un organo a canne da Tomaso de Martino, organaro della regia cappella di Napoli.[1]

L'organo subì tre interventi di restauro: il primo nel 1781, fu conservativo; nel 1855 (o 1875) vennero sostituite varie parti (tre cui le canne di facciata e quelle in legno); nel 1920, vennero operate ulteriori sostituzioni (tra le quali quella della tastiera, ancora quella originaria, che venne rimpiazzata con una moderna con i tasti tipo pianoforte) e la cassa venne sopraelevata, così che lo strumento doveva essere suonato in piedi. Nel 1950 circa smise di funzionare e nel 1992, in occasione dei restauri ai locali retrostanti la cantoria, vennero scollegati i mantici e la cassa pesantemente riverniciata di colore scuro, coprendo la cromia lazzariana originaria.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'organo a canne è situato sulla cantoria, posta al di sopra dell'attuale ingresso della chiesa. Progettata da Dionisio Lazzari e realizzata intorno al 1680, essa è caratterizzata da una balaustra dipinta a finto marmo bianco e verde e decorata, al centro, con lo stemma della città di Gaeta.[5]

La cassa, decorata con rilievi dorati e in origine dipinta a finto marmo, presenta una mostra composta da canne di principale (ottocentesche con bocche a mitria, divise in tre campi. Originariamente l'organo era alloggiato all'interno di una nicchia; in seguito alla realizzazione della facciata su via Duomo, è stato collocato sotto l'arco tra la cantoria e il retrostante ambiente, posto sopra la scala d'accesso alla chiesa.[6]

Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica e si compone di 9 registri (7 di ripieno e 2 di concerto). La consolle è a finestra, e si apre nella parte inferiore della parete anteriore della cassa; essa dispone di un'unica tastiera di 45 note con prima ottava scavezza (Do1-Do5) e pedaliera a leggio scavezza di 9 note (Do1-Do2), priva di registri propri e costantemente unita al manuale; i registri sono azionati da pomelli metallici posti su due colonne alla destra del manuale.[4]

La disposizione fonica è la seguente:

Colonna di sinistra - Ripieno
Principale 8'
VIII 4'
XV 2'
XIX 1.1/3'
XXII 1'
XXVI 2/3'
XXIX 1/2'
Colonna di destra - Concerto
Flauto in VIII 4'
Voce umana 8'

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Graziano Fronzuto, Gli organi a canne delle chiese di Gaeta - un patrimonio sprecato (1ª parte), su telefree.it. URL consultato il 30 giugno 2016.
  2. ^ C. Macaro, p. 55.
  3. ^ G. Fronzuto, p. 99.
  4. ^ a b G. Fronzuto, p. 194.
  5. ^ G. Fronzuto, p. 101.
  6. ^ G. Fronzuto, p. 238.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Graziano Fronzuto, Monumenti d'arte sacra a Gaeta: storia ed arte dei maggiori edifici religiosi di Gaeta, Gaeta, Edizioni del Comune di Gaeta, 2001, ISBN non esistente.
  • Carlo Macaro, La Diocesi di Gaeta nel '700, Fondi, Tipolitografia C.O.R.E., 2008, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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