Montebruno

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Montebruno
comune
Montebruno – Stemma
Montebruno – Veduta
Montebruno – Veduta
Panorama di Montebruno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Città metropolitana Genova
Amministrazione
SindacoMirko Bardini (lista civica di centro-sinistra Cresciamo con Montebruno) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°31′33.51″N 9°14′56.45″E / 44.525975°N 9.249014°E44.525975; 9.249014 (Montebruno)
Altitudine655 m s.l.m.
Superficie17,68 km²
Abitanti210[1] (31-5-2022)
Densità11,88 ab./km²
FrazioniCaprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Seppioni, Sottoripa, Tartogni, Zeppado
Comuni confinantiFascia, Fontanigorda, Lorsica, Moconesi, Rezzoaglio, Rondanina, Torriglia
Altre informazioni
Cod. postale16025
Prefisso010
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT010038
Cod. catastaleF445
TargaGE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 153 GG[3]
Nome abitantimontebrunesi
PatronoNatività di Maria
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montebruno
Montebruno
Montebruno – Mappa
Montebruno – Mappa
Posizione del comune di Montebruno nella città metropolitana di Genova
Sito istituzionale

Montebruno (Montebrun in ligure[4]) è un comune italiano di 210 abitanti[1] della città metropolitana di Genova in Liguria.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è situato in val Trebbia, sviluppatosi lungo la riva sinistra del fiume Trebbia, ad est di Genova. Tra le vette del territorio il monte Collere (1289 m), il monte Posasso (1234 m), il monte Possasco (1183 m), il monte Fracellana (1129 m), il monte Fogliata (999 m), la cima del Conco (745 m).

Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Montebruno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Ponte Doria sul fiume Trebbia con sullo sfondo l'abitato di Montebruno

Montebruno sorge lungo l'antica strada che univa Genova a Piacenza. Fin dall'epoca longobarda vi operavano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.

Successivamente il territorio fece parte dei possedimenti dell'abbazia di Patrania[5], fondata dai monaci di Bobbio, fino al passaggio nel X secolo nei possedimenti dell'abbazia di San Marziano di Tortona.[6]

Il suo antico toponimo (Castrum Montisbruni) viene testimoniato nel 1164 su un documento con cui Federico Barbarossa concedette il territorio al marchese Obizzo Malaspina, che vi costruì un castello.

Divenne successivamente dominio dei conti Fieschi di Lavagna che ottennero il feudo fino alla congiura dei Fieschi del 1547.

Fu quindi territorio feudale della famiglia genovese Doria ottenendo, dal 1668, il diritto di zecca e conservando il borgo fino alla fine del XVIII secolo, quando il territorio passò alla Repubblica di Genova.

Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Montebruno rientrò nel VII cantone, come capoluogo, della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III cantone dell'Appennino nella giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento di Genova.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'XI mandamento di Torriglia del circondario di Genova dell'allora provincia di Genova.

Il 17 luglio del 1908[7] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, distruggendo cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953[8][9].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Alta Val Trebbia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[10], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno.

Dal 2014 al 2024 ha fatto parte dell'Unione dei comuni montani dell'Alta Val Trebbia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone

«Drappo di rosso...»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario di Nostra Signora di Montebruno

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Montebruno sono 5[12].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del centro storico di Montebruno

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Adiacente al santuario di Nostra Signora di Montebruno è ospitato, nei locali del convento, il museo di cultura contadina dell'Alta val Trebbia; il museo etnografico conserva testimonianze della vita e dell'artigianato locale dei secoli passati, con esposizione di attrezzi agricoli, mobili e oggetti di uso quotidiano dei contadini delle comunità della val Trebbia.[13][14]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

"Il volo di Sophie Blanchard", con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali. Rievocazione storica dell'atterraggio di emergenza che Sophie Blanchard, partita da Milano, effettuò nei pressi di Montebruno, a causa di forti correnti ascensionali, il 15 agosto del 1811[15].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Caprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni e Zeppado per un totale di 17,68 km².

Confina a nord con i comuni di Rondanina e Fascia, a sud con Moconesi (exclave di Santa Brilla) e Lorsica, ad ovest con Torriglia e ad est con Fontanigorda e Rezzoaglio.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia comunale si basa principalmente sull'agricoltura - coltivazione di patate, legumi e foraggi - e sull'allevamento del bestiame.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ponte Doria sovrastante il fiume Trebbia

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di Montebruno è attraversato principalmente dalla strada statale 45 di Val Trebbia che gli permette il collegamento stradale con Torriglia, ad ovest, e con Rovegno a nord est. Ulteriori collegamenti viari sono la strada provinciale 15 del Brugneto, la provinciale 48 del Fregarolo collegandosi con Rezzoaglio e quindi in val d'Aveto e la provinciale 56 di Barbagelata per l'omonima frazione di Lorsica.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Dal comune di Torriglia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Montebruno e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 giugno 1985 25 maggio 1990 Sergio Piergallini Democrazia Cristiana Sindaco
27 giugno 1990 24 aprile 1995 Sergio Piergallini Democrazia Cristiana Sindaco
16 maggio 1995 14 giugno 1999 Federico Marenco Con noi una scelta per costruire insieme
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Federico Marenco Con noi una scelta per costruire insieme
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Aurelio Barbieri Con noi una scelta per costruire insieme
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Aurelio Barbieri Con noi una scelta per costruire insieme
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mirko Bardini Cresciamo con Montebruno
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Mirko Bardini Cresciamo con Montebruno
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ Patrania e la Via Patranica, su milanofuoriporta.it. URL consultato il 30 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2013).
  6. ^ Mons. Clelio Goggi, Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona, 4ª ed., Tortona, Tipografia "San Lorenzo", 2000, pp. 227-228.
  7. ^ Da La Trebbia del 26 luglio 1908.
  8. ^ Da La Trebbia del 25 settembre 1953 Archiviato il 5 agosto 2019 in Internet Archive.
  9. ^ Gigi Pasquali, Capitolo 2: Il fiume Trebbia, in Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003, tratto dagli articoli del settimanale bobbiese La Trebbia, Bobbio, 2003, pp. 15-27.
  10. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2022, su demo.istat.it. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  13. ^ Museo di Cultura Contadina dell'Alta Val Trebbia, su fuorigenova.cittametropolitana.genova.it.
  14. ^ Museo di Cultura Contadina dell'Alta Val Trebbia, su museionline.info.
  15. ^ Sophie Blanchard e la sua storia, su parcoantola.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Giontoni, Franca Balletti, I Feudi imperiali della Val Trebbia - Società e territorio tra Genova e Piacenza, De Ferrari Editore, Genova 2019, ISBN 978-88-5503-057-1 (88-5503-057-4)
  • Mons. Clelio Goggi Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona - Tipografia "San Lorenzo" - 4ª Edizione - Tortona 2000
  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
  • Giovanni Ferrero, Genova - Bobbio: frammento di un legame millenario, 2003.
  • A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
  • Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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