Utente:G1uli0.008/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Monastier di Treviso

[modifica | modifica wikitesto]

Monastier di Treviso (Monastier [monaˈstjeɾ] in veneto) è un comune italiano di 4 389 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale è la frazione Fornaci.

La notevole presenza di corsi d'acqua, come ad esempio il Meolo, anche alimentati da risorgive, ha favorito l'insediamento umano nella zona sin dal neolitico (5000 a.C.), come testimoniano i numerosi reperti del periodo: punte in selce, strumenti vari e un pugnaletto.

Anche la presenza romana è ben comprovata da numerosi ritrovamenti. Lo stesso impianto stradale sembra seguire l'antica centuriazione, avvenuta in due momenti successivi. Tra l'altro, sembra che qui passasse l'importante arteria che collegava Altino ad Oderzo.

Bisognerà tuttavia aspettare l'880 per avere una prima testimonianza scritta di Monastier. Nella trascrizione di un atto di quell'anno è ricordato Pilum (Pero), porto fluviale rilevante nell'ambito dei commerci dell'entroterra veneto.

La storia del comune, però, è indissolubilmente legata a quella del monastero dell'Ordine di san Benedetto (lat. monasterium, da cui il nome del paese), fondato nel 958 in un luogo palustre e ricco di boschi grazie alle donazioni di Ottone I che, qualche anno più tardi, sarebbe diventato imperatore del Sacro Romano Impero. L'originario titolo dell'abbazia era di San Pietro. Dipendente dal Patriarcato di Aquileia, l'abbazia di Santa Maria del Pero controllava "tutti i territori" tra i fiumi Piave e Vallio di Roncade, sino alla Laguna Veneta. Nel 1017 l'imperatore Enrico II donò all'abbazia la villa di San Polo di Piave, confermò all'abate Adalberto con un diploma i suoi privilegi e impose un'ammenda di cento libbre d'oro a chi li avesse violati. Poco dopo, il monastero, arricchito da donazioni e dotato dal patriarca Poppone di Aquileia di venti magazzini o botteghe nel porto pirense, fu coinvolto in conflitti di giurisdizione con il clero di Treviso ed Ezzelino da Romano. Nella metà del Duecento si presume che la primitiva chiesa veneto-bizantina venne riedificata in stile romanico, mutando il titolo di San Pietro con quello di Santa Maria Assunta. Dopo duecento anni di dominio aquileiense, in una data imprecisata del 1300 il monastero si staccò dal Patriarcato di Aquileia e si legò alla diocesi di Treviso.[1]

[1]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri proggetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Pierino è un tradizionale personaggio italiano presente in numerosissime barzellette italiane. Questo personaggio è ispirato al fumetto Pierino di Antonio Rubino che fu pubblicato sul Corriere dei Piccoli scritto all'inizio del ventesimo secolo.[2]

Ha avuto molto successo nel mondo del cinema ed è conosciuto come un bambino impertinente, irrispettoso, chiassoso. Nei film di maggior successo è stato interpretato da Alvaro Vitali.

Tra i film più famosi troviamo:

  1. Pierino contro tutti, regia di Marino Girolami (1981)
  2. Pierino colpisce ancora, regia di Marino Girolami (1982)
  3. Pierino torna a scuola, regia di Mariano Laurenti (1990)

[2]

  1. ^ a b DANIEL WALEY, Mutui e risarcimenti del comune di Treviso (secolo XIII). By Alfredo Michielin. (Fonti per la Storia della Terraferma Veneta, 20.) Pp. cxxviii+1335+12 plates. Rome: Viella, 2003. €110. 88 8334 118 X, in The Journal of Ecclesiastical History, vol. 57, n. 1, 2006-01, pp. 136–136, DOI:10.1017/s0022046905716213. URL consultato il 12 settembre 2023.
  2. ^ a b Niccolò De Rosa, 10 barzellette su Pierino per bambini, su FocusJunior.it, 15 novembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri proggetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]