Allegoria della Giustizia

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Allegoria della Giustizia
La tela
AutoreGiorgio Vasari
Data1543
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni352×252 cm
UbicazioneMuseo nazionale di Capodimonte, Napoli

L'Allegoria della Giustizia è un dipinto olio su tavola di Giorgio Vasari, realizzato nel 1543 e conservato all'interno del Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'opera venne commissionata il 6 gennaio 1543[1] a Giorgio Vasari dal cardinale Alessandro Farnese, il quale desiderava un'allegoria dove si celebrasse la Giustizia: una volta ultimata, la tavola soddisfò pienamente il proprio committente[2]. Il dipinto decorò la prima sala del palazzo della Cancelleria a Roma[2], successivamente fu spostata a Napoli con il resto della collezione Farnese e trovò infine la sua collocazione definitiva nella sala 2 del Museo nazionale di Capodimonte[3].

Si tratta di una iconografia complessa, suggerita a Vasari da Paolo Giovio[1]: al centro dell'opera è la Giustizia, seminuda, che abbraccia con il braccio sinistro uno struzzo, animale che per la sua lentezza e tenacia nella digestione, simboleggia la pazienza da avere nelle varie situazioni del quotidiano[2]. Con la mano destra invece incorona la Verità: questa, presentata dal Tempo, raffigurato come un vecchio barbuto, reca tra le mani due colombe, a simboleggiare l'innocenza[2]. Altri simboli che si ritrovano nella figura principale si rifanno a temi presenti negli affreschi della sala di Costantino e nel monumento funebre di papa Adriano VI nella chiesa di Santa Maria dell'Anima[1]. Attaccati con guinzaglio alla cintura della Giustizia sono i sette vizi che si oppongono a essa, ossia Timore, Ignoranza, Corruzione, Crudeltà, Maldicenza, Bugia e Tradimento. Il variegato uso dei colori, quasi metallici, rimanda alla pittura di Michelangelo Buonarroti[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Allegoria della Giustizia, della Verità e dei Vizi [Giustizia Farnese], su Cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 15 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2013).
  2. ^ a b c d e Touring Club Italiano, p. 31.
  3. ^ Touring Club Italiano, pp. 24-31.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Touring Club Italiano, Museo di Capodimonte, Milano, Touring Club Editore, 2012, ISBN 978-88-365-2577-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]