Ettore Vitale

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Ettore Vitale (Napoli, 6 novembre 1844Napoli, 21 settembre 1935) è stato un ingegnere italiano.

È stato ingegnere civile e presidente del Consiglio di Amministrazione della Società per il Risanamento di Napoli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque dall'avvocato Gennaro Vitale, cavaliere di merito e proprietario di commenda dell'ordine costantiniano e da donna Adelaide Sarnelli. La nascita avvenne nel palazzetto di famiglia, sito in strada Cavone Sant'Efrem nuovo n. 22, l'attuale via Correra[1].

Nel 1862 si diplomò presso la Regia Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Ponti e Strade, dedicandosi subito ad esercitare come ingegnere. Tra i primi lavori che gli furono commissionati vi fu quello relativo alla costruzione di un ramo della ferrovia calabro-lucana, in particolare la tratta Taranto-Trebisacce.

A seguito dell'introduzione di nuove disposizioni di legge in materia di esercizio della professione ingegneristica, Ettore tornò alla Scuola d'applicazione per conseguire nel 1866 la laurea richiesta, con una tesi dal titolo Dei nuovi metodi di fondazione.

La sua vita professionale fu prolifica, sia nell'ambito dei lavori pubblici sia nell'ambito di quelli privati. Nel 1882, insieme all'ingegnere Sebastiano Tessitore fu chiamato a risolvere un problema che affliggeva la città di Napoli con conseguenze negative in termini di igiene. In particolare, si occupò della sistemazione delle fognature, suggerendo l'adozione del sistema Waring. Nel 1890 il principe Giuseppe Caravita gli commissionò il progetto di costruzione e rifacimento del Palazzo Caravita di Sirignano sito in Riviera di Chiaia. Tra gli incarichi privati vi fu quello di costruzione del Grand Hotel de Londres, sempre a Napoli. Tuttavia si segnalano anche: palazzo Monsolini in corso Vittorio Emanuele; palazzo Betocchi in via dei Mille. Non poche commissioni gli derivarono dai legami di parentela che nel tempo la famiglia era riuscita a stringere con componenti dell'aristocrazia e dell'alta borghesia napoletane.

Vitale si occupò anche di opere di carattere industriale, tra cui la realizzazione in Asmara, insieme all'ingegnere Giulio Mascoli, dell'impianto per la Società Ghiacciaie riunite dell'Eritrea, nonché la realizzazione, questa volta a Napoli, dell'impianto per la Società Ghiacciaie e Neviere napoletane, di cui lo stesso Vitale era azionista. Nel 1918, Vitale realizzò un terzo impianto di celle frigorifere, in Libia, per la Società anonima delle Ghiacciaie della Libia.

Tuttavia, i maggiori riconoscimenti giunsero nel 1901 quando Vitale fu nominato presidente della società per il Risanamento di Napoli, carica che occupò ininterrottamente fino alla sua morte.

Il 5 settembre 1869 sposò la cugina Francesca Sarnelli, figlia dell'avvocato don Gennaro, segretario perpetuo della Camera Consultiva di Commercio di Napoli. A seguito del matrimonio si trasferì ad abitare in palazzo Sarnelli, dove nacquero i figli Adolfo, Elena, Riccardo, Arnoldo, Amedeo e Ugo.

Nel 1871 compare tra gli iscritti alla sede di Napoli del Club Alpino Italiano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettera aperta dell'ing. Ettore Vitale in risposta all'esame comparativo dell'ing. prof. G. Bruno; 1884.
  • Capitolato e tariffa di prezzi per lavori nella città di Napoli e sue adiacenze; 1897.
  • Tetti e Sched-di ferro, di legname, di costruzione mista - Calcoli abbreviati; 1926.
  • Elementi di costruzione in cemento armato; 1929.
  • Solai in cemento armato per costruzioni civili: calcoli fatti; 1931.
  • Muri in tufo di tipo economico, di sostegno delle terre; 1931.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nel medesimo palazzo erano nati i fratelli di Ettore: prof. avv. Eduardo; Achille; il maggiore generale Ernesto; Roberto, ex-allievo della Nunziatella; Alessandro; Elvira sposata Giuliani Gusman e Matilde sposata Di Palma Castiglione. Oltre ai cugini: Armando Diaz e Emanuele Cutinelli Rendina

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Russo, Ettore Vitale: ingegnere napoletano (1844-1935), a cura della Società pel Risanamento di Napoli, 1968.
  • Gianni Infusino, Le nuove strade di Napoli: saggio di toponomastica storica, A. Gallina, 1987, 135.
  • AA. VV., Orizzonti: rivista mensile illustrata, Società an. polig. italiana, 42.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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