Maria Borsa

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Maria Borsa
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica leggera
Periodo di attività musicale1895 – 1908

Maria Borsa (Napoli, 1868Napoli, 16 maggio 1926) è stata una cantante italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Artista molto popolare negli ultimi anni dell'Ottocento e nei primi del Novecento.[1]

Fu lei l'inventrice della "mossa", resa assai più celebre dalla cantante Maria Campi, che ne è erroneamente ritenuta l'ideatrice.[2]

Maria Borsa si esibiva al Teatro Partenope di Napoli, suscitando entusiasmo e disordini, tanto che la polizia spesso doveva intervenire per calmare il pubblico. La causa di questi "caldi" entusiasmi era lo spettacolo di Maria Borsa.[2]

Maria Campi, assistette allo spettacolo della collega, e capì la genialità del gesto accompagnato dal rullo di tamburi, e decise di riprodurlo su palcoscenici più rinomati.[2] Con questa decisione la popolarità di Maria Campi aumentò considerevolmente, invece quella di Maria Borsa, latitò un bel po’, prima di spiccare il volo.[2]

Maria Borsa ha cantato sia da sola sia in coppia con Mimì Maggio e Adolfo Narciso a Berlino, a Vienna, a Parigi, a San Pietroburgo ed in altre località europee.[1]

Quando Maria Borsa si trasferì a Parigi, per lavorare nei teatri della città, notò come le ballerine parisien, tutte impiumate, sapessero eseguire la sua mossa alla perfezione. Maria Campi, certamente, era arrivata prima di lei e aveva diffuso nel mondo la celebre "mossa", inventata da Maria Borsa.[3]

Maria Borsa si caratterizzò anche per la riproduzione dei suoni e delle voci dei vicoli sul palcoscenico, dato che miscelava strofe di canzoni con "voci a distesa" tradizionali dei venditori ambulanti, imitando le voci di chiamata dei venditori di marruzze.[4] Popolare fu il suo «Sciasciooone», gridato al pubblico tra una strofa e l'altra delle sue canzoni.[4]

Maria Borsa divenne celebre per le sue interpretazioni di Montagna fredda, L'aucelluzzo, 'O maruzzano.[1]

Dopo la tragedia del terremoto messinese del 1908, nella quale perse il suo unico figlio, si ritirò dalle scene e indossò il lutto per tutto il resto della sua vita.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Canzoni Italiane, V, Milano, Fabbri Editori, 1994, p. 38.
  2. ^ a b c d Maria Borsa, la napoletana che inventò la “mossa”, su vocedinapoli.it. URL consultato il 16 luglio 2018.
  3. ^ “‘A Mossa” napoletana è stata inventata da Maria Borsa, su napolimilionaria.it. URL consultato il 16 luglio 2018.
  4. ^ a b Agnese Palumbo, 101 donne che hanno fatto grande Napoli, su books.google.it. URL consultato il 16 luglio 2018.
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