Angela Carugati

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Angela Carugati

Angela Carugati (Firenze, 1881Napoli, 1977) è stata una pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Angela Carugati nasce a Firenze, ma dimora a Napoli dall'età di cinque anni[1] Nella città partenopea avviene la sua formazione artistica presso l'Istituto di Belle Arti, che comincia a frequentare a dodici anni. È allieva di Domenico Morelli. Fra i suoi insegnanti vi sono anche Filippo Palizzi e Gioacchino Toma.

Pur aspirando all'indipendenza economica, per necessità materiale insegna disegno professionale e nozioni di arte applicata presso le scuole femminili professionali Regina Elena di Savoia a Napoli. Artista versatile, dipinge paesaggi, nature morte e ritratti, utilizzando sia la tecnica ad olio sia il pastello. Si distingue per la grande abilità nell'uso del colore.

Nel corso degli anni, partecipa più volte alla Società promotrice di Napoli Salvator Rosa[2] e a circa 150 esposizioni nazionali ed internazionali. Nel 1908 e nel 1910 è a Milano all'Esposizione Nazionale di Belle Arti della Regia Accademia di Belle Arti di Brera, dove espone il quadro Uno scolaro. Al Salon d'Automne di Parigi del 1909 espone Ritratto e Triste canzone nella sezione arte moderna italiana. A Torino, è presente all'Esposizione Internazionale femminile di Belle Arti del 1910 e del 1911 con tre lavori: Gigetto, Prime nubi e Ortensie.[1]

L'opera Grigio (Paesaggio con case), esposta nel 1937 a Napoli alla Mostra della Società promotrice di Belle Arti Salvator Rosa, si trova nella collezione del Quirinale.[3]

Amante della solitudine, la sua vena artistica si esprime anche nella scrittura di versi di cui pubblica alcune raccolte.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Enrico Giannelli, Artisti napoletani viventi: pittori, scultori ed architetti; opere da loro esposte, vendute e premi ottenuti in Esposizioni Nazionali ed Internazionali, prefazione di Eduardo Dalbono, Tipografia Melfi & Joele, Napoli, 1916, p. 104.
  2. ^ Società promotrice di Belle Arti Salvator Rosa, Statuto della Società Promotrice di Belle Arti in Napoli, Tipografia Guerrera, Napoli, 1863.
  3. ^ Anna Maria Damigella, Bruno Mantura, Mario Quesada, Il Patrimonio artistico del Quirinale: la quadreria e le sculture, Editoriale Lavoro, 1991.
  4. ^ Carlotta Mendel, André Peyrefitte, Iris Accorsi, Poesia italiana contemporanea, Napoli/Milano, Relations Latines 1966, p. 83.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angela Carugati, Maria Sivio, Luisa Barone, Testimonianze e ricordi, Milano/Napoli, Relations latines, 1965.
  • Angela Carugati, Fiamme al tramonto, pref. di Bruno Lucrezi, Napoli, Relations latines, 1970.
  • Angela Carugati, Tra rovi e Rose: Aspirazioni e realizzazioni. I primi venti anni di vita dell'Unione femminile cattolica italiana in Napoli. 1909 1929, Napoli, Tip. F. Giannini e Figli, 1929.
  • Angela Carugati, Soste nel mio roveto, pref. di Roberto Mandel, Milano/Napoli, Relations Latines, 1962.
  • Carlotta Mendel, André Peyrefitte, Iris Accorsi, Poesia italiana contemporanea, Napoli/Milano, Relations Latines 1966.
  • Raffaele Rubino, Angela Carugati, con scritti di Luigi Ciccone et al., Napoli, Istituto grafico editoriale italiano, 1977.
  • Enrico Giannelli, Artisti napoletani viventi: pittori, scultori ed architetti; opere da loro esposte, vendute e premi ottenuti in Esposizioni Nazionali ed Internazionali, prefazione di Eduardo Dalbono, Tipografia Melfi & Joele, Napoli, 1916.
  • Agostino Mario Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento: dizionario critico e documentario, Artisti d'Italia, Milano, 1934.
  • Roberto Rinaldi, Pittori a Napoli nell'Ottocento, Libri & Libri, Napoli, 2001.
  • Anna Maria Damigella, Bruno Mantura, Mario Quesada, Il Patrimonio artistico del Quirinale: la quadreria e le sculture, Volume 1, Editorial Lavoro, 1991.
  • Regio Istituto di Istruzione Professionale femminile, Atti della premiazione e della esposizione dei lavori, Napoli, 22 gennaio 1921, Stab. Tipografico Silvio Morabo, Napoli 1921.
  • Napoli: città d'arte, Electa Napoli, 1986.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]