Malam

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Malam

Malam (Camerun, 1967) è un artista camerunese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Malam nasce nel 1967 a Douala in Camerun. Lavora e vive in Francia. Nel 2001 insieme a Goddy Leye, Bili Bidjocka e ad altri artisti partecipa agli Ateliers urbains (laboratori urbani) di Bessengué, un quartiere della città di Douala.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Le sculture e le installazioni di Malam evidenziano la disuguaglianza e la sofferenza nel mondo. Come materiali Malam usa generalmente imballaggi, rifiuti e gesso.

Per gli Ateliers urbains di Bessengue, l'artista realizza una serie di sculture che vengono poi gettate nell'acqua. L'opera desta grande scalpore a Douala. La folla accorre a vedere i manichini gonfi d'acqua e le voci della gente ipotizzano che si tratti di magia nera.

Per l'esposizione personale Crash & Trash organizzata a doual'art nel 2003, l'artista concentra la sua attenzione sugli incidenti stradali, realizzando sculture e ritoccando radiografie di persone vittime di incidenti.

Esposizioni personali[modifica | modifica wikitesto]

  • Mostra dell'artista camerunese Malam sul ponte Alessandro III, Parigi, 2009.
  • Malam-Installationen und Objekte-Galerie Peter Herrmann, Berlino, 2008.
  • Malam-Installationen und Objekte-Galerie Peter Herrmann, Berlino, 2007.
  • Crash & Trash- Espace doual'art, Douala, 2003.
  • 11092001-Espace doual'art, Douala, 2001

Esposizioni collettive[modifica | modifica wikitesto]

  • Cameroonian Touch.2-Espace doual'art, Douala, 2010.
  • Review-Preview/Gruppenausstellung-Galerie Peter Herrmann, Berlino, 2008.
  • beautés.afriques@nantes-le lieu unique, Nantes, 2004.
  • 5th Gwangju Biennal 2004-A Grain of Dust A Drop of Water-Gwangju Biennale, Gwangju, 2004.
  • 6ème Biennale de l'Art Afriain Contemporain-Dak'Art Biennale de l'art africain cantemporain, Dakar, 2004[1].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

La studiosa che ha analizzato in modo più approfondito il lavoro di Malam è Dominique Malaquais che ha dedicato all'artista numerosi contributi scientifici e conferenze.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Catalogo della 6ème Biennale de l'Art Africain Contemporain, Biennale des Arts de Dakar, Senegal, Maggio 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dominique Malaquais, Quelle Liberté : Art, Beauty and the Grammars of Resistance in Douala in Beautiful/Ugly: African and diaspora aesthetics, (dir.) Sarah Nuttall, Duke University Press Library & Prince Claus Fund, Durham & The Hague, 2006, p. 122-163. ISBN 0795701861, 9780795701863
  • Dominique Malaquais, Bloody Money: A Douala Chronicle in "Chimurenga Magazine" - Chimurengayana series, 2009.
  • Dominique Malaquais, La voce politica dell'arte effimera: due casi dall'Africa contemporanea, in "Annuario di Antropologia", a cura di Ivan. L. Bargna, 13, 2011 , pp. 107–130.
  • Abdoumaliq Simone, Reaching Larger Worlds: Negotiating the complexities of social connectedness in Douala in "Politique africaine", dossier Cosmopolis: de la ville, de l'Afrique et du monde, a cura di Dominique Malaquais e Nicolas Robelin, Editions Karthala, 2006, pp. 38–53.

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