Discussione:San Pietro a Patierno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ho riscritto alcuni punti dell'articolo correggendo in particolare alcuni concetti:

  • viene utilizzato il volgare e improprio termine "paese", che oltretutto nel contesto è ambiguo ed equivoco in quanto il concetto di paese non è immediatamente riferibile a quello di comune (paese = geografia, comune = diritto amministrativo: anche Palinuro è un paese, ma non è un comune, bensì una frazione di Centola).
  • l'autore parla di gravi carenze infrastrutturali. Ha ragione, ma non capisco perché evita di citare la più grande infrastruttura di tutto il comune di Napoli, situata proprio nel quartiere: l'aeroporto. Inoltre, il malessere dovuto alle carenze infrastrutturali è da ricondurre al fatto che il quartiere, nonostante l'unificazione con Napoli avvenuta ormai quasi un secolo fa, continua a vivere come se fosse una città a sé stante. Se fosse un semplice quartiere, d'altro canto, per quale motivo dovrebbe avere delle infrastrutture? In una città esistono i quartieri residenziali, i quartieri dei servizi e i quartieri dove sono situate le infrastrutture.
  • la bassa densità abitativa viene motivata dal fatto che il quartiere non ha nulla da offrire. Mi viene da ridere, perché i quartieri più densi sono proprio quelli che offrono meno: vedi Secondigliano e Scampìa.
  • ho evidenziato, pur senza rimarcarli troppo, i legami con Casoria. Pensate che ieri ad Afragola si è tenuta una conferenza stampa in cui i vertici dell'Università Parthenope di Napoli hanno presentato il corso di laurea in Ingegneria gestionale che sarà attivato da quest'ateneo, proprio ad Afragola, a partire dall'anno accademico entrante. Il rettore, Gennaro Ferrara, si è lasciato andare a sentimentalismi personali, dicendo che essendo nato a San Pietro a Patierno (che se sui documenti risulta Napoli, ma questo è irrilevante) è particolarmente contento di questa cosa, in quanto per gli abitanti di San Pietro Afragola è il punto di riferimento per tutto e lui vi è particolarmente legato in quanto è tradizione, dalle sue parti, vi ci si deve recare ogni 13 giugno per festeggiare Sant'Antonio. Credo che queste parole siano emblematiche della mancata integrazione di San Pietro a Patierno nella città di Napoli. Senza per questo voler appoggiare i movimenti che rivogliono l'autonomia di San Pietro.

--81.208.55.149 16:42, 22 mar 2006 (CET)[rispondi]

PS - Provate a chiedere a un napoletano del centro o del Vomero dove si trovi San Pietro a Patierno. Quei pochi che sanno dov'è in 9 casi su 10 non sanno che è parte integrante del comune di Napoli.

... uhmm... questo "PS" mi sembra un "tantinello" esagerato ;-) --Retaggio (msg) 18:44, 22 mar 2006 (CET)[rispondi]


Caro Retaggio, perché scrivi così piccolo? Mi vuoi fare andare a cecare?!?
Comunque volevo precisare due cose.

  • In ordine alle tue correzioni, non capisco cosa ci fosse di opinabile o difficilmente dimostrabile nell'espressione «dall'abolizione del sistema feudale avvenuta per volere di Gioacchino Murat è stato comune, fin quando il regime fascista non ne ha voluto la fusione...» e cosa ha di sostanzialmente diverso rispetto all'espressione «fin quando durante il periodo fascista non venne fuso con il comune di Napoli». Innanzitutto, «il Fascismo ha voluto la fusione» è un modo di dire; secondo, sappiamo bene che in quel periodo erano in pochi a prendere le decisioni e, oltretutto, la fusione di San Pietro a Patierno con Napoli rientrò nel piano, varato da Mussolini in persona (e quindi come può non essere stata volontà del Fascismo?!?), che interessò moltissime città italiane, tra cui Milano (Baggio, Lorenteggio), Venezia (Mestre, Marghera), Genova (Brignole, Prà, Voltri), Roma (che Mussolini fece diventare il comune più grande d'Europa), oltre che Napoli e moltissimi altri comuni campani (Aversa, Afragola, tre comuni uniti sotto il nome di Atella di Napoli, tre comuni uniti sotto il nome di Albanova etc.).
  • In ordine alla tua affermazione in questa pagina di discussione, vorrei raccontarti la mia esperienza.


Io sono nato e vissuto ad Afragola e ci ho frequentato le scuole dell'obbligo. Poi ho scelto di iscrivermi al liceo classico, ma ad Afragola non c'era. All'epoca, però, il liceo ginnasio Francesco Durante di Frattamaggiore aveva una sezione staccata a Casoria che aveva sede in prossimità della Sannitica, a pochi passi dal centro di Afragola. Per cui l'istituto era frequentatissimo da afragolesi. Non percepivo la scelta di andare lì come andare fuori dalla mia città, pertanto. In classe avevo una compagna che era figlia di un notabile afragolese, che esercitava la sua attività professionale in città. Lei però diceva di abitare a Casoria. Un giorno arrivò una circolare in cui noi alunni eravamo invitati a comunicare i nostri indirizzi di residenza aggiornati alla segreteria. Siccome la segreteria era a Fratta, ci fecero la gentilezza di mandarci gli elenchi (all'epoca non c'erano le normative sulla privacy che ci sono oggi) e così la docente di turno lesse in ordine alfabetico i nostri nomi con accanto gli indirizzi, invitandoci a segnalarle eventuali correzioni da apportare. Arrivato il turno di questa mia compagna, la docente lesse «via ... - Napoli». Tutta la classe scoppiò a ridere. Io non risi, e chiesi alla mia compagna, dopo la lezione, se avesse la residenza a Napoli. E lei mi rispose «No, quella è proprio casa mia, ed è comune di Napoli; sarebbe San Pietro». Allora io le domandai perché quando le si chiede dove abita risponde «a Casoria». Lei replicò che se dicesse «San Pietro a Patierno» la gente non la capirebbe, e se dicesse Napoli, naturalmente, non renderebbe l'idea. Quella fu la prima persona di San Pietro a Patierno che abbia conosciuto in vita mia.
Qualche anno dopo mi sono ritrovato a fare lezioni private e mi son ritrovato molti ragazzi provenienti da San Pietro. Un giorno ritrovai il numero di telefono di una ragazza conosciuta in quelle circostanze, ma non ricordavo chi fossi. Allora le telefonai; riconobbi la voce ma non capii bene chi fosse, e le chiesi «Di dove sei?». «Di vicino Casoria» fece lei. E allora io: «Beh, io sono di Afragola; vicino Casoria che significa? Casavatore forse?». «No, San Pietro... Conosci?». Questa fu la sua risposta. «Beh, San Pietro è Napoli...» e lei «Beh, ma io ai napoletani dico "vicino Casoria", perché se dico "San Pietro" non mi capiscono».
Quanto sopra mi sarà capitato un'altra decina di volte. Ricordo bene di aver conosciuto una ragazza a cui chiesi se fosse di San Pietro, perché mi sembrava avesse una faccia conosciuta e non so perché mi rimandava a quella zona, e lei rispose «No, io sono di Napoli!». E io: «Beh, anche San Pietro è Napoli». E lei «No, San Pietro è paese; io sono di Napoli Napoli», con un fare, devo dire, piuttosto volgare. «Veramente San Pietro è un quartiere di Napoli» feci io, proseguendo: «Tu di che quartiere sei?». E lei «No, io sono di Napoli, porta Capuana!».
Penso che questo debba far riflettere...
--81.208.55.149 13:52, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]

Caro utente Afragolese, hai detto bene, questa è una "tua" esperienza. Siamo entrambi della provincia di Napoli, lavoriamo entrambi a Napoli ed entrambi passiamo il nostro tempo a girare per la provincia di Napoli (almeno per me è cosi, per lavoro, e suppongo anche per te). Cerchiamo di inserire informazioni enciclopediche e non basate su esperienze personali. Per quanto mi riguarda conosco e ho conosciuto decine di persone di Afragola, Casoria, Casalnuovo, ecc...; generalmente da queste persono sento dire "Napoli" o al massimo "provincia di Napoli" o addirittura "periferia di Napoli". Potrei dirti addirittura che ho sentito da persone di Aversa (!!!) dire "periferia di Napoli"... Ma ovviamente questa è la "mia" esperienza, contestabile o opinabile quanto la tua e quindi non enciclopedica.

Quanto alla differenza tra "leggi fasciste" e "leggi emanate durante il periodo fascista", la distinzione è sottile ma non da poco: a mio parere nel secondo tipo rientrano quelle leggi emanate dai fascisti ma che non hanno molto a che vedere con l'ideologia fascista e che potrebbero, tecnicamente, anche essere state emanate da un governo diverso. Per capirsi: le leggi razziali sono leggi fasciste, oppure fondare una nuova città e chiamarla Littoria risponde all'ideologia fascista; accorpare o dividere due comuni, pur se fatto da un regime fascista è una pratica che si può vedere nel mondo anche con altri tipi di governi. Sfumature, non di più, ma su Wikipedia si possono cambiare anche le sfumature.

Cari saluti, bye. --Retaggio (msg) 14:37, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]

Caro Retaggio, alcune delle cose che dici non possono essere vere per una questione di logica. D'accordo che c'è qualcuno che dice di essere di Napoli quando invece è in realtà di Sorrento (io in chat ho conosciuto una persona che mi ha detto di essere di Napoli e che poi quando io ho risposto che sono di Afragola mi ha detto «Ah, beh, io non sono proprio di Napoli; sono di Cassino». E anche qualcuno di Caserta quando va fuori dice di essere di Napoli). D'altronde c'è gente del Cilento che va dicendo di essere di Salerno. Ma se io vado a scuola ad Afragola e chiedo a un mio compagno di dov'è, evidentemente intendo chiedergli qualcosa di più preciso e specifico rispetto a quello che alla stessa persona chiederebbe un milanese conosciuto in Sicilia.
E così quando un napoletano chiede a un altro napoletano di dov'è, di sicuro non si aspetta di sentirsi rispondere «di Napoli». Al limite «del Vomero» (ormai tutto fa Vomero: non solo l'Arenella e i Colli Aminèi, ma anche i Camaldoli e Soccavo, finanche Chiaiano...). E in queste circostanze io ho sempre sentito rispondere, da parte di gente di San Pietro a Patierno, «di vicino Casoria» e MAI «di San Pietro». Poi magari dopo si aggiungono i dettagli, e ho addirittura sentito dire «vicino Capodichino»: paradossalmente molti napoletani conoscono Capodichino ma di San Pietro a Patierno non hanno mai sentito parlare!
San Pietro a Patierno ai tempi in cui io frequentavo le scuole superiori aveva all'incirca 15mila abitanti, quindi i miei sono dati statisticamente più che rilevanti. In 15mila abitanti, col tasso di natalità del periodo, quanti giovani ci saranno stati? E quanti di questi, secondo te, frequentavano il liceo classico? Con grande probabilità, i 3 o 4 sanpietresi che c'erano in tutta la mia scuola erano tutti i sanpietresi che frequentavano il liceo classico.
--81.208.55.149 15:42, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]

Caro Afr., non te la prendere, ma non fai altro che confermare sempre di più la mia tesi, e cioè che "sentirsi" di Casoria o di Napoli è un qualcosa di cosi mutevole, opinabile e soggettivo da non avere nulla a che fare con l'enciclopedicità. E' ovvio che la stessa persona, se si trova a parlare con un francese dirà "di Napoli", se parla con un milanese dirà "di Caserta", se parla con uno di San Nicola La Strada dirà "Recale"... è fin troppo ovvio e questo non fa altro che confermarci che questi discorsi ("... si sentono di appertenere a quell'altro comune...") non hanno nulla a che vedere con un articolo enciclopedico. Inoltre, simpaticamente, un "PS"... mi sa che consideri troppo poco San Pietro a Patierno quando dici che i napoletani non lo conoscono... ricordi quale è "l'imprecazione" più diffusa a Napoli? ;-)... Arrivederci, bye. --Retaggio (msg) 16:17, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]

Sì, ma è proprio questo il punto: la gente di San Pietro a Patierno dice di essere «di vicino Casoria» anche quando ha a che fare con gente della zona. La mia compagna diceva «Sono di origini afragolesi, ma abito a Casoria» e poi quando ti dava l'indirizzo se ne usciva con un «80144 Napoli». Peraltro tutti gli altri sanpietresi che conosco sono abituati a scrivere «80144 San Pietro a Patierno (NA)», e non «80144 Napoli». Tendenza che ho riscontrato anche a Pianura («80126 Pianura (NA)»), Ponticelli («80147 Ponticelli (NA)») e, più raramente, a Barra («80147 Barra (NA)») e San Giovanni a Teduccio («80146 San Giovanni a Teduccio (NA)»). --81.208.55.149 17:41, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]
Okkey, ripeto anche io il punto: non possiamo dare valore statistico (o enciclopedico) ad un'indagine fatta tra "tutti i sanpietresi che conosci tu"... (soprattutto quando si tratta di cose così soggettive) questa dovrebbe essere un'enciclopedia. Cari saluti, bye. --Retaggio (msg) 17:54, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]
PS, simpaticamente... e meno male che su Barra e San Giovanni a Teduccio ti sei "mantenuto", altrimenti facevamo a gara a chi conosceva più persone ;-) bye. --Retaggio (msg) 17:54, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]