Utente:Manzosaba/Sandbox

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Sentiero del Viandante
Ubicazione
StatoAbbadia Lariana, Mandello del Lario, Lierna, Varenna, Perledo, Bellano, Dervio, Dorio, Colico
Caratteristiche
Superficie45 Km di lunghezza
GestoreComunità montana, Squadra antincendio comunale
Aperturaristrutturata come è ora nel 1859


Il Sentiero del Viandante è un'antica strada immersa fra le grandi montagne lombarde da una parte e le sponde del lago di Como dall'altra. Il percorso inizia dalla chiesa di S.Martino di Abbadia Lariana e arriva fino a Colico, passando per più viottole divise in 6 percorsi escursionistici.



L’espressione “Sentiero del Viandante” è composta dai due vocaboli: sentiero e viandante. Tra questi, il termine più ricercato è il secondo, poiché risulta meno familiare con il parlato contemporaneo; quest’ultima parola è a sua volta composta da via e andante, participio presente del verbo andare (indica cioè colui che compie un viaggio).

Ciò che è importante è la distinzione rispetto al concetto più comunemente appropriabile di viaggiatore, poiché il viandante era colui che ricopriva lunghe distanze a piedi per necessità.


Il Sentiero del Viandante è un percorso che si potrebbe ricondurre in parte a un progetto risalente al 1606, redatto dall’ingegner Tolomeo Rinaldi per volere del duca di Fuentes; il progetto che aveva chiaramente in mente era quello di collegare Milano con il Forte di Fuentes (appena costruito nei pressi di Colico); inizialmente, dati i numerosi passaggi in quelle direzioni tra strade principali e viottole, non si sapeva bene quale di queste sfruttare. La decisione dell’ingegnere sembrava essere orientata su quella più lunga, poiché da lui considerata la più facile: si trattava della via che conduce nella direzione della Valsassina. I lavori non vennero più effettivamente ultimati fino a che non venne ripreso in mano un progetto con scopo simile solo nei primi dell’800, quando se ne ebbe il concreto avvio. Nel 1809 fu sistemato per bene il tratto che da Sondrio portava a Colico e nel 1822 ultimato il percorso fra Colico, Chiavenna e lo Spluga. Il settore realmente complesso, fra le viottole del territorio alpino lombardo, era proprio la zona che riguardava la riviera dei comuni lecchesi, ossia quello che sarebbe poi stato fondato col nome dell'attuale Sentiero del Viandante. Il progetto in origine nacque dall'idea del bresciano Carlo Donegani nel 1817: esso prevedeva una strada della larghezza di circa 3 m., poi ampliata a 4/5 m. Alcuni tratti furono subito costruiti, per altri occorse invece più tempo. L'intero percorso corrisponde all'attuale SP72.

Veduta storica di Sornico

Secondo alcuni ritrovamenti di documenti antichi si riconosce la collaborazione di Napoleone Bonaparte nella costruzione di quest'opera; nelle carte si nota infatti la frequente presenza del riferimento all'appellativo “napoleonica”, indicante la mulattiera tra Lierna, Coria, Roslina, Fiumelatte e Varenna. Tra il 1721 e il 1728 grazie all’intervento austriaco nel territorio comasco una numerosa rete di viottole e sentieri vennero resi pubblici. In un vago numero di documenti, che risalgono al 1743, al 1757 e al 1767 si vede la comparsa di una via Ducale relativa ai tratti di Lecco, Abbadia Lariana, Bellano. Nel 1670 si preferiva ancora andare da Varenna a Dervio tramite barca; difatti venivano usate numerose carte del Lario per questi spostamenti. Il capomastro di Gittana iniziò in questo periodo a misurare la “Via Reggia et comune”, la strada che saliva dalla Valvarrone a Introzzo e Tremenico. Ognuno di questi progetti venne ritirato e la soluzione finale si evince attraverso la lettura del manufatto presente dal 1859 a Mandello e ad Abbadia, da cui si desume il tragitto che costituisce oggi l’attuale Sentiero Del Viandante. Ossia riguardava lunghi tratti che si estendevano fra un “saliscendi” di altorilievi e borghi antichi di paesi. Il nome di “Sentiero del Viandante” venne stabilito solo nel 1990 dallo storico Angelo Borghi.




I percorsi del Viandante

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Percorso del viandante in località Sornico

Opere per la ristrutturazione della strada hanno distrutto anche altri brevi sentieri, rendendo impraticabile un'alternativa del tratto Borbino-Abbadia. In epoca antica l'alternativa superava la muraglia daziaria sopra Caviate; alcuni dei suoi resti sono ancora visibili. La bastionata del monte che regge dei vasti pianori che scendono distaccatamente verso i Piani dei Resinelli, denominato anche Profilo di Napoleone, è caratterizzata dalla visuale sul Monte Moregallo, osservabile da alcune parti di Lecco, dove sorgevano un tempo le antiche cave calcarie. Un tempo c'era anche una stretta strada alternativa posizionata sotto il Monte Borbino ed arrivava sino alla chiesetta di S. Martino ad Abbadia, dove tuttora segna l'avvio della provinciale. Tutto il percorso che coinvolge per intero il Sentiero del Viandante viene suddiviso in percorsi escursionistici dedicati ai viandanti. Codesti sono principalmente 9: il tratto Borbino-S. Giorgio, che parte dalla chiesetta S. Martino di Abbadia Lariana e arriva a Mandello del Lario, il tratto S. Giorgio-Sonvico, che termina sull'alpe di Era, il tratto Sonvico-Genico, che termina fra le frazioni alte di Lierna, il tratto Genico-Fiumelatte-Vezio, una fra le due alternative previste per arrivare alla frazione di Varenna Vezio, il tratto Genico-Ortanella-Vezio, l'altra opzione possibile per giungere a Vezio, il tratto Vezio-Bellano, questo passa per Perledo e Bellano (dove si conclude), il tratto Vezio-Dervio, che attraversa Vendrogno, Lezzeno e termina a Corenno Plinio, il tratto Corenno Plinio-Dorio-Posallo, attraverso il quale è previsto l'arrivo alla frazione di Colico Possallo, il tratto Posallo-Madonna di Valpozzo, è l'ultimo traggitto, quello che porta al suo termine tutto il percorso fatto dal Sentiero con il Santuario della Madonna di Valpozzo.

Veduta di Varenna dal Sentiero che porta a Perledo







Attratti dai sentieri, dalle rive e dalle grandi vette del Lago di Como, importanti menti di tutto il mondo sono giunte in visita a questi posti incantevoli da cui sono stati ispirati. Fra tutti si ricorda Carlo Amoretti, un importante naturalista italiano vissuto tra il XVIII e il XIX secolo. Ancora, attratti dalle caratteristiche paesaggistiche del percorso, in epoche passate sono giunti in visita importanti personaggi storico-artistici. Fra i tanti si ricordano geni come l'inventore William Fox Talbot, il teologo Romano Guardini, lo scrittore Mark Twain, il poeta William Wordsworth, lo scrittore e poeta August Strindberg, il pittore J. M. William Turner, il premio Nobel per la letteratura Herman Hesse e Giannino Castiglioni, che abitò in una signorile dimora del tratto liernese. A parlarci del Sentiero del Viandante è addirittura Alessandro Manzoni quando ci narra dell'arrivo dalla Germania dei Lanzichenecchi (esercito mercenario tedesco composto da 28.000 uomini, portatore di distruzioni e della peste) al servizio dell'imperatore Ferdinando II d'Asburgo diretti, attraverso il Ducato di Milano, all'assedio di Mantova (durante la Guerra dei Trent'anni, autunno 1629). Il loro passaggio per le terre del Sentiero è ricordato alla fine del capitolo XXVIII dei Promessi Sposi:

Veduta dalla parte di Sentiero del Viandante di Somana


 “Colico fu la prima terra del ducato, che invasero que’ demoni; si gettarono poi sopra Bellano; di là entrarono e si sparsero nella Valsassina, da dove sboccarono nel territorio di Lecco”.







Da tempo c'è una leggenda che si tramanda sul Lago di Como: il Lariosaurus, secondo dicerie questo è un mostro anfibio che conta numerosi avvistamenti, peccato solo che siano tutte fonti pressoché inventate e che non abbia nulla a che vedere con il Lariosaurus che conta numerosi ritrovamenti in diverse parti del mondo. In particolare all'interno del Castello di Vezio è stato realizzato un museo a questo mito dedicato.


Annualmente si tiene anche una bella manifestazione che, riunendo tutti i viandanti che lo desiderano, ripercorre ora come una volta circa tutti i tratti previsti dal Sentiero del Viandante, chiamata appunto “Sulle Orme del Viandante e dintorni”. Un altro evento è: "Trail del Viandante" che percorre più o meno le stesse tappe di "Sulle Orme del Viandante e dintorni", si differenzia, però, poiché si tratta di una vera e propria competizione fra i partecipanti in mezzo a questi sentieri. Ulteriore differenza è la suddivisione in 3 percorsi: uno breve (per chi è alle prime armi), un altro un po' più lungo (per dilettanti e appassionati) e, infine, il più lungo riservato esclusivamente a escursionisti esperti.




  • Angelo Borghi, "Sentiero del Viandante", Azienda Promozionale Turistica del Lecchese, Lecco, Ed. 1994
  • Liceo Classico e Linguistico "A. Manzoni", Come un viandante lungo antichi sentieri, COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA di LECCO, Lecco
  • Aurelio Goretti, Lierna Un paese tra lago e monti, 2001


Collegamenti esterni

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