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La famiglia Este di San Martino in Rio (o linea sigismondina) sorse nel 1501 come ramo collaterale del casato degli Este e si estinse nel 1752, in seguito alla morte di Carlo Filiberto II d’Este (1678-1752) senza prole maschile.  Gli estensi di San Martino, nel corso di oltre due secoli, ricoprirono importanti ruoli politici e militari e ricevettero prestigiose onorificenze da parte di sovrani italiani ed europei.

Lo nascita del casato e i primi esponenti

Il ramo principale degli estensi entrò in possesso di San Martino in Rio nel XV secolo, quando Niccolo III d’Este (1383-1441) cacciò la famiglia dei Roberti[1]. Il territorio passò prima nelle mani del figlio Leonello (1407-1450), nato fuori dal matrimonio ma legittimato da papa Martino V nel 1429[2], e poi dell’altro discendente naturale Borso, che nel 1453 fu insignito da Federico III del titolo di duca di Modena, Reggio e Ferrara[3]

Dopo la morte di Borso nel 1471, il giovane figlio di Leonello, Nicolò, scatenò una guerra familiare con il nuovo duca, Ercole I[4], il quale poté contare sul supporto militare del fratello Sigismondo, che fu ricompensato con cariche importanti e ruoli prestigiosi. Per ringraziarlo dei suoi servigi, inoltre, nel 1501 Ercole donò a Sigismondo i feudi di San Martino in Rio, Campogalliano e Castellarano, dei quali divenne signore. Questa concessione sancì di fatto la nascita di una nuova dinastia cadetta, soprattutto grazie alla possibilità di trasmissione del titolo ai primogeniti maschi. Le disposizioni del 1501 sarebbero state riconfermate nel 1505[5].

Sigismondo I d'Este ebbe quattro figli: Lucrezia, Diana, Bianca, ed, Ercole, figlio naturale ma legittimato, che acquisì il titolo di signore di San Martino in Rio alla morte del padre (Muratori, Delle antichità, cit. p. 282.).

Ercole I d'Este San Martino (1471-1523) iniziò la sua carriera militare al servizio del Duca di Milano Ludovico Sforza alla fine del XV secolo, che lo ricompensò con il titolo di signore del vicariato di Belgioioso e di Corteolona. L'estense instaurò un forte legame con Milano, sposò infatti Angela Sforza (Cottafavi, San Martino in Rio, cit. p. 48-49) e ottenne da Gian Galeazzo Maria la cittadinanza milanese. (Donati, Gli Este di San Martino e i loro feudi, cit. p. 440); nel 1510, inoltre, fu nominato governatore di Modena dal duca estense. Sigismondo ebbe due figli: Lucrezia a Sigismondo II, che nel 1523, dopo morte del padre, ereditò i suoi titoli. (Carta Paolo, Moreno Paola, Deux lettres inédites de Francesco Guicciardini à Angela Sforza. Èdition critique et commentaire, in «Langages, politique, historie. Avec Jean-Claude Zancarini», ENS Èditions, Lione, 2015).

Lo sviluppo cinquecentesco degli Este di San Martino in Rio

Nel 1524 Sigismondo II d'Este San Martino ottenne da Ercole II la conferma dei privilegi concessi al nonno nel primo Cinquecento. Sigismondo iniziò la sua carriera al servizio dell'esercito spagnolo, combattendo al fianco di Emanuele Filiberto di Savoia, e instaurò con gli Asburgo un rapporto privilegiato. (Cottafavi, San Martino in Rio, cit. pp. 50-51). Nel 1551 con un diploma Carlo V conferì a Sigismondo II, e ai suoi discendenti, la cittadinanza di Milano, Pavia e Lodi, gli concesse inoltre di usare l'arma gentilizia dell'Impero Romano (Cottafavi p. 52) e l'autorizzazione a fregiare il suo stemma con le aquile bicipiti (Trenti Giuseppe, Spaggiari Angelo, Gli stemmi estensi ed austro-estensi: profilo storico, Aedes Muratoriana, Modena, 1985, p. 101). L'Asburgo conferì al signore di San Martino in Rio, poco prima della sua morte, la carica di governatore di Pavia (Anselmi Paola, "Conservare lo stato”. Politica di difesa e pratica di governo nella Lombardia spagnola fra XVI e XVII secolo, Unicopli, Milano, 2008).

Nel 1533 sposò Giustina Trivulzio, che portò in dote Corteolona, Porlezza e Borgomanero. I due ebbero sei figli: Filippo, Barbara, Sigismonda, Renea, Matilde e Ercole (che probabilmente morì in giovane età).


  1. ^ Cottafavi Clinio, San Martino in Rio. Ricerche storiche (dal 1050 al 1859), Reggio Emilia, 1885, p. 23.  
  2. ^ Brunelli Giampiero, Leonello d'Este, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 43, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma, 1993.  
  3. ^ Chiappini Luciano, Borso d'Este, duca di Modena, Reggio e Ferrara, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 13, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma, 1971.
  4. ^ Chiappini Luciano, Gli Estensi: mille anni di storia, Corbo, Ferrara, 2001, pp. 163-164.
  5. ^ Cottafavi, San Martino in Rio, cit. pp. 47-48.