Carlo Vanvitelli

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Giacinto Diano, presunto ritratto di Carlo Vanvitelli

Carlo Vanvitelli (Napoli, 1739Napoli, maggio 1821) è stato un architetto e ingegnere italiano, attivo principalmente a Napoli e nei dintorni. Egli costrui numerosi edifici in stile neoclassico e dal re, nel primo Ottocento, venne nominato primario del corpo degli architetti e ingegneri. Il Vanvitelli operò anche nel completamento delle opere paterne apportando spesso modifiche all'originale dando un aspetto più sobrio ed elegante agli edifici, tra questi spicca la Reggia di Caserta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di fanciullo (forse Carlo Vanvitelli), Giuseppe Bonito, Dorotheum, Vienna

Carlo Vanvitelli è il primogenito di Luigi Vanvitelli, oltre a lui anche i fratelli Pietro Vanvitelli (Roma, 1741 – ?) e Francesco Vanvitelli (Roma, 1745 – ?) diverranno architetti. Gaspare Vanvitelli, altro fratello, invece prenderà la carriera forense. La sua formazione è pervenutaci attraverso le epistole tra il Vanvitelli e il fratello Urbano.

Carlo e Pietro ebbero una formazione parallela, entrambi si esercitarono nel cantiere della Reggia di Caserta e furono attivi nei cantieri dell'Acquedotto Carolino insieme a Francesco Collecini e Pietro Bernasconi. Nel 1759 collaborarono col padre ai rilievi del Foro Carolino. L'ultimo lavoro insieme dei due fratelli è una collaborazione con il Collecini per il rilievo del Casino di San Nicadro a Barra, questo lavoro fu alquanto impegnativo poiché è intervenuto anche il Vanvitelli stesso a risolvere alcuni problemi.

La chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, una delle opere di Carlo

Luigi prese la decisione di lasciare Carlo a Napoli e Caserta per seguire i lavori paterni, mentre Pietro e Francesco partirono per la Spagna con Francesco Sabatini e Marcello Fonton. In una lettera il Vanvitelli dichiarò di avere più di sessant'anni, sofferente di gotta, si stabilì ad Ischia per cure termali; Carlo nel frattempo risiedeva a Caserta per dirigere il cantiere sotto stretta supervisione paterna, fino alla sua morte.

Alla morte del padre avvenuta il 1º marzo 1773, Carlo acquisì la direzione del cantiere della Reggia e vi eseguì anche alcuni lavori di pregevole interesse architettonico, tra questi il giardino all'inglese e le decorazioni degli ambienti. Questo periodo fu anche molto travagliato a causa di cambiamenti culturali diretti verso il neoclassicismo dove Carlo rimase incerto nelle sue soluzioni architettoniche.

Decorazioni nella Reggia di Caserta, Carlo Vanvitelli e Filippo Pascale

La sua formazione era avvenuta sotto stretto contatto paterno e fu determinante anche nella produzione matura dell'architetto, ma non produsse soluzioni architettoniche originali, rimanendo fedele al linguaggio classicista espresso da Luigi Vanvitelli nella Reggia di Caserta.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Casina Vanvitelliana in un dipinto di Jakob Philipp Hackert
Villa comunale di Napoli in un dipinto di Salvatore Fergola
Palazzo Berio

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salvatore Costanzo, La Scuola del Vanvitelli. Dai primi collaboratori del Maestro all'opera dei suoi seguaci, Clean edizioni, Napoli, 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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