Utente:Zanekost/Sandbox/Urbis Venetiarum prospectus celebriores

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Urbis Venetiarum prospectus celebriores
Antonio Visentini (e Gimbattista Piazzetta), Frontespizio, 1742, acquforte e bulino, secondo stato, incisione 262x420 mm, lastra 270x427 mm
AutoriAntonio Visentini e da Canaletto
Datasconosciuta
Tecnicacalcografia
UbicazioneRijksmuseum, Amsterdam

L'Urbis Venetiarum prospectus celebriores è una serie di grandi stampe divisa in tre sezioni realizzata da Antonio Visentini sulla base dei dipinti eseguiti dal Canaletto su commissione del console inglese Joseph Smith.

Assieme ai dipinti originali ma molto più puntigliose costituiscono un interessante documento per alcune edificazioni scomparse o ridotte. In altri casi rappresentano edifici non ancora finiti a quel tempo e presentati invece seguendo gli ideali d'architettura del Visentini discostandosi anche dal modello immaginato del Canaletto.

La serie dell'Urbis Venetiarum prospectus celebriores godette di un notevole successo commerciale durato quasi centocinquanta anni. Successo che pare dovuto più alla resa incisoria di Visentini che alla fama del Canaletto. Parere che trova conferma nella scarsa diffusione delle altre versioni incise delle vedute del pittore tentate tra gli altri da Louis-Philippe Boitard, Henry Fletcher, Giambattista Brustolon, Fabio Berardi, Joseph Wagner [1].

Frontespizio dell'editore, 1942

La prima edizione della serie (1735) commissionata da Joseph Smith, il Prospectus Magni Canalis, era costituita da 16 tavole comprese quella del titolo e il frontespizio con i ritratti degli autori oltre alle quattordici vedute. Non godette di grande successo e diffusione. Probabilmente perché intesa da Smith più come pregevole omaggio ai suoi ospiti o agli acquirenti dei suoi quadri di Canaletto piuttosto che a uno specifico progetto commerciale sebbene l'edizione fosse già affidata al raffinato editore Giovanni Battista Pasquali[2]. Successo che ebbe inizio invece con l'edizione completa nel 1942, rinominata Urbis Venetiarum prospectus celebriores…, sempre affidata all'editore Pasquali, tanto che si dovette provvedere alla ristampa due volte e anche in tempi ravvicinati: nel 1751 e 1754. L'edizone di Pasquali era divisa in tre album ciascuno preceduto da un nuovo frontespizio tipografico con l'insegna editoriale Litterarum Felicitas, appositamente ideata e incisa dallo stesso Visentini. I tre album contenevano ora, il primo, le 14 vedute originarie del Canal Grande oltre alla pagina di titolo e il frontespizio con i ritratti degli autori tutte nel secondo stato ritoccato da Visentini, il secondo, 12 nuove vedute del canale e il terzo 12 vedute della città di Venezia. Nelle riedizioni del 1751 e del 1754 l'editore si limitò a modificare la data nel proprio frontespizio. È da segnalare che in alcune delle serie pervenuteci di qualsiasi edizione del Pasquali vennero inseriti alcune tavole al primo stato, avanzate dalla prima tiratura[3]

Dopo la morte del console Smith nel 1770 i rami e alcune stampe residue vennero ceduti dalla vedova a Lodovico Furlanetto. Questi 1773 ne commercializzò un'edizione "pirata" coprendo con un foglietto il nome del vecchio editore. Ma oltre a fornirvi il proprio nome e recapito dichiarava falsamente l'esistenza di un privilegio di stampa aggiungendo la sigla C.P.E.S. (Cum Privilegio Excellentissimi Senatus). Privilegio mai richiesto in precedenza dagli interessati Smith, Pasquali o Visentini[4]. Furlanetto pare non fosse nuovo a simili irregolarità dato che dal 1763 aveva commercializzato alcune vedute incise da Brustolon copiando quelle di Visentini e alcuni dipinti del Marieschi. Da questo seguì una lite legale con Teodoro Viero, una diatriba sostanzialmente infruttifera durata dal 1778 al 1780[5].

Soltanto aI primi dell'Ottocento le lastre di Visentini passarono nelle disponibilità di Teodoro Viero. Per quanto ormai le incisioni fossero usurate dal ripetuto utilizzo ne vennero commercializzate le ristampe, peraltro su carta di bassa qualità, fino a circa 1819, anno della morte dell'editore. Unica variante era la pagina dei titoliche recitava: Urbis Venetiarum prospectus celebriores ex Antonii Canal tabulis XL aere expressi ab Antonio Visentini / Venetiis apud Theodorum Viero in Via Mercatoria vul. dell'Orologlio (Celebri prospetti della citttà di Venezia da quaranta dipinti di Antonio Canal incisi da Antonio Visentini, Venezia, presso Teodoro Viero nelle Mercerie dell'Orologio)[6].

Il figlio di Viero cedette le lastre a Giuseppe Battaggia che nel 1833 ne predispose una nuova edizione con sua aggiornata pagina di titoli questa volta in italiano: Trentotto vedute di Canaletto. Venezia MDCCCXXXIII. Si vende presso la Tipografia Emiliana a S. Giacomo dall'Orio al prezzo di franchi 40. L'interno vedeva la cancellazione dei fregi nella tavola dei ritratti, ridotti ai soli ovali. Lo stesso anno fece restaurare accuratamente le lastre, ne eliminò le numerazioni settecentesche riorganizzandola in un'unica notazione progressiva, modificò le didascalie rendendole bilingui in italiano e francese, sopra queste distribuì la piccola dicitura Canaletto d. (a sinistra) presso G. Battaggia in Venezia (al centro) Visentini inc. (a destra). Inotre aggiunse alla serie una presentazione dell'editore ed un foglio esplicativo per ogni tavola probabilmente redatto da Moschini.

Promosse così la serie come un elegante souvenir per i turisti, e ancor più con la sua terza edizione del 1836 che intitolò in francese Trente huit vues choisies de la ville de Venise dessinées par Antoine Canaletto et gravées par Antoine Visentini - A' Venise chez l'éditeur Joseph Battaggia MDCCCXXXVI a cui aggiunse, sempre un foglio con la sua prefazione, quattro fogli con la descrizione di tutte le vedute e un foglio con un indice «per la guida degli stranieri». Negli anni quaranta Battaggia mise in commercio un ulteriore edizione del tutto simile alla seconda del 1833 ma cambiando interamente, e in modo disordinato, la numerazione delle tavole. Fra il 1850 ed il 1870 l'editore mise in commercio un ulteriore grande album delle vedute che assemblava le edizioni italiana seconda del 1833 e francese del 1836 e, per quanto la numerazione fosse ormai modificata, presentava le tavole nell'ordine più organico già previsto in quelle edizioni[7].

Pagine introduttive

[modifica | modifica wikitesto]

La serie si apre con una pagina per i titoli che, attorniata da figure allegoriche, presenta la scritta «Prospectus / Magni Canalis Venetiarum / addito Certamine Nautico et Nundinis Venetis: / Omnia sunt Expressa ex Tabulis XIV / Pictis ab Antonio Canale, / in Aedibus Iosephi Smith Angli, / Delineante atque Incidente, Antonio Visenti­ni, / Anno / MDCCXXX» (Prospetto del Canal Grande di Venezia, con l'aggiunta di regate e cerimonie venete; tutte rappresentate in 14 tavole dai dipinti di Antonio Canal nella dimora dell'inglese Joseph Smith, ridisegnate e incise da Antinio Visentini; anno 1735).

La complessa strutura allegorica è sorretta dal leone marciano con la spda, la bilancia, ilcorno dogale e il libro, lo affiancano svariati attributidelle arti. Le figure femminili ai lati rafigurano la Saggezza e la Forza.In alto le due trombe che si incrociano con l'alloro, l'uroboro e il caduceo possono augurare la fama immortale destinata all'opera di Canaletto e di Visentini[8].

Dopo questo stato originario del 1735 esiste un secondo stato che riporta in una riga sola la nuova data con l'aggiunta di un commento «Elegantius recusi, ANNO MDCCXLII» (maglio ristampati, anno 1942) probabilmente dovuto allo stesso Visentini. In entrambi oltre alla firma di Visentini «Ant. Visentini Inv. Del. et Sculpsit» che sottolineava l'intera invenzione della tavola oltre alla sua esecuzione incisoria sulla destra appare la firma «Angela Baroni Lit. Sculpebat» riferita al disegno del testo[9]. La pagina dei titoli non appare più nelle edizioni di Battaggia ma è ancora presente in quelle di Viero del primo Ottocento.

Nell'incisione di frontespizio con i due ritratti degli autori il puntiglioso Visentini si preoccupò di segnalare che il ritratto di Canal era tratto da un disegno di Piazzetta adifferenza del proprio autoritratto e della fantasiosa incorniciatura. Puntiglio che, per l'edizione del 1742, lo portò anche a modificare a bulino la lastra ritoccando i due ritratti e anche a correggere l'ortografia della nota sul Piazzetta a da Ex Monochromatis lo. Bapt. Piazzetta in Ex Monochromate lo. Bapt. Piazzetta.

Un terzo stato fu approntato dal Battaggia nel 1833 eliminando completamente i fregi della tavola, ormai non corrispondenti al gusto corrente. Nell'occasione semplificò anche le due firme eliminando anche le specifiche di "cittadino originario di Venezia" per Canaletto contrapposto al "veneto" di Visentini: ormai lo stato veneziano non esisteva più e con il nuovo dominio non era forse il caso di ricordare[10].

Prima serie del Prospectus Magni Canalis

[modifica | modifica wikitesto]

Delleincisioni di questa serie esistono quattro stati. I primi due sono di mano dello stesso Visentini che, per l'edizione del 1742, volle migliorare la resa dell'acqua e del chiaroscuro intervenendo a bulino sulle lastre già stampate nel 1735 in maniera di armonizzarle alla resa più matura delle serie successive pubblicate contemporaneamente.

Le incisoni originali ordinate con numeri romani rappresentano il Canal Grande partendo dal ponte di Rialto per proseguire fino all'imboccatura del canale alla Punta della Dogana (tavole I-VI) poi ripartono da Rialto nella direzione opposta fino a raggiungere l'ultimo tratto che si piega verso Santa Chiara (tavole VII-XII) e si conclude con una scena di regata (tavola XI) e con la partenza del Bucintoro del molo di San Marco. Delle incisioni di questa serie esistono quattro stati. I primi due sono di mano dello stesso Visentini che, per l'edizione del 1742, volle migliorare la resa dell'acqua e del chiaroscuro intervenendo a bulino sulle lastre già stampate nel1735 in maniera di armonizzarle alla resa più matura delle serie successive pubblicate contemporaneamente.


Soltanto nel 1833 intervenne Pasquali, il nuovo editore, facendo sostituire i singoli titoli latini con i corrispondenti italiano e francese, aggiungendo in ogni tavola le firme degli autori e il nome dell'editore (Canaletto d. / presso G. Battaggia in Venezia / Visentini inc.) e organizzando le tavole con in unica progressione a numeri arabi. Negli anni quaranta dell'Ottocento lo stesso fece cambiare ulteriormente la numerazione ed aggiunse un trattino divisorio nell'iscrizione bilingue

Veduta dal Ponte di Rialto verso Ca' Foscari, 1942, acquaforte, incisione 252x424 mm, lastra 270x429 mm, primo stato
Canaletto, Canal Grande da Rialto verso Ca' Foscari, 1725 circa, olio su tela, 46,5 x 78,7 cm, Royal Collections

Veduta dal Ponte di Rialto verso Ca' Foscari (t. I [18, 25])

[modifica | modifica wikitesto]

La grande didascalia negli stati 1 e 2 Ex Ponte Rivoalti ad Orientem, usque ad Aedes Foscarorum, cui respondet Ripa Vinaria (dal ponte di Rialto verso est fino a Ca' Foscari in corrispondenza della riva del Vin).

Il dipinto di Canaletto utilizzato per la copia è identificabile con quello proveniente dalla collezione di Joseph Smith e oggi conservato nelle Royal Collections con il titolo The Grand Canal looking South-West from the Rialto to Ca’ Foscari (inv. RCIN 406890)[11].

Particolare della correzione del chiaroscuro con tratti incrociati nel secondo stato

Il panorama visto dall'alto del lato sud occidentale del Ponte di Rialto si allunga tra le ali contrapposte della riva del Vin e della riva del Carbon evidenziando sulla destra i palazzi Dolfin Manin e Grimani e si chiude a occidente quando il canale si piega verso sud con la facciata di Ca' Foscari.

Sono da notare alcune correzioni autografe nel secondo stato come l'aumento delle gradazioni di chiaroscuro con l'aggiunta di tratti incrociati nella nuvola al centro.

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 18 e nel quarto 25[12].

Veduta da Ca' Foscari e palazzo Moro Lin verso la chiesa della Carità, acquaforte e bulino, incisione 250 x 424 mm, Iastra 275 x 432 mm, secondo stato
Canaletto, Canal Grande da Ca' Foscari verso la Carità, 1726-1728, olio su tela, 49,9 x 80,3 cm, Royal Collections

Veduta da Ca' Foscari e palazzo Moro Lin verso la chiesa della Carità (t. II [20, 14])

[modifica | modifica wikitesto]

Ab Aedibus hinc Foscarorum, illinc Linorum, usque ad Templum Charitatis (Da Ca' Foscari e all'opposto la casa dei Lin, fino alla chiesa della Carità)

Il dipinto del Canaletto utilizzato per la copia è identificabile con quello proveniente dalla collezione di Joseph Smith e oggi conservato nelle collezioni reali con il titolo The Grand Canal looking South from Ca’ Foscari to the Carità, 1726-27 (inv. RCIN 401404)[13]

punto di vista accostato alla destra del canale in prossimità di palazzo Balbi che rende una visione scorciata di Ca' Foscari e dei Palazzi Giustinian Poco più avanti si nota la copertura a capanna sul fronte ancora nei due piani del Longhena di Ca' Rezzonico

la prospettiva si chiude con la chiesa delle Carità di cui è ancora visibile il campanile crollato 2 anni dopo mentre sono assenti nell'incisione le statue sommitali delle ghimberghe cadute dopo l'esecuzione del dipinto

Al lato opposto la prospettiva si estende più distesa a partire dal porticato del palazzo Moro Lin per comprimersi in corrispondenza dell'incompiuta Ca' del Duca. Di questa è visibile il caratteristico molo a ponte a cui è ancora possibile accostare un alto veliero

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 20e nel quarto 14[14]

Veduta della chiesa di Santa Maria della Carità, acquaforte, incisione 250 x 423 mm, lastra 272 x 430 mm, secondo stato
Canaletto, Veduta della chiesa di Santa Maria della Carità, 1727-28, olio su tela, 48 x 80 cm, Royal Collections

Veduta della chiesa di Santa Maria della Carità (tav. III [21, 27])

[modifica | modifica wikitesto]

Hinc ex Aede Charitatis, illinc ex Regione S. Vitalis usque ad Telonium (Da qui sede della Carità e all'opposto dall'area di San Vidal fino alla dogana)

Il dipinto del Canaletto utilizzato per la copia, tra suoi vari del medesimo soggetto, è identificabile con quello proveniente dalla collezione di Joseph Smith e oggi conservato nelle collezioni reali con il titolo The Grand Canal looking East from the Carità towards the Bacino,1727-28 (inv. RCIN 400523)[15]

Dipinto eseguito dopo la caduta delle statue dalla sommità della ghimberga centrale e destra, rimane quella sulla ghimberga sinistra invisibile l nella tavola III perché coperta dal drappeggio

Poco rilevanti gli interventi di Visentini su secondo stato

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 21 e nel quarto 27[16].

Veduta del Canal Grand da campo San Vio,
Canaletto, Veduta del Canal Grand da campo San Vio, 1727-28, olio su tela, 47,6 x 79,5 cm, Royal Collections

Veduta del Canal Grande da campo San Vio (tav. IV [22, 28])

[modifica | modifica wikitesto]

Hinc ex Platea S. Viti, illinc ex Domo Corneliorum, ad idem Telonium (da qui dal campo si San Vio, e dall'altro lato da Ca' Corner fino alla Dogana)

The Grand Canal looking East from Campo San Vio towards the Bacino, 1727-28, (inv. RCIN 400518)[17]

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 22 e nel quarto 28[18]


Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. V [23, 17])

[modifica | modifica wikitesto]

The Grand Canal with Santa Maria della Salute towards the Riva degli Schiavoni c. 1729-30

Oil on canvas | 47.7 x 80 cm | RCIN 400520[19]

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 23 e nel quarto 17[20]


Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. VI [1, 18])

[modifica | modifica wikitesto]

The Mouth of the Grand Canal looking West towards the Carità c.1729-30

Oil on canvas | 47.7 x 79.1 cm (support, canvas/panel/stretcher external) | RCIN 400519[21]

Battaggia nel terzo stato la fece rinumerare 1 e nel quarto 18[22]



Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. VII [17, 31])

[modifica | modifica wikitesto]

The Rialto Bridge from the North c.1726-27

Oil on canvas | 47.5 x 79.9 cm (inv. RCIN 400668)[23]


Pons Rivoalti ad Occidentem, cum Aedibus Publicis utrique Lateri adjectis



Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. VIII [5, 20])

[modifica | modifica wikitesto]

The Grand Canal looking North-West from near the Rialto c.1726-7

Oil on canvas | 47.9 x 80.0 cm (inv. RCIN 406017)[24]

Hinc ab Aedibus Publicis Rivoalti, i/linc a SS. Aposto/is ad Grimanam Domum

Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. IX [7, 21])

[modifica | modifica wikitesto]

The Grand Canal looking West from Palazzo Vendramin-Calergi towards San Geremia Oil on canvas | 47.3 x 79.4 cm (inv. RCIN 406982)[25]

Ab Aedibus hinc Grimanorum, illinc Thronorum usque ad Canalem Regium


Veduta , promo stato
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. X [8, 34])

[modifica | modifica wikitesto]

San Geremia and the Entrance to the Cannaregio c.1726-7

Oil on canvas | 78.5 x 47.2 cm (inv. RCIN 400532)[26]

lngressus in Canalem Regium ex Aede S. Ieremiae



Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. XI [9, 23])

[modifica | modifica wikitesto]

The Grand Canal looking West with the Scalzi and San Simeone Piccolo c.1726-27

Oil on on canvas | 47.3 x 79.4 x 1.5 cm (inv. RCIN 407267)[27]

Hinc ex F.F. Discalceatorum Templo, illinc ex S. Simeone Minore usque ad Fullonium


Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. XII [10, 24])

[modifica | modifica wikitesto]

The Canale di Santa Chiara looking North towards the Lagoon c. 1722-3[28]

Oil on canvas | 46.7 x 77.9 cm (inv. RCIN 401403

Ex Fullonio usque ad Aedem S. Clarae ubi Canalis desinit



Veduta ,
Canaletto, Veduta ,

Veduta (tav. XIII [3, 37])

[modifica | modifica wikitesto]

A Regatta on the Grand Canal c.1733-4

Oil on canvas | 77.1 x 125.7 cm (inv. RCIN 404416)[29]



Nauticum Certamen cum Prospectu ab Aedibus Balborum, ad Pontem Rivoalti

Veduta ,
Canaletto, Bucintoro ,

Veduta (tav. XIV [24, 38])

[modifica | modifica wikitesto]

The Bacino di San Marco on Ascension Day c.1733-4

Oil on canvas | 76.8 x 125.4 cm (inv. RCIN 404417)[30]


Bucentaurus et Nundinae Venetae in die Ascensionis



Seconda serie delle prospettive del Canal Grande

[modifica | modifica wikitesto]

Seconda serie integrativa delle vedute del Canal Grande numera in numeri arabi

Veduta ,
Canaletto, Veduta , olio su tela, 48,5 x79 cm, Parigi, Museo Cognacq-Jay

Veduta (tav. 1 [11, 1])

[modifica | modifica wikitesto]

Vue du canal de Santa Chiara, à Venise(inv. J 18)

Prospectus in Magnum Canalem e[x] Regione S. Clarae ad Aedem S. Crucis


Veduta ,
Bernardo Bellotto, Chiesa di Santa Croce , olio su tela, 59,7 × 92,1 cm, Londra, National Gallery

Veduta (tav. 2 [12, 2])

[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto di riferimento faceva parte di un gruppo di 21 dipinti venduti a Venezia nell'Ottocento all'ultimo duca di Buckingam poi dispersi nella vendita del 1957. Rimane invece una copia del nipote Bernardo Bellotto alla National Gallery di Londra[31]



Veduta ,
Canaletto, Da palazzo Flangini, 1738, olio su tela, 47 × 77,8 cm, Los Angeles, J. Paul Getty Museum

Veduta (tav. 3 [13, 3])

[modifica | modifica wikitesto]

come sopra venduto da Writsman poi acquistato dal Getty nel 2013[32]



Veduta ,
Canaletto, Veduta , 1730-1731, olio su tela, 47 x 80 cm, Woburn Abbey, collezione privata

Veduta (tav. 4 [14, 4])

[modifica | modifica wikitesto]

C.s.


Veduta ,

Veduta (tav. 5 [15, 5])

[modifica | modifica wikitesto]

[img canal da caricare]



Veduta ,
San Diego Museum of Art

Veduta (tav. 6 [6, 6])

[modifica | modifica wikitesto]

[img mancante]



Veduta ,

Veduta (tav. 7 [16, 7])

[modifica | modifica wikitesto]

[img mancante]




Veduta ,

Veduta (tav. 8 [4, 8])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. 9 [19, 9])

[modifica | modifica wikitesto]

[caricare img V&A]





Veduta ,

Veduta (tav. 10 [2, 10])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. 11 [25, 11])

[modifica | modifica wikitesto]

img castello sforzesco



Veduta ,

Veduta (tav. 12 [27, 12])

[modifica | modifica wikitesto]

come sopra






Ultima serie: Urbis Venetiarum prospectus celebriores

[modifica | modifica wikitesto]

integrazione della serie con 12 vedute di edifici veneziani ordinata con numeri romani

Veduta ,
Canaletto, Campo Santi GIovanni e Paolo, Royal Collections

Veduta (tav. I [31, 13])

[modifica | modifica wikitesto]

Campo Santi Giovanni e Paolo 1735-38

Oil on canvas | 46.4 x 78.4 cm (inv. RCIN 400715)[33]



Veduta ,
Canaletto, Chiesa di San Nicolò di Castello, Milano, collezione privata

Veduta (tav. II [26, 26])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. III [34, 15])

[modifica | modifica wikitesto]

[caricare img]


Veduta ,

Veduta (tav. IV [38, 16])

[modifica | modifica wikitesto]

[caricare img]


Veduta ,

Veduta (tav. V [37, 29])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. VI [35, 30])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. VII [36, 19])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. VIII [30, 32])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. IX [32, 33])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. X [33, 22])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. XI [28, 35])

[modifica | modifica wikitesto]
Veduta ,

Veduta (tav. XII [29, 36])

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Succi 1986, p. 147.
  2. ^ Succi 1986, pp. 147-148.
  3. ^ Succi 1986, pp. 147-149.
  4. ^ Succi 1986, p. 149.
  5. ^ Succi 1986, pp. 164-167.
  6. ^ Succi 1986, p. 149.
  7. ^ Succi 1986, pp. 149-150.
  8. ^ Succi 1986, p. 218.
  9. ^ Angela Baroni (Venezia 1688 - ? 1782) era un'intagliatrice di lettere tipografiche, già collaboratrice laica della francescana Isabella Piccini; cfr: Giada Gastaldello, Una donna incisore tra le mura del convento di Santa Croce di Venezia, in TECA, n. 3, Granarolo dell'Emilia, Patron, marzo 2013, pp. 97-122 [103 n. 38].
  10. ^ Succi 1986, p. 221.
  11. ^ (EN) The Grand Canal looking South-West from the Rialto to Ca’ Foscari, su Royal Collections Trust.
  12. ^ Succi 1986, p. 222.
  13. ^ (EN) The Grand Canal looking South from Ca’ Foscari to the Carità, su Royal Collection Trust.
  14. ^ Succi 1986, p. 223.
  15. ^ (EN) The Grand Canal looking East from the Carità towards the Bacino, su Royal Collection Trust.
  16. ^ Succi 1986, p. 224.
  17. ^ (EN) The Grand Canal looking East from Campo San Vio towards the Bacino, su Royal Collection Trust.
  18. ^ Succi 1986, p. 225.
  19. ^ (EN) The Grand Canal with Santa Maria della Salute towards the Riva degli Schiavoni, su Royal Collection Trust.
  20. ^ Succi 1986, p. 226.
  21. ^ (EN) The Mouth of the Grand Canal looking West towards the Carità, su Royal Collection Trust.
  22. ^ Succi 1986, p. 227.
  23. ^ (EN) The Rialto Bridge from the North, su Royal Collection Trust.
  24. ^ (EN) The Grand Canal looking North-West from near the Rialto, su Royal Collection Trust.
  25. ^ (EN) The Grand Canal looking West from Palazzo Vendramin-Calergi towards San Geremia, su Royal Collection Trust.
  26. ^ (EN) San Geremia and the Entrance to the Cannaregio, su Royal Collection Trust.
  27. ^ (EN) The Grand Canal looking West with the Scalzi and San Simeone Piccolo, su Royal Collection Trust.
  28. ^ (EN) The Canale di Santa Chiara looking North towards the Lagoon, su Royal Collection Trust.
  29. ^ (EN) A Regatta on the Grand Canal, su Royal Collection Trust.
  30. ^ (EN) The Bacino di San Marco on Ascension Day, su Royal Collection Trust.
  31. ^ (EN) Venice: The Grand Canal facing Santa Croce, su National Gallery.
  32. ^ (EN) The Grand Canal in Venice from Palazzo Flangini to Campo San Marcuola, su Getty.
  33. ^ (EN) Campo Santi Giovanni e Paolo, su Royal Collections Trust.
  • Dario Succi (a cura di), Canaletto & Visentini. Venezia & Londra, Cittadella, Bertoncello - Tedeschi, 1986.
  • Ennio Concina (a cura di), Il Canal Grande nelle vedute del Prospectus Magni Canalis Venetiarum disegnate e incise da Antonio Visentini dai dipinti del Canaletto, Milano, Il polifilo, 1988.
  • Giandomenico Romanelli et al, I rami di Visentini per le vedute di Venezia del Canaletto, a cura di Giulio Lari, Venezia / Bergamo, Iniziativa Visentini per il Correr / Poligrafiche Bolis, 1990.
  • Dario Succi, Le prospettive di Venezia dipinte da Canaletto e incise da Antonio Visentini, Ponzano Veneto / Mestre, Vianello libri / Foligraf, 1996 [1984].