Marcello Vandelli

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Marcello Vandelli

Marcello Vandelli (San Felice sul Panaro, 28 agosto 1958) è un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo comunale - Mirandola Ancora Christi - 2016

Nasce il 28 Agosto 1958 a San Felice sul Panaro in provincia di Modena.[1] Consegue la maturità tecnica presso l'ITI Galileo Galilei di Mirandola. Dopo un vissuto ricco di esperienze in giro per il mondo, Vandelli torna nella sua terra natia. Nel 2000, la sua prima opera artistica ufficiale.[2]

Pittura[modifica | modifica wikitesto]

Vandelli delinea ognuna delle sue opere artistiche all'insegna dell'onirico e del simbolico astratto e maledetto. Nessuno dei suoi lavori ritrae soggetti con un volto, poiché è l'indeterminazione del soggetto, già stilizzato e dai cromatici contorni umani in pose comuni, che si eleva dall'astrattismo a soggetto onirico.[3] nel turbine inestricabile tra apparenza ed essenza.[4]

Vandelli si caratterizza per una pittura fortemente influenzata dalla Pop Art italiana[5] che utilizza secondo le necessità contenutistiche, il linguaggio immediato di ambito realista, simbolista, con il valore aggiunto dell’informale, strutturato nel formato, sempre identico, e secondo una codifica cromatica che tuttavia lascia pur sempre libero l'artista al suo onirismo ed ai suoi moti intimi.

L'Elemento numerologico[modifica | modifica wikitesto]

L'elemento numerologico che si evidenzia essere ricorrentemente nelle sue opere è il 3, il tre come riferimento artistico, assunto con l'accento volto non solo alla mera geometria triangolare al più esoterica, ma quasi a voler determinare una perfezione fisica capace di esprimere con potenza il senso stesso del significato permeato dal contenuto dell'opera che è essa stessa una creazione .

Il Simbolismo Vandelliano[modifica | modifica wikitesto]

Nel simbolismo vandelliano il simbolo si traduce in una forma espressiva personale e del tutto autobiografica.

Così scrive il giornalista Riccardo Toffoli:

«Attraverso un simbolo, è possibile tradurre forme espressive che risultano inequivocabili. Questa capacità, è data dall'intensità con cui la figura riesce ad imporsi, e che spesso, risulta essere correlata ad una capacità cromatica molto marcata. Marcello Vandelli ricorre ad un simbolismo del tutto personale, per tradurre le emozioni più variegate che popolano il suo animo ma lo fa con una sensibilità che sembra volere e potere andare oltre e che coglie l'osservatore impreparato portandolo a rimanere impigliato nel suo stesso esistere. A differenza di altri, che anche al simbolismo erano ricorsi, l'uomo Vandelli si compiace nel voler osare, e lo fa in modo squisitamente disarmante e straordinariamente naturale, mettendo in gioco se stesso. Il simbolismo Vandelliano, conserverà nel tempo l'impronta inconfondibile di chi lo ha partorito, nell'incessante progredir di sensazioni altalenanti che hanno vinto e probabilmente a lungo continueranno a vincere, per quella veridicità inconfutabile che riuscirà, nel tempo, a risolvere ogni dubbio. Vittorio Sgarbi, recensendo Vandelli, disse che di lui avremmo sentito a lungo parlare. Io colgo nel simbolismo di Marcello Vandelli una sfida che dubito conoscerà molti rivali e che consegnerà alla storia non solo l'artista ma il percorso di un uomo che volle e seppe mettersi in gioco... al solo scopo di non annoiar se stesso.»

Marco Grilli, storico e critico d'arte, definisce il Simbolismo Vandelliano con queste parole:

«Quando si parla del Maestro Vandelli non ci si può esimere dal considerarlo un artista simbolista, sebbene il simbolismo Vandelliano vada interpretato in una chiave del tutto diversa da come siamo soliti fare. Il simbolismo è una corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del XIX secolo caratterizzata, in opposizione al realismo ed al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare fedelmente il mondo esteriore ma a creare piuttosto il mondo della suggestione fantastica dei sogni mediante l’utilizzo di allusioni simboliche. Gli artisti ricorsero ad esso con il chiaro intento di superare la pura visività dell’impressionismo in senso spiritualistico, cercando di trovare delle corrispondenze tra il mondo oggettivo e sensazioni del tutto soggettive. Le opere che ne derivavano erano pertanto destinate ad un pubblico colto ma con Vandelli, la sapentia non basta perché se di Simbolismo Vandelliano vogliamo parlare, dobbiamo aver bene in mente che questo trascende ogni canonica considerazione. A Vandelli piace osare e riesce a farlo libero da preconcetti e costrizioni tanto da ricorrere al simbolismo proprio per introdurre nelle sue opere la sua stessa figura. Ed è tutto questo a renderlo inconfondibile, riconoscibile tra centinaia di artisti del mondo contemporaneo, configurandolo come indimenticabile ed intramontabile genio del nostro tempo.»

Vittorio Sgarbi ha partecipato ad eventi e presentazioni dell'ormai celebre pittore emiliano, ed in tal proposito ebbe a dichiarare:

«Nell’essere, dunque, campo di riflessione filosofica sul senso della vita, l’arte di Vandelli comunica secondo un registro che è lecito definire simbolista, accompagnando ciascuna creazione con apposite legende interpretative. La singolarità sta nel fatto che la simbologia di cui Vandelli si serve è in gran parte inedita, distorcendo molte delle relazioni semantiche fra concetto e immagine a cui siamo abituati. Vandelli, per esempio, è cristiano, ma in un modo anomalo, quasi ereticale, direbbero i più integralisti, al punto da permettersi, come un nuovo campione della patristica, di attribuire al Salvatore una metafora altrove ignota, l’ancora, oppure di capovolgere la simbologia più tradizionale (il pavone, che da emblema del lutto diventa di buon auspicio). Il tutto ricorrendo a una pittura modernissima, estremamente mobile e duttile, il più delle volte in modo poco prevedibile, solo in qualche caso assomigliando al Licini più angelico o allo Schifano più liquido.»

Il Codice Alchemico[modifica | modifica wikitesto]

Nel Vandelli uomo si scorge, per il tramite delle sue opere, tutta la dinamica della sua interiore inquietudine, sempre oscillante tra sogno e realtà, tra stati di rabbia e di allegria, tra desiderio e limite, la cui incisività risulta evidente già nel tratto, perché esso stesso esprime forza e decisione, esprime la volontà del prevalere sulla durezza realtà a favore della purezza dell'immagine onirica secondo un Codice Alchemico che compare sempre nella sua significativa forma unita, compatta e concreta al tempo stesso, ma pur sempre intima.[6] Nel Vandelli artista la formula espressiva è un cifrato con il quale farsi riconoscere o meglio firmarsi, per una ricerca della propria identità coraggiosa, perché rischia al contempo di non essere riconosciuto in quanti emotivamente criptato.

«Illuminazioni fulminee, rivelazioni approdate istantaneamente sul supporto nella loro completezza, costituiscono una sorta di anticamera ispirativa per approdare a un’esecuzione che progredisce segno dopo segno, campitura dopo campitura. Sono passaggi dove Marcello Vandelli si attiene al suo codice alchemico, e dove gli ingredienti basilari sono rappresentati dalla convivenza equilibrata di rabbia e di allegria, di sogno e di realtà. Sono momenti esecutivi che rappresentano un gioco delle parti su un palcoscenico allusivo, di cui solo l’autore possiede la chiave d’accesso. Queste composizioni di arcane simbologie esprimono il dettato che proviene da tensioni intime inarrestabili, senza le quali Marcello Vandelli non potrebbe portare a compimento dipinti di simile fattura immaginifica. Egli infatti agisce secondo un suo codice cromatico, che è poi il riflesso materico delle sue inquietudini.»

La Funzione Entropica[modifica | modifica wikitesto]

Per il Vandelli, l'arte è uno strumento comunicativo in cui l'informazione deve essere simbolista ed iconica, ovvero deve indurre sensazioni immediate, entusiastiche, vitali, ma anche crude e pseudo scioccanti, per evitare ogni impedimento alla chiarezza ed all'univocità dell'emotività nell'astante, considerando che maggiore è la funzione entropica, minore è la quantità di emozioni trasmissibili con forza comunicativa.[7] L’entropia è una funzione che nel tempo tende alla disgregazione ovvero alla nullità dell'emotività; per il Vandelli è quindi necessario seguire sempre nuovi ritmi vitali in cui la fantasia non deve avere limiti nello spazio e nello stile del dipinto, in cui è la provocazione del colore che trascende il quotidiano, la noia ed il contraddittorio del bizzarro sociologico.[8]

La Teoria dei Pesci[modifica | modifica wikitesto]

Con la sua omonima installazione, il Vandelli ha annunciato la sua Teoria dei Pesci, secondo la quale non occorre affatto dare spiegazioni all'arte, ovvero al suo messaggio intrinseco, poiché essa è paragonabile a quel mondo a parte dei pesci i quali non si fanno domande. Per il Vandelli è quindi possibile incelofanare le opere e la loro stessa espressione artistica: il mondo di Vandelli come quello dei pesci. La metafora vandelliana rientra quindi nel dualismo tra apparenza ed essenza. Il simbolismo in questo caso indica che non ha importanza alcuna essere un pesce piccolo o grande, esistente in un acquario o nell'oceano. I dualismi del pesce grande in un piccolo acquario oppure del pesce piccolo nell'oceano, sono equivalenti.

L'Equivalenza Vandelliana[modifica | modifica wikitesto]

L'equivalenza vandelliana è in corollario alla Teoria dei pesci, ed identifica quindi la metafora delle sensazioni di gioia, quella intima che si prova stando di fronte ad un qualsiasi mare od oceano, ed identificativa di una delizia per un mondo luminoso, libero ed indipendente dalla stretta realtà, pauperamente logica ed oggettiva, che viene perciò trasposta nella metafisica, in cui la sensibilità e la percezione sensoriale sono indipendenti sia dall'osservatore che dall'ambiente in cui giace l'opera, ovvero sia rispetto al tempo che allo spazio, in quanto l'opera è costante materialità pura fotocromatica.[9]

La dizione Maledetta Angelica[modifica | modifica wikitesto]

Vandelli è stato definito dalla critica un poeta maledetto angelico, per il suo osare sospeso tra l'equilibrio del rispetto sociale e l'intimismo puro a toni rasserenanti ed angelici.[10][11][12] L'animo del Vandelli è inquieto, caratterizzato da un dualismo che è un moto tra angoscia e giocosità. Il suo animo è contemporaneamente quello di un fanciullo e di un uomo che vive al presente il suo passato, e che lo aiuta a donare la sua interiorità che metabolizza l’angoscia e la tramuta in creazione artistica.[13]

Ne consegue che il suo linguaggio artistico giace in una poetica dai toni profondi, intrigati ed intriganti, che spingono l'artista prima e l'osservatore dopo, a riflettere ed interrogarsi, ovvero a confrontarsi con sé stesso e con la propria interiorità. L’estro è creativo, la materia è colore cromatico, lo scenario è sperimentazione che non ha mai fine, il futuro è evoluzione, poiché Vandelli gioca con i ricordi senza volto per raccontare gli stati d’animo. Da artista POP-ART, colto ed eclettico, egli osserva e filtra gli interpreti delle avanguardie artistiche ma non li assorbe, perché cerca costantemente la sua identità mediante il suo linguaggio che è unico, così come unica è la sua interiorità che si traspone con una chiara e ben identificabile stilistica, acclamata dal suo sempre più vasto pubblico e ben celebrata dalla critica.[14]

Produzione artistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel Maggio 2015, a ricordo del Terremoto dell'Emilia del 2012, espone l'opera Ancora Christi sulla facciata principale del Palazzo comunale di Mirandola in piazza della Costituente.

Ad Ottobre 2015, in collaborazione e con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale mirandolese, espone la sua mostra personale Le vibrazioni del colore presso l'Aula Magna Rita Levi Montalcini di Mirandola.[15]

Alle idi di Marzo 2016, nella sua personale Sguardi Lontani a Brescia, Vandelli espone opere che lo renderanno interessante sia per il pubblico che per la critica.[16]

Nel Maggio 2016 la sua personale: Strati d'esistenza, a Bologna presso il Palazzo Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, con successiva donazione dell’opera “Amanti approssimativi”, opera n.072.[17]

Nel Febbraio-Marzo 2017 la sua personale Oniricon a Villa Benni di Bologna.

Nel Maggio 2017 partecipa alla 2ª Biennale d'Arte Contemporanea di Barcellona, a cura di Paolo Levi.

Nel Luglio 2017 partecipa all'International Prize Novecento a Villa Palagonia di Bagheria dedicato a Renato Guttuso, a cura di Paolo Levi, che così lo descrive: "Marcello Vandelli è un pittore di grande originalità che sceglie il simbolismo come sua luce guida nel buio della comunicazione pittorica.".

Nel Settembre 2017 partecipa all'Esposizione d'Arte contemporanea Eccellenze museali, a Monreale, tra gli artisti curati da Vittorio Sgarbi, in cui espone l'opera in tecnica mista: La depressione è un dono di Dio.[18]

Nel Novembre 2017 espone alla Biennale Internazionale d'Arte contemporanea a Mantova rientrando tra i 6 selezionati a cura del Prof. Paolo Levi.[19]

Nel Dicembre 2017 viene selezionato quale miglior artista al Premio internazionale Paolo Levi nelle stanze del Tiepolo a Milano, presentata da Paolo Levi, che per l'occasione definì il pittore Marcello Vandelli: «maledetto angelico, agisce secondo un suo codice cromatico, riflesso materico delle sue inquietudini» e «una figura del tutto inedita nel panorama dell’arte italiana contemporanea, in controtendenza, imponendosi la linea di non alienare i suoi lavori».

Nel Gennaio 2018, Vandelli espone l’opera in tecnica mista: Sogno in tutte le lingue, al Premio Internazionale Brunelleschi presso il Palazzo Ximenes a Borgo Pitti di Firenze.[20] Nell'Aprile 2018, l'artista è presente al Premio Van Gogh, all'International Art Exhibition, a Monreale, alla presenza di Jose Van Roy Dalì.

Nel Maggio 2018 espone nella sua personale: La lingua geniale, opera n.239, con la presentazione di Vittorio Sgarbi, che definisce la sua pittura «modernissima, estremamente mobile e duttile, poco prevedibile, assomigliando a volte al Licini più angelico o allo Schifano più liquido».

Nel Luglio 2018 è presente all'Internazionale Arte Palermo, presso il teatro Biondo, e consegue il 1º premio: Premio Giornale OFF.[21]

Nel Novembre 2018 espone alla Biennale Internazionale delle Fiandre, e premiato decide di donare l'opera Nessuno si salva da solo, opera n.310, al Museo Ospedale di San Giovanni di Bruges, in Belgio.[22]

Nel Febbraio 2019 inaugura: L'apparenza e l'essenza, presso Palazzo Velli a Roma, presentata da Angelo Crespi, che la definisce «nell'insieme, un'opera di grande espressività, di esuberante creatività, di irriducibile simbolismo nella quale in molti casi il simbolo verte al segno e l’aspetto cromatico diventa elemento centrale».

Sempre nel Febbraio 2019 nel concorso Artista da Museo, la sua Opera n.363 Gli effetti secondari dei sogni, dim. 125×83, in tecnica mista, viene premiata dal Comitato critico e selezionata per la donazione al Museo Civico G. Sciortino di Monreale.

Alla fine di Ottobre 2019 inaugura: Il maledetto angelico, presso Palazzo Velli a Roma, durante la quale viene presentato anche l'omonimo libro, che raccoglie episodi biografici e diversi testi critici a cura di Paolo Levi, Vittorio Sgarbi e Angelo Crespi.[23] Con una meritata carriera, Vandelli diviene un artista riconosciuto e sempre più quotato; così nel Maggio 2020, alcune sue opere, tra le quali: Sic transit Gloria Mundi; Ossigeno Ossigeno; Dove vanno le nuvole; Anime perdute; Ancora Christi, entrano a far parte della collezione privata della San Felice 1893 Banca Popolare - Collezioni d'Arte -[24], una delle principali banche locali della regione Emilia-Romagna, in seno ad un'esposizione permanente presso la sede principale della città.[25]

Vandelli Marcello è tra gli artisti selezionati da Vittorio Sgarbi per far parte della sua collezione artistica privata catalogata al n.S0258.[26]

Rocca Estense S. Felice sul Panaro Ancora Christi - 2020

Nell'agosto 2020, con la collaborazione dell’amministrazione comunale di San Felice sul Panaro, inaugura l’imponente installazione artistica di 40 metri quadrati denominata: Ancora Christi, e collocata verticalmente sul mastio della Rocca Estense di San Felice sul Panaro. L'opera simbolica dell'Ancora Christi, induce alla riflessione sul Sacro e sul Profano.[27]

Nell'Ottobre 2020 il suo vernissage: Entropico, presso Palazzo Velli a Roma, alla presenza e con la presentazione di Vittorio Sgarbi, in fregio dell'introduzione di Leonarda Zappulla.

Il 25 settembre 2021 inaugura la mostra personale Io non sono un monocromo, presso Ex Monte di Pietà a Spoleto, con la presentazione a cura di Marco Grilli, critico e storico d'arte.

21 Dicembre 2021, Vandelli che si era iscritto all'importante Premio Nazionale Vittorio Sgarbi con la sua opera n.400: Rimarranno solo le ombre del 30 Agosto 2019, riceve il 1º Premio Assoluto dal Comitato Scientifico costituito dai collaboratori di EA EFFETTO ARTE con la supervisione del Prof. Vittorio Sgarbi.

Nel Marzo 2022, all'interno della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo a Roma, inaugura l'esposizione permanente Via Crucis, semantica oltre il tempo, con la presentazione del Dott. Daniele Radini Tedeschi, critico e storico d'arte. L'opera è costituita da 14 pannelli (tecnica mista su legno cm 70x320). A distanza di un anno, il 18 marzo 2023, Vittorio Sgarbi visita la Via Crucis di Marcello Vandelli, durante la quale espone il suo parere in merito.

Il 26 Novembre 2022, inaugura la mostra personale Sangue a Bologna, con l'intervento di Vittorio Sgarbi.

Il 20 Giugno 2023, presso la Galleria "Arte Contesa" in Via Margutta a Roma, espone la mostra "Frammenti".

Il 15 Dicembre 2023, realizza una performance artistica esponendo diverse opere nella sale dei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.

Tra il 27 Gennaio 2024 ed il 18 Febbraio 2024, Vandelli espone a Bologna nella sua mostra personale "Nuovo immaginario" tematiche artistiche che si estendono dal contemporaneo sociale alle tematiche tecnologiche dell'intelligenza artificiale, passando dal valore della memoria con l'invenzione del passato. Al vernissage del 3 Febbraio 2024, il maestro è stato introdotto e commentato dal noto critico Daniele Radini Tedeschi.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Vandelli: Vandelli Il maledetto angelico; Editore: Art Now, 1ª Edizione: 2019.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 21 Dicembre 2021, Premio Nazionale Vittorio Sgarbi[28] 1º Premio assoluto a Vandelli Marcello per l'Opera Rimarranno solo le ombre (N.: 400, Tecnica: Mista su Tela, Dimensioni: 125 x 83 cm, Data: 30 Agosto 2019.[29]
  • Nel 2019 la sua opera Gli effetti secondari dei sogni viene selezionata per la donazione al Museo Civico G. Sciortino di Monreale.
  • 26 Luglio 2018, Premio Giornale OFF al 1° Premio Internazionale Arte Palermo presso il Teatro Biondo nell’ambito delle manifestazioni di Palermo Capitale della Cultura 2018.[30]
  • 19 Dicembre 2017 è il miglior artista nel Premio Internazionale Paolo Levi - 1ª Edizione; Palazzo Clerici, Stanze del Tiepolo - Milano.[31][32]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vandelli Marcello è figlio di Elda e di Nando Vandelli. Cresciuto figlio unico perderà presto il padre. Vandelli ha avuto tre figli: Federica, Alessandro ed Eleonora.
  2. ^ [1]
  3. ^ Cfr.: Primo Levi: "L’artista, nato a Modena a San Felice sul Panaro nel 1958, esemplifica perfettamente il binomio arte/vita degli scrittori e degli artisti dell’età romantica dell’800, ma attualizzato al 21º secolo: poco “maledettismo” e molta esperienza concreta."
  4. ^ Cfr.: Marcello Vandelli: L'Apparenza e l'Essenza. [2] Archiviato il 30 novembre 2020 in Internet Archive.
  5. ^ Marcello Vandelli: «Schifano, Festa e Angeli hanno influito su di me per lo splendore dei colori, non per le ripetitive immagini “commerciali”, prese dalla pubblicità della Pop americana. Mi piace variare continuamente i soggetti». Rif.: Intervista di Michele Fuoco, 8 Novembre 2020; Gazzetta di Modena.[3]
  6. ^ Vandelli Marcello: «Ho l’idea che ciò che si fa non viene tenuto in molta considerazione nel proprio paese. A San Felice sono molto affezionato, ma con i miei amici non amo parlare del mio lavoro, ma di altre cose. Non mi piace esibire la mia attività, i miei successi». Rif.: Intervista di Michele Fuoco, 8 Novembre 2020; Gazzetta di Modena.[4]
  7. ^ Cfr.: Mostra personale ‘Entropico’ di Marcello Vandelli; Palazzo Velli (Roma) - Vernissage Sabato 3 Ottobre 2020. [5]
  8. ^ Entropico - Roma, 2020; Mostra personale.[6]
  9. ^ Cfr.: Recensione di Vittorio Sgarbi sulla pittura vandelliana: “... un’umanità senza volto, un’umanità dove sono tutti uguali, fatta di persone distinte, ma che lui riserva solo per la sua dimensione interiore, le tiene per sé, non le mostra agli altri.”
  10. ^ Si veda: Paolo Levi - Recensione sul Vandelli. Menzione Speciale su Il Giornale OFF del 1º Premio Internazionale Arte Palermo - Teatro Biondo - Manifestazioni di Palermo Capitale della Cultura 2018.
  11. ^ Paolo Levi - Vandelli: Poeta Maledetto Angelico. [7] Archiviato il 30 novembre 2020 in Internet Archive.
  12. ^ "Angelico" è da ricondursi come attribuzione ad un gioco di parole bivalente: la prima è basata sull'assonanza di Fra Angelico, pittore italiano del primo Rinascimento, il cui nome italiano è Beato Angelico; la seconda è per attribuzione dell'ossimoro Maledetto/Angelico, volto a sottolineare il contrasto retorico dei due termini contemporaneamente presenti nell'artista.
  13. ^ Cit. Leonarda Zappulla, critico d'arte.
  14. ^ Marcello vandelli, Vandelli il maledetto angelico; Edizioni Art Now, 2019.
  15. ^ Cfr.: Aula Magna Rita Levi Montalcini - Mirandola.[8]
  16. ^ Cfr.: Sguardi Lontani. [9]
  17. ^ Amanti approssimativi è il titolo che il Vandelli artista concederà anche ad altre sue opere numerate: n.111, n.261, n.446.
  18. ^ Cfr.: Eccellenze museali - Arte contemporanea a Monreale. [10]
  19. ^ Cfr.: Biennale Internazioneale d'Arte contemporanea, Mantova. [11]
  20. ^ Cfr.: Premio Internazionale Brunelleschi - Vandelli.[12]
  21. ^ Cfr.: Premio Giornale Off. 2018 Palermo. [13]
  22. ^ Cfr.: Biennale Internazionale delle Fiandre 2018. [14]
  23. ^ Marcello Vandelli: Vandelli Il maledetto angelico; Editore: Art Now, Edizione: 2019.
  24. ^ Cfr.: San Felice 1893 Banca Popolare - Collezioni d'Arte - San Felice 1893 Banca Popolare
  25. ^ Cfr.: San Felice 1893 Banca Popolare [15]
  26. ^ Cfr.: Gli artisti della Collezione Sgarbi (Cavallini). [16] Archiviato il 13 febbraio 2021 in Internet Archive.
  27. ^ Cfr.: Ancora Cristi. Opera n.254 (anno 2017) – dim. 125×83 tecnica mista. [17]
  28. ^ Premio Nazionale Vittorio Sgarbi. [18] Archiviato il 3 gennaio 2022 in Internet Archive.
  29. ^ Cfr.: Vincitori del Premio Nazionale Vittorio Sgarbi. [19] Archiviato il 3 gennaio 2022 in Internet Archive.
  30. ^ Cfr.: Premio Giornale OFF al 1° Premio Internazionale Arte Palermo. [20]
  31. ^ Cfr.: Premio Internazionale Paolo Levi, Milano. [21]
  32. ^ Vandelli Marcello - Targa di premiazione Paolo Levi.[22]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Sgarbi, Marcello Vandelli; Edizione illustrata - Baraldini 2022, EAN: 9788898521579.

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