Utente:QuQuqquu99/Anagrafe

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La ricerca dei dati anagrafici di una persona deve sempre partire da alcuni elementi di luogo, di tempo e di relazione parentale (genitori, coniuge/i, figli).

Fondi archivistici di comunità religiose Archivi parrocchiali cattolici (conservati nelle varie parrocchie tuttora esistenti)

Serie Registri parrocchiali I più antichi documenti anagrafici normalmente disponibili sono i registri di nascita e battesimo, di matrimonio e di morte prodotti e conservati dalle parrocchie.[1] Salvo (rare) dispersioni e distruzioni le serie sono complete e disponibili. L’obbligo della tenuta dei registri cosiddetti anagrafici fu stabilito dal Concilio di Trento (sec. XVI), ma già in precedenza alcune parrocchie tenevano tali registri. La ricerca dell’atto singolo necessita della conoscenza della parrocchia in cui è stato registrato (nel corso di una vita due coniugi possono registrare il battesimo dei figli in parrocchie diverse, ci si può sposare o morire in una parrocchia diversa da quella in cui si è nati) così come la ricerca è facilitata dalla conoscenza dell’anno, in quanto i registri sono annuali, formano una naturale serie cronologica e non sono sempre disponibili rubriche alfabetiche.Gli atti di nascita indicano i nomi dei due genitori, se conosciuti, e l’annotazione successiva del/dei matrimoni del nato/battezzato.Gli atti di matrimonio indicano i rispettivi genitori dei coniugi.[2]

Registri parrocchiali Nel Regno Sabaudo, in base ad un accordo formale con la Chiesa Cattolica del 1837 i parroci erano tenuti a compilare i registri di battesimo, matrimonio e morte in duplice copia, di cui una veniva consegnata all’Amministrazione civile. Per gli anni dal 1838 al 1865 ogni comune conserva pertanto anche i registri parrocchiali delle sue parrocchie.

Stato Civile napoleonico Lo Stato civile italiano ha un suo breve, ma molto significativo, precedente in quello francese, detto anche napoleonico: dal 1804, in conseguenza dell’annessione all’Impero francese, al 1813 (raramente 1814) in ogni comune piemontese e valdostano si formano i registri comunali di nascita, matrimonio e morte che si interrompono con la Restaurazione (erano compilati in duplice esemplare di cui uno veniva inviato al tribunale territoriale).

Stato Civile A partire dal 1866 i registri di Stato Civile del Regno d’Italia sono compilati a cura degli uffici comunali e organizzati in quattro serie: nascita, matrimonio, morte, cittadinanza. Sono molto simili ai registri parrocchiali utilizzando il medesimo sistema di annotazione del matrimonio a fianco dell’atto di nascita. [3] Essendo civili hanno il grosso vantaggio (rispetto ai registri compilati a scopi militari e a quelli delle comunità religiose) di comprendere i cittadini di entrambi i sessi di qualsivoglia confessione religiosa e gli atei, non battezzati che dalla seconda metà dell’Ottocento iniziano a costituire una significativa presenza. Sono sempre dotati di rubriche decennali che agevolano la ricerca del singolo atto. Infine hanno il pregio di riportare gli atti di stato civile registrati presso i consolati italiani da parte di cittadini italiani che si trovano a soggiornare all’estero. I registri di Stato civile vengono redatti annualmente in duplice copia, una resta al comune, l’altra viene inviata al tribunale.

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