Martinusio

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La famiglia Martinusio (nelle fonti anche Martinusso, Martinussio o Martinussi, mentre in epoca recente il nome è stato scritto anche nella forma Martinuzzi; in croato anche Martinužić o Martinušić) fu una delle più antiche famiglie nobili della Repubblica di Ragusa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un'antichissima tradizione, i Martinusio sarebbero una delle famiglie fondatrici della città, in fuga da Epidauro attaccata dagli Slavi.

Sono citati all'interno di alcuni fra i più antichi documenti conservati dall'archivio di Ragusa, risalenti al XII secolo: in particolare, il primo Martinusio attestato risulta un Gervasius, comes di Ragusa fra il 1186 e il 1190.

Fra il 1440 e il 1640 i Martinusio di Ragusa contarono 14 membri del Maggior Consiglio, pari al 0,64% sul totale[1]. In questi duecento anni, ottennero anche 15 cariche senatoriali (0,83%), 10 volte la qualifica di Rettore della Repubblica (1,13%), 16 membri del Minor Consiglio (1,15%) e 4 Guardiani della Giustizia (0,85%)[2].

L'Almanacco di Gotha[3] non li enumera fra le undici famiglie del più antico Patriziato Sovrano Originario della Repubblica ancora residenti in città alla metà del XIX secolo, in quanto il ramo principale della famiglia si estinse nel 1595.

Una famiglia Martinusio (nelle fonti anche Martinuscio o Martinusso) - con capostipite un Martinuxius filius condam comitis Uocin (da intendersi probabilmente come Volcina) - fu aggregata alla nobiltà di Zara nel 1384, ma probabilmente non fu imparentata con i Martinusio di Ragusa. Lo stesso dicasi per i nobili spalatini Martinosevich o Martinussevich, attestati nei secoli XV - XVI.

Personalità notabili (in ordine cronologico)[modifica | modifica wikitesto]

  • Michele Nicola Martinusio (XIV secolo) - Fu un importante mercante raguseo nella seconda metà del Trecento, attivo fra la sua città natale e Venezia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zdenko Zlatar, "Huius... est omnis Rei Publicae potestas": Dubrovnik's patrician houses and their partecipation in power (1440-1640), in Dubrovnik Annals, 6/2002, p. 54.
  2. ^ Zdenko Zlatar, Op. cit., p. 60.
  3. ^ Edizione del 1865, p. 320.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Maria Appendini, Notizie istorico-critiche sulle antichità storia e letteratura de' Ragusei, Dalle stampe di Antonio Martecchini, Ragusa 1803
  • Renzo de' Vidovich, Albo d'Oro delle famiglie nobili patrizie e illustri nel Regno di Dalmazia, Fondazione Scientifico Culturale Rustia Traine, Trieste 2004
  • Simeone Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna-Zara 1836
  • Giorgio Gozzi, La libera e sovrana Repubblica di Ragusa 634-1814, Volpe Editore, Roma 1981
  • Robin Harris, Storia e vita di Ragusa - Dubrovnik, la piccola Repubblica adriatica, Santi Quaranta, Treviso 2008
  • Konstantin Jireček, L'eredità di Roma nelle città della Dalmazia durante il Medioevo, 3 voll., AMSD, Roma 1984-1986

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]