Giovanni Raimondo Folch III de Cardona

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Giovanni Raimondo III
Conte di Cardona
Stemma
Stemma
In carica1471 –
1486
PredecessoreGiovanni Raimondo II
SuccessoreGiovanni Raimondo IV
Conte di Prades
In carica1441 –
1486
PredecessoreGiovanna di Prades
SuccessoreGiovanni Raimondo II
Viceré di Sicilia
In carica1477 –
1479
PredecessoreGuglielmo Pujades
SuccessoreGaspare de Spes
Nome completoGiovanni Raimondo
Altri titoliConte consorte di Prades
Visconte di Vilamur
Nascita9 gennaio 1418
Morte18 giugno 1486 (68 anni)
DinastiaFolch de Cardona
PadreGiovanni Raimondo II
MadreGiovanna di Prades
ConsorteGiovanna di Urgell
Elisabetta o Isabella di Cabrera
FigliGiovanni Raimondo, di primo letto

Giovanni Raimondo III Folch de Cardona i de Prades (9 gennaio 141818 giugno 1486), fu viceré di Sicilia dal 1477 al 1479, visconte di Vilamur, conte di Prades, barone d'Entença e conte di Cardona dal 1471 fino alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Raimondo era il figlio maschio primogenito del terzo Conte di Cardona, Viscomte di Vilamur dal 1404 e conte di Prades, Giovanni Raimondo II e della moglie, la contessa di Prades e baronessa di Entença, Giovanna di Prades[1] († 1441), sorella della regina Margherita[2] e figlia di Pietro di Prades (figlio di Giovanni di Prades) e di Giovanna di Cabrera[1]
Giovanni Raimondo II era il figlio maschio primogenito del secondo Conte di Cardona e Visconte di Vilamur , Giovanni Raimondo I e di Giovanna di Gandia[3] (?-1419), figlia di Alfonso IV di Ribagorza[4], conte di Dénia, marchese di Villena, conte di Ribagorza, signore di Dénia e duca di Gandia e della moglie, Violante Jiménez de Arenós[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suo nonno, Giovanni Raimondo I morì l'11 marzo 1441, a Cardona, dove fu tumulato nella chiesa collegiata di Sant Vincenç[6].
Suo padre, Giovanni Raimondo II gli succedette nella contea di Cardona[1], rinunciando alla viscontea di Vilamur e alla contea di Prades, in favore di Giovanni Raimondo[2].
Nel 1445, Giovanni Raimondo II si ritirò a vivere nella contea di Cardona[2].

Giovanni Raimondo, tra il 1449 ed il 1455 servì fedelmente Alfonso V d'Aragona[7], anche recandosi a Roma, come ambasciatore alla corte pontificia di papa Callisto III[8].

Dopo la morte di Carlo di Viana, re di Navarra, luogotenente della Catalogna ed erede della corona d'Aragona, nel settembre 1461, le Cortes catalane, ritenendo la regina Giovanna, matrigna di Carlo, responsabile di un supposto avvelenamento, dichiararono sia il re, Giovanni II d'Aragona (il successore di Alfonso V), che la regina, Giovanna, non graditi in Catalogna; i reali non gradirono la decisione e, nel 1462, iniziò la guerra civile catalana.
Giovanni Raimondo, all'inizio fu favorevole alla posizione delle Cortes catalane, ma era contrario ad una rottura col monarca, per cui non partecipò attivamente alla guerra civile[7], mentre suo padre, Giovanni Raimondo II, nonostante si fosse ritirato dalla vita politica, quando scoppiò la guerra civile, si era schierato con il re, Giovanni II[4]; la contea di Cardona fu una delle ridotte di Giovanni II, motivo per cui le autorità catalane, nel 1462 dichiararono suo padre nemico della Catalogna[2].
Quando però, Giovanni Raimondo fu costretto a scegliere, si schierò, come suo padre, a favore di re Giovanni[7]; lasciò Barcellona e si unì alle truppe del re, divenendo Capitano Generale dell'esercito reale, ed in poco tempo divenne il militare più importante della guerra civile[8], e, nel 1465 fu uno dei protagonisti della vittoria di Calaf[8].
Dopo la morte di suo suocero, Bernardo Giovanni Cabrera, padre della sua seconda moglie, Isabella di Cabrera, avvenuta nel 1466, Giovanni Raimondo si occupò delle rendite del defunto suocero, che cedette a Giovanni II, permettendogli di comprare la resa di due avversari, nel 1471[7]; in cambio, Giovanni II lo nominò uno dei tre membri della Generalitat catalana, cosa che lo rese ricco e gli permise di fare prestiti al Monarca[8].

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra contro Giovanni II.

Suo padre, Giovanni Raimondo II morì nel 1471 e nella contea di Cardona gli succedette Giovanni Raimondo, come Giovanni Raimondo III[1].

Terminata la guerra civile, nel 1473, fu al seguito dell'erede al trono, Ferdinando, nella guerra per la riconquista della contea del Rossiglione[7]; dopo, per risolvere il problema del Rossiglione, assieme a Bernardo Ugo di Rocabertí, fu ambasciatore presso il re di Francia, Luigi XI, che, dapprima, li fece imprigionare a Lione, poi, a Perpignano, nel 1475 fu stabilita una tregua e Giovanni Raimondo III e Bernardo furono liberati[8].

Nel 1477 Giovanni Raimondo III fu inviato Napoli, come scorta dell'infanta Giovanna, che andava a sposarsi; dopo fu nominato Viceré di Sicilia, carica che tenne per due anni, sino al 1479[7].
Durante quel periodo, il suo incarico più importante fu soffocare la rivolta di Leonardo Alagon, in Sardegna[8].

Successivamente Giovanni Raimondo III approdò alla corte del nuovo re, Ferdinando II di Aragona, che incontrò, nel 1479, al suo ritorno in Catalogna, ne fu il confidente per diversi anni, accompagnandolo nei suoi trasferimenti in Castiglia e Estremadura[7][8].

Nel 1484, Ferdinando II lo nominò Capitan Generale della campagna contro il conte Hug Roger III de Pallars Sobirá[7][8].

Giovanni Raimondo III morì il 18 giugno 1486, e, nei suoi titoli gli succedette il figlio primogenito Giovanni Raimondo, come Giovanni Raimondo IV.

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1445, Giovanni Raimondo III aveva sposato Giovanna di Urgell (1415-1446), figlia del conte Giacomo II di Urgell[1], vedova di Giovanni I Conte di Foix, visconte di Béarn, Coprincipe di Andorra, Visconte di Castelbon, signore di Moncada e Conte di Bigorre[1].
Giovanni Raimondo III da Giovanna ebbe un figlio[8]:

Dopo essere rimasto vedovo di Giovanna, nel 1455, sposò Elisabetta o Isabella di Cabrera figlia di Bernardo Giovanni Cabrera, nobile, politico e militare catalano[1].
Giovanni Raimondo III da Elisabetta o Isabella non ebbe discendenza[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, Spagna, 1412-1516, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 546–575
  • Joseph Calmette, Il regno di Carlo VIII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 611–656
  • Charles Petit-Dutaillis, Francia: Luigi XI, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 657–695
  • Edward Armstrong, Il papato e Napoli nel XV secolo, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 696–751

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Cardona Successore
Giovanni Raimondo II 1471-1486 Giovanni Raimondo IV
Predecessore Conte di Prades Successore
Giovanna di Prades 1441-1586 Giovanni Raimondo II
Predecessore Viceré di Sicilia Successore
Guglielmo Pujades 1477-1479 Gaspare de Spes
Controllo di autoritàVIAF (EN316874683 · BNE (ESXX5284447 (data)