Coordinate: 45°35′50.78″N 13°44′38.62″E

Valico di Chiampore

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Valico di Chiampore
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Slovenia Slovenia
Regione  Friuli-Venezia Giulia
Litorale
Provincia  Trieste
Litorale-Carso
Località collegateChiampore e Laurano (Lovran)
Altitudine177 m s.l.m.
Coordinate45°35′50.78″N 13°44′38.62″E
Altri nomi e significatiValico confinario di Colombano
(mejni prehod Kolomban)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Valico di Chiampore
Valico di Chiampore

Il valico di Chiampore è un valico di frontiera fra l'Italia e la Slovenia.

Collega le località di Chiampore (in comune di Muggia, nell'ex provincia di Trieste) e di Laurano (Lovran) (in comune di Capodistria). Da parte slovena è chiamato valico confinario di Colombano (mejni prehod Kolomban).

Il valico è detto di Chiampore dal nome della omonima località nei pressi del quale è posizionato. Il nome sloveno deriva dal nome di una località posizionata a circa due chilometri dal confine. Il posto di blocco si trova in zona collinare, nella periferia di Muggia.

Da parte italiana vi termina la ex strada provinciale 17, che collega il valico con la SP14, strada che corre lungo il mare, tra Muggia e il Valico di San Bartolomeo. Da parte slovena il valico è collegato con Colombano, da cui poi la strada scende per ricongiungersi con la 406 per Capodistria e Ancarano.

Il valico è caratterizzato da traffico locale, anche se viene utilizzato, soprattutto nei mesi estivi, quale alternativa al più importante confine di stato di Rabuiese.[1]

Il valico è stato istituito nel 1954 quando, a seguito del Memorandum di Londra, l'Italia prese il controllo della Zona A del Territorio Libero di Trieste, mentre la Jugoslavia inglobò la Zona B. In base a tale accordo venne rettificato il confine nei pressi di Muggia, a favore della Jugoslavia, che portò all'apposizione del confine alla periferia di Chiampore. Con l'annessione della zona A alla Repubblica italiana il valico divenne di frontiera tra l'Italia e la Jugoslavia, a cui subentrò, dal 1991, la neoindipendente Slovenia.

Era un valico di seconda categoria, ovvero poteva essere superato dalle persone dotate di apposito lasciapassare, che era concesso ai soli residenti in aree nei pressi del confine tra i due Paesi.

Già dal 1º maggio 2004 era stata introdotta la possibilità di transitare attraverso il valico anche con la carta d'identità, e non solo col lasciapassare rilasciato ai transfrontalieri.[2] Dal 2005 i Carabinieri cedettero il controllo del valico alla Polizia di frontiera.[3] Inoltre, dal 1º febbraio 2006, solo la polizia italiana proseguì nel controllo dei documenti per le persone che transitavano al valico.[4] Con l'entrata della Slovenia nell'area Schengen, il 21 dicembre 2007, l'accesso al valico è stato liberalizzato.

Nel 2013 la Provincia di Trieste finanziò la risistemazione della pavimentazione stradale della SP terminante al valico,[5] e la demolizione della piazzola del valico, sostituita con un piccolo golfo di sosta.[6]

Il valico è soggetto al controllo della Tenenza di Muggia della Guardia di Finanza.[7]

Dall'11 marzo 2020 le autorità slovene, al fine di prevenire un aumento del numero dei contagi da COVID-19, stante la situazione italiana, decidono di incrementare i controlli sanitari al confine, lasciando aperti solo i valichi più importanti. Il valico di Chiampore viene perciò chiuso alla circolazione,[8] fino al 15 giugno successivo.[9]

Dal 29 marzo 2021 il valico viene nuovamente chiuso, per la recrudescenza dell'epidemia in Slovenia, dopo che nei giorni precedenti ne era già stata limitata l'apertura oraria.[10] Il 28 aprile successivo il valico viene riaperto.[11]

  1. ^ Riccardo Coretti, Muggia, senza confini alture più agibili, in Il Piccolo, 5 maggio 2008. URL consultato il 19 maggio 2020.
  2. ^ Senza titolo, in Il Piccolo, 1° maggio 2004. URL consultato il 2 marzo 2020.
  3. ^ Sergio Rebelli, I carabinieri vanno via dai confini, in Il Piccolo, 5 maggio 2005. URL consultato il 19 maggio 2020.
  4. ^ Sergio Rebelli, La polizia slovena lascia i valichi, in Il Piccolo, 29 gennaio 2006, p. 26. URL consultato il 2 marzo 2020.
  5. ^ La Provincia restaura otto valichi minori e la viabilità carsica, in Il Piccolo, 1° agosto 2013. URL consultato il 2 marzo 2020.
  6. ^ Riccardo Tosques, Muggia, strade e valichi ora proprietà comunale, in Il Piccolo, 29 marzo 2014. URL consultato il 4 giugno 2020.
  7. ^ Trieste, su lascuolaalpinagdfsiamonoi.it. URL consultato l'8 marzo 2020.
  8. ^ Covid-19, le regole per entrare in Slovenia. Controlli sanitari e certificazioni, su triesteallnews.it, 13 marzo 2020. URL consultato il 27 marzo 2020.
  9. ^ Coronavirus: Slovenia riapre a Italia,via barriere a valichi, in ansa.it, 15 giugno 2020. URL consultato il 16 giugno 2020.
  10. ^ TRIESTE SLOVENIA: CHIUSI I CONFINI MINORI, SI PASSA SOLO CON IL TAMPONE, su telequattro.medianordest.it, 30 marzo 2021. URL consultato il 2 aprile 2021.
  11. ^ Slovenia: da domani non ci saranno più punti di controllo ai confini, su triesteprima.it, 27 aprile 2021. URL consultato il 29 aprile 2021.
  • Mario Dolce, Piano comunale di sviluppo e di adeguamento del commercio – Parte prima, Comune di Duino Aurisina, 1976.

Voci correlate

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