Utente:Floryna B./Sandbox

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Movimento dei « Gilets jaunes »

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Il movimento dei Giubbetti gialli (« Gilets jaunes ») – facendo riferimento ai giubbetti alta visibilità color giallo indossati dai dimostranti – è un movimento di protesta, non strutturato, nato in Francia alla fine dell’anno 2018.

All’inizio focalizzata sul rincaro dei prezzi del carburante per auto (il quale è in parte legato all’aumento della tassa sui prodotti petroliferi), la contestazione si estende velocemente ad altre rivendicazioni, riguardando il potere d’acquisto delle classi medie ed operaie, in particolare quelle rurali e periurbane, ma anche le dimissioni o la propria destituzione del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

Alla maniera di una jacquerie, questa mobilitazione scaturisce dalla diffusione sulle rete sociali di diversi inviti che incitano i cittadini a manifestare. Presentata dai media come spontanea ed apartitica, si organizza attorno ad una prima manifestazione nazionale (il 17 novembre 2018), che si ripeterà i sabati seguenti. Alcune violenze provocano danni materiali importanti, in particolare a Parigi, e conducono ad un grande numero di arresti. Durante i raduni, tre persone muoiono e centinaia sono ferite.

I manifestanti ricevono l’appoggio dell’opinione pubblica e di vari dirigenti politici dell’opposizione (Nicolas Dupont-Aignan, Jean Lassalle, Marine Le Pen, Jean-Luc Mélenchon, Laurent Wauquiez). Inizialmente contrario alle rivendicazioni del movimento dei Giubbetti gialli, il governo anuncia a inizio dicembre una moratoria sull’aumento delle tasse sui carburanti.

Questo movimento si estende, anche se in modo meno rilevante, in Belgio ed in altri paesi europei. Il template:Tradotto da è stato erroneamente inserito nella voce. Spostarlo nella pagina di discussione.