Utente:Nicola (CeDoMus)/Sandbox/voce3

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La mancanza di studi specifici non permette di localizzare con esattezza gli autografi di Gialdini. Molta parte di copie manoscritte coeve di sue opere è nell'archivio storico della banda di Pescia, istituzione che oggi porta il suo nome. Nell'archivio ci sono anche molte testimonianze indirette, come gli arrangiamenti per banda fatti dai maestri che si sono succeduti alla direzione della filarmonica, e alcuni telegrammi che Gialdini spedì e ricevette da Giacomo Puccini.[1] Molti pezzi sono anche nel fondo relativo alla cappella musicale del duomo nella Biblioteca Capitolare di Pescia: pezzi derivati soprattutto dalla sua formazione alla cappella con Pietro Vallini e alla sua attività pesciatina.[2] Due sue marce (una per orchestra intitolata Italia e re, l'altra Gran marcia trionfale per banda) sono nella Biblioteca Reale di Torino.[3] Per quanto riguarda le edizioni stampate, risultano più di 50 edizioni di sue opere: pubblicò soprattutto con Carlo Schmidl di Trieste, e molto anche con i milanesi Ricordi, Lucca e Fantuzzi, e i fiorentini Forlivesi e Berletti.[4] Le istituzioni che conservano il maggior numero di edizioni sono i conservatori di Roma, Milano, Pesaro e Trieste, la Biblioteca Nazionale di Firenze, le Biblioteche Donizetti e Angelo Mai di Bergamo e la Casa di Riposo Verdi di Milano.[4]