Utente:Leonardo Maz/Sandbox

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Cibo tradizionale coreano

Un antico detto orientale, diffusosi in particolare in Cina e in Corea, afferma che “Il cibo è la miglior medicina”.

Da ciò scaturisce l’estrema dedizione che i coreani hanno nei confronti della preparazione e del consumo di un buon pasto, che soddisfi sia il palato, facendogli assaporare tutti i sapori fondamentali, sia il corpo, dandogli tutti i nutrimenti di cui esso ha bisogno. Un piatto, per essere considerato degno di questo nome da parte di un coreano, deve essere ricco, vario e molto saporito.

Difatti, il tipico pasto coreano, pranzo o cena (e talvolta anche colazione) che sia, è sempre composto da un piatto principale (Jushik), almeno un piatto secondario (Bushik), molti contorni (Banjan) e dessert (Hushik), accompagnati da bevande alcoliche (Ju) e infusi, come tè verde (Nokch’a) o tè d’orzo (Borich’a). Nella penisola coreana difficilmente, e solo in tempi recenti, si accompagna il consumo di un pasto con la sola acqua (Sengsu o Mul).

  • Il piatto principale è sempre composto da cereali; tra questi troviamo la semplice ciotola di riso (Bap, alimento così frequentemente consumato dai coreani che questa parola ha assunto anche il significato di pasto. Inoltre in coreano per dire “Come stai?” si usa dire “Hai mangiato il tuo pasto/riso?”), il porridge di riso e gli spaghetti coreani, fatti con grano saraceno.
  • Il piatto secondario è sempre a base di carne o pesce, mai vegetariano, in quanto la cultura della carne è fortemente radicata nella società coreana. È perciò un alimento che viene consumato durante quasi tutti i pasti in ogni parte della penisola. I prodotti di carne ed ittici hanno, di conseguenza, un vasto patrimonio culturale di ricette culinarie nei quali essi vengono impiegati; ogni città o piccolo paese che sia ha infatti una sua ricetta o preparazione tipica (molto similmente ad alcune zone d’Italia). Il piatto secondario è il piatto che quasi sempre esprime uno dei cardini della cultura gastronomica coreana: la piccantezza (Mepda), spesso accompagnata da altri sapori, per rendere la portata completa e soddisfacente.
  • Assieme al primo e al secondo piatto è buona usanza consumare vari contorni (da 3 a oltre 10, spesso rispettando nella quantità un numero che venga considerato perfetto: 3, 5, 7, 10, 12, 15. Essi si dividono principalmente tra contorni fermentati e non fermentati, di cui i secondi spesso sono crudi. La fermentazione è un processo tipico della cucina coreana, che riesce ad alterare la composizione chimica degli alimenti, rendendoli ricchi di vitamine e sali minerali, e quindi benefici per i processi metabolici della persona che li consuma. Più un cibo fermenta più si arricchisce in sapore e nutrienti.
  • I dessert si consumano a fine pasto e per tradizione sono composti da pochi ingredienti naturali, quali frutta, miele, farine, semi e ghiaccio.

Alla fine del convito i commensali devono aver assunto ogni tipo di nutriente ed aver gustato ognuno dei cinque sapori fondamentali: piccante (Mepda), salato (Jjada), dolce (Talda), amaro (Ssuda) e aspro (Shida).

Alcune delle più famose pietanze coreane sono:

  • Goch’ujang = Il più famoso condimento tradizionale. È inoltre fra i più antichi, e culturalmente viene considerato simbolo di vibrante energia per le sue proprietà benefiche.
  • Jeotgal = Uno degli ingredienti indispensabili nella preparazione di molti piatti, incluso uno dei più celebri, il Kimch’i. Viene ricavato da alghe miste che vengono salate, speziate e fermentate.
  • Kimch’i = Il piatto più rappresentativo dell’intera storia culinaria della penisola coreana. Consiste in un mix di verdure autoctone (alcune delle quali non crescono in Italia, come il cavolo cinese) che vengono tritate, ammorbidite in acqua, speziate, condite con pesce fermentato ed infine fermentate a loro volta. Per tradizione la fermentazione avrebbe luogo in vasi di terracotta sepolti nel giardino di casa, ma a partire dalla modernizzazione della penisola le famiglie hanno iniziato ad adibire un intero frigorifero per la sola conservazione del kimch’i, che viene consumato tutti i giorni da tutti i membri del nucleo familiare, e che quindi viene preparato in enorme quantità nell’unico periodo dell’anno adibito alla sua produzione. Anticamente, come conseguenza diretta del predominio del kimch’i nella dieta di ciascun coreano, esso veniva considerato l’alimento principale che ogni donna doveva saper preparare a dovere, usato come parametro per valutare la qualità di una futura sposa. Oltre a ciò, sempre per la sua importanza, le ricette del kimch’i sono numerosissime e cambiano da città a città, ma anche da famiglia a famiglia. È un alimento anticanceroso, completo e nutriente, che nel 2006 è entrato a far parte della classifica dei 5 cibi più sani al mondo.
  • Bibimbap = Il suo nome significa letteralmente “riso mischiato”. È uno dei tre cibi più caratteristici della Corea (insieme al kimch’i e al bulgogi), originario di Jeonju, la città designata dall’UNESCO come la più significativa per la gastronomia coreana. Esso consiste in una ciotola di riso con un uovo fritto o crudo al centro, circondato da verdure cotte e crude e carne sfilacciata a scelta per i non vegetariani, il tutto disposto a forma di fiore, che va mischiato prima di essere consumato.
  • Bulgogi = Letteralmente “carne infuocata”, è carne di manzo o maiale sfilacciata marinata in salsa di soia e cotta su fiamma. In Corea è un piatto molto versatile: lo si può mangiare in ristoranti di lusso ma anche in fast food.
  • Tteok = è una torta di riso molto comune in Corea; preparata in varie versioni, ognuna per celebrare un’occasione speciale diversa. Il Baeksolgi è interamente fatto di riso e col suo candore celebra il primo compleanno di ogni bambino, augurandogli una vita lunga e felice. Il Patshirutteok impastato con fagioli rossi ha la funzione di scacciare il male e le energie negative attraverso il suo colore scarlatto purificatore. È usanza consumarlo quando si avvia un business o si inizia un nuovo lavoro.
  • Ju (alcolici) = Al giorno d’oggi sono sopravvissute 300 bevande alcoliche originarie della penisola, di cui la più famosa è senz’altro il Soju, un liquore molto simile alla Vodka.
  • Cucina dei templi = I monasteri buddhisti coreani sono famosi per essersi specializzati nella produzione di alimenti vegetariani e vegani, in linea con lo stile di vita zen.

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