Utente:Michele859/Sandbox16
[[File: Press photo of Buster and Eleanor Keaton, 1965 (front) (cropped).jpg|upright=1.5|thumb|right|Buster Keaton (celebrato nel centenario della nascita) e la moglie Eleanor, premiata con la Berlinale Kamera. La 45ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 9 al 20 febbraio 1995, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il sedicesimo anno Moritz de Hadeln.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film francese L'esca di Bertrand Tavernier.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato all'attore Alain Delon mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata alla ballerina e interprete di varietà Eleanor Ruth Norris (terza moglie di Buster Keaton) e alla FIAF (Federazione internazionale degli archivi filmografici).[2]
Il festival è stato aperto da La promessa di Margarethe von Trotta, proiettato fuori concorso, ed è stato chiuso dalla proiezione speciale di Asfalto, diretto da Joe May nel 1929.[3][4]
La retrospettiva di questa edizione ha incluso tre programmi: "Happy Birthday, Cinema!", per celebrare i 100 anni dall'introduzione del cinématographe dei fratelli Lumière, "Buster Keaton 100", dedicata al centenario della nascita dell'attore e regista statunitense, e "Slapstick & Co.", con una serie di comiche dell'epoca del muto dirette da registi quali Del Lord, Leo McCarey e Max Linder.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«Hollywood ha smesso da tempo di essere americana, è diventata il centro internazionale per la produzione di prodotti audiovisivi. Ci lavorano quasi tanti stranieri quanti americani. Il talento non conosce passaporti o confini. Anche noi siamo Hollywood e se le cose non stanno andando bene a Hollywood, la crisi si farà sentire ovunque». (Moritz de Hadeln chiede nella prefazione del catalogo più pragmatismo e autoriflessione nell'affrontare l'egemonia di Hollywood.)[1]
Quarantacinque anni di Berlinale, 25 anni del Forum e 100 anni del cinema sono stati tutti celebrati nel 1995. Con il senno di poi, sembrò il destino della Berlinale che gli anni dell'anniversario fossero generalmente visti come sfortunati. Anche quest'anno i critici sembrarono giocare in un'atmosfera generale di crisi, e al di là di questo non notarono l'effettiva qualità del programma del festival.[1]
Già alla vigilia del festival comparvero problemi e ostacoli. A causa dei massicci tagli, le varie divisioni della società ombrello Berliner Festspiele GmbH furono costrette a competere tra loro. Nei dibattiti sul bilancio, la Berlinale e il Theatertreffen (Theater Meeting) furono messi in scena l'uno con l'altro. La discussione si svolse tra fondamentali divergenze di opinione sul nuovo ruolo di Berlino. Qui si trattò dell'identità della città, non solo del significato dell'arte e della cultura e di chi doveva pagarle, ma anche delle fratture nell'unità giurata di Oriente e Occidente.[1]
In questo clima già precario, in cui chiunque poteva essere il prossimo, la solidarietà interna tra le varie sezioni e divisioni del festival cominciò a vacillare. La rivalità per quanto riguarda i contenuti tra il Forum e il concorso non poteva più essere spazzata via. Mentre Moritz de Hadeln rappresentò pubblicamente il festival con parole che furono accolte con disapprovazione nel Forum, quest'ultimo fece poco per ritrarre il suo concetto cinematografico unico in una luce relativa e venderlo come parte di un insieme armonioso. Invece il Forum fu un po' troppo presuntuoso nel curare la propria immagine, il cui aspetto era in realtà notevolmente indipendente dagli alti e bassi dell'immagine del festival nel suo complesso.[1]
A peggiorare le cose fu il fatto che Panorama e Forum furono percepiti come concorrenti. I cambiamenti di paradigma e le nuove disposizioni non erano affatto sorprendenti, ma riflettevano gli sviluppi sul mercato cinematografico internazionale. Ma perché i cambiamenti non furono presi come un'opportunità per lavorare su un nuovo profilo per il festival? La miscela di disunione e silenzio lasci, un campo di gioco aperto per i critici esterni.[1]
Nell'introduzione al festival, Moritz de Hadeln chiese «tolleranza, pazienza, apertura e soprattutto rinuncia ai pregiudizi» quando si trattava di film. Ciò sembrò insolitamente cauto, mentre in realtà il programma era di qualità in tutto. Guardando indietro, Rosso d'autunno di Bruce Beresford, Prima dell'alba di Richard Linklater, The Addiction - Vampiri a New York (The Addiction), regia di Abel Ferrara e Smoke e Blue in the Face di Paul Auster e Wayne Wang non erano affatto una cattiva selezione di film americani. Accompagnati da Si gira a Manhattan di Tom DiCillo nel Forum, rappresentarono una vera visione dell'enorme produttività e diversità del genere "Independent".[1]
La vita a modo mio di Robert Benton con Paul Newman e Jessica Tandy e Quiz Show di Robert Redford, tuttavia, non resero particolarmente felici gli amici del grande cinema americano, perché non capirono perché la Berlinale non avesse ricevuto film quali Prêt-à-Porter di Robert Altmann e Nell di Michael Apted.[1]
Ma anche le aspettative di internazionalità e diversità furono soddisfatte dal concorso. In Taebaek sanmaek, Im Kwon-taek raffigurò la Corea tra il dominio coloniale e la guerra civile negli anni quaranta. Il regista messicano Jorge Fons creò con El Callejón de los Milagros un omaggio al "piccolo popolo" del suo Paese. Sh'Chur di Shmuel Hasfari raccontò la storia familiare degli ebrei marocchini in Israele e con When Night Is Falling, una storia d'amore sottilmente raccontata tra due donne, Patricia Rozema rimise il Canada sulla mappa per quanto riguardava il cinema.[1]
Ci furono film dalla Norvegia e dalla Spagna e diverse produzioni di giovani registi di Hong Kong e Cina. La promessa di Margarethe von Trotta fu visto come un film di apertura di successo, Butterfly Kiss - Il bacio della farfalla dell'esordiente Michael Winterbottom e L'esca di Bertrand Tavernier offrirono un cinema intenso che si tuffava molto al di sotto della superficie e sarebbe stato un onore per qualsiasi festival. Cosa mancava alla Berlinale, che altri anni o altri festival avevano?[1]
Quest'anno il cinema dell'Europa orientale offrì pochi momenti salienti. Oltre alla partecipazione in concorso dello sperimentale Pesa dlya passazhira di Vadim Abdrašitov, degno di nota fu anche il film polacco Wrony di Dorota Kędzierzawska. La storia di un giovane disadattato che deve crescere troppo presto si distinse nel Kinderfilmfest.[1]
Quest'anno i documentari dominarono il Forum, con un focus su "Politica e mito", come Ulrich Gregor descrisse nelle sue note di programma. Due film controversi sugli eroi controversi sono stati Ernesto Che Guevara, le journal de Bolivie del regista svizzero Richard Dindo e Ulrike Marie Meinhof del francese Timon Koulmasis. Sulla Frankfurter Rundschau, Sabine Horst accusò entrambi i film di non essere riusciti a mostrare l'incostanza dei loro personaggi: «Mentre Richard Dindo... almeno ha fallito ambiziosamente, si potrebbe dire che le uniche funzioni di Koulmanis in modo poco interessante».[1]
Il film di cinque ore Tsahal di Claude Lanzmann suscitò critiche simili per non aver affrontato l'argomento con la necessaria profondità. Il film era un documentario sull'esercito israeliano, in cui non era rappresentata «una sola immagine delle sei guerre in cui era impegnata, nemmeno parlando delle sue attività domestiche» come scrisse Thomas Rothschild sullo Stuttgarter Zeitung.[1]
Nel Panorama due veri successi di pubblico furono la commedia scontrosa ma commovente Il commediante di Peter Chelsom e Nico Icon di Susanne Ofteringer. I film di Antonia Bird, Jean-Luc Godard, Huu Phan Nguyen e Vu Tran, Eytan Fox e Idrissa Ouédraogo dimostrarono la curiosità e l'apertura mentale della sezione. Glitterbug di Derek Jarman e Black Is... Black Ain't di Marlon Riggs non rappresentarono un impegno politico appassionato. Entrambi i registi erano morti durante l'anno precedente.[1]
Fu un anno di addii: l'anno prima era morto il fondatore e organizzatore del Panorama Manfred Salzgeber. La sua forza era stata la sua apertura: per tutte le cose nuove, per i punti di vista degli altri, per la difesa di ciò che era importante per lui, per il trattamento aperto anche dell'AIDS, la malattia che gli pose fine prematuramente la vita. «Quante volte abbiamo tratto profitto dai suoi suggerimenti sempre intelligenti, anche quelli più radicalmente appassionati», scrisse Moritz de Hadeln nell'introduzione al festival. Ancora oggi la Berlinale porta il segno di questa passione intellettuale. In onore di Salzgeber, il festival ha mostrato il suo film preferito: Monsieur Verdoux di Charlie Chaplin. Anche Wolf Donner, che per tre anni aveva diretto la Berlinale dal 1977 al 1979 e aveva impostato il festival su un nuovo corso, era morto l'anno prima. In suo onore Germania in autunno è stato nuovamente mostrato per ricordare la passione di Donner per le contraddizioni e i punti di vista critici, e il coraggio con cui giustamente ha sostenuto decisioni a volte impopolari come direttore di festival.[1]
Colpo di luna, unico film italiano in concorso, è stato apprezzato dai critici tedeschi. Berliner Zeitung: "Commovente... convincente la recitazione degli attori". Berliner Morgenpost: "Coinvolgente, offre tenere immagini di poesia e insieme di duro realismo". Die Welt: "Sensibile... Colpisce per il lento ritmo della narrazione che lascia il tempo di immergersi nella storia... Immagini nostalgiche e sognanti". Tagesspiegel: "Nonostante i bravi attori, la storia non arriva a svilupparsi... è immersa in una musica stucchevole... la tensione non sale, la giovane bionda ninfomane non aiuta... Un probo filmetto".(stampa.13feb95)
Giurie
[modifica | modifica wikitesto]Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Lia van Leer, fondatrice della Jerusalem Cinematheque e del Jerusalem Film Festival (Israele) - Presidente di giuria[6]
- Alfred Hirschmeier, scenografo (Germania)
- Vadim Jusov, direttore della fotografia (Russia)
- Siqin Gaowa, attrice (Cina)
- Dave Kehr, critico cinematografico (Stati Uniti)
- Pilar Miró, regista e sceneggiatrice (Spagna)
- Tsai Ming-liang, regista e sceneggiatore (Taiwan)
- Christiane Hörbiger, attrice (Austria)
- Georgi Djulgerov, regista, sceneggiatore e produttore (Bulgaria)
- Michael Kutza, grafico e fondatore del Chicago International Film Festival (Stati Uniti)
Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]I premi riservati alla sezione Kinderfilmfest sono stati assegnati da una giuria composta da membri di età compresa tra 11 e 14 anni, selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[6]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- The Addiction - Vampiri a New York (The Addiction), regia di Abel Ferrara (Stati Uniti, Argentina)
- Blush (Hong fen), regia di Li Shaohong (Cina, Hong Kong)
- Un bruit qui rend fou, regia di Dimitri de Clercq e Alain Robbe-Grillet (Francia, Belgio, Svizzera)
- Butterfly Kiss - Il bacio della farfalla (Butterfly Kiss), regia di Michael Winterbottom (Regno Unito)
- Cento e una notte (Les Cent et Une Nuits de Simon Cinéma), regia di Agnès Varda (Regno Unito, Francia)
- Colpo di luna, regia di Alberto Simone (Italia, Paesi Bassi, Francia)
- L'esca (L'appât), regia di Bertrand Tavernier (Francia)
- Gui tu, regia di Leung Pun-hei (Hong Kong)
- Hades, regia di Herbert Achternbusch (Germania)
- La lunga estate di Otto (Ti kniver i hjertet), regia di Marius Holst (Norvegia)
- Midaq Alley (El Callejón de los Milagros), regia di Jorge Fons (Messico)
- Nu ren si shi, regia di Ann Hui (Hong Kong)
- Pesa dlya passazhira, regia di Vadim Abdrašitov (Russia)
- Prima dell'alba (Before Sunrise), regia di Richard Linklater (Stati Uniti, Austria, Svizzera)
- Red Rose White Rose (Hong mei gui bai mei gui), regia di Stanley Kwan (Hong Kong, Taiwan)
- El rey del río, regia di Manuel Gutiérrez Aragón (Spagna)
- Rosso d'autunno (Silent Fall), regia di Bruce Beresford (Stati Uniti)
- Sh'Chur, regia di Shmuel Hasfari (Israele)
- Smoke, regia di Wayne Wang (Germania, Giappone, Stati Uniti)
- The Taebaek Mountains (Taebaek sanmaek), regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Transatlantis, regia di Christian Wagner (Germania)
- La vita a modo mio (Nobody's Fool), regia di Robert Benton (Stati Uniti)
- When Night Is Falling, regia di Patricia Rozema (Canada)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- 100 Jahre Kino, regia di Heinrich Sabl (Germania)
- Adam's Dream (El sueño de Adán), regia di Mercedes Gaspar (Spagna)
- Cojones, regia di Peter Brauneis (Austria)
- Dada, regia di Piet Kroon (Paesi Bassi)
- Do Nothing Til You Hear from Me, regia di Jonas Dahlbeck e Pernilla Hindsefelt (Svezia)
- Das Loch, regia di Matthias Heise (Germania)
- My Baby Left Me, regia di Milorad Krstic (Ungheria)
- Repete, regia di Michaela Pavlátová (Repubblica Ceca)
- Solina, regia di Jacco Groen (Paesi Bassi)
- Die Topsau, regia di Angela Holtschmidt (Germania)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- La promessa (Das Versprechen), regia di Margarethe von Trotta (Germania, Francia, Svizzera)
- Quiz Show, regia di Robert Redford (Stati Uniti)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Anekdote aus dem letzten preußischen Kriege, regia di Zoltan Spirandelli (Germania)
- Wintergartenprogramm, regia di Max Skladanowsky (Germania)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Asfalto (Asphalt), regia di Joe May (Germania)
- Blue in the Face, regia di Paul Auster e Wayne Wang (Stati Uniti)
- Borsalino, regia di Jacques Deray (Francia, Italia)
- Century of Cinema – Episodio Die Nacht der Regisseure, regia di Edgar Reitz (Germania, Regno Unito, Francia)
- La piscina (La piscine), regia di Jacques Deray (Italia, Francia)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- Afrique, mon Afrique..., regia di Idrissa Ouédraogo (Francia)
- Le ali della libertà (The Shawshank Redemption), regia di Frank Darabont (Stati Uniti)
- Die Angst vor der Idylle, regia di Götz Spielmann (Austria)
- Arena – Episodio Glitterbug, regia di Derek Jarman (Regno Unito)
- Aya: Imagined Autobiography (Autobiographia Dimionit), regia di Michal Bat-Adam (Israele)
- Babam askerde, regia di Handan Ipekçi (Turchia)
- Ballot Measure 9, regia di Heather MacDonald (Stati Uniti)
- Bar Girls, regia di Marita Giovanni (Stati Uniti)
- Black Is... Black Ain't, regia di Marlon Riggs (Stati Uniti)
- A Boy Called Hate, regia di Mitch Marcus (Stati Uniti, Canada)
- A Causa Secreta, regia di Sergio Bianchi (Brasile)
- Coffee with Lemon (Kafe im Limon), regia di Leonid Gorovets (Israele)
- Il commediante (Funny Bones), regia di Peter Chelsom (Regno Unito, Stati Uniti)
- Con gli occhi chiusi, regia di Francesca Archibugi (Italia, Francia, Spagna)
- Cronaca di un amore violato, regia di Giacomo Battiato (Francia, Italia, Spagna)
- Eclipse, regia di Jeremy Podeswa (Canada, Germania)
- Electric Blanket (Smicha Hashmalit Ushma Moshe), regia di Assi Dayan (Israele)
- End of an Era (Telos epohis), regia di Antonis Kokkinos (Grecia)
- L'estate di Bobby Charlton, regia di Massimo Guglielmi (Italia)
- Le Fils préféré - Ospiti pericolosi (Le Fils préféré), regia di Nicole Garcia (Francia)
- Giot le Ha Long, regia di Huu Phan Nguyen e Vu Tran (Hong Kong, Vietnam)
- Golos travy, regia di Natalya Motuzko (Ucraina)
- In Hate-Love Lola (In Haßliebe Lola), regia di Dagmar Beiersdorf e Lothar Lambert (Germania)
- JLG/JLG - Autoritratto a Dicembre (JLG/JLG - autoportrait de décembre), regia di Jean-Luc Godard (Francia)
- Koridorius, regia di Šarūnas Bartas (Germania, Lituania)
- Labyrinth (Labirintos), regia di Mikael Dovlatyan (Armenia, Francia, Repubblica Ceca)
- The Last Supper, regia di Cynthia Roberts (Canada)
- Lazos, regia di Alfonso Ungría (Spagna)
- Liberation, regia di Arnold Schwartzman (Stati Uniti)
- Lie Down with Dogs, regia di Wally White (Stati Uniti)
- A Litany for Survival: The Life and Work of Audre Lorde, regia di Ada Gay Griffin e Michelle Parkerson (Stati Uniti)
- Lock-Up: The Prisoners of Rikers Island, regia di Jon Alpert e Nina Rosenblum (Stati Uniti)
- Marble Ass (Dupe od mramora), regia di Želimir Žilnik (Repubblica Federale di Jugoslavia)
- Mayday (En mai, fais ce qu'il te plaît), regia di Pierre Grange (Francia)
- The Meds (Die Mediocren), regia di Matthias Glasner (Germania)
- Menmaniacs - The Legacy of Leather, regia di Jochen Hick (Germania, Stati Uniti)
- Mut ohne Befehl - Widerstand und Verfolgung in Stuttgart 1933-1945, regia di Katrin Seybold (Germania)
- Nico Icon, regia di Susanne Ofteringer (Germania, Stati Uniti)
- Not Angels But Angels, regia di Wiktor Grodecki (Repubblica Ceca)
- On the Edge (Ahare Hahagim), regia di Amnon Rubinstein (Israele)
- Paradise Framed, regia di Paul Ruven (Paesi Bassi)
- Paroles autour du sida – Episodio Sida, une histoire qui n'a pas de fin, regia di Paule Muxel e Bertrand de Solliers (Francia)
- Il prete (Priest), regia di Antonia Bird (Regno Unito)
- Rhythm Thief, regia di Matthew Harrison (Stati Uniti)
- Salto al vacío, regia di Daniel Calparsoro (Spagna)
- Der Schatten des Schreibers, regia di Niki List (Austria)
- Song of the Siren (Shirat Ha'Sirena), regia di Eytan Fox (Israele)
- The Son of Gascogne (Le fils de Gascogne), regia di Pascal Aubier (Francia)
- Suite 16, regia di Dominique Deruddere (Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi)
- Tous les garçons et les filles de leur âge... – Episodio Frères, regia di Olivier Dahan (Francia)
- Vita di campagna (Country Life), regia di Michael Blakemore (Australia)
- Los vuelcos del corazón, regia di Mitl Valdez (Messico)
- Vukovar Poste Restante (Vukovar, jedna prica), regia di Boro Draskovic (Repubblica Federale di Jugoslavia, Stati Uniti, Italia)
- Wigstock: The Movie, regia di Barry Shils (Germania, Stati Uniti)
- Xi chu bawang, regia di Stephen Shin (Hong Kong, Cina)
- Yengeç sepeti, regia di Yavuz Özkan (Turchia)
- Zweiunddreißig Richtungen der Windrose, regia di Guido Wenzl (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Alice and the Aurifactor (Alice und der Aurifactor), regia di Jörg Fockele (Germania)
- Alpsee, regia di Matthias Müller (Germania)
- B.D. Women, regia di Campbell Ex (Regno Unito)
- Beat-Down: The Case of Raymond Alvarez, regia di Nina Rosenblum (Stati Uniti)
- Compliventjes: De stoel, regia di Truus Melissen (Paesi Bassi)
- Drag-Attack, regia di Ken Krueger e Mario Soldo (Austria)
- Gentle Giants, regia di Bruce Weber (Stati Uniti)
- Greetings from Africa, regia di Cheryl Dunye (Stati Uniti)
- He Shoots, He Scores, regia di John Moore (Irlanda)
- Ich liebe dich, regia di Wilhelm Hein (Germania)
- Kain and Abel, regia di Michael Brynntrup (Germania)
- Little Women in Transit, regia di Barbara Heller (Stati Uniti)
- Lucky Man, regia di Ken McMullen (Regno Unito)
- Memento Mori, regia di Jim Hubbard (Stati Uniti)
- Miguel, regia di Walter Kehr (Germania, Stati Uniti)
- Nevski Melody, regia di Peter Braatz (Germania)
- Orfeo, il giorno prima, regia di Giovanni Minerba (Italia)
- Rambles, regia di Richard Press (Stati Uniti)
- Random Access, regia di Andreas Struck (Regno Unito)
- Schmetterling im Dunkeln, regia di Peter Kern (Germania)
- Small Gestures, regia di Ian Cottage (Regno Unito)
- Specchio delle mie brame, regia di Barbara Melega (Italia)
- Stand Back, regia di Sylvie Michel (Germania)
- Surprise!, regia di Veit Helmer (Germania)
- Syytön, regia di Heikki Paakkanen (Finlandia)
- Totentraum, regia di Ayhan Salar (Germania)
- Trevor, regia di Peggy Rajski (Stati Uniti)
- Witness, regia di Paul Ruven (Paesi Bassi)
- W plenu u inwalidow, regia di Pjotr Toschilin e Igor Lewinski (Russia)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Monsieur Verdoux, regia di Charlie Chaplin (Stati Uniti)
- Vive L'Amour (Aiqing wansui), regia di Tsai Ming-liang (Taiwan)
- Das winkende Mädchen, regia di Günter Rometsch (Germania Ovest)
Forum internazionale del giovane cinema
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Air/vayû, regia di Velu Viswanandhan (Francia)
- Alien in Germany (Fremdsein in Deutschland), regia di Horst Seemann (Germania)
- L'amico immaginario, regia di Nico D'Alessandria (Italia)
- Amnesia, regia di Gonzalo Justiniano (Cile)
- Baby, I Will Make You Sweat, regia di Birgit Hein (Germania)
- The Bat (Yarasa), regia di Ayaz Salayev (Azerbaigian)
- Citizen Langlois, regia di Edgardo Cozarinsky (Francia)
- Complaints of a Dutiful Daughter, regia di Deborah Hoffmann (Stati Uniti)
- Crumb, regia di Terry Zwigoff (Stati Uniti)
- A Dedicated Life (Zenshin Shosetsuka), regia di Kazuo Hara (Giappone)
- Délits flagrants, regia di Raymond Depardon (Francia)
- Don't Touch My Holocaust (Al Tigu Le B'Shoah), regia di Asher Tlalim (Israele)
- Double Happiness, regia di Mina Shum (Canada)
- A Dream, What Else? (Ein Traum, was sonst?), regia di Hans-Jürgen Syberberg (Germania, Austria)
- Drei Frauen aus Poddembice, regia di Hans-Dieter Grabe (Germania)
- The Eagle Shooting Heroes (Se diu ying hung: Dung sing sai jau), regia di Jeffrey Lau (Hong Kong)
- Elephant Song, regia di Gō Rijū (Giappone)
- L'emigrante (Al-mohager), regia di Yusuf Shahin (Egitto, Francia)
- Er nannte sich Hohenstein, regia di Hans-Dieter Grabe (Germania)
- Ernesto Che Guevara, le journal de Bolivie, regia di Richard Dindo (Francia, Svizzera)
- Fei xia a da, regia di Stan Lai (Taiwan)
- Fin de siglo, regia di Marilyn Watelet e Szymon Zaleski (Belgio)
- Le Franc, regia di Djibril Diop Mambéty (Senegal, Svizzera, Francia)
- Die Gemmi - ein Übergang, regia di Clemens Klopfenstein (Svizzera)
- Georgia, Alone (Seule, Georgie), regia di Otar Ioseliani (Francia)
- Una gita in campagna (Partie de campagne), regia di Jean Renoir (Francia)
- If There Is Realism, There Has to Be Possiblism Too (Als werkelijkheidszin bestaat moet mogelijkheidszin ook bestaan), regia di Franciska Lambrechts (Belgio)
- Kalte Heimat, regia di Volker Koepp (Germania)
- Kana-Kana, regia di Taku Ohshima (Giappone)
- Kövek üzenete - Budapest, regia di Miklós Jancsó (Ungheria)
- Kövek üzenete - Hegyalja, regia di Miklós Jancsó (Ungheria)
- Kövek üzenete - Máramaros, regia di Miklós Jancsó (Ungheria)
- La leggenda del drago rosso (Hung Hei Kwun: Siu Lam ng zou), regia di Wong Jing e Corey Yuen (Hong Kong)
- Lunnye psy, regia di Lidiya Polshchikova e Vladimir Tumaev (Russia)
- Madagascar, regia di Fernando Pérez (Cuba)
- Middle of the Moment, regia di Nicolas Humbert e Werner Penzel (Germania, Svizzera)
- Montage, regia di Raymond Depardon (Francia)
- Moving the Mountain, regia di Michael Apted (Regno Unito)
- Music for the Movies: Tôru Takemitsu, regia di Charlotte Zwerin (Francia, Giappone, Stati Uniti)
- Der Ort, die Zeit, der Tod, regia di Peter Voigt (Germania)
- Pfui-Unzucht und Ordnung in Deutschland, regia di Rike Anders e Jürgen Brüning (Germania)
- Pitra, Putra Aur Dharamyuddha, regia di Anand Patwardhan (India)
- Post Cards from America, regia di Steve McLean (Regno Unito, Stati Uniti)
- Quiéreme y verás..., regia di Daniel Díaz Torres (Cuba)
- Reverted (Zawrócony), regia di Kazimierz Kutz (Polonia)
- Roy Cohn/Jack Smith, regia di Jill Godmilow (Stati Uniti)
- Russkaja simfonija, regia di Konstantin Lopušanskij (Russia)
- Sae sang bakuro, regia di Yeo Kyun-dong (Corea del Sud)
- Sarajevogänget, regia di Erik Gandini (Svezia)
- Si gira a Manhattan (Living in Oblivion), regia di Tom DiCillo (Stati Uniti)
- Stories of Chide the Wind: The Soul Investigator, regia di Kal Ng (Canada)
- Suwapings, regia di Manny Reyes (Filippine)
- Tōkyō kyōdai, regia di Jun Ichikawa (Giappone)
- Tsahal, regia di Claude Lanzmann (Francia, Germania)
- Tzedek, regia di Marek Halter (Francia, Svizzera)
- Ulrike Marie Meinhof, regia di Timon Koulmasis (Belgio, Francia, Germania)
- Undo, regia di Shunji Iwai (Giappone)
- Vanya sulla 42esima strada (Vanya on 42nd Street), regia di Louis Malle (Stati Uniti)
- Veillées d'armes, regia di Marcel Ophüls (Francia, Germania, Regno Unito)
- Zabraneniat plod, regia di Krassimir Kroumov (Bulgaria)
- Zhenskaya rol, regia di Ivan Dychovičnyj (Russia)
- Ziletky, regia di Zdenek Tyc (Repubblica Ceca, Francia)
Riscoperte
[modifica | modifica wikitesto]- Arigatō-san, regia di Hiroshi Shimizu (Giappone)
- Ganga Bruta, regia di Humberto Mauro (Brasile)
- Istoki, regia di Ivan Lukinskij (Unione Sovietica)
- Life of a Beijing Policeman (Wo zhe yi bei zi), regia di Hui Shi (Cina)
- Po xiao shi fen, regia di Han Hsiang Li e Sung Tsun-shou (Taiwan)
- Sant Tukaram, regia di Vishnupant Govind Damle e Sheikh Fattelal (India)
- Un tournage à la campagne, regia di Alain Fleischer (Francia)
Due film di Manoel de Oliveira
[modifica | modifica wikitesto]- A caixa, regia di Manoel de Oliveira (Portogallo, Francia)
- Giorno della disperazione (O Dia do Desespero), regia di Manoel de Oliveira (Portogallo, Francia)
Due film di Wong Kar-wai
[modifica | modifica wikitesto]- Ashes of Time (Dung che sai duk), regia di Wong Kar-wai (Hong Kong)
- Hong Kong Express (Chóngqìng Sēnlín), regia di Wong Kar-wai (Hong Kong)
Due film di Dietmar Hochmuth
[modifica | modifica wikitesto]- Unser Berlin hat immer noch keinen Vornamen, regia di Dietmar Hochmuth (Germania)
- Unser Berlin hat keinen Vornamen, regia di Dietmar Hochmuth (Germania)
Due film di Christoph Janetzko
[modifica | modifica wikitesto]- River Colors (Vom Fluß), regia di Christoph Janetzko (Thailandia, Germania)
- Sisom, regia di Christoph Janetzko (Germania)
Universidad de Cine (Buenos Aires)
[modifica | modifica wikitesto]- Amurao, regia di Fernando Arca e Hernán Musaluppi (Argentina)
- Bar de mala muerte, regia di Guillermo Grillo (Argentina)
- El Episodio, regia di Fernando Arca e Emiliano Torres (Argentina)
- Huellas, regia di Bruno Zampardi (Argentina)
- Le molestaría si le hago una pregunta?, regia di Alejandro Brodersohn (Argentina)
- Nosotros, regia di Rodrigo Moreno (Argentina)
- Ortono Porteno, regia di Nicolás Cubría (Argentina)
- El Perro Negro (La Conciencia), regia di Fernando Priego Ruiz (Argentina)
- La piel de la gallina, regia di Nicolas Saad (Argentina)
Il Nuovo cinema tedesco
[modifica | modifica wikitesto]- Asphaltflimmern, regia di Johannes Hebendanz (Germania)
- Asterix conquista l'America (Asterix in Amerika), regia di Gerhard Hahn (Germania, Francia)
- The Border Guard (Der Kontrolleur), regia di Stefan Trampe (Germania)
- Burning Life, regia di Peter Welz (Germania)
- Charlie & Louise (Charlie & Louise - Das doppelte Lottchen), regia di Joseph Vilsmaier (Germania)
- Ciao America (Auf Wiedersehen Amerika), regia di Jan Schütte (Germania, Polonia)
- Der Diplomat, regia di Manfred Flügge, Hans-Helmut Grotjahn e Antje Starost (Germania)
- Die Eroberung der Mitte, regia di Robert Bramkamp (Germania)
- Falsa identità (Die Sieger), regia di Dominik Graf (Germania)
- Felidae, regia di Michael Schaack (Germania)
- Frauen sind was Wunderbares, regia di Sherry Hormann (Germania)
- Hasenjagd, regia di Andreas Gruber (Austria, Germania, Lussemburgo)
- Heart of Stone (Herz aus Stein), regia di Nicos Ligouris (Germania)
- Hey Stranger, regia di Peter Woditsch (Germania, Belgio)
- Himmel und hölle, regia di Hans-Christian Schmid (Germania)
- Jetzt leben - Juden in Berlin, regia di Helma Sanders-Brahms (Germania)
- Die Jüdin und der Hauptmann. Die Geschichte der Ilse Stein, regia di Ulf von Mechow (Germania)
- Keiner liebt mich, regia di Doris Dörrie (Germania)
- LaBENDIG, regia di Hannes Schönemann (Germania)
- Last Summer, regia di Jochen Wermann (Germania)
- Maries Lied (Maries Lied: Ich war, ich weiß nicht wo), regia di Niko von Glasow (Germania)
- Mario e il mago (Mario und der Zauberer), regia di Klaus Maria Brandauer (Germania)
- Martha, regia di Rainer Werner Fassbinder (Germania)
- Mein lieber Mann, regia di Eva Maria Bahlrühs (Germania)
- Moondance, regia di Dagmar Hirtz (Germania, Regno Unito)
- Out of America, regia di Michael Klier (Germania)
- Paul Bowles - Halbmond, regia di Frieder Schlaich e Irene von Alberti (Germania)
- Pilots (Pilotinnen), regia di Christian Petzold (Germania)
- La reprise, regia di Klaus Telscher (Germania)
- Rotwang muß weg!, regia di Hans-Christoph Blumenberg (Germania)
- Die Spiele zu zweit, regia di Friederike Beck (Germania)
- Tutti lo vogliono (Der bewegte Mann), regia di Sönke Wortmann (Germania)
- Verhängnis, regia di Fred Kelemen (Germania)
Video
[modifica | modifica wikitesto]Video rock dalla Cina
- Bell Drum Tower, regia di Zhang Yang (Taiwan)
- Black Dream/Higher Being, regia di Wu Chao-Chang (Taiwan)
- Garbage Dump, regia di Shi Yun-Jiu (Taiwan)
- God Bless Those Who'd Been Fed Well, regia di Zhang Chu (Taiwan)
Kinderfilmfest
[modifica | modifica wikitesto]- Crows (Wrony), regia di Dorota Kędzierzawska (Polonia)
- L'incantesimo del lago (The Swan Princess), regia di Richard Rich (Stati Uniti)
- The Purse Snatcher (De tasjesdief), regia di Maria Peters (Paesi Bassi)
- The Secret Weapon (Aberne og det hemmelige våben), regia di Jannik Hastrup (Danimarca)
- Sixten, regia di Catti Edfeldt (Svezia)
- Sky Palace (Skýjahöllin), regia di Þorsteinn Jónsson (Islanda, Danimarca, Germania)
- The Story of a Young Accordionist (Közimning qarasy), regia di Satybaldy Narymbetov (Kazakistan)
- Tick Tack, regia di Mohammad-Ali Talebi (Iran)
- UV, regia di Daramsurengiin Khatanbaatar e Badamsuren Nagnaidorj (Mongolia)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Avarijas Brigade – Episodio Auto, regia di Janis Cimermanis (Lettonia)
- Birdland, regia di Jannik Hastrup (Danimarca)
- Hiroshi kun wa sora ga suki, regia di Renzo Kinoshita (Giappone)
- Kuh-e javaher, regia di Abdollah Alimorad (Iran)
- A Little Routine, regia di George Griffin (Stati Uniti)
- Lutning, regia di Eva Lindström (Svezia)
- Munks un lemijs - Lidojam, regia di Nils Skapans (Lettonia)
- Det opprørske alfabetet, regia di Øivind S. Jorfald (Norvegia)
- The Potter (Koozegar), regia di Ali Asgharzadeh (Iran)
Retrospettive
[modifica | modifica wikitesto]Happy Birthday, Cinema!
[modifica | modifica wikitesto]- Die Börsenkönigin, regia di Edmund Edel (Germania)
- Djadja Pud v Luna-parke, regista non conosciuto (Russia)
- Domik v Kolomne, regia di Pёtr Čardynin (Russia)
- Gospodin direktor flirtuet, regia di Aleksandr Chanžonkov (Russia)
- The Hall-Room Boys, regista non conosciuto (Stati Uniti)
- Komnata nomer 13, ili Arkasche newesjet, regia di M. Wlasjewa (Russia)
- Laborer's Love (Laogong zhi aiqing), regia di Zhang Shichuan e Zheng Zhengqiu (Cina)
- Lysyj: kinooperator, regia di Rober Reinolds (Russia)
- Re delle camicette (Der Blusenkönig), regia di Ernst Lubitsch (Germania)
- Russische Filmkomödien der Zarenzeit, regista non conosciuto (Russia)
- Die schwarze Kugel, regia di Franz Hofer (Germania)
- Shenich s proschlym, regia di Mikhail Martow (Russia)
- Die Sumpfblume, regia di Viggo Larsen (Germania)
- Die Tangokönigin, regia di Max Mack (Germania)
- Die Teufelskirche, regia di Hans Mierendorff (Germania)
- Tysjača vtoraja chitrost', regia di Evgenij Bauėr (Russia)
- Und das Licht erlosch, regia di Fritz Bernhardt (Germania)
- Userdnyy denschik, regia di N. Filippov (Russia)
- Xixiang ji, regia di Hou Yao (Cina, Hong Kong)
- Zweimal gelebt, regia di Max Mack (Germania)
Buster Keaton 100
[modifica | modifica wikitesto]- Allez Oop!, regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- L'amabile ingenua (The Lovable Cheat), regia di Richard Oswald (Stati Uniti)
- Buonanotte, infermiera (Good Night, Nurse!), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Buster Keaton corre ancora (Buster Keaton Rides Again), regia di John Spotton (Canada)
- Buster's Bedroom, regia di Rebecca Horn (Germania, Canada, Portogallo)
- Il cameraman (The Cameraman), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
- Il capro espiatorio (The Goat), regia di Buster Keaton e Malcolm St. Clair (Stati Uniti)
- Carambola d'amore (The Invader), regia di Adrian Brunel (Regno Unito)
- Il carcerato n. 13 (Convict 13), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- La casa elettrica (The Electric House), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- La casa stregata (The Haunted House), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Chi la dura la vince (The Passionate Plumber), regia di Edward Sedgwick (1932)
- Il chimico (The Chemist), regia di Al Christie (Stati Uniti)
- Chi non cerca... trova (Free and Easy), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
- Come vinsi la guerra (The General), regia di Clyde Bruckman e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Coney Island, regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Ditto, regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Dolci vizi al foro (A Funny Thing Happened on the Way to the Forum), regia di Richard Lester (Stati Uniti, Regno Unito)
- Elmer una-base (One Run Elmer), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Esca per la prigione (Jail Bait), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Il fattorino (The Bell Boy), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Fatty macellaio (The Butcher Boy), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Il ferroviere (The Railrodder), regia di Gerald Potterton (Canada)
- Fiamme azzurre (Blue Blazes), regia di Raymond Kane (Stati Uniti)
- Film, regia di Alan Schneider (Stati Uniti)
- Fortuna avversa (Hard Luck), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Il garage (The Garage), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- I genitori di mia moglie (My Wife's Relations), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Grand Slam Opera, regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Io e la boxe (Battling Butler), regia di Buster Keaton (Stati Uniti)
- Io e la vacca (Go West), regia di Buster Keaton (Stati Uniti)
- Io... e l'amore (Spite Marriage), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
- Io... e il ciclone (Steamboat Bill, Jr.), regia di Charles Reisner (Stati Uniti)
- Io... e le donne (Parlor, Bedroom and Bath), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
- La legge dell'ospitalità (Our Hospitality), regia di John G. Blystone e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Luci della ribalta (Limelight), regia di Charlie Chaplin (Stati Uniti)
- Il navigatore (The Navigator), regia di Donald Crisp e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Il nido d'amore (The Love Nest), regia di Buster Keaton (Stati Uniti)
- Il nord ghiacciato (The Frozen North), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- La palla nº 13 (Sherlock Jr.), regia di Buster Keaton (Stati Uniti)
- Magia mista (Mixed Magic), regia di Raymond Kane (Stati Uniti)
- Il milionario (Sidewalks of New York), regia di Zion Myers e Jules White (Stati Uniti)
- Nel West! (Out West), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Nido d'amore mobile (Love Nest on Wheels), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Niente tranne il piacere (Nothing But Pleasure), regia di Jules White (Stati Uniti)
- Pece e strisce (Tars and Stripes), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Per sempre e un giorno ancora (Forever and a Day), film collettivo (Stati Uniti)
- La peste del West (Pest from the West), regia di Del Lord (Stati Uniti)
- Poliziotti (Cops), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Il professore (Speak Easily), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
- Racconto rustico (Hayseed Romance), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Il re dei Campi Elisi (Le roi des Champs-Élysées), regia di Max Nosseck (Francia)
- Il rustico (The Hayseed), regia di Roscoe Arbuckle (Stati Uniti)
- Sceriffo sono io (The Gold Ghost), regia di Charles Lamont (Stati Uniti)
- Lo sciocco (The Saphead), regia di Herbert Blaché e Winchell Smith (Stati Uniti)
- Senti, amore mio (Three Ages), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Le sette probabilità (Seven Chances), regia di Buster Keaton (Stati Uniti)
- Una settimana (One Week), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- The Silent Partner, regia di George Marshall (Stati Uniti)
- Lo spaventapasseri (The Scarecrow), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- The Taming of the Snood, regia di Jules White (Stati Uniti)
- Tiro a segno (The High Sign), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Tuo per sempre (College), regia di James W. Horne (Stati Uniti)
- I vicini (Neighbours), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Il viso pallido (The Paleface), regia di Edward F. Cline e Buster Keaton (Stati Uniti)
- Viva la birra (What! No Beer?), regia di Edward Sedgwick (Stati Uniti)
Slapstick & Co.
[modifica | modifica wikitesto]- A Clever Dummy, regia di Herman C. Raymaker (Stati Uniti)
- Dodge Your Debts, regia di Erle C. Kenton (Stati Uniti)
- Egged On, regia di Charles Bowers, Harold L. Muller e Ted Sears (Stati Uniti)
- Una famiglia di matti (Call of the Cuckoo), regia di Clyde Bruckman (Stati Uniti)
- Family Life, regia di Robert P. Kerr (Stati Uniti)
- Fatal Footsteps, regia di Charles Bowers (Stati Uniti)
- Feed 'em and Weep, regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- Flaming Fathers, regia di Stan Laurel e Leo McCarey (Stati Uniti)
- Hold Me Tight, regia di Slim Summerville (Stati Uniti)
- L'homme au chapeau de soie, regia di Maud Linder (Francia)
- Je voudrais un enfant, regia di Max Linder (Francia)
- Lizzies of the Field, regia di Del Lord (Stati Uniti)
- La malle au mariage, regia di Max Linder (Francia)
- Le mariage forcé, regia di Max Linder (Francia)
- Max entre deux feux, regia di Max Linder (Francia)
- Max et Jane veulent faire du théâtre, regia di Max Linder (Francia)
- Max et le sac, regia di Max Linder (Francia)
- Max virtuose, regia di Max Linder (Francia)
- Movieland, regia di Norman Taurog (Stati Uniti)
- Movie Night, regia di Lewis R. Foster (Stati Uniti)
- Only Me, regia di Henry W. George (Stati Uniti)
- Out Bound, regia di Harry Edwards (Stati Uniti)
- A Pair of Tights, regia di Hal Yates (Stati Uniti)
- Pass the Gravy, regia di Fred Guiol (Stati Uniti)
- Springtime Saps, regia di Leslie Goodwins (Stati Uniti)
- Starvation Blues, regia di Richard Wallace (Stati Uniti)
- The Three Must-Get-Theres, regia di Max Linder (Stati Uniti)
- The Villain Still Pursued Her, regia di Edward F. Cline (Stati Uniti)
- Water Wagons, regia di Del Lord (Stati Uniti)
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: L'esca di Bertrand Tavernier
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Wayne Wang e Harvey Keitel per Smoke di Wayne Wang
- Orso d'argento per il miglior regista: Richard Linklater per Prima dell'alba
- Orso d'argento per la migliore attrice: Josephine Siao per Nu ren si shi di Ann Hui
- Orso d'argento per il miglior attore: Paul Newman per La vita a modo mio di Robert Benton
- Orso d'argento per il miglior contributo singolo: ex aequo Vadim Abdrašitov per la regia di Pesa dlya passazhira e tutto il team di Blush di Li Shaohong
- Menzioni d'onore: Midaq Alley di Jorge Fons per l'eccezionale qualità narrativa, Colpo di luna di Alberto Simone per la performance del cast e Sh'Chur di Shmuel Hasfari per il particolare mix di realtà e magia
- Premio l'angelo azzurro: La lunga estate di Otto di Marius Holst
- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Repete di Michaela Pavlátová
- Orso d'argento, premio della giuria: My Baby Left Me di Milorad Krstic
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]Premi della Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: The Purse Snatcher di Maria Peters
- Menzione speciale: Crows di Dorota Kędzierzawska
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: Munks un lemijs - Lidojam di Nils Skapans
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Nu ren si shi di Ann Hui
- Raccomandazione speciale: Prima dell'alba di Richard Linklater
- Forum: ex aequo Russkaja simfonija di Konstantin Lopušanskij e Moving the Mountain di Michael Apted
- Raccomandazione speciale: Amnesia di Gonzalo Justiniano - Premio FIPRESCI
- Concorso: Smoke di Wayne Wang
- Panorama: Il prete di Antonia Bird
- Forum: ex aequo Citizen Langlois di Edgardo Cozarinsky e Tōkyō kyōdai di Jun Ichikawa - Premio Caligari: ex aequo Complaints of a Dutiful Daughter di Deborah Hoffmann e Madagascar di Fernando Pérez
- New York Film Academy Award: Alice and the Aurifactor di Jörg Fockele
- Peace Film Prize: Er nannte sich Hohenstein di Hans-Dieter Grabe
- Premio Wolfgang Staudte: Double Happiness di Mina Shum
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: The Last Supper di Cynthia Roberts
- Miglior documentario: Complaints of a Dutiful Daughter di Deborah Hoffmann
- Miglior cortometraggio: Trevor di Peggy Rajski
- Premio speciale della giuria: Marble Ass di Želimir Žilnik
- Premio del pubblico: Il prete di Antonia Bird
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: Ballot Measure 9 di Heather MacDonald
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o 45th Berlin International Film Festival - February 9-20, 1995, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 1995, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Lietta Tornabuoni, Berlino, crepuscolo degli dei, in La Stampa, 9 febbraio 1995.
- ^ Lietta Tornabuoni, Berlino, vittoria del buon cuore, in La Stampa, 21 febbraio 1995.
- ^ Retrospectives Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b Juries - 1995, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Wolfgang Jacobsen, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
Collegamenti esterni
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