Utente:Milan 1917/Sandbox

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...[1] Leo Matiz si definì come un personaggio di Macondo. I suoi racconti stravaganti, le sue giacche dai colori assurdi, la sua ampia chioma, la sua indiscreta e esplosiva risata, i suoi baffi da pellicola messicana degli anni Quaranta, la sua vita tra cinque continenti, la sua cravatta appariscente per incantare le attrici di Hollywood, il suo immancabile berretto basco, la sua cartelletta al braccio piena di caricature e disegni, la sua valigetta piena di telemetri, lenti, lastre, filtri e camere Rolleiflex, lo convertirono nei suoi quasi ottanta e due anni di vita nel figlio ribelle e tormentato de Aracataca.

La vita di Leo Matiz, una creativa e vertiginosa carriera piena di avventure e pericoli, lo trasformó nel curioso e energico gitano di Macondo, padrone di una volontà e di un’immaginazione ribelle, che gli permisero di lanciarsi a capofitto nel mondo del fotoperiodismo, rivelandosi come uno dei fotografi più versatili e singolari della leggendaria e memorabile generazione di reporter che rinnovarono la scena del giornalismo grafico durante le prime sei decadi del XX secolo in America Latina, Stati Uniti e Europa.

Persona poliedrica, fotografo, caricaturista, fotografó Frida Kahlo, Diego Rivera, Esther Williams, Janice Logan, David Alfaro Siqueiros, i primo cast di Maria Félix, Luis Bunuel, Marc Chagall, Louis Armstrong, Alvaro Mutis, Pablo Neruda, Walt Disney, Enrique Santos Montejo, “Calibàn”, Lucho Bermudez, Agustin Lara, Gabriel Fiqueroa, Esther Fernandez, José Clemente Orozco, Mario Moreno Cantinflas and Dolores del Rìo.

Il grande scrittore Gabriel Garcia Márquez nacque nello stesso villaggio, nel 1927. È incredibile come questi due maestri uno per la scrittura latino-americana e l’altro per le immagini e la fotografia abbiamo dato luce e rilevanza a questa minuscola popolazione sconosciuta nei Caraibi colombiani. Macondo fu il nome di una piantagione di banani nei dintorni di Aracataca, dipartimento della Magdalena, nel nord della Colombia.

Aracataca fu inspirazione di Macondo, un luogo d’immaginazione che ritroviamo nelle parole di Gabriel Garcia Márquez.

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Descrizione dell'immagine

Ripercorriamo le principali tappe e riconoscimenti ottenuti durante la sua vita.

Pubblica nella rivista Civilización la sua prima caricatura e realizza la sua prima esposizione di questa nella pasticceria Excélsior di Santa Maria (Colombia)

Fonda in Santa Marta la rivista Lauros e entra nella Scuola Nazionale di Belle Arti in Bogotá

Enrique Santos, direttore del giornale El Tiempo, lo stimola a lavorare nella fotografia per quella pubblicazione e gli regala una macchina fotografica. Studió nell’officina di pittura e fotografia di Luis B. Ramos.

Lavorò come corrispondente grafico dell’Estampa, El Tiempo, El Liberal e El Espectador.

Viaggia tra Messico, Panama, San José in Costa Rica dove espone fotografie e caricature.

Espone i suoi disegni e le sue fotografie nel Palazzo delle Belle Arti di città del Messico insieme a grandi artisti colombiani.

Comincia a lavorare come reporter grafico in importanti riviste come Así, Hoy e Nosotros.

Realizza la mostra Typos y costumbre de México nel suo studio della capitale messicana con l’appoggio dello scrittore e ambasciatore della Colombia Jorge Zalamera.

Conosce il direttore del cinema spagnolo Luis Bunuel e gli mostró il suo lavoro fotografico su Città del Messico, materiale che lo inspiró per il film Los Olvidados (1952)

Espone una mostra collettiva al Museo di Arte Moderna (MoMA) di New York.

È riconosciuto dalla stampa internazionale come uno dei migliori fotografi nel mondo

Fonda la prima galleria d’arte in Colombia ed espone per la prima volta nella galleria d’arte Leo Matiz le opere di Fernando Botero

Il museo di Arte Moderna in Bogotá lo omaggia con una retrospettiva itinerante delle sue opere d’arte per la Colombia, rendendogli omaggio per i suoi 50 anni di lavoro come artista e fotografo

La galleria Carla Sozzani di Milano realizza una mostra collettiva e itinerante in Europa e negli Stati Uniti intorno alla figura di Frida Kahlo

Ritorna in Europa per ricevere vari premi

  • Il governo colombiano gli rende omaggio e lo riconosce come il più grande fotografo colombiano del XX secolo.
  • Fonda con sua figlia Alejandra Matiz, la fondazione Leo Matiz
  • Morí a Bogotá il 24 di ottobre.


  • Ó 2015 Alejandra Matiz, Fundación Leo Matiz
  • Ó De “Leo Matiz y Macondo” Gerald Martin
  • Ó De “Leo Matiz, el último gitano de Macondo”: Miguel Ángel Flórez Góngora
  • Ó De “Macondo en México” Ernesto Pénaloza Méndez
  • Ó De “La bellezza impossibile” Laura Restrepo
  • Ó Semana libros

Prima edizione: marzo 2015

ISBN: 978- 958 – 99513 – 8 – 5

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • [... ...].
  1. ^ Nota