Yucca brevifolia

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Yucca brevifolia
Albero di Yucca brevifolia
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
OrdineAsparagales
FamigliaAsparagaceae
SottofamigliaAgavoideae
GenereYucca
SpecieY. brevifolia
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneAngiosperme
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineLiliales
FamigliaAgavaceae
GenereYucca
SpecieY. brevifolia
Nomenclatura binomiale
Yucca brevifolia
Engelm., 1871
Nomi comuni

Joshua Tree
yucca palm
yucca tree
izote de desierto
Albero di Giosuè

Yucca brevifolia Engelm., 1871 è una pianta appartenente alla famiglia delle Asparagaceae.[2]

È nota negli Stati Uniti come Joshua tree (in italiano albero di Giosuè[3]) o yucca palm o ancora yucca tree[4][5][6] e in lingua spagnola izote de desierto[7]. Questa pianta, generalmente a portamento arboreo, appartiene alle Monocotiledoni ed è nativa del sud-ovest del Nord America negli stati della California, Arizona, Utah e Nevada. Essa prospera nelle praterie aperte della Queen Valley e della Lost Horse Valley, all'interno del Parco nazionale del Joshua Tree.

Il nome comune Joshua tree fu dato da un gruppo di coloni mormoni che attraversarono il deserto del Mojave nella metà del XIX secolo. La particolare forma dell'albero ricordava loro un passo della Bibbia nella quale Mosè alzava le braccia al cielo per pregare e solo quando le sue braccia erano alte Giosuè e il suo esercito vincevano (Esodo 17,8-16[8]). Gli allevatori e i minatori che erano insieme ai mormoni ottennero benefici dalla Y. brevifolia, usandone i tronchi e i rami come riparo e come combustibile per i veicoli a vapore. La prima descrizione formale nella letteratura botanica come Yucca brevifolia fu fatta nel 1871 da George Engelmann, all'interno del suo Geological Exploration of the Fortieth Parallel (Esplorazione geologica del 40º parallelo).[9]

Gluma
Frutto

L'albero più grande raggiunge i 15 m di altezza. Le nuove piante in genere nascono dai semi, ma in alcune popolazioni, nuovi fusti nascono dal rizoma radicale che si trova sotto l'albero.

Le foglie sono di colore verde scuro, lineari, di forma allungata, lunghe dai 15 ai 35 cm e larghe dai 7 ai 15 mm alla base, e si assottiglia verso la punta; nascono in dense spirali alle estremità dei rami. Il contorno delle foglie è bianco e liscio.

La fioritura avviene in primavera, da febbraio ad aprile, in glume alte 30–55 cm e ampie 30–38 cm. Il singolo fiore è alto 4–7 cm, con sei tepali dal bianco crema al verde. I tepali sono lanceolati e sono fusi nel mezzo. I pistilli sono alti 3 cm e la cavità delle stigme è circondata dai lobi. Il frutto che produce è verde-marrone, ellittico e contiene molti semi di forma piatta. La Y. brevifolia in genere non ramifica durante la fioritura (anche perché se si verificasse sarebbe distrutta dalle falene), inoltre la fioritura non è annuale. Come molte piante del deserto, la fioritura dipende dalle piogge. Inoltre hanno bisogno delle gelate invernali.

Gli esemplari di Y. brevifolia crescono velocemente per essere piante da deserto; i nuovi semi possono crescere in media 7,6 cm all'anno per i primi 10 anni, quindi passare ad una crescita di 3,8 cm all'anno.[10] Il tronco è fatto di centinaia di piccole fibre e la mancanza dei cerchi di crescita rende difficile determinare l'età dell'albero. Questo albero ha un sistema di alti e grossi rami, e anche le radici "profonde ed estese", con le radici che raggiungono anche gli 11 m di lunghezza.[4] Se sopravvive al clima desertico può vivere centinaia di anni, con alcune sottospecie che sopravvivono anche più di mille anni[senza fonte].

Una volta fioriti, gli alberi sono impollinati dalla falena delle yucche, che diffonde il polline mentre depone le sue uova all'interno del fiore. Le larve della falena si nutrono dei semi all'interno del fiore, ma la pianta ne produce a sufficienza per far nascere anche nuovi alberi. La Y. brevifolia è anche in grado di uccidere i fiori in cui sono state depositate troppe uova.[senza fonte]

Distribuzione e habitat

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Y. brevifolia in Arizona

Yucca brevifolia è endemica del sud-ovest degli Stati Uniti, con popolazioni nell'ovest dell'Arizona, nel sud-est della California, nel sud del Nevada e nel sud-ovest dello Utah. Questo raggio coincide con l'estensione del deserto del Mojave,[4] che è considerato uno dei maggiori indicatori di specie per il deserto. Si estende ad altitudini che variano tra i 400 e i 1.800 m.[11]

La tribù nativa americana dei Cahuilla, nel sud-ovest degli Stati Uniti, considerava questa pianta come una risorsa preziosa e la chiamava hunuvat chiy'a o humwichawa. I loro antenati usavano le foglie della Y. brevifolia per intrecciare sandali e cesti in aggiunta alla raccolta dei semi e dei boccioli come nutrimento.

Le radici dell'albero contengono saponine.[12]

Conservazione

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La Lista rossa IUCN classifica Yucca brevifolia come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Ci sono alcuni problemi nella preservazione della Y. brevifolia all'interno del Parco nazionale del Joshua Tree, a causa dei cambiamenti climatici in atto nel pianeta[13], che danneggerebbe e trasformarebbe profondamente l'ecosistema del parco. Ci sono anche preoccupazioni sulla naturale capacità dell'albero di "migrare" verso climi più favorevoli, questo a causa dell'estinzione di un tipo di bradipo (Nothrotheriops shastensis) avvenuta circa 13.000 anni fa: infatti, negli escrementi di questi antenati dei bradipi sono stati trovati resti di foglie, frutta e semi della Y. brevifolia, che hanno suggerito lo svolgimento di un ruolo chiave per la diffusione degli alberi attraverso la diffusione dei semi ingeriti.

Sono coltivate diverse varietà delle differenti specie di Yucca, inclusi gli esemplari più piccoli provenienti dalla parte est della zona di origine di questa pianta. Questi esemplari più piccoli crescono fino a 2,5 metri di altezza, con rami di circa un metro.[14]

Uso nei media

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La foto di una pianta di Yucca brevifolia è stata utilizzata per la copertina dell'album The Joshua Tree degli U2 uscito nel 1987.

  1. ^ a b (EN) Esque, T.C., DeFalco, L.A., Hodgson, W., Salywon, A., Puente, R. & Clary, K. 2020, Yucca brevifolia, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato l'11 novembre 2021.
  2. ^ (EN) Yucca brevifolia, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 novembre 2021.
  3. ^ Bertha Morris Parker, Il grande libro della natura, Milano, Mondadori, 1973, p. 357.
  4. ^ a b c Gucker, Corey L. (2006). Yucca brevifolia. In: Fire Effects Information System, [Online]. U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Rocky Mountain Research Station, Fire Sciences Laboratory. Accessed online: 2008, December 20.
  5. ^ CAS.vanderbilt.edu. URL consultato il 14 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2010).
  6. ^ Delange.org. URL consultato il 14 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2018).
  7. ^ Itis.gov
  8. ^ Esodo 17,8-16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ International Plant Names Index. Yucca brevifolia Engelm. Accessed online: 2008, December 20.
  10. ^ Keith, Sandra L. (1982). A tree named Joshua. American Forests, 88(7): 40-42.
  11. ^ Gossard, G. (1992). The Joshua Tree, a Controversial, Contradictory Desert Centurion. Yellow Rose Publications.
  12. ^ George A. Burdock, Fenaroli's handbook of flavor ingredients, Boca Raton, Fla., CRC Press, 2005, p. 1913, ISBN 0-8493-3034-3.
  13. ^ Outlook Bleak for Joshua Trees, su npr.org.
  14. ^ Nora Harlow e Editors Kristin Jakob, Wild lilies, irises, and grasses : gardening with California monocots, Berkeley, University of California Press, 2003, p. 215, ISBN 978-0-520-23849-7.

Altri progetti

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