Arrighetto

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Arrighetto
Lingua originaleitaliano
GenereDramma per musica
MusicaCarlo Coccia
LibrettoAngelo Anelli

(libretto online)

Fonti letterarieDecamerone di Giovanni Boccaccio: novella di Madama Beritola (sesta novella della seconda giornata)
Attiuno
Prima rappr.9 gennaio 1813
TeatroVenezia, Teatro San Moisè
Personaggi
  • Corrado, feudatario, padre di Despina e marito in seconde nozze di Donna Rosa (basso)
  • Despina, sua figlia (soprano)
  • Rosa, sua moglie (mezzosoprano)
  • Giannotto, cameriere di Corrado (tenore)
  • Tebaldo, giardiniere vecchio in casa di Corrado (basso)
  • Il Conte Ludovico, promesso sposo di Despina (basso)
  • Pasquale, vecchio servitore del conte (tenore)

Arrighetto è un'opera in un atto di Carlo Coccia, su libretto di Angelo Anelli. Fu rappresentata per la prima volta il 9 gennaio 1813 al Teatro San Moisè di Venezia.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Gli interpreti della prima rappresentazione furono:[1]

Personaggio Interprete
Corrado Nicola de Grecis
Despina Teodolinda Pontiggia
Rosa Carolina Nagher
Giannotto Tommaso Berti
Tebaldo Luigi Rafanelli
Ludovico Nicola Tacci
Pasquale Gaetano dal Monte

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La trama è ispirata alla novella di Madama Beritola, raccontata da Emilia nella seconda giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio, ma con significative varianti.

Nella novella originale, Giuffredi e Scacciato, i due figli di Arrighetto Capece, nobiluomo caduto in disgrazia e arrestato in seguito alla caduta del re Manfredi di Sicilia, giungono fortunosamente a Genova presso i Doria. Molti anni dopo uno di loro, Giuffredi, sotto il falso nome di Giannotto, giunge in Lunigiana e si innamora della figlia di Corrado Malaspina, presso il quale aveva trovato rifugio la stessa madre di Giuffredi e Scacciato, Beritola. Corrado, scoprendo il legame tra Giuffredi, divenuto suo servitore, e la figlia, li fa incarcerare entrambi. Ma quando giunge la notizia che Carlo primo, il re che aveva sconfitto e ucciso Manfredi, è stato a sua volta sconfitto e Arrighetto è stato liberato, l'esultanza di Giuffredi fa scoprire la sua vera identità. Corrado, amico di Arrighetto, libera Giuffredi e gli dà in moglie la figlia, e tutta la famiglia di Arrighetto si può riunire.

Nell'opera di Coccia, la scena si svolge presso il palazzo di Corrado con alcune modifiche ai ruoli. Si finge che Arrighetto abbia affidato i suoi figli al servitore Pasquale, che li ha condotti a Genova presso i Doria. Molti anni dopo Arrighetto, Pasquale e i due bambini ormai adulti si ritrovano presso Corrado ma il tempo trascorso impedisce loro di riconoscersi.

Sotto il nome di Tebaldo, giardiniere di Corrado, si cela Arrighetto stesso, che si nasconde così ai suoi nemici. Corrado ha deciso di dare in moglie la figlia Despina al ricco conte Ludovico (in realtà il figlio minore di Arrighetto, adottato dalla famiglia Doria), che giunge accompagnato da Pasquale, l'unico a conoscerne la vera identità. Despina però è innamorata di Giannotto, cameriere di Corrado, che è il figlio maggiore di Arrighetto, fuggito da Genova da alcuni anni.

Pasquale riconosce in Tebaldo il suo antico padrone, che non può svelarsi perché teme per la propria vita, e gli rivela che Ludovico è il suo figlio minore. Despina rifiuta di sposare Ludovico, provocando lo sdegno della matrigna Rosa. Ludovico, osservando Giannotto, riesce infine a riconoscere in lui il fratello scomparso da tempo, e prende la risoluzione di rinunciare a Despina. Come nella novella del Boccaccio, infine, l'intreccio si risolve quando giunge la notizia della sconfitta di Carlo primo: Arrighetto, nuovamente libero, può riabbracciare i suoi figli e Giannotto sposerà Despina.

Struttura dell'atto unico[modifica | modifica wikitesto]

  • N. 1 - Introduzione Che innocente sia Capece (Corrado, Rosa, Tebaldo, Pasquale, Conte)
  • N. 2 - Cavatina di Despina Come sperar può un'anima
  • N. 3 - Aria di Corrado Usar vorrei prudenza...
  • N. 4 - Quartetto Deh! cara placati, pensa al mio stato (Giannotto, Despina, Corrado, Tebaldo)
  • N. 5 - Aria di Giannotto Perdei del cor la pace
  • N. 6 - Terzetto fra Tebaldo, Giannotto e Corrado Sì... sì... gli somigliate
  • N. 7 - Aria di Despina Se non torna il caro oggetto
  • N. 8 - Finale Di meraviglia e giubilo (Pasquale, Giannotto, Corrado, Conte, Despina, Rosa, Tebaldo)

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 2005 - Gezim Mishketa (Corrado), Elisaveta Martyrosian (Despina), Enrica Fabri (Rosa), Filippo Adami (Gianotto), Maurizio Lo Piccolo (Tebaldo), Omar Montanari (Conte Ludovico), Davide Rocca (Pasquale) - Fabrizio Dorsi (direttore) - Orchestra Sinfonica Carlo Coccia - Registrato al Teatro Coccia di Novara nel novembre 2005 - DVD: Bongiovanni AB 20004[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal libretto per la première
  2. ^ (EN) Serena Fenwick, Coccia - Arrighetto, su musicalpointers.co.uk, Musical Pointers. URL consultato il 6 dicembre 2013.
  3. ^ Carlo Coccia - Arrighetto - Fabrizio Dorsi (2007), su operaclass.com, Operaclass. URL consultato il 7 dicembre 2013.

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