Discussione:Storia della Sicilia nel Regno d'Italia

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Storia
Sicilia
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Note: c
Monitoraggio effettuato nell'aprile 2019

Dato che la voce permaneva vuota ho inserita una prima quantità di dati che saranno presto integrati da altri.--Anthos 16:31, 16 ott 2006 (CEST) Ho spostati i dati inseriti da altro utente perchè fuori posto come cronologia.--Anthos 18:52, 16 ott 2006 (CEST)[rispondi]

ho inserito un periodo (45-48) che ho studiato particolarmente e a cui sono affezionato (forse con un po di trasporto) devo ancora sistemare e integrare alcune cose --Giuseppe Turrisi 11:53, 18 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Senti Turrisi, non ce l'ho con te. Il paragrafo dal 1945 al 1948 è zeppo di ipotesi e illazioni (sulla cui consistenza non oso esprimermi), riferimenti alle trame di Cavour (morto e sepolto da un pezzo), lamentele sulla storia raccontata dai giornali e quant'altro. Il mio primo impulso sarebbe stato quello di cancellarlo in toto, visto che devi ancora sistemare e integrare "alcune cose" te lo lascio. Buon lavoro e ciao. --Duroy 21:43, 3 nov 2006 (CET)[rispondi]


Le regole della cortesia presuppongono che si discuta, sulla pagina di discussione, il perchè non si condivide qualcosa. Cancellare è sempre un atto vandalico se non si documenta il perchè della cancellazione. L'utente Duroy dovrebbe quantomeno riflettere un pò su quello che viene scritto: i Borboni, cè scritto, investirono poco in opere pubbliche e soprattutto in Sicilia, ma ciò non vuol dire che non vi fossero settori all'avanguardia in altri settori; a Napoli, Pietrarsa fu la prima, in assoluto, industria italiana a costruire locomotive, materiale rotabile e quant'altro; molto prima che a Genova sorgesse quella che divenne poi l'Ansaldo. Il Regno di Piemonte si era letteralmente dissanguato con le guerre contro gli austro-ungarici, e per questo le sue casse erano desolatamente vuote. Gli investimenti ferroviari in Piemonte vennero fatti proprio sulle direttrici di interesse militare e cioè tra il confine francese e la Lombardia austriaca. Il sud aveva una industria alimentare e tessile molto sviluppata ma frammentata e di modeste dimensioni, fu questo il motivo del disatro quando vennero meno le vecchie regole di mercato, ma lo stato non fece nulla impegnato a reprimere nel sangue le ribellioni degli affamati di Sicilia, troppo facile dire come fece il generale Govone in Senato che i siciliani erano tutti "barbari". L'industria cantieristica del mediterraneo, a Palermo, Messina e Napoli, crollò per mancanza di commesse, perchè dirottate verso i cantieri della Liguria. E per quanto riguarda le banche, senza riserve proprie, allora non servivano piu' a nulla, non potevano che limitare le proprie operazioni di credito. E perchè poi dividere il Banco in due se non per renderlo ancora piu' debole?

Rispondo poi in dettaglio alle perplessità

  1. 21:12, 3 nov 2006 Duroy (Discussione | contributi) (La prima ferrovia tre anni dopo l'annessione: non mi sembra un lasso di tempo enorme (prima ferrovia? E gli efficientissimi Borboni, che avevano fatto?))AL 1872 era stati costruiti 5919 km di ferrovie , quasi tutte al centro nord e solouna settantina di km in Sicilia.
  1. (corr) (prec) 20:55, 3 nov 2006 Duroy (Discussione | contributi) (→Il crollo economico della Sicilia - Un conto sono le riserve di una Banca centrale, un altro il patrimonio di una banca commerciale.) Questo discorso avrebbe valore qualore i "miei" soldi non servissero a pagare i debiti "tuoi" lasciandomi poi "in mutande"
  1. (corr) (prec) 20:49, 3 nov 2006 Duroy (Discussione | contributi) (→Il crollo economico della Sicilia - L'unificazione del debito pubblico (azione ovvia, essendo unificati gli stati) non scaricò il disavanzo solo sul sud)- Il Sud NON AVEVA disavanzo pubblica anzi le statistiche presentano un bilancio sempre moderatamente in attivo, il debito pubblico lo aveva solo il Regno di Sardegna .
  1. 20:08, 3 nov 2006 Duroy (Discussione | contributi) (→Il crollo economico della Sicilia - Se in questi settori il Regno "primeggiava", come hanno fatto ad entrare in crisi per colpa della concorrenza?) Non entrò in crisi per colpa della concorrenza: l'impianto metalmeccanico di Pietrarsa con la sua forza lavoro di 1200 addetti, ad esempio, venne declassato pochi anni dopo l'unità trasferendo al nord la produzione e lasciando ad esso la sola manutenzione dei rotabili. Così venne fatto per gran parte della meccanica pesante.Ciò provoca come capisci bene anche la perdita dell'indotto e l'impoverimento genrale. Non crederai che la sola agricoltura o le zolfare potessero mantenere florida l'economia isolana no?
  2. (corr) (prec) 20:05, 3 nov 2006 Duroy (Discussione | contributi) (→Il crollo economico della Sicilia - Mera ipotesi.) E' una tua opinione:

--Anthos 11:50, 4 nov 2006 (CET)[rispondi]

Prima di tutto, non ho cancellato nulla: ho solo precisato alcune cose. Nessuno dubita che il Regno delle Due Sicilie abbia avuto la prima linea ferroviaria italiana (8 km) già nel 1839, e pure il primo battello a vapore, ecc. ecc. Il problema è che le infrastrutture meridionali erano, al momento dell'Unità, molto arretrate rispetto a quelle settentrionali. Visto che ti piacciono le ferrovie: al 1859 il Regno di Sardegna aveva costruito linee per circa 850 km. Il Regno delle Due Sicilie, che aveva un territorio decisamente maggiore, ne aveva per 99 km. Pure lo Stato Pontificio (a cui i laicisti di casa nostra tendono ad attribuire ogni ordine di peccati) ne aveva di più. Parli dell'Ansaldo. Ti chiedi anche perché un napoletano fondò la sua azienda a Genova e non a Napoli? E ti chiedi perché la famoso "La Sicilia", prima nave a vapore in ferro costruita in Italia, lo fu nei cantieri che un siciliano, Luigi Orlando, aveva fondato a Genova? Lo stabilimento di Pietrarsa era una fabbrica pubblica, che lavorava solo grazie alle commesse statali. Ti lascio immaginare l'efficienza. Comunque, non era in Sicilia. L'industria tessile si era sviluppata nel salernitano (non in Sicilia, dunque) grazie ad una tariffa doganale che arrivava al 100% e lavorava praticamente solo per il mercato interno. Stesso discorso per le altre attività industriali. Del resto, lo zolfo siciliano era esportato in toto: chissà perché. Le banche. Praticamente esistevano solo le due banche d'emissione, che ben si guardavano dal finanziare le attività industriali e commerciali. Quanto al debito pubblico, stendiamo un pietoso velo: il Regno di Sardegna si era indebitato molto, ma aveva costruito strade ferrate, canali d'irrigazione, aveva rimodernato i porti, aveva due borse (Torino e Genova) inserite nei mercati internazionali. Il tutto mantenendo - è vero - un'elevata spesa militare (per la cronaca, gli alti gradi dell'esercito erano decisamente anticavouriani, come del resto gli ambienti di Corte e della magistratura), ma bisogna anche tenere conto che il Piemonte confinava con uno degli stati più potenti dell'Europa di allora, l'Impero che di lì a poco si sarebbe chiamato austro - ungarico. Quanto alla fame delle campagne, ti posso assicurare che in molte zone del nord la situazione era tutt'altro che rosea. Nessuno nega che i primi governi unitari non ebbero un occhio di riguardo per il sud: ma il sud inviava al parlamento nazionale dei deputati. Cosa facevano? Un'ultima considerazione: si dice che la guerra doganale con la Francia ha provocato danni enormi all'agricoltura del sud. Ed è vero. Venne promossa da un presidente del consiglio che si chiamava Francesco Crispi. Domandone finale: da che regione italiana proveniva Francesco Crispi? Con immutata amicizia --Duroy 17:35, 4 nov 2006 (CET)[rispondi]


Carissimo, mi fa piacere discutere con te ma vorrei fare alcune precisazioni. Comprendi bene che la Storia non è una scienza perfetta, anzi si dovrebbe parlare di filosofia della storia perchè la sua interpretazione non è mai univoca ma viziata da innumerevoli fattori che qui non sto ad elencare. Quindi da parte mia nessuna difesa d'ufficio di Sicilia e siciliani, nessuna pretesa di rivalutare il sonnolento regime borbonico-napoletano. Il mio è solo un tentativo di analisi. D'altronde le valuatazioni da me solo sintetizzate sono suffragate dalle considerazioni di uno storico di tutto rispetto come Denis Mack Smith ( Storia della Sicilia Medioevale e Moderna) che non è evidentemente un siciliano e credo sia abbastanza al di sopra delle parti. Scrive da pag. 610 in poi:

i funzionari del nord trovarono la Sicilia difficile da capire e la diffusione della criminalità nonchè l'opposizione radicale e autonomista era per loro inspiegabile....i ministri non riuscivano a immaginare altro rimedio che non fosse la semplice repressione.Fu proclamata la legge marziale...si addusse come pretesto il "brigantaggio" ma sotto questa parola si celava una guerra civile feroce e distruttiva.Passò molto tempo prima che ci si rendesse conto che la repressione costituiva una soluzione costosa e inadeguata...Quando un deputato insinuò che forse il problema piu' importante della Sicilia era di natura economica e sociale piuttosto che di pubblica sicurezza le sue considerazione furono considerate offensive e antipatriottiche: troppe persone avevano tutto da perdere da un dibattito approfondito....

Come vedi non è una mia illazione soltanto che la mentalità da "nord" era inadeguata al tutto..
Ancora Smith: Il parlamento preferì nel 1863 conferire i pieni poteri al generale Govone consentendogli ... tribunali militari e fucilare la gente sul posto....alcuni rimasero in prigione per anni senza processo...prese ostaggi per costringere all'obbedienza la collettività: a volte fece uso della tortura e a Licata si tagliarono le forniture d'acqua nel pieno dell'estate....mai i Borboni avevano dimostrato tanta crudeltà nemmeno quando nel 1860 stavano combattendo una battaglia all'ultimo sangue...... la nuova economia liberista di Cavour se poteva recare vantaggio ai proprietari non teneva a sufficienza conto dei lavoratori che erano regolarmente disoccupati oltre metà dell'anno... poichè l'agricoltura di sussistenza cedeva il passo alla dipendenza dalle condizioni del mercato internazionale si diedero a coltivare cotone per approfittare della penuria creata dfalla guerra civile americana ma ricevettero poca assistenza dalle autorità per effettuare questo cambiamento e molti fallirono.. Per quanto riguarda l'industria, i settentrionali non avevano interesse a mantenere un sistema protezionistico nei confronti delle industrie meridionali che avrebbero potuto fare concorrenza alle loro.La Sicilia perciò...registrò per molti una parziale diminuzione del temore di vita man mano che la sua attività artigianale comnciò a decadere e nei successivi 40 anni le tradizionali industrie siciliane rimasero indietro, mentre quelle settentrionali facevano un balzo in avanti. Il centro di gravità italiano politico quanto economico era saldamente radicato nel.. triangolo TO-MI-GE e gli interessi della nuova Italia furono perciò in larga misura assimilati a quelli del Nord.

Fin qui Mack Smith. Ora rispondo brevemente ad altre q. Per quanto riguarda i parlamentari siciliani hai ragione, ma non dimenticare che alcune classi, gli aristocratici, proprietari terrieri e latifondisti non facevano altro che i propri interessi, (come d'altronde li fecero i parlamentari del nord , no?), che i deputati di opposizione, vedi De Felice ( quello dei Fasci Siciliani) fecero anche carcere per le proprie battaglie.

Quanto alle ferrovie, mi consentirai che, rappresentavano allora il principale fattore di investimento per il progresso del paese e Cavour ne era perfettamente cosciente. Se il concorso alla formazione del "tesoro" del nuovo stato prevedeva giustamente che si mettessero in comune le risorse (del R.d.Due Sicilie) e i debiti (del R.di Piemonte) sarebbe stato anche logico che gli investimenti del nuovo stato unitario vennissero ripartiti equamente, così non fu. Al 1861: 2189 km di ferrovie- Piemonte 850- ex Lomb. Veneto (Austria) 607- ex G.di Toscana 323-Stato pontificio 132-ex R d.due Sicilie 128, ex.D. Parma 99, ex D.Modena 50- In Piemonte erano stato costruite dallo Stato, quindi..... a carico del debito pubblico.

Decennio 1860-70: Spesa per LL PP, 1.012 Milioni di lire di cui 451 per ferrovie
decennio 1870-80: spesa LL PP, 1511 mln , 859 milioni per ferrovie. Tutte le linee ferroviarie erano costruite da concessionarie private ma Sovvenzionate dallo Stato e con un sussidio Kilometrico.

Alcune date di costruzione:
Tra 1864 e 1880 -Grande staz. Milano, ponti sul po di Piacenza,Mezzanacorti,Pontelagoscuro,Borgoforte,Casalmaggiore- Linea Bologna Pistoia,galleria Frejus,Gottardo, valico pontebbano, Brennero, Bari taranto, vidotto Castellaneta,connessione di buona parte delle linee del centro nord., e udite! Termini imerese-Trabia, alcuni km, nel 1866. Solo verso la fine degli anni settanta si cominceranno a costruire i primi km di ferrovietra Messina e Catania; La società Sicula sarà concessionaria per 1100 Km nell'isola, quasi tutti da costruire, solo nel 1885, dopo il fallimento per debiti della SFAI del nord e della Societa Ferrovie Romane del centro, riscattate dallo STATO con i soldi dei contribuenti. Domanda finale da un milione di dollari: CHI è piu' assistito dallo stato e contribuisce al suo disavanzo? Ciao. Ps. non condivido l'impostazione del periodo -45 in poi- aggiunta da Turrisi e ritengo sarebbe opportuno rielaborarla in forma piu storica e documentata. --Anthos 11:26, 6 nov 2006 (CET)[rispondi]

Sono d'accordo su quasi tutto quello che scrivi. Contestavo solo certe sfumature che mi sembravano troppo accondiscendenti verso il mito del Regno delle Due Sicilie come potenza economica preunitaria, rovinata dai malvagi piemontesi. Il giudizio sulle mancanze della classe dirigente post cavouriana nei confronti del sud - e non solo - è abbastanza condiviso. Non bisogna dimenticare però che costoro, per formazione culturale e anche perché erano quasi tutti proprietari terrieri, non credevano alle prospettive di una rapida industrializzazione ed erano convinti - probabilmente sbagliando, col senno di poi - che l'unificazione del mercato interno e le esportazioni dei prodotti agricoli sarebbero state sufficienti a garantire le risorse necessarie al decollo del paese. Non conoscendo l'Italia meridionale, credevano che il sud fosse una sorta di "giardino delle Esperidi" a cui solo il malgoverno aveva fino ad allora impedito un vigoroso sviluppo - basta ricordare le parole di Cavour sul letto di morte, riguardo ai "poveri napoletani", "così mal governati". Del resto, era gente con una notevole fiducia di sé, a volte spinta fino alla sbruffoneria: non avevano, in un paio d'anni, fatto quello che altri paesi avevano fatto in secoli? Cos'era il decollo economico al confronto? Per questo i deputati meridionali avrebbero dovuto informare meglio i loro colleghi. Tra l'altro, le prime inchieste sullo stato dell'agricoltura - che costrinsero l'Italia politica a rendersi conto della situazione nelle campagne, non solo meridionali - furono svolte sotto la guida di un deputato che non solo era conservatore e cattolico, ma veniva pure dal nord, da Cremona, per la precisione: Stefano Jacini. Per le ferrovie, si svilupparono per prime quelle che avrebbero garantito un ritorno economico abbastanza immediato, se non agli investitori diretti, a favore delle attività commerciali dei territori interessati. Lasciamo perdere l'assistenzialismo: è un argomento molto, ma MOLTO delicato. Ciao --Duroy 12:19, 6 nov 2006 (CET)[rispondi]


  • Pregherei caldamente l'amico Duroy, con cui abbiamo serenamente conversato in passato sul tema, di non "piemontesizzare" troppo la Storia di Sicilia tagliando via interi periodi e addolcendo tanto certe espressioni da renderle inutili al significato per cui erano state da me inserite, dato che le affermazioni che avevo inserite sono suffragate dal dotto parere degli autori citati in Bibliografia. ..... E poi, via, espressioni come "siciliano medio" che accetta la mafia....cascano le braccia; credi, amico, di saperne veramente qualcosa, di cos'è la mafia per affermare che il siciliano medio la accetta o l'ha accettata nel passato? Perchè dovrebbe accettarla, spiegamene il motivo, perchè dovrebbe giustificarla? Forse perchè è siciliano? La mafia è un fenomeno endemico, o meglio ancora, una mutagenesi avvenuta nel DNA della gente di Sicilia?

E poi certe espressioni ironiche .... è colpa dei piemontesi...L'unità d'Italia di fatto fu proprio un'espansione del Regno di Piemonte, o di Sardegna se preferisci, (anche se la Sardegna poverina, piu che regnare piangeva pure lei); mi vuoi dare atto del fatto che se si governa si è anche responsabili degli errori che si commettono? Cavour ha avuto grandi meriti, ma non puoi dire che fu immune da errori di valutazione, a volte, no?..E gli industriali e i banchieri piemontesi credi proprio che avessero a cuore il benessere del sud anzichè le proprie tasche?--Anthos 18:06, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

L'espressione "siciliano medio" non l'avevo messa io, bensì - a quanto ho capito - tale DonTuriddu, la cui pagina utente mi è incomprensibile. Le considerazioni dovresti indirizzarle a lui. Credi davvero che mafia ecc. ecc. siano solo responsabilità di chi governa, soprattutto se piemontese e che non si possa elevare alcun appunto a qualcuno che è originario dell'isola e che danneggia, soprattutto, gli altri siciliani? La mia - amara - ironia era in questo senso. Ciao e buonanotte (casco dal sonno) --Duroy 00:00, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Sicilia tra il 1945 - 1948[modifica wikitesto]

salve a mio avviso l'intera sezione, peraltro gia' segnalata come NPOV, andrebbe tolta. Gia' l'incipit "Molti storici si affannano ancora oggi a nascondere certe verità e a spingere altre, dove l'ufficialità degli avvenimenti lascia molto a desiderare poiché le fonti storiche sono univoche." fa sembrare il tutto piu' come un articoletto scandalistico (cosa che in effetti e') invece di una voce enciclopedica. Senza parlare poi di "molti di questi fatti veri sono, ancora oggi, ritenuti faziosi, ma il sangue grida." Oltre al fatto chec si scrive "sono veri" lasciamo il sangue gridare in altri siti, per favore!

Tutta questa propaganda non e' supportata da una minima fonte, se non quella letterina di Giuliano che, per quanto ne so, puo' essere stata scritta dallo stesso autore dato che non ci sono riferimenti e comunque piu' adatta a commons, come gia' stato fatto notare.

Gli interrogativi poi alla fine dell'articolo sono ridicoli:

perché la fretta di dare lo statuto autonomo (a firma di un Re, tra l'altro, che stava per essere esiliato) a quei pericolosi mafiosi, contadini e pastori sicilani; perche' sino al referendum il re era legittimato, e dato pure come vincitore
perché il titolo di onorevoli alla stregua di un senato nazionale, (unica eccezione regionale in Italia) e se anche si chimassero cavalieri Jedi, che differenza farebbe?
Se fù Lui a ordinare la repressione senza che lo stato italiano repubblicano esisteva ancora, e esisteva ancora???

Insomma, mi pare una ricerca originale, scrtta pure in modo pessimo e quindi da togliere.

Mi permetto infine di segnalare all'autore che fu si scrive senza accento e che Cavour era morto da tempo.

--Hal8999 01:40, 16 mar 2007 (CET)[rispondi]

Dato che nessuno obietta, ho dato una bella ripulita (e tolto chiaramente anche l'avviso NPOV)--Hal8999 01:23, 19 mar 2007 (CET)[rispondi]

Hai fatto bene. Mi ero fermato dall'aggiungere altro, dopo aver creata la voce e scritta tutta la prima parte, dopo che un utente aveva inserito tutto quel pasticcio, proprio perchè non si poteva avallare quanto aggiunto.--Anthos 12:43, 29 mar 2007 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Storia della Sicilia nel Regno d'Italia. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 09:14, 27 gen 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Storia della Sicilia nel Regno d'Italia. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 23:42, 10 nov 2018 (CET)[rispondi]

Inserimento template P[modifica wikitesto]

Non è giustificata l'applicazione del template in quanto la voce è sufficientemente equilibrata; la motivazione addotta La voce in alcuni tratti presenta toni e parole campanilistici, quali ad esempio "Sicilia colonia del Piemonte", che fanno dubitare della sua neutralità. non è ravvisabile nell'intero testo. Invece va correttamente apposto il template per la carenza di fonti e bibliografia. --Anthos (msg) 11:41, 13 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Leggendo gli altri interventi, non sono l'unico a dubitare della neutralità della voce. Al di là della propria opinione, espressioni come "Sicilia colonia del Piemonte" o "esercito piemontese" sono anacronistiche (dato che esisteva già l'Italia e il Regio Esercito, non Piemonte vs Sicilia)) e ricordano la retorica neo borbonica anti unitaria. --Giovanni_Ct_wiki (msg)

Perché urta tanto il termine "piemontese"? La Sicilia col plebiscito fu annessa al Regno di Sardegna, cioè lo stato sabaudo e non al Regno d'Italia nato il 17 marzo 1861, quasi un anno dopo. Del resto non trovo retorica "neo borbonica", e neanche abbondanza di frasi "incriminate" nel testo (a meno di ritenere Denis Mack Smith storico inglese un neo borbonico e tra l'altro neanche io lo sono). --Anthos (msg) 19:00, 13 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] Peccato che espressioni come "piemontese", "colonia del Piemonte", ecc... vengano usate anche negli anni successivi all'Unità e sono quindi anacronistiche, come già detto. Inoltre vengono stranamente sminuite le prime ferrovie fatte in Sicilia (Palermo-Bagheria e Messina-Catania) che, per quanto ridotte, rappresentarono un progresso. Va bene evidenziare le problematiche post unitarie, ma non sminuire i lati positivi (anche se pochi) o, peggio ancora, scadere in campanilismi. Giovanni_Ct_wiki (msg)
[@ il Tuchino] Contesto l'annullamento del mio annullamento. Dato che ho scritto le motivazioni dell'annullamento in discussione, sarebbe wikipedianamente corretto che anche tu motivassi in discussione e soprattutto spiegassi dove trovi scritto quanto motivato ovvero Sicilia colonia del piemonte. Peraltro, per me iniziare una diatriba non ha senso come non hanno senso tutte le diatribe campanilistiche o revisionistiche. Avevo già messo il template -fonti insufficienti- e credevo fosse di per sè sufficiente. --Anthos (msg) 12:14, 14 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Giovanni_Ct_wiki] Vedo un'insistenza fondata sul nulla, nonostante la chiarezza delle mie spiegazioni. Con tutto rispetto, buon lavoro! Wikipedia non è il mio sommo interesse.--Anthos (msg) 19:07, 14 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] Credevo che anche le mie obiezioni fossero abbastanza chiare. Grazie, e buona serata. Giovanni_Ct_wiki (msg)
[@ Anthos] Il template incriminato non l'ho messo io, l'ho solo ripristinato. Anche a me pare che la voce sia squilibrata. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 08:31, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

é chiaramente falso scrivere che il regno di Sardegna fosse il Piemonte per il semplice motivo che comprendeva anche altre regioni come la Liguria e la stessa Sardegna prima del processo di unificazione. Detto questo, nel 1859 era stata annessa la Lombardia, successivamente entro a far parte del regno quasi tutta la parte centro-settentrionale della penisola. Lo stesso esercito che, nel 1860, scese dal nord verso il sud non era di certo "piemontese" ma italiano. La pagina ha bisogno di una profonda opera di correzione, per ripulirla da contenuti POV e da una certa retorica, che, ovviamente, non deve essere quella risorgimentale ma neanche quella sudista o neoborbonica. In poche parole i fatti accaduti vanno descritti nella maniera più obiettiva possibile, senza farsi influenzare dalle proprie credenze politiche o dal campanilismo. Aggiungo infine un'altra cosa, il cosiddetto "crollo economico della Sicilia" dopo l'unità non è semplicemente avvenuto. Insomma ci sono tante cose da correggere. --Linneus (msg) 14:35, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Oh! Che bello anche gli sconosciuti neo-sabaudi scrivono qui! Bravi e buon lavoro, correggete quanto volete e ricordatevi le fonti, mi raccomando. Non mi interessa più di tanto in quanto: non mi interessa la politica, non mi interessano i Borboni, non me ne cale dei campanili e neanche delle sacrestie :DD. Buona pasqua ed anche pasquetta. --Anthos (msg) 15:07, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Non capisco perchè ti agiti tanto fino al punto di insultarmi chiamandomi neosabaudo ( questo mi fa pensare tanto..). Pensi che sia un neoborbonico invertito? Ti sbagli di grosso, a me interessa unicamente l'obiettività della pagine, mai mi permetterei di cancellare i lati negativi dell'Unità, che sicuramente ci sono stati. Se proprio ti interessa saperlo non faccio il tifo per nessuna dinastia, anche perchè siamo nel 2019 e troverei la cosa parecchio bizzarra --Linneus (msg) 15:45, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Veramente, la domanda del plebiscito siciliano fu "Il Popolo Siciliano vuole l'Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale, ed i suoi legittimi discendenti?". Non si parlava di annessione al Regno di Sardegna. Aggiungo che l'esito fu ratificato sulla Gazzetta Ufficiale il 26 dicembre 1860: Le province siciliane faranno parte integrante dello Stato italiano dalla data del presente decreto--Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 15:55, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]
La voce era piena di considerazioni e commenti non neutrali, in gran parte non fontati. Ne ho tolto una parte e in altre ho aggiunto il "senza fonte". Addirittura per la prima ferrovia costruita in Sicilia, fatta dopo l'unificazione e non dai Borbone, vi era scritto "fatta solo nel 1863"! Considerate se ora si può togliere il template P.--ḈḮṼẠ (msg) 16:06, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Per me non ancora, vedo ancora parecchie righe chiaramente non neutrali --Linneus (msg) 16:24, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Scusandomi per non essere un esperto di quel periodo in Sicilia e non poter aiutare molto, mi pare [@ Civa61] che ci siano ancora troppe frasi contrassegnate come senza fonte che esprimono fatti da verificare e opinioni di parte. (IMHO naturalmente) --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 16:25, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] [@ Linneus] e se spostassimo il template alla sola sezione "Gli ultimi decenni dell'Ottocento", che è la parte con più espressioni non neutrali?--ḈḮṼẠ (msg) 16:40, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Civa61] Hai fatto un lavorone!! (complimenti). Per me sposta pure il template. Chiedo anche una spiegazione: cosa significa"ed è così ancora dal 2013" ? Che è tornata così nel 2013? non credo... forse che la ferovia è rimasta tale e quale ad allora fino al 2013 ed ora è stata rimodernata? --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 18:58, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] No, che nel 1937 fecero la linea a binario unico diretta Trapani_Alcamo-Palermo, ma che nel 2013 (sempre a binario unico) fu chiusa e si tornò alla vecchia linea che girava per tutta la provincia. Però mi rendo conto che è un recentismo, e forse non c'entra. --ḈḮṼẠ (msg) 20:58, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[↓↑ fuori crono] Capito!. Non è un recentismo di per sé, Vale la pena segnalarlo, magari scrivendo che fu utilizzata fino al 1937 e che è ancora atttiva. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 06:26, 16 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Si è stata chiusa, stanno facendo dei lavori per rimodernarla, si spera che venga presto riaperta, anche per me va bene la nuova posizione del template --Linneus (msg) 22:37, 15 apr 2019 (CEST)[rispondi]

Scusate se intervengo tardi in questa discussione (ho visto solo oggi l'avviso sul progetto Sicilia), ma ci tengo a far notare una cosa che secondo me non è di poco conto e può forse in parte spiegare il perché di queste diatribe: anzitutto concordo con chi ritiene che il termine "Sicilia colonia del Piemonte" sia da evitare, ma non per nascondere chissà che cosa, ma semplicemente perché è un termine anacronistico se usato per parlare di unità d'Italia (mentre invece è perfetto per parlare del Regno siciliano dei Savoia nel Settecento), trovo invece che non ci sia nulla di male nel dire "esercito piemontese" e ci mancherebbe altro! La capitale d'Italia fu o non fu la piemontese Torino? I piemontesi Savoia furono o non furono i sovrani d'Italia? Chi è che partecipò come leader ai trattati che sancirono chi si dovesse "accollare" (prendetelo come un termine molto easy, poiché in realtà si trattò solo di vantaggi e godimenti) la centralità sulla neo-Italia? La Sardegna, Genova o il Piemonte? Ancora una volta la risposta è ovviamente "il Piemonte". Quindi è più che normale parlare di Piemontesi e di eserciti che facevano capo a questa regione d'Italia. Io eviterei il termine "colonia" solo per una questione di sensibilità e rispetto per il fermento politico che vigeva in più parti della penisola in quell'epoca, ma, a conti fatti, la Sicilia non venne certo trattata con i guanti d'oro... come del resto capitò alla maggior parte del Sud. E per dire ciò non si può certo essere tacciati di essere "neo-borbonici"! Che poi andiamo... trovatemi un siciliano che possa dirsi neo-borbonico :0 :/ ... ai siciliani molto poco è cambiato nell'avere un re napoletano o un re piemontese! Ricordando che di Ottocento e inizio Novecento si sta parlando.
Però, lasciando stare questa spinosa questione, è un altro l'aspetto sul quale io mi concentrerei e che qui è totalmente sottovalutato, non solo, del tutto ignorato: l'influenza straniera nella nascista dell'Italia! Parlare della Sicilia dell'Ottocento (che più colonia piemontese poteva definirsi colonia inglese) e tralasciare il ruolo che ebbe l'Inghilterra nell'isola (e quindi suoi rapporti con i Savoia e Garibaldi) è come raccontare una storia mutilata... una storia a metà! Ecco perché questa voce merita dei template, e meriterebbe pure una mano più accurata e dettagliata sopra di essa. --Stella (msg) 18:16, 19 apr 2019 (CEST)[rispondi]
Ciao [@ Stella]. Concordo in buona parte del tuo ragionamento. Vorrei solo mettere in luce qualche aspetto della questione "unità d'Italia" e di come avvenne: Le mire dei Savoia erano chiarissime e l'Inghilterra - per questioni di equilibri internazionali - l'appoggiava. I Savoia ("leader" che trattarono) erano re ed il loro possesso era fuso in "unione perfetta" tra i loro possedimenti più antichi, la ex Repubblica di Genova e la Sardegna; ovvio che la capitale era Torino, ma l'intento era abbandonarla per Roma (cosa che fecero 10 anni dopo). In sostanza voglio dire che è impietoso dire che l'unità d'Italia la fecero i Piemontesi, che erano anch'essi sudditi e basta. Non confondiamo, per favore, i re Savoia con un popolo che con l'unità d'Italia ci ha perso almeno quanto gli altri. Ancora una cosa: pochi anni fa avevo una collega siciliana, in Piemonte con una supplenza scolastica, laureata il storia moderna, che appena giunta era profondamente anti-piemontese grazie ad un suo docente universitario sicuramente neo-borbonico, che dalla cattedra vomitava odio razziale. Si ricredette conoscendo noi autoctoni, che non siamo mai stati molto filo-sabaudi. Quindi i neo-borbonici esistono, esistono. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 20:50, 19 apr 2019 (CEST)[rispondi]
Ciao [@ Il Tuchino], permettimi di dirti che non sapevo che tu fossi piemontese e che - naturalmente - il discorso sopra non è rivolto agli autoctoni del Piemonte (soprattutto di quello attuale) ma al territorio che rappresentò la culla (di fatto) dell'unità d'Italia. Che sono da rigettare con decisione tutti gli odi razziali e i movimenti politici che li alimentano (siano essi provenienti da sud e siano essi provenienti da nord). Parliamo con serenità del periodo che vide questa unione (senza accusarci di essere neo-qualcosa): tu dici che il Piemonte ebbe da perdere con l'unità d'Italia... ma io mi domando: cosa perse? E gli altri stati del Nord cosa persero? La loro indipendenza e quindi la loro piccola ricchezza e tranquillità? Può essere... sì, può essere che i Savoia, ambiziosi, li sacrificarono portandoli dentro a un vasto regno il cui scopo ultimo era appunto la grandezza vista come segno di forza (all'epoca era così che si vedevano le nazioni) e quindi il trasferimento a Roma ecc, ecc... Ci hanno dunque unito per forza? Nessuno, a parte una certa crème de la crème, voleva l'unità d'Italia? Può essere anche questo. Considera che io so poco di questo periodo (ma non vedo l'ora di arrivarci e studiarlo con piacere), eppure, da quel che ho intravisto sui libri di storia, so per certo che la Sicilia voleva la propria indipendenza e non l'annessione agli stati del Nord. I siciliani volevano stare da "soli" e per soli intendo proprio soli... indipendenti da chiunque, ma sai che c'è? C'era qualcuno che non era d'accordo con questo concetto... tipo delle potenze straniere quali Francia e Inghilterra, che si erano elette (con diritto, sia chiaro) a protettrici di quell'"equilibrio" di cui tu sopra parlavi... è un discorso molto complesso, oltre che intrigante, che per l'appunto meriterebbe molta più attenzione di quello che gli è stato dato qui sulla nostra Wiki! Per tale motivo mi auguro che almeno in questa voce (che sarebbe proprio nel suo) sia dato un minimo di spazio all'influenza estera sull'unità d'Italia. Perché Tuchino, fidati, i Savoia saranno stati pure firmatari di un trattato che li rendeva padroni di un vasto Regno... ma non era l'Inghilterra ad appoggiare i Savoia; viceversa, erano i Savoia ad appoggiare il volere dell'Inghilterra: della seria "io ti ho dato quella corona e io posso riprendermela quando voglio" (o almeno questa era l'idea iniziale, poi si sa che la storia prende pieghe imprevedibili).
Se iniziassimo a guardare alla nascita dell'unità d'Italia con un po' più di umiltà, tutti, dando il giusto peso agli equilibri esteri che all'epoca vigevano, forse troveremmo il modo di non accusarci più a vicenda sud contro nord: "io volevo stare da solo, tu sei un peso, io non ti volevo ecc, ecc..." ... tutti rancori che poi si ripercuotono ingiustamente su voci come questa (che di parziale ha tanto, anche quando parla delle stesse province siciliane: esaltandone alcune e ignorandone completamente altre).
Semplicemente noi siamo il frutto di quell'epoca lì, cerchiamo quindi di averne un po' più di rispetto, di comprenderla e di crescere, una buona volta. --Stella (msg) 07:16, 20 apr 2019 (CEST) p.p.s. scusate il lenzuolo alla stile Pequod... il buon caro Pequod al quale t.v.t.t.b. ;D[rispondi]
[@ Stella] Non voglio fare anch'io un lenzuolo in questa talk, (poi gli altri ci sgridano ) e proseguo nella tua talk. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 09:11, 20 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] ok, quando vuoi, ti aspetto :) --Stella (msg) 17:28, 20 apr 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Stella] Il termine "piemontese" dopo il 1861 è semplicemente anacronistico e quindi errato: al di là di ogni considerazione sulla centralità di quella regione, a partire da quell'anno si parla di Regno d'Italia e Regio Esercito. In quanto ai neoborbonici e sudisti vasti, da siciliano ti posso assicurare che ce ne sono, e tanti. Riguardo all'influenza francese e inglese è indubbia, ma non bisogna ridurre l'unificazione italiana a complottismi stile Pino Aprile; il patriottismo era presente, vedi Goffredo Mameli e il volere Roma capitale anche al costo di sacrificare Torino. Saluti Giovanni_Ct_wiki (msg)

[ Rientro] Il termine "piemontese" ancorché considerato anacronistico è usato ampiamente dallo storico britannico Denis Mack Smith nella sua storia della Sicilia nei capitoli XLVII, XLVIII. È infatti noto agli studiosi di storia che la transizione burocratica e amministrativa da Regno di Sardegna a Regno d'Italia non fu un fatto -immediato- ma richiese parecchio tempo. Che all'inizio vennero adottate le strutture, le regole amministrative e la prassi "piemontese" e che solo molto avanti, dopo lo spostamento a Firenze e poi a Roma della capitale cominciarono i veri dibattiti parlamentari, le inchieste Sonnino e Franchetti quali "La Sicilia nel 1876" mostrarono tanti dei danni (negati) conseguenti agli errori strategici compiuti. Nessuno rimpiange i Borboni, salvo qualche cretino, in Sicilia, (i neo-borbonici sono più attivi nel napoletano) ma asserire che i Savoia in Sicilia furono "liberatori" e "progressisti" è un'altra cretinata agiografica ingiustificata. --Anthos (msg) 15:18, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]

[ Rientro][@ Anthos] Avevi detto che non ti interessava più la pagina o sbaglio? Comunque, il termine piemontese, pur usato da Smith, è anacronistico. Fatevene una ragione, dal 17 marzo 1861 si parla di Regno di Italia ed Esercito Regio, al di là della piemontesizzazione amministrativa. Piuttosto è una cretinata agiografica ingiustificata "dimenticare" che il Regno delle Due Sicilie fosse una monarchia assoluta, le rivolte nell'800 e la mancanza di ferrovie in tutto il Sud (esclusa la Campania). Non bisogna santificare né i Borbone, né i Savoia. -Giovanni_Ct_wiki (msg)

[@ Giovanni_Ct_wiki] Pensi che io magnifichi il Regno delle due Sicilie o i Borboni? Sei fuori strada. Pensi che io non sappia quali ferrovie e quando siano state costruite? SONO l'autore delle seguenti. Puoi leggerle per farti un'idea.
Storia delle ferrovie in Italia
Storia delle ferrovie pontificie
Storia delle ferrovie nel Regno delle Due Sicilie
Storia delle ferrovie nel Granducato di Toscana
Storia delle ferrovie nel Regno di Sardegna
Premesso che non sono nostalgico di alcunché, vorrei far presente che unificare la penisola era prevalentemente l'interesse dell'alta borghesia e della Massoneria, che usarono le mire di Casa Savoia come ottima giustificazione. Morto Cavour il 6 giugno 1861, nei successivi otto anni ci furono ben dieci governi (nove della destra storica) che, vuoi per la brevità di mandato, vuoi per il basso livello delle compagini, non vollero furono in grado di gestire l'unificazione in maniera decente. A quei tempi non esisteva il "progressismo" e - come già ho scritto - erano della destra storica, capitalista, borghese, imprenditrice: che gliene fregava importava del popolo? L'Unità d'Italia non ha liberato nessuno, bensì ha danneggiato tutti, da Bardonecchia alle Isole Pelagie.--Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 17:43, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] Sono perfettamente d'accordo con te. Il motto "l'italia è fatta ora occorre fare gli italiani" sintetizza la coscienza del fatto che a volere l'unità non erano i popoli ma alcune parti idealiste, ma anche massoniche, e soprattutto gli "interessati" di ogni dove. Gli Italiani tardano ancor oggi a "nascere". Ne sono prova i "borbonismi" e le nostalgie austro-ungariche. In ogni caso la "storia", per divenire "Storia" deve parlare in bene ed in male con obbiettività. Senza reticenze, e senza toni agiografici. Per età mia (classe 1945) ho fatto la scuola elementare dell'immediato dopoguerra ancora intrisa di canti patriottici da imparare a memoria (il Piave mormorava, cori degli alpini etc...), di vite di Garibaldi, di Mazzini e così via. Nulla che non fosse agiografico. Ma quella non era la Storia dell'italia bensì una storia edulcorata e irreale. Sono personalmente fiero di essere italiano oltre che ad essere siciliano. E pertanto non accetto ne il filo-sudismo e tantomeno il filo-nordismo. Voglio solo essere obbiettivo. La voce in questione "Storia della Sicilia" è estremamente carente e richiede un lungo lavoro di ricerca di fonti autorevoli e riadattamento del testo. Questo chiedevo sin dasll'inizio (ma si è voluto involvere il discorso su campanilismo e neo borbonismo: mi chiedo ancora, perché?--Anthos (msg) 19:22, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] Il tuo intervento è contraddittorio: inizialmente dici di non esser nostalgico, per poi demonizzare l'unificazione. Condivido che la tua visione sociale dell'epoca ma, come ho già detto, non bisogna santificare il periodo precedente. Giovanni_Ct_wiki (msg)
[@ Giovanni_Ct_wiki] Sei fuori strada. Io ho solo detto che non mi interessano le diatribe gratuite e vi ho lasciato operare. Avete solo cancellato senza mettere alcuna fonte ma solo template. Io fornisco fonti. Tu fornisci -opinioni personali- ma queste pur legittime non fanno testo enciclopedico. Scrivi con fonti autorevoli e sei il benvenuto. Io sto integrando il testo che io stesso ho valutato CARENTE, ed elimino ogni POV man mano che avanzo. Vuoi che la voce rimanga asfittica?. --Anthos (msg) 20:54, 3 mag 2019 (CEST) PS: A proposito ma perchè mi accusi di santificare i BORBONI? Sono stati responsabili dello sfruttamento totale delle risorse siciliane. Gli unici investimenti in Sicilia furono inglesi e in parte francesi. I BOrboni consideravano la Sicilia come una colonia. --Anthos (msg) 20:57, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] [↓↑ fuori crono] Il tono precedente della pagina, con i termini anacronistici ed enfatici di cui si è parlato in questa discussione, ricordava quello della retorica neoborbonica. Noto con piacere che la pagina è stata migliorata. L'importante è esporre sia i lati negativi che quelli positivi, come quelli citati dall'utente Linneus. Giovanni_Ct_wiki (msg)
Bisogna chiarire meglio il concetto di "liberazione". Quella del 1860 è stata una rivoluzione liberale (costituzionale) e nazionale, voluta dalle elitè borghesi meridionali all'incirca da un secolo. Rivendicazioni puntualmente disattese e soffocate nel sangue dai borboni. Ai liberali si contrapponevano ( a volte si alleavano) i democratici che chiedevano il suffragio universale, i primi obiettavano che era necessario prima di dare il voto alle masse una profonda opera di alfabetizzazione in modo da renderle partecipi della vita politica e soprattutto meno manipolabili. La cosiddetta retorica del "risorgimento mancato" è alquanto fallace, l'unità è stata eminentemente una rivoluzione politica. Non solo non è mai stata, come dite molto bene, una rivoluzione sociale ma anche la maggior parte dei suoi protagonisti di certo non pensavano di affrontare la "questione sociale" di cui si iniziava appena a parlare. ambivano a fare ne più ne meno quello che è stato alla fine realizzato. In poche parole chiedevano l'inizio di un processo di modernizzazione politica del proprio paese. Dopo l' unità liberale viene introdotta la libertà di parola, di stampa, di religione ( vengono chiusi i ghetti ebraici e viene data libertà di culto alle chiese non cattoliche), lo stato inizia un processo di laicizzazione. Ovviamente bisogna contestualizzare, il massimo di libertà possibile per uno stato liberale dell'epoca come per esempio il Regno Unito. Viene data la possibilità di eleggere dei rappresentanti che facciano i propri interessi all'interno di un parlamento nazionale; il diritto di voto, man mano che aumenta il tasso di alfabetizzazione, viene gradualmente esteso a fasce maggiori della popolazione fino all'introduzione del suffragio universale all'inizio del '900. Viene introdotta la libertà di associazione, nascono le cosiddette Società di mutuo soccorso, associazioni di cui facevano parte i lavoratori. Queste associazioni evolveranno nei sindacati e nei partiti di massa come il partito socialista che inizieranno le prime lotte per i diritti dei lavoratori. Dopo la parentesi fascista tutto questo porterà alla nascita dello stato socialdemocratico del 1948. In poche parole bisogna cercare sempre di contestualizzare per capire un determinate periodo storico senza farsi influenzare dalle categorie ideologiche del periodo storico in cui si vive. --Linneus (msg) 21:31, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Giovanni_Ct_wiki] Contraddittorio? non mi pare, mica facevo paragoni con l'epoca attuale. Centosessant'anni fa esistevano un centro-sud agricolo e un centro-nord in via di industrializzazione. Il Lombardo-Veneto era molto ricco, più del Piemonte e della Toscana granducale, dove stavano anche progredendo i diritti politici. Chiaro che voler impastare le differenze creò disagi e malfunzionamenti ovunque.--Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 23:49, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Il Tuchino] [↓↑ fuori crono] Condivido, unificare territori con leggi e tradizioni diverse fu ovviamente difficoltoso. Come già detto ad Anthos, mi preme che sia dato un tono neutro alla pagina, senza cadere in enfatizzazioni o demonizzazioni. Giovanni_Ct_wiki (msg)
[↓↑ fuori crono] Devono "parlare" le fonti non noi redattori. Questa è l'unica funzione concessaci in wikipedia. Diversamente sarebbe solo e a sua volta enfatizzazione o demonizzazione. È ciò che sto facendo (penso sia evidente)--Anthos (msg) 10:08, 6 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[↓↑ fuori crono][@ Anthos] Purché le fonti siano attendibili e non i soliti testi revisionisti anti unitari stile Pino Aprile e similari. Ed evitando i toni precedenti in cui, ad esempio, si sminuivano persino le prime ferrovie fatte in Sicilia (come se non fossero un progresso) o termini anacronistici.Giovanni_Ct_wiki (msg)
Dopo L'unità d'Italia il divario tra nord e sud era molto basso, nel senso che L'Italia dal veneto alla sicilia era un paese profondamente povero ed agricolo, erano presenti scarne attività embrionali industriali solo in Lombardia ed in Campania. Il veneto era una regione poverissima da dove emigravano milioni di persone e la gente moriva di pellagra. Una vera e propria industrializzazione avverrà solo alla fine dell'800 ma non nell'intero nord, solo nel nord-ovest, il cosiddetto triangolo industriale (milano-torino-genova)--Linneus (msg) 00:21, 4 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Giovanni_Ct_wiki] chiedo anzitutto scusa per il ritardo con il quale ho notato questo tuo ping verso di me, ma chissà come mai non mi era arrivato oppure l'ho perso in mezzo ad altri ping, però comunque leggendo anche tutto quello che avete scritto sotto, in sostanza ti dico che "piemontese" non è anacronistico, non fino a quando la capitale d'Italia si trovava ancora a Torino; lì dove vennero decisi i destini degli italiani fino alla presa di Roma e allo spostamento della capitale in quella città. Mi trovo quindi d'accordo con Anthos, e del resto persino tu poco sopra hai parlato giustamente di "piemontesizzazione amministrativa"... bè, tieni presente che non fu solo amministrativa ma pure e soprattutto militare e quindi sociale: un tantinello troppo per essere cancellato dall'oggi al domani, no? Della serie "ieri eravamo verdi oggi siamo rossi"... no, non funziona così: il processo fu lungo ed è più che giusto parlare di piemontesi all'indomani dell'unità d'Italia. Poi, sul ruolo che ebbero le potenze straniere nella nascita di questa travagliata nazione, bè, mica si trattò solo di influenza... nep si trattò di qualcosa di ben più "solido" di quello, tipo appgoggio e minacce con le armi in caso di contrarietà al loro progetto... usarano la forza, in poche parole, perché dimenticarlo e addossare tutta la colpa ai poveri Savoia (poveri si fa per dire) e ai patrioti?
[↓↑ fuori crono][@ Stella] La capitale fu Torino per i primissimi anni, poi Firenze e infine Roma. Ma il regno era d'Italia e il primo presidente del Senato fu il palermitano Ruggero Settimo, siciliano come Crispi e Orlando, giusto per citarne alcuni: quindi il termine rimane inopportuno, senza nulla togliere al ruolo piemontese. Se si chiamava regno d'Italia, perché chiamarlo diversamente? Sarebbe ingiusto per gli altri protagonisti di quegli anni.Giovanni_Ct_wiki (msg)
Infine, se posso dirvi una cosa che mi nasce proprio dal cuore, mi sono sinceramente rotta le scatole di sentire gente che si lagna di questa unione! (più al nord che al sud, paradossalmente). Fosse per me dichiarerei domani stessa questa unione cessata e archiviata, ognuno per la sua strada, addio, e quel che è stato è stato: grazie per le due guerre mondiali, per l'emigrazione di massa e per la magnifica etichetta di "mafiosi, fannulloni, terroni"... ok, puff, reset, tutto splendido... solo che poi dovrei fare anche i conti con il fatto che senza questa unione io probabilmente nemmeno sarei nata, visto che ho una bisnonna di Rotzo (Asiago) e un nonno per metà veneto che vennero nella mia città, Siracusa, insieme a molti altri italiani del nord che qui trovarono dimora e divennero locali dopo la caduta del fascismo nelle coste d'Africa... oh sì, la Sicilia ne accolse davvero tanti... storia d'Italia, magnificamente e dannatamente complicata, però questa è. Litigare, disprezzarla, occultarla e quindi falsificarla non la cambierà in ogni caso, e a proposito di ciò, ribadisco quel che qualcuno ha detto sopra: non siamo noi a fare la voce ma è la voce stessa a guidarci se le fonti con le quali la compiliamo sono quelle buone.
Quindi, all'opera per sistemare la voce storica che più di tutte ci riguarda da vicino, non lasciamola in questo stato pietoso, nel vero senso del termine. --Stella (msg) 19:18, 7 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Stella] Ovviamente l'unificazione italiana ebbe tanti protagonisti: i patrioti, i Savoia, le influenze anglo-francesi, ecc... ; ma vanno trattati senza cadere in toni enfatici o complottari. Eh sì, è triste che qualcuno voglia creare divisioni; come se noi siciliani, piemontesi, veneti, ecc... non fossimo fratelli, nonostante tutto. Sistemiamo questa pagina, dai. Giovanni_Ct_wiki (msg)
Fratelli? Sì, infatti, e tra fratelli si ci aiuta non si ci affossa. Sai che penso? Che sarebbe bello se l'Italia potesse rimanere unita; se questa fosse l'ultima tappa della Sicilia, se non ci fossero altre prospettive coloniali, anche perché... diciamocelo... non c'è più rimasta tanta scelta sulla Terra^^: la Sicilia quanti popoli ha accolto? A quanti re di diverse nazioni si è inginocchiata? Quante lingue ha parlato? Quanta cultura ha assimilato? Tra un po' ci rimangono solo gli alieni!^^' :D dai, hai ragione! Aspettiamo che Anthos incominci a dividere e poi discutiamo se creare un'apposita sandbox e far confluire là le modifiche da apportare; insieme, poi, una volta valutate, le trasferiamo nella voce in ns0, così evitiamo conflitti di modifiche al lettore. --Stella (msg) 20:03, 7 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Non si può ridurre la storia di Sicilia a un trattatello edulcorato. L'indipendentismo è un fatto, abbastanza limitato e di nicchie culturali, ma è stato una realtà storica. Niente a che fare quindi con i borbonismi dell'ultima ora. Quanto ai patrioti esuli che invocavano l'intervento dei Savoia a Torino bisogna dirlo che tra essi non c'erano solo idealisti, ma anche massoni, proprietari terrieri e mafiosi. Non bisogna sottacere che il governo sabaudo scavalcò Garibaldi subito dopo annullando molti dei suoi decreti (divisione terre, concessioni ferroviarie alla Adami e Lemmi, governo del territorio) preferendo applicare le leggi piemontesi, le tasse piemontesi, nonostante di fatto fosse stato dichiarato il Regno d'Italia. Furono gravi errori che portarono alla rivolta. La coscrizione obbligatoria immediata, nel 1861, ad un territorio che ne era esente ad economia agricola e povero (togliere braccia significava condanna alla fame per le misere famiglie). In Sicilia non ci fu lo stesso banditismo calabro-lucano che esisteva anche ai tempi dei Borboni. In Sicilia fu proprio la renitenza alla leva che ingrossò le fila delle poche bande esistenti e il passo fu breve. Aiutato anche dalla durissima repressione. Non vogliamo dirle queste cose e parlare solo di "patrioti" "regno d'Italia". Qui nessuno parla, vanta o rimpiange Borboni e neanche Savoia. L'Italia è unita sulla carta, sulle tasse, sulle guerre combattute, ma di fatto rimane piena di regionalismi, e non solo siciliani.....--Anthos (msg) 20:36, 7 mag 2019 (CEST)?[rispondi]
[@ Anthos] Non ho mai chiesto di edulcorare nulla, infatti, ma solo di non cadere in toni faziosi come quando si sminuivano le prime ferrovie, o di mitizzare briganti. Concordo, se si fosse mantenuta la direzione di Garibaldi e i Savoia non avessero commesso gli errori da te citati, chissà... --Giovanni Ct wiki (msg) 22:25, 7 mag 2019 (CEST)[rispondi]

integrazione e reperimento fonti[modifica wikitesto]

Dato il permanere della carenza di testo e fonti, provvedo ad alcune integrazioni--Anthos (msg) 15:04, 3 mag 2019 (CEST)[rispondi]

Proposta di divisione[modifica wikitesto]

Il titolo prevede l'esposizione della storia della Sicilia nel Regno d'Italia tuttavia il periodo è troppo esteso e denso di varianti politico economiche. Per essere trattato al meglio dovrebbe essere "spezzato" almeno in tre parti:

  • 1) Fino alle soglie della prima guerra mondiale, quando l'entrata in guerra contro l'impero Ottomano, provocò la chiusura dei commerci marittimi con l'oriente e il nord Africa dai porti di Catania, Siracusa e Pozzallo e azzerò poi anche la commercializzazione agrumaria siciliana e calabrese con l'Austria via ferrovia.
  • 2) la storia della Sicilia nel periodo fascista fino allo sbarco alleato e alla caduta del regime, nel 1943.
  • 3) La storia della Sicilia dall'occupazione alla Repubblica.

Cosa ne pensate?--Anthos (msg) 10:23, 6 mag 2019 (CEST) PS. Attendo pareri e suggerimenti titoli eventuali. Ho proposto il quesito anche in discussione progetto Sicilia--Anthos (msg) 10:33, 6 mag 2019 (CEST)[rispondi]

[@ Anthos] Procedi, ma la pagina è già abbastanza pesante, io non aggiungerei troppe info dettagliate. Titoli proposti:
- Dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale
- Il ventennio fascista
- Dall'occupazione Alleata alla Repubblica

Giovanni_Ct_wiki (msg)

il terzo periodo mi sembra troppo corto, farei dall'unità fino la grande guerra, secondo periodo, dalla grande guerra al 1946--Linneus (msg) 22:00, 6 mag 2019 (CEST)[rispondi]
in Sicilia il fascismo e il governo italiano cessano con l'occupazione nel 1943 mentre nel resto d'Italia avviene la caduta del fascismo, quindi direi che il discrimine è il 1943 per la storia in oggetto. Direi quindi che il secondo periodo debba comprendere invece: da -fine grande guerra 1918 a fine seconda guerra in Sicilia 1943-. Il terzo quindi inizierebbe dal 1943, governo provvisorio, fino ai giorni nostri. Nel dopoguerra infatti inizia l'industrializzazione in Sicilia ed è un fatto importante con tutti i suoi pregi e i suoi guasti. Si tratta di stabilire i titoli più consoni.--Anthos (msg) 20:21, 7 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] La voce tratta della storia della Sicilia nel Regno d'Italia, non il periodo repubblicano. Comunque, non andrei oltre 2-3 divisioni. --Giovanni Ct wiki (msg) 22:46, 7 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Giovanni Ct wiki] Ovvio che il titolo andrebbe cambiato per la terza sezione, anche se in Regno d'Italia cessò legalmente con il referendum del 2 giugno 46e non con l'occupazione alleata, anche se di fatto dopo il 25 luglio del 43 si ebbe l'Italia divisa in repubblica sociale a nord e regno del sud con i Savoia...
Potremmo allora dividerla in 2 parti invece di 3, visto che deve finire con il Regno, quindi con l'esilio dei Savoia. Altrimenti possiamo farne 3 ma l'ultima parte dovrebbe concentrarsi sulle rivolte post-belliche: mi pare di ricordare che ci fu un'intrigata storia che voleva la Sicilia come uno Stato dell'America (un qualcosa tipo diventare una nuova stella nella sua bandiera); progetto che trovò la contrarietà sia dell'Inghilterra che della Russia, ma si tratta di cose che ho solo visto di sfuggita, però mi sembrano molto interessanti! In quel contesto mi pare nacque il MIS (Movimento Indipendenza Sicilia) o un qualcosa del genere... davvero ho nozioni superficiali al riguardo, ma insomma materiale, enciclopedico, ne abbiamo tanto, si tratta solo di decidere come muoverci. 2 o 3 voci? --Stella (msg) 09:53, 8 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Stella] [@ Anthos] Proposte:
- Dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale
- Il ventennio fascista
- La seconda guerra mondiale
oppure
- Dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale
- Dal fascismo alla seconda guerra mondiale
--Giovanni Ct wiki (msg) 18:30, 8 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Io sono per la seconda proposta: fascismo e seconda guerra mondiale vanno bene insieme. --Stella (msg) 22:16, 8 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Allora, mi va bene per la divisione in due: proporrei come titoli
Storia della Sicilia dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale
Storia della Sicilia dal primo dopoguerra alla caduta del fascismo (che comprende fine guerra, prodromi e insediamento del fascismo, guerra, occupazione e fine del regime in Sicilia.--Anthos (msg) 13:04, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Per quanto riguarda il terzo periodo si penserà dopo eventualmente considerando governo provvisorio alleato, rientro nel Regno d'Italia nel 1945, referendum, autonomia, indipendentismo e dopoguerra (piano Marshall, industrializzazione, riforma agraria, boom e congiuntura...)--Anthos (msg) 13:09, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Chiedo scusa se mi inserisco ora, dopo tanti discorsi che avete già fatto,:
- Dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale inclusa.
Dal primo dopoguerra allo 8 settembre 1943 (data ben precisa in quanto cambiano lo stato di guerra e della politica nell'isola, in anticipo sul resto del paese)
Dallo 8 settembre 1943 alla Repubblica. --Bramfab Discorriamo 17:09, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Per la Sicilia non è l'8 settembre il discrimine: Eisenhower si insediò quale formale governatore militare della Sicilia e annunciò la sospensione dei poteri del Regno d'Italia sulla Sicilia che fu il primo territorio amministrato dall'AMGOT dalla resa di Palermo il 22 luglio 1943. Il 25 cadde il fasciamo.--Anthos (msg) 18:08, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
(f.c.) In tal caso potremmo fare il 22 luglio, tuttavia la Sicilia fu completamente occupata verso fine agosto, e l'armistizio che decisamente ribalta le carte in tavola vi fu firmato a inizio settembre. Forse il punto di svolta e di stacco dal periodo fascista è dato dallo sbarco alleato di inizio aprile, che porta la guerra sull'isola, assieme a nuovi e vecchi politici e altri figuri. --Bramfab Discorriamo 18:57, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] [@ Bramfab] [@ Stella] Scusate, avevo capito di suddividere questa pagina in due capitoli, non di creare altre pagine! In tal caso non condivido, la mia proposta era di riorganizzare questa pagina in due capitoli (1. Dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale, 2. Dal primo dopoguerra alla caduta del fascismo) e relativi sottocapitoli. --Giovanni Ct wiki (msg) 18:18, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Il discorso è iniziato proprio perché il periodo è troppo lungo ed è trattato in maniera approssimativa e indegno di un'enciclopedia. La divisione in due "tomi" è la stessa cosa che si fa nello stampato. Non vedo perché opporsi. --Anthos (msg) 18:21, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] Perché su wikipedia la storia della Sicilia è trattata per dominazioni, come puoi qui vedere https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sicilia; non vedo perché cambiare ciò. Sarebbe più opportuno riorganizzare questa pagina, rendendola più concisa e ordinata. --Giovanni Ct wiki (msg) 18:57, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Giovanni Ct wiki] Ordinata si! Concisa perché? Grazie del link ma sappi che sin da quando fu creata la Stori della Sicilia sono stato tra i contributori--Anthos (msg) 19:40, 9 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Piccolo OT: «[...] la storia della Sicilia è trattata per dominazioni [sic]»: un giorno mi spiegherete in cosa consista la dominazione, ad esempio, "greca" o "spagnola" in Sicilia. --Μαρκος 15:59, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Bramfab] no per favore... tutto tranne un titolo che crei ancora più occultamento sui fatti avvenuti in Sicilia! L'armistizio non fu l'8 settembre, ma il 3. L'8 è stato solo comunicato ufficialmente, ma qui i giochi erano già chiusi. Quel titolo può stare bene in una voce generale sull'Italia, ma metterlo in Sicilia credo che sarebbe fare un ulteriore smacco a quel che qui accadde realmente. E [@ Anthos] l'AMGOT iniziò a governare la Sicilia prima della presa di Palermo, visto che Siracusa (che fu subito circondata, presa e occupata) era già sede dell'AMGOT all'indomani dello sbarco. Scusate ragazzi se specifico queste cose ma sono stanca di vedere fatti realmente importanti ignorati senza motivo. --Stella (msg) 16:23, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Mαρκος] OT: non so se la mia risposta possa essere considerata soddisfacente, ma io credo che si usi il termine "dominazione", anche in riferimento ai Greci, poiché essi "dominarono con la loro cultura". Così i Siculi tentarono di ribellarsi ai Greci. Sulla Spagna invece non me la sento di rispondere... ci sono dentro a quel periodo, lo sto studiando, e con tutto ciò non so ancora quantificare questo con delle parole... non credo che ci fu un dominio di cultura, e nemmeno un dominio bellico (non ho ancora incontrato una cronaca nera che riguardi un episodio di violenza spagnola sui siciliani; ancora nemmeno uno, e sono giunta nel '600). Quindi, paradossamente, io vedo più un dominio ellenico che non un dominio spagnolo^^ e in ogni caso io uso raramente questo termine nelle voci che compilo, ma non mi sento di condannare chi ne fa uso. --Stella (msg) 16:38, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[↓↑ fuori crono] Ti ringrazio per la risposta, [@ Stella], ma proprio perché OT direi di non proseguire. Dico solo che non mi hai convinto: la "retorica delle dominazioni" affonda le sue radici almeno nell'Ottocento, anche a causa di illustri studiosi, e persiste pervicacemente fino ai giorni nostri. L'idea è quella di una Sicilia eterno campo di battaglia di "altri", e di un popolo siciliano assente, quasi inesistente, perennemente visto come una mera "successione di dominazioni" (d'altronde si parla, ad esempio, di improbabili "arabi di Sicilia" [?]). In tal senso, sarebbe a mio parere da rivedere del tutto la suddivisione «per dominazioni», tipica di una visione della storia ancorata a ideologie del passato, anche perché in numerose fasi della sua storia la Sicilia non appartenne né a uno, né a un altro, ma vide la compresenza di lingue e culture di ceppi diversi e spesso distanti tra loro all'interno di uno "Stato" siciliano. Ancora più grave, a mio avviso, l'assenza di una pagina incentrata sul popolo siciliano, benché io stesso ne abbia una bozza (allo stato embrionale) in una delle mie tante sandboxes. --Μαρκος 16:59, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[↓↑ fuori crono] [@ Mαρκος] sai credo che proprio per l'argomento che stai toccando tu non sia per niente OT: si parla della base della suddivisione della storia siciliana (citata sopra da Giovanni), ma per il resto sì, siamo OT (ma nemmeno tanto, dato che parliamo pur sempre di periodi storici siciliani) e mi piacerebbe sapere di più su come la vedi tu e soprattutto su questa tua sandbox allo stato embrionale sui siciliani (a livello etnico?) per cui spero di poterti scrivere nella tua voce di discussione uno di questi giorni e continuare lì questo tuo interessante argomento su come vedere le dominazioni. --Stella (msg) 17:07, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Stella] per favore niente complottismi, vittimismi o voler vedere cose che non ci sono o elisione del buon ssenso. 1) Nessuno vuole nascondere nulla. 2) Anche se fu firmato il 3 venne messo in atto l'8, e fino a quel giorno i soldati italiani morivano per mano degli alleati, da quel giorno per mano dei tedeschi e da quel giorno ebbe atto la dissoluzione del regio esercito con un tutti casa; fino alla dichiarazione alla radio i giochi per il popolo italiano (siciliani inclusi) non erano per nulla definiti, neppure per Badoglio, re e alte autorità militari che non sapevano esattamente che fare.
In ogni caso la divisione deve essere guidata da una cesura storica ben definita e questa è: o lo sbarco alleato in sicilia, che concretamente portò la guerra in Italia (e quindi anche sull'isola) cambiando drasticamente lo scenario bellico oppure l'armistizio messo in atto e dichiarato l'8 che ribaltò tutta la situazione politica interna e Internationale. Quello che accade tra questi due eventi sono fatti che seguono la transizione in atto, non che la creano.--Bramfab Discorriamo 16:52, 10 mag 2019 (CEST) [rispondi]
[@ Bramfab] io non voglio sminuire l'importanza dell'8 settembre, dico solo che sarebbe ipocrisia dire che l'8 non ha del tutto occultato il 3. E poi che i giochi non erano conclusi chi lo dice? La firma fu il 3; Badoglio si arrese a nome dell'Italia il 3 settembre 1943 sotto una tenda nei pressi di Cassibile. Ciò che accadde dopo è storia, ma direi che l'8 è figlio del 3 e quindi se quello deve diventare un titolo la precedenza spetta al 3 settembre. Poi, per come la vedo io, starei più sul vago ed eviterei comunque un titolo così specifico. --Stella (msg) 17:13, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Stella] Porti la discussione fuori dal seminato per questa voce e l'argomento di questa discussione, osservo che Badoglio neppure fu a Cassibile quel giorno e ovunque gli armistizi valgono da quando sono proclamati e resi esecutivi. --Bramfab Discorriamo 17:34, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Bramfab] no signore, non fino a quando discutiamo di che titolo mettere alla voce. Sei tu che hai proposto per 2 voci il titolo con l'8 settembre ed io ti ho risposto di conseguenza, esponendoti perché non sono d'accordo. Poi la presenza più o meno fisica di Badoglio a Cassibile non può non importar di meno. Vuoi forse dire che perché lui non c'era il 3 settembre inglesi e americani non considerarono valida quella firma? Inglesi e americani cosa fecero secondo te dal 3 all'8 settembre? Aspettarono il "proclamo ufficiale" non sapendo cosa fare loro con i siciliani? --Stella (msg) 18:10, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
E' quello che accadde, per gli alleati erano tutti italiani (ossia cittadini di una nazione in guerra con loro), senza un armistizio proclamato, in parte in territorio conquistato, in parte in territorio da conquistare. Questa è storia.--Bramfab Discorriamo 18:30, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Non è che stiamo divagando? Torniamo al tema del titolo: la Sicilia dal 22 luglio 1943 fu un territorio occupato e sotto il governo militare AMGOT. Da tale data, alla "riconsegna" l'11 febbraio 1944 al governo del Regno, la Sicilia non fu governata ne dal fascismo e neanche dall'Italia. Emblematico il titolo del libro di Sandro Attanasio Sicilia senza Italia edito da Mursia nel 1976 che tratta tutto il periodo dallo sbarco alla conquista di Messina. Per il resto d'Italia il tutto fu progressivo invece: alcune regioni dall'8 settembre ufficialmente sotto il Regno del Sud; altre sotto la Repubblica di Salò fino alla resa nel 1945.
Quindi, a mio avviso, la Storia di Sicilia non deve essere per forza divisa per dominazioni (cosa per me priva di senso logico) ma per periodi storici coerenti.
Parlare inoltre di Sicilia sempre dominata da altri e "quindi" deresponsabilizzata implicitamente è anch'essa un falso storico. Ci furono periodi di totale impossibilità di autogestirsi ma altri periodi in cui ci fu un coinvolgimento pesante della società siciliana (pensiamo al periodo dei Chiaramonte o in quello greco a predominanza di Siracusa, o in quello federiciano e aragonese. Ci vuole attenzione e ricerca pedante per non incorrere in banalizzazioni o in semplificazioni.--Anthos (msg) 19:58, 10 mag 2019 (CEST)[rispondi]

[@ Anthos] [@ Stella] [@ Bramfab] Mi sono assentato un giorno ed è scoppiato il dibattito! Sulle vicende del '43 non intervengo, anche perché OT. La storia non va semplificata, ma nemmeno complicata. No vedo perché cambiare la suddivisione storica usata nel link che ho postato. Quindi, ribadisco che la soluzione migliore per me rimane la riorganizzazione di questa pagina in 2/3 capitoli e relativi sottocapitoli. --Giovanni Ct wiki (msg) 16:49, 11 mag 2019 (CEST)[rispondi]

Sei sicuro che le vicende del '43 siano OT. Rileggi quanto successo e vedrai che tu sbagli di grosso: dal 22 luglio 1943 la Sicilia non fu sotto il governo del Regno d'Italia che non esisteva più ma sotto l'AMGOT. Fu "riconsegnata" un anno dopo al Regno del Sud, dovresti saperlo. La caduta del fascismo il 25 luglio non significò nulla per la Sicilia occupata e governata dagli Alleati e il Regno d'Italia riprese la sua esistenza di fatto dopo la liberazione, non dopo l'8 settembre. Poi dimmi un motivo di "complicazione" che non sia solo un'opinione personale. È complicazione il tentativo di migliorare una voce a detta di tutti in pessime condizioni?--Anthos (msg) 19:13, 11 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] Come già detto, non mi addentro in tale questione; se vuoi trattarla, fa pure. Comunque, ti ho risposto nel progetto Sicilia; non ha senso ripetere la stessa conversazione su due discussioni. --Giovanni Ct wiki (msg) 16:04, 12 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Anthos] Se ti riferisci la secolo XX non ho capito il riferimento a dominazioni, dal 22 luglio 1943 quella parte del territorio della la Sicilia occupato dopo lo sbarco non fu sotto il governo del Regno d'Italia, che per altro esistette fino alla proclamazione dei risultati del referendum, il territorio occupato aumentò col passare dei giorni dopo il 22 luglio. Forse solamente in testi di sostenitori dell'EVIS tale fatto è considerato storicamente rilevantissimo da rendere distinta la Sicilia dal resto dell'Italia del sud sotto occupazione alleata, come suddivisione storica.--Bramfab Discorriamo 13:24, 13 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Bramfab] Sei fuori strada: ho già citato più sopra il testo di Sandro Attanasio, "Sicilia senza Italia", edito da Mursia nel 1976; l'autore è su posizioni nazionalistiche (di destra) altroché sostenitore dell'EVIS! Siamo di massima poco informati della storia d'Italia (forse colpa della scuola o degli autori dei testi andati per la maggiore. Si sono infatti ignorate le foibe, la persecuzione dei pentecostali durante il fascismo per motivi razziali ben prima delle leggi razziali contro gli Ebrei, l'inutilità di Via Rasella, l'inspiegabile arresto dell'avanzata alleata che ha dato tempo ai tedeschi di risalire la penisola. Sono tante le cose che si dovrebbero sapere della nostra storia recente e che vengono scientemente ignorate dalla storiografia "ufficiale". Stai parlando con un NON nostalgico per antonomasia. Ho avuto uno zio Francesco ucciso nel 1924 da un fascista, la mia famiglia fu tra le fondatrici del partito socialista del mio paese d'origine, altro che autonomista o filoborbonico: quando la smettiamo (tutti noi) di etichettare le persone?--Anthos (msg) 17:46, 13 mag 2019 (CEST). PS. Rileggi ancora AMGOT: il 22 luglio, resa di Palermo è la data di esautorazione del governo del Regno; il 17 agosto 1943 la Sicilia è gia stata evacuata. Fino all'11 Febbraio 1944 la Sicilia non fu "italiana" ma sotto governatorato militare alleato. Ciò storicamente non conta nulla?--Anthos (msg) 17:55, 13 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Non sono fuoristrada:autorevolezza delle fonti e mainstream. Fin quando non ci sono siamo alla ricerca originale. --Bramfab Discorriamo 22:41, 13 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Ricerca originale? Quale sarebbe: quelle sono date e dati universalmente accettati da tutti gli storici. Mica me li invento io. In ogni caso vedo uno strano ostruzionismo a rivedere la pessima voce. Per me alla fine può rimanere così com'è. Anzi mi pento di averci lavorato sopra. Wikipedia è già dequalificata abbastanza in tanto e tanto già di per se. Ripeto quanto scrissi sopra: non ho fini occulti, nostalgie, posizioni partigiane di destra o di sinistra (e neanche di centro); sono abituato a lavorare per bene: i lavori che ho portato avanti parlano per me (ogni tanti fa bene rileggerli). Un saluto.--Anthos (msg) 18:50, 14 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Si, usare fonte minoritaria per sostenere la rilevanza di una data e di un evento a pietra miliare di storia è ricerca originale. Incidentalmente il 22 luglio nella Sicilia occupata il governo del regno d'Italia non esisteva non perché esautorato da un atto di legge, ma perché occupato militarmente da nazioni a cui questo aveva dichiarato guerra, e lo stesso valeva il 20 luglio per quei territori che erano già occupati e il 31 agosto per i nuovi territori occupati nel frattempo, e che prima di essere occupati continuavano, malgrado gli alleati ad essere sotto il regno d'Italia.--Bramfab Discorriamo 19:27, 14 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Una Sicilia spaccata in due o in tre non è una novità... tutto si può sistemare con la dovuta calma (toni pacati e imparziali) e le dovute fonti. Sinceramente trovo un po' triste (anche se questa non è la parola più adatta) il fatto che dei siciliani non possano avvicinarsi a una voce "calda" (poiché la Sicilia nel Regno d'Italia è una voce ancora calda) senza essere tacciati di essere neo-borbonici oppure di voler esaltare l'EVIS... così strano è che dei siciliani vogliano portare ordine e accuratezza in una voce importante come questa? Io do fiducia ad Anthos e dovreste farlo anche voi. Trovare volontari che si occupino di argomenti così non è semplice; ciò non toglie che poi ovviamente ciascuno di voi possa aggiungere dell'altro per migliorare la voce oppure dire "guarda Anthos questa fonte non mi convince, troviamone un'altra) ma senza litigare o scendere sul personale! Perché raga, fidatevi, non è normale che in questi giorni ciascuno di noi qui abbia dovuto dichiarare praticamente le proprie simpatie e/o intolleranze... tra un po' ci manca solo che chiediate il documento d'indentità^^ su via... qui nessuno vuole far valere un proprio punto di vista! Quel che si vuole è semplicemente rimettere mano e sistemare una voce che ne ha bisogno. --Stella (msg) 19:35, 14 mag 2019 (CEST)[rispondi]