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Lucile de Chateaubriand

Lucile de Chateaubriand (Saint-Malo, 7 agosto 1764Parigi, 10 novembre 1804) fu letterata e scrittrice francese. È la sorella dello scrittore François-René de Chateaubriand.


Lucile Angélique Jeanne de Chateaubriand nasce nel 1764 a Saint-Malo[1]. Sorella maggiore di François-René de Chateaubriand che lui cita nelle sue Memorie d'oltretomba[2]. Educata al Castello di Combourg insieme al fratello François. Il fratello e la sorella sono uniti da un vero affetto reciproco[2].

Non viene ammessa al famoso capitolo delle canonichesse di Remiremont, ma viene ammessa nel marzo 1783 al capitolo dell'Argentière, che esige minori titoli di nobiltà, come «libera associata»; ottiene così il diritto al titolo di contessa[3].

Incoraggia il fratello a dedicarsi alla scrittura, lei stessa ha del talento ma è Elle-même a du talent, mais elle est nevrastenica ed ha un'esistenza infelice[3].

Durante la Rivoluzione francese, lei è la causa del matrimonio del fratello François-René en 1792 con l'amica Céleste Buisson de la Vigne, che ella segue in prigione sotto il Terrore en 1793, alla caserma Bon-Pasteur di Rennes, diventata prigione "de la Motte". Viene liberata in seguito al 9 Termidoro[1][3].

Si sposa a Rennes en 1796 (anno IV) con Jacques-Louis-René de Caud, detto il cavaliere di Caud, nato a Rennes en 1727 e quindi di 69 anni, anziano comandante della città di Fougères e del suo castello[4]. Lei non è felice[2], e suo marito la caccia dopo qualche settimana[5]. Lui muore a Rennes l'anno seguente, il 15 gennaio 1797 (26 nevoso dell'anno V)[4].

Lucile de Chateaubriand scrive diversi racconti e alcuni poemi in prosa. È anche l'autrice di L'âme sensible, di L'origine de la rose, L'Aurore, À la lune, L'Innocence[2]. Due dei suoi racconti, «L'Âme sensible» e «L'origine de la rose», appaiono nel Mercure del 21 ventoso anno XI (12 marzo 1803)[1].

Il poeta Chênedollé la incontra nel 1799 e prova per lei una tenera e onesta passione; chiede la sua mano, ma lei rifiuta[1] · [3]. Dopo la morte della sua amica Madame de Beaumont, la lucidità di Lucile declina; si stabilisce a Parigi fino al 1803[1], dapprima presso le suore agostiniane della Congregazione di Nostra Signora, poi al numero 6 di via d'Orléans-Saint-Marcel[3] dove muore il 10 novembre 1804 in circostanze poco chiare; secondo Jean-Loup Avril «è probabile che si sia data la morte» [2].

Lucile de Chateaubriand nella letteratura

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Suo fratello François-René la ricorda con emozione nelle Mémoires d'outre-tombe e pubblica diversi dei suoi poemi[2].

Albert Cahuet (1877-1942) scrive un romanzo su Lucile : Un Werther femminile, Lucile de Chateaubriand nel 1935. Pubblica anche l'articolo «La vita matrimoniale di Lucile de Chateaubriand», ne L'Illustration del 4 settembre 1937. Il viaggio di madame de Pire, opera postuma pubblicata nel 1950, include un capitolo sul matrimonio di Lucile con Jacques de Caud.

Anatole France pubblica nel 1879 un'edizione delle Opere di Lucile preceduta da uno studio sulla sua vita.

  • « L'Âme sensible » e « l'origine de la rose », racconti, nel Mercure de France, 21 ventoso dell'anno XI (12 marzo 1803).
  • Lucile de Chateaubriand, ses contes, ses poèmes, ses lettres : précédés d'une étude sur sa vie, di Anatole France, Parigi, Charavay, 1879.
  • Œuvres de Lucile de Chateaubriand, pubblicate da Louis Thomas, Parigi, Albert Messein, Société des Trente, 1912 OCLC 43806202.
  1. ^ a b c d e Lucile-Angélique-Jeanne de Châteaubriand, in Répertoire général de bio-bibliographie bretonne di René Kerviler t. 8, Rennes, Plihon et Hervé, 1895, p. 506-507
  2. ^ a b c d e f Chateaubriand, Lucile de, dans Jean-Loup Avril, 500 bretons à connaître, Saint-Malo, Éditions L'Ancre de marine, 1989, p. 49.
  3. ^ a b c d e M. Prevost, Caud (Jacques-Louis-René, chevalier de) – Lucile-Angélique de Chateaubriand dans Dictionnaire de Biographie Française, vol. 7, Paris, 1956 [détail des éditions] , col. 1441-1442.
  4. ^ a b - Caud puis de Caud in Répertoire général de bio-bibliographie bretonne di René Kerviler t. 8, Rennes, Plihon et Hervé, 1895,, p. 122.
  5. ^ Léon Legras, Lucile de Chateaubriand et les Mémoires d'outre-tombe, Annales de Bretagne, vol. 40, no 1, 1932, p. 98-112 (DOI 10.3406/abpo.1932.1690, lire en ligne).

Bibliographie

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  • Template:Chapitre.
  • Marité Diniz, Lucile ou La nostalgie du génie, Paris, Presses de la Renaissance, 1984, 257 p. ISBN 2-85616-316-5.
  • Template:Article.
  • Template:Biographie-Française.
  • Victor Giraud, Sœurs de grands hommes: Jacqueline Pascal, Lucile de Chateaubriand, Henriette Renan, Paris, G. Crès, 1926.
  • Template:Chapitre – et « Caud puis de Caud », ibid., p. 122 Template:Lire en ligne.
  • Frédéric Saulnier, « Lucile de Chateaubriand et M. de Caud, d'après des documents inédits », Revue historique de l'Ouest, 1885, t. I, notices et mémoires, p. 11-28 ; et tiré à part, Vannes, Lafoiye, 1885, Template:Nb p.
  • Albert Cahuet, « La vie conjugale de Lucile de Chateaubriand », dans L'Illustration, 4 septembre 1937.
  • Etienne Aubre, Lucile et René de Chateaubriand chez leurs sœurs à Fougères, Paris, 1929.
  • Dossiers biographiques Boutillier du Retail. Documentation sur Lucile de Chateaubriand, recueil, 1913-1936.

Liens externes

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