Classe Taigei

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Classe Taigei
Descrizione generale
Tiposottomarino
Numero unità4
In servizio con Kaijō Jieitai
Ordine2016
Costruttori
Cantiere
Entrata in servizio2022
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • in immersione: 4 300 tonnellate (4 232 long ton)
  • in emersione: 3 000 tonnellate (2 953 long ton)
Lunghezza84 m
Larghezza9,1 m
Pescaggio10,4 m
Profondità operativa800 m
Velocità
Equipaggio70
Equipaggiamento
Sensori di bordo
  • un sistema di elaborazione della informazioni OYX-1
  • un sistema tattico ZQX-12
  • un radar di scoperta di superficie Japan Radio Company ZPS-6H
  • un sonar Oki ZQQ-8
Sistemi difensivi
  • un dispositivo di guerra elettronica NZLR-2
Armamento
Siluri
  • 6 tubi di lancio HU-606 21 da 533 mm
  • Siluri Type 89
    Type 18
MissiliUGM-84 Harpoon
AltroMine
dati tratti da I sottomarini Taigei[1]
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La classe Taigei (たいげい?, Grande Balena) è una classe di sottomarini d'attacco a propulsione elettrica che stanno entrando in servizio nelle Forze di autodifesa giapponesi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre di comando del sommergibile SS-513 Taigei con il rivestimento in materiale anecoico.

All'inizio degli anni duemila del XXI secolo la Kaijō Jieitai giapponese, preoccupata per la grande espansione della flotta cinese, ha avviato un piano di potenziamento della propria componente sottomarina con l'acquisizione di unità di nuovo tipo, al fine di contrastare efficacemente la flotta sottomarina cinese. Lo sviluppo di un nuovo tipo di unità sottomarina dalle avanzate caratteristiche fu iniziato a partire dal 2005, e prevedeva lo sviluppo di tutta una gamma di nuovi avanzati sistemi da installare sulle nuove unità. Vennero sviluppati un nuovo sonar array, un innovativo snorkel, un nuovo sistema AIP, e per lo scafo valutati disegni che incorporassero tutte le nuove tecnologie disponibili o in fase di sviluppo.[2] I costi di progettazione furono altissimi, 69,9 miliardi di yen.

Per il loro impiego venne elaborata una strategia nota come logoramento dispersivo della potenza navale (in lingua giapponese kaigun ryoku no sanshōmō), che prevede la penetrazione in profondità dei sommergibili hunter-killer nel Mar Cinese Meridionale con obiettivo primario l'isola di Hainan dove si trova la grande base navale di Yulin, che ospita i sommergibili cinesi, e secondari in zone come l'ovest della penisola di Malacca al fine di favorire la massima dispersione della flotta avversaria.[3] Dopo aver realizzato le ultime due unità della classe Soryu, lo Oryu e il Toryu, dotati di batterie agli ioni di litio con una efficienza otto volte maggiore di quelle al piombo precedentemente utilizzate,[4] la marina giapponese ha avviato i piani di costruzione di una nuova serie di battelli diesel-elettrici denominata classe Taigei (programma 29SS).[5] Essi hanno uno scafo di forma particolare con caratteristiche stealth.[4] Il muso è fortemente inclinato, con le superfici laterali dotate di profilo piatto e angolato al fine di favorire la riflessione e la dispersione delle onde sonore, e lo scafo è ricoperto di materiale anecoico per ridurne la rumorosità.[4]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il dispositivo sonar del Taigei nella parte frontale.

Le unità della classe Taigei hanno un dislocamento standard di 3 000 tonnellate, che sale a circa 4 300 t a pieno carico. La lunghezza è di 84 m, la larghezza di 9,1 m, e il pescaggio è di 10,4 m.[4] Lo scafo è realizzato in acciaio speciale a elevata resistenza NS-120 con caratteristiche amagnetiche, sviluppato e prodotto dall'industria nazionale, non rilevabile dai dispositivi MAD (Magnetic Anomaly Detector), avente un limite di snervamento di 120 kgf/mmq.[4] La profondità massima raggiungibile è di 800 m.[4] I piani di coda hanno forma di X, e il loro utilizzo è assistito da un computer che consente una grande manovrabilità.[4] Nonostante sia stato ipotizzato l'utilizzo di un pump-jet, i primi esemplari impiegano un'elica per la propulsione.[4] L'apparato propulsivo è costituito da un motore elettrico erogante la potenza di 6 000 CV che consente di raggiungere una velocità massima di 20 nodi (37 km/h) in immersione e 13 nodi (24 km/h) in emersione.[4] Il motore è alimentato da un gruppo di batterie al litio della GS Yuasa di Kyoto dotate di capacità elettrica otto volte superiore a quelle al piombo-acido.[4] Queste batterie consentono un'autonomia di 3 000 km tra una ricarica e l'altra.[4] È stato installato uno snorkel di nuovo tipo che fornisce un flusso d'aria ottimale per l'alimentazione dei motori diesel dei generatori elettrici.[4]

La dotazione elettronica comprende un sistema di elaborazione della informazioni OYX-1, un sistema tattico ZQX-12, un radar di scoperta di superficie Japan Radio Company ZPS-6H, e un impianto sonar Oki ZQQ-8.[5] Per la guerra elettronica è installato un dispositivo NZLR-2.[5]

L'armamento è costituito da sei tubi lanciasiluri HU-606 21 da 533 mm, capaci di lanciare indifferentemente siluri pesanti Type 18 (G-RX6) e MHI Type 89 e missili antinave profondità-superficie UGM-84 Harpoon.[6][5]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Il sottomarino Hakugei nel porto di Kobe il 20 marzo 2023.

La prima unità della classe, lo SS-513 Taigei, è stata impostata presso il cantiere navale Mitsubishi Heavy Industries di Kobe, e varata il 14 ottobre 2020 alla presenza del Ministro della Difesa Nobuo Kishi[6] e il Capo di stato maggiore della Forza di Autodifesa Marittima Hiroshi Yamamura. La data di entrata in servizio del battello è stata il 9 marzo 2022, e il suo costo di costruzione è stato di 80 miliardi di yen (758,7 milioni di dollari).[5] La seconda unità, chiamata Hakugei, è stata impostata presso il cantiere navale Kawasaki Heavy Industries di Kobe il 25 gennaio 2019, e la terza il 24 aprile 2020. Una volta entrati in servizio è previsto che il compito primario di questi sottomarini sia la caccia ai sommergibili lanciamissili balistici (SSBN) della flotta cinese.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Periodici
  • Cristiano Martorella, I sottomarini Taigei, in Panorama Difesa, n. 405, Firenze, Ed. A.I. s.r.l., marzo 2021, pp. 40-45.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video