Utente:MARIAPASTORELLI!/Sandbox

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MANFREDI GIUSEPPE

Ammiraglio di squadra, cavaliere dell’ordine militare di Savoia, medaglia d’argento al valore militare sul campo, medaglia di bronzo al valore militare (tre concessioni di cui due sul campo), croce di guerra al valore militare sul campo, croce al merito di guerra (quattro concessioni), commendatore dell’ordine della Corona d’Italia, cavaliere dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere dell’ordine coloniale della Stella d’Italia, cavaliere di gran croce dell’ordine della Repubblica Italiana. Nato a Pieve di Teco (Imperia) il 12 luglio 1897, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1912, conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1916. Prese parte alla guerra italo turca da allievo, temporaneamente imbarcato sulla nave scuola Flavio Gioia, alla prima guerra mondiale sulla nave da battaglia Vittorio Emanuele, quindi destinato alla brigata Marina e infine, nel 1918, promosso tenente di vascello, sui sommergibili N.1 e N.3. Fu in comando di torpediniere e della cannoniera fluviale Ermanno Carlotto in Cina. Promosso capitano di corvetta nel 1928, ebbe il comando del cacciatorpediniere Nazario Sauro e Francesco Nullo negli anni 1931/1932, e promosso capitano di fregata nel 1933 fu al ministero e ritornò a bordo l’anno successivo quale comandante in 2a dell’incrociatore Trento, impegnato in una campagna in Cina, per poi assumere al ritorno in Italia la carica di sottocapo di stato maggiore della 5a Divisione navale. Fu quindi comandante dell’esploratore Leone, con il quale prese parte alla campagna dell’Africa Orientale del 1935-1936. Promosso capitano di vascello nel 1938, ebbe il comando dell’incrociatore leggero Alberico da Barbiano passando nel maggio 1940 al comando dell’incrociatore pesante Gorizia, ove un mese dopo lo colse l’entrata in guerra dell’Italia (10 Giugno 1940). Tenne tale comando per un anno, partecipando alle battaglie di Punta Stilo e di Capo Teulada, portando con perizia al fuoco la propria unità e a numerosi missioni di scorta convogli e ricerca di forze nemiche, meritando due medaglie di bronzo al valore militare sul campo e una croce di guerra al valore militare sul campo. Comandante di Marina Bengasi dal 23 settembre al 23 dicembre 1941, data del primo sgombero, e nuovamente dal 7 febbraio 1942 al 19 novembre 1942, data dell’abbandono definitivo della città in circostanze di guerra particolarmente difficili profuse ogni energia per garantire la massima efficienza del porto e assicurare in entrambe le occasioni di sgombero l’ordinato deflusso dei prigionieri, dei feriti, e dei civili, provvedendo alla distruzione del materiale, lasciando per ultimo la stessa base e rendendola, nella seconda occasione, inutilizzabile al nemico. La croce di cavaliere dell’ordine militare di Savoia e una medaglia d’argento al valore militare sul campo furono il riconoscimento alla sua opera. Da parte del governo germanico ricevette le croci di ferro di 2a e 1a classe. Promosso contrammiraglio il 1 gennaio 1943, nel successivo mese di marzo fu nominato comandante del settore militare marittimo di Trapani. Allo sbarco alleato in Sicilia (10 luglio 1943) prese tutte le misure e attuò tutte le disposizioni previste in caso di caduta della base. Rifiutò il 18 luglio la sostituzione, prevista da tempo da parte di un ufficiale generale dell’Esercito, ritenendola non confacente all’etica militare, in considerazione del precipitare degli eventi. Dispose due giorni dopo la totale distruzione del porto di Trapani, opere murarie e banchine incluse, dei depositi munizioni, di nafta e di benzina, nonché di quello di Marsala. Per tali distruzioni nel 1945 fu denunciato da un comitato cittadino, ma fu prosciolto in istruttoria per aver fedelmente ottemperato alle disposizioni di guerra. Trapani fu occupata dalle forze americane il 23 luglio, egli fu fatto prigioniero e avviato negli Stati Uniti da dove rientrò nel febbraio 1943. Per il suo comportamento a Trapani fu insignito della terza medaglia di bronzo al valore militare. Riprese servizio a Taranto quale comandante per breve periodo di Marina Taranto, e quindi assunse la carica di direttore generale del C.R.E.M. (1945-1946). Ammiraglio di divisione nel 1947, ebbe il comando della 2a Divisione navale (1946- 1948). Ammiraglio di squadra nel 1949, fu comandante del Dipartimento militare marittimo della Spezia (1950-1952) e comandante in capo della squadra navale (1952-1953). Fu poi vice presidente del consiglio superiore delle forze armate; nel gennaio 1955 fu collocato a disposizione e nel 1960 in ausiliaria. Si spense a Genova il 29 gennaio 1979.