Utente:Marco323/Sandbox

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La testa detta "del Carmagnola" è una testa in porfido rosso egiziano, collocata nel loggiato sud della Basilica di San Marco a Venezia. Secondo una tradizione veneziana il suo nome deriva dal capitano di ventura Francesco Bussone, ingiustamente accusato di tradimento e fatto decapitare nel 1432 in Piazzetta San Marco. La testa si troverebbe nell'attuale posizione sin dalla metà del XIII secolo[1] e stando ad alcune fonti, come la descrizione fatta nel Quattrocento dal dotto bizantino Manuele Crisolora, si può ipotizzare una sua originaria collocazione nella piazza del Philadelphion a Costantinopoli[2].

Questa testa, alta 40 cm, rappresenta chiaramente una figura di imperatore, come si può dedurre dal diadema gemmato, simbolo della dignità imperiale, e dallo stesso materiale impiegato, il porfido rosso d'Egitto, proveniente dalle cave del Mons Porphyrites. Ancora oggi essa si mostra ben conservata, nonostante la presenza di alcune "piccole lacune nella parte sinistra e bassa nel naso, sul labbro inferiore e sopra al labbro superiore"[3]. Originariamente le cavità poste nelle pupille sarebbero state riempite da una pasta vitrea in modo da accrescere la forza espressiva dello sguardo[4], mentre il naso è insolitamente piatto, da cui il tentativo di identificazione proposto da Richard Delbrück. In alto, sul capo, si può infine notare un foro, presumibilmente predisposto per il fissaggio della testa ad un muro.

Tentativi di identificazione e cronologia

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La questione dell'identità dell'imperatore raffigurato è strettamente connessa alla questione della cronologia. Numerosi studiosi hanno proposto diverse ipotesi che ammettono un differente arco cronologico, ma nessuna di esse sembra essere definitiva e risolutiva.

Giustiniano II (VII-VIII secolo)

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Una delle ipotesi più note è quella proposta da Richard Delbrück[5][6] che sostiene l'identificazione con l'imperatore Giustiniano II, detto rinotmetos, il quale ha regnato prima dal 685 al 695 e successivamente dal 705 al 711. Tra il 695 e il 704 Giustiniano II venne deposto dal trono, subendo l'amputazione del naso, un fatto che Delbrück ricollega alla forma schiacciata del naso della testa a noi nota. Precisamente lo studioso tedesco sostiene che al personaggio raffigurato sia stato non solo amputato il naso ma anche che gli sia stato sostituito con una primitiva forma di trapianto che egli connette a testi di medicina indiana. Questo trapianto sembra poco probabile nella Bisanzio di quell'epoca e Giustiniano II mai si fece raffigurare senza naso, in quanto sfregio infamante. A ciò si aggiunga che una raffigurazione così naturalistica, tale da prendere in considerazione anche una malformazione fisica, è poco concepibile a questa altezza cronologica, quando "l'opera si conferma palesemente ai canoni di un linguaggio stilistico 'stereometrico'"[7] tipico dell'arte tardo antica, mentre è ammissibile in una raffigurazione moderna.[8]. Successivamente alcuni chirurghi americani[9] hanno ripreso la tesi di Delbrück sostenendo che la testa del Carmagnola e in particolare il suo naso fossero un esempio di quel genere di trapianto in età bizantina. Diversamente lo storico dell'arte James D. Breckenridge[10] critica questa ipotesi e sostiene l'identificazione con Giustiniano.

I figli di Costantino (IV secolo)

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Il bizantinista Cyril Mango sostiene che la testa del Carmagnola sia "il resto di una delle due statue di 'figli di Constantino' (cioè Costante e Costanzo) in trono, di porfido, che le Parastaseis e i Patria attestavano nel Philadelphion"[11]. Mango è quindi portato a pensare che i veneziani abbiano decapitato una delle due statue, tuttavia questa ipotesi viene negata dalla testimonianza di alcuni pellegrini russi che descrivono i danni provocati dai latini durante la quarta crociata, tra i quali però non viene menzionata la decapitazione[12].

Giustiniano (VI secolo)

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L'ipotesi oggi più accettata è quella che identifica il personaggio raffigurato nell'imperatore Giustiniano, vissuto tra il 482 e il 565, grazie al "confronto con esemplari numismatici e con il celebre mosaico di San Vitale a Ravenna"[13].

  1. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 226
  2. ^ a cura di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, Il Museo di San Marco, 2003, Venezia, Marsilio., pag. 194
  3. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 226
  4. ^ a cura di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, Il Museo di San Marco, 2003, Venezia, Marsilio., pag. 194
  5. ^ Richard Delbrück: Carmagnola (Porträt eines byzantinischen Kaisers). In: Mitteilungen des Kaiserlich Deutschen Archäologischen Instituts, Römische Abteilung. Volume 29, 1914, pagg. 71–84
  6. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 227
  7. ^ a cura di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, Il Museo di San Marco, 2003, Venezia, Marsilio., pag. 194
  8. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 227
  9. ^ J. P. Remensnyder, M. E. Bigelow, R. M. Goldwyn: Justinian II and Carmagnola: a Byzantine rhinoplasty? In: Plastic and reconstructive surgery. Volume 63, Numero 1, Gennaio 1979, Pagg. 19–25
  10. ^ James D. Breckenridge: Again the Carmagnola. In: Gesta. Volume 20, 1981, pagg. 1–7
  11. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 227
  12. ^ AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa., pag. 227
  13. ^ a cura di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, Il Museo di San Marco, 2003, Venezia, Marsilio., pag. 194
  • Richard Delbrück: Carmagnola (Porträt eines byzantinischen Kaisers). In: Mitteilungen des Kaiserlich Deutschen Archäologischen Instituts, Römische Abteilung. Volume 29, 1914 (digitalizzato)
  • J. P. Remensnyder, M. E. Bigelow, R. M. Goldwyn: Justinian II and Carmagnola: a Byzantine rhinoplasty? In: Plastic and reconstructive surgery. Volume 63, Numero 1, Gennaio 1979
  • James D. Breckenridge: Again the Carmagnola. In: Gesta. Volume 20, 1981
  • AA.VV., Le sculture esterne di San Marco, 1995, Milano, Electa
  • a cura di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, Il Museo di San Marco, 2003, Venezia, Marsilio

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