Utente:Guido Cacciari/Sandbox

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Un sito di recensione di servizi è un website su cui vengono espressi giudizi su professionisti e società, private o pubbliche, inerenti i settori del mercato di servizi proposti dal sito.

Questi siti si dividono principalmente in due categorie:

- quelle in cui le recensioni sono eseguite da esperti dei diversi settori e categorie, pagati dal sito per postare articoli specializzati;

- quelle impostate sul Crowdsourcing [1], che permettono invece a chiunque di pubblicare le recensioni.

Siti che pubblicano articoli specializzati

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Questi sono diffusi soprattutto sul mercato americano. Le tipologie più importanti sono:

a) Siti che si rivolgono alle piccole aziende per suggerimenti, consigli e strumenti inerenti le problematiche del loro settore. Un esempio importante è l’americano Business.com.

b) Siti che “accreditano” i professionisti e le aziende di ogni settore fornendone un’analisi specializzata. Spesso all’accreditamento sono associati anche servizi aziendali per imprese (ai fini dell’accreditamento). Tra questi, il più importante è probabilmente il canadese Better Business Bureau.

c) Siti finanziari (tipo FinancesOnLine.com, o Yahoo finanza), che riportano articoli su società quotate in borsa, sono diffusi in tutto il mondo.

Siti di recensioni libere

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Questi siti si differenziano a loro volta in in tre tipologie principali:

a) Con iscrizione a pagamento

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Quelli che richiedono l’iscrizione a pagamento degli operatori di servizio che si iscrivono. Questa tipologia si è affermata soprattutto nei settori alberghiero (Booking.com, Airbnb) e della ristorazione (TripAdvisor.com e Yelp).

L’esempio più importante nel settore della manutenzione casa è l’americano Angie’s List, che incominciò nel 1995 a Columbus (Ohio) ed ora è diffuso nella maggiorparte degli stati americani e si è espanso alla manutenzione dei mezzi di trasporto.

In Italia vi sono poi diversi siti di associazioni di professionisti, che riportano recensioni degli associati. Ad esempio: avvocatodiretto.com, avvocatoflash.it, miodottore.it, dottoreadomicilio.it

In genere in questo tipo di sito alle recensioni è imposto un voto valutativo, e le recensioni negative sono soggette a vagli particolari, quando non escluse.

b) Senza iscrizioni a pagamento

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Non sono ancora molti, ma stanno nascendo in conseguenza del successo dei portali gratuiti ad incremento autonomo (per crowd-sourcing, come Wikipedia o Facebook), basati sulla scommessa che l’essere umano sia per natura portato a recensire.

In alcuni di questi, è comunque necessario che sia l’operatore ad iscriversi. In altri, può essere iscritto a sua insaputa dal recensore stesso.

Di questi ultimi, Il più articolato, in Italia, è attualmente RecenZo.it, impostato graficamente come i portali di vendita di beni (motore di ricerca per filtri o per stringhe come E-bay ed Amazon), con criteri di valutazione multipli, diverse modalità di ordinamento, sistemi di deterrenza e di sorveglianza anche a ritroso contro le autorecensioni, le recensioni di colleghi e quelle commerciali, ma soprattutto dotato di un buon sistema di contraddittorio ed addirittura una fase conclusiva di conciliazione. E’ uno dei più estesi come settori, essendo predisposto per ospitare operatori privati e pubblici nei settori legale, della sanità, della manutenzione immobili, manutenzione mezzi ed estetica.

c) Motori di ricerca con possibilità di recensione

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Sia Google che Yahoo hanno implementato proprio quest’anno (2018) questa possibilità, parzialmente ancora in sviluppo. Anche pagine gialle è diventato ad iscrizione gratuita, con possibilità di recensione Google da’ poi la possibilità di visualizzare tutta la mappatura dei servizi cercati in una data località. Diversamente dai siti specializzati in recensioni, i motori di ricerca non sono (per ora) predisposti per ricerca in base alle recensioni, non hanno diversi criteri valutativi, ne hanno possibilità di contraddittorio. E scarsi gli ostacoli alle recensioni false.

Legalità ed anonimato

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Diffondere la propria esperienza ed il proprio giudizio nei confronti di un servizio non è vietato. Lo può diventare quando il giudizio viene spostato sul valore di una persona. Oppure, quando viene utilizzata una terminologia offensiva. Infine, quando falsa.

Il fatto che la maggiorparte dei recensori non sia identificabile tramite lo username è superato dall’obbligo di detenzione di “dati di log” che permettano comunque l’identificazione del recensore alle autorità.

Il gestore del sito resta comunque perseguibile, sia penalmente che civilmente, quando omette di rimuovere i post offensivi o diffamanti dopo esserne venuto a conoscenza.

Una recente sentenza del tribunale di Venezia [2] aggrava però la posizione dei gestori, avendo condannato il sito TripAdvisor per non aver controllato che una recensione negativa non fosse ricomparsa, dopo la sua cancellazione.

Dibattito sull’affidabilità dei siti di recensione

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Diversi gruppi di ricerche di mercato indipendenti [3], hanno dimostrato che i siti di recensione influenzano le scelte di mercato. e che il numero di utenti di questi siti aumenta di anno in anno.

La qestion sull'affidabilità di questi siti è però molto dibattuta.

Critiche ai siti di recensione servizi

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Molti siti di recensioni non predispongono mezzi per filtrare le recensioni al fine di evitare recensioni fasulle. Altri semplicemente escludono tutte quelle negative.

Inoltre, professionisti del “reputation management” possono caricare molteplici recensioni positive a pagamento.

Infine, chi paga per far parte di un sito di recensioni non gradisce le recensioni negative, perciò i siti di recensione a pagamento soffrono patologicamente di un conflitto di interessi.

Risposta alla critiche

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Altri esperti [4] ritengono che gli utenti del web siano scafati e sappiano riconoscere i siti oggetto di conflitto di interesse e quelli invece predisposti per riconoscere e gestire i differenti account di un utente in base al codice macchina, gli indirizzi IP ed i cookies (come Google e Recenzo.it) al fine di impedire le recensioni false.

Inoltre, si moltiplicano le sentenze deterrenti nei confronti di pubblicisti di recensioni false, da anni in USA, ma ora anche in Italia.Specifiche politiche di deterrenza sono poi adottate anche di maggiori siti di recensione [5].

  1. ^ O più in generale le tecniche WEB 2.0
  2. ^ Terza sezione civile del Tribunale di Venezia - 2015
  3. ^ Tra questi: Forrester Research, comScore, and the Word of Mouth Marketing Association
  4. ^ Bob Nicholson, fondatore di ratzing inc: "Se ottieni utiliinformazioni dai giudizi on line, bene. Se ti imbatti in una serie di opinioni che potrebbero essere state scritti dallo staff dell'ufficio del recensito, te ne farai una ragione". Anche Arpit Gupta fondatore di "howtask.com" gli fa eco affermando che le rrevisioni on line vanno semplicemente utilizzate con un po' di buon senso Citazioni da Wikipedia USA
  5. ^ Ad esempio: pagina di tripadvisor dedicata